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Sull'ordine dei lavori.
ANTONIO LEONE (FI). Rilevato che la rinuncia a convertire in legge il provvedimento d'urgenza in tema di sicurezza rappresenta l'ennesima sconfitta politica del Governo, ritiene incongrua e mortificante l'organizzazione dei lavori della Camera nelle ultime settimane, nelle quali è stata impressa un'inopinata accelerazione all'iter del disegno di legge finanziaria e l'Assemblea è stata reiteratamente chiamata ad esprimere voti di fiducia all'Esecutivo.
ROBERTO COTA (LNP). Nel lamentare che la salvaguardia della tenuta della maggioranza è stata anteposta alla soddisfazione delle esigenze di sicurezza dei cittadini, stigmatizza l'incapacità dell'Esecutivo di tenere fede alle promesse di giustizia fatte ai familiari delle vittime dei gravi episodi di violenza susseguitisi negli ultimi tempi.
MAURIZIO GASPARRI (AN). Nel prendere atto con soddisfazione del fatto che il Governo ha riconosciuto l'errore commesso relativamente al provvedimento d'urgenza in tema di sicurezza, esprime tuttavia rammarico per il modo in cui si è svolto il relativo iter parlamentare. Auspica, quindi, che l'Esecutivo adotti misure connotate da maggiore efficacia, tenendo conto anche delle proposte formulate dall'opposizione.
LUCIANO VIOLANTE (PD-U), Presidente della I Commissione. Premesso che le norme recate dal provvedimento d'urgenza in materia di sicurezza resteranno in vigore fino al 31 dicembre 2007, richiama le condivisibili ragioni per le quali il Governo ha inteso rinunziare alla sua conversione in legge, nel rispetto del principio di leale collaborazione istituzionale. Sottolinea, altresì, la necessità che il rapporto tra politica ed apparati amministrativi sia improntato a criteri di piena competenza ed efficienza.
MAURIZIO RONCONI (UDC). Rilevato che già nel corso dell'iter in Commissione era stato evidenziato l'errore presente nel testo dell'articolo 1-bis del decreto-legge in materia di sicurezza, ritiene che l'atteggiamento assunto dal Governo denoti mancanza di rispetto nei confronti del Parlamento.
MARCO BOATO (Verdi). Nel prendere atto della decisione assunta dal Governo, giudica improprio lo sdegno manifestato dai gruppi dell'opposizione, atteso l'atteggiamento tenuto dagli stessi nel corso dell'iter del provvedimento d'urgenza sulla sicurezza, nonché scorretto dal punto di vista politico e costituzionale il reiterato riferimento ai rilievi formulati dal Presidente della Repubblica. Auspica, infine, la sollecita calendarizzazione del provvedimento in materia di stalking e omofobia, attualmente all'esame della competente Commissione in sede referente.
ROBERTO SALERNO (Misto-Destra). Ritiene che l'iter del decreto-legge in materia di sicurezza denoti il vero e proprio fallimento del Governo il quale, anche a causa delle divergenze interne alla maggioranza, si è mostrato incapace di adottare misure volte a contrastare il degrado della situazione dell'ordine pubblico connesso al fenomeno dell'immigrazione.
GRAZIELLA MASCIA (RC-SE). Nell'esprimere condivisione per la scelta del Governo di rinunciare alla conversione in legge del decreto-legge in materia di sicurezza, ritiene che le riflessioni maturate al riguardo negli ultimi mesi forniscano elementi per assumere le iniziative più appropriate, sottolineando peraltro la necessità di adoperarsi per evitare il divampare nel Paese di reazioni xenofobe.
GIACOMO BEZZI (Misto-Min.ling.). A nome della sua componente politica, esprime insoddisfazione per le modalità che hanno caratterizzato l'iter del provvedimento d'urgenza in materia di sicurezza, auspicando che in futuro l'organizzazione dei lavori consenta un più compiuto confronto dialettico.
Pag. VIIFEDERICO PALOMBA (IdV). Espresso rammarico per l'atteggiamento dell'opposizione, la quale mostra di privilegiare al necessario approfondimento nel merito delle questioni emerse nel corso di un iter parlamentare virtuoso la strumentalizzazione di un errore, dovuto all'inopinato inserimento nel testo del provvedimento d'urgenza adottato dal Governo di una norma estranea al suo contenuto, peraltro oggetto di un progetto di legge all'esame della Commissione giustizia della Camera, auspica un confronto serio sulle misure da adottare al fine di soddisfare le esigenze di sicurezza dei cittadini.
LUCIO BARANI (DCA-NPSI). Ritiene che le scelte intempestive ed improntate a dilettantismo compiute dal Governo e dalla maggioranza denotino l'assoluta incapacità di affrontare i reali problemi del Paese.
ANTONELLO SORO (PD-U). Nel sottolineare la contraddittorietà delle posizioni assunte dai deputati dell'opposizione sul provvedimento d'urgenza in materia di sicurezza, nonché sulla presunta inattività della Camera per responsabilità del Governo e della maggioranza, ribadisce l'intendimento della maggioranza di portare avanti l'orientamento politico contenuto nel decreto-legge che non sarà convertito in legge.