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Discussione del disegno di legge: Disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (A.C. 1288).
PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 6 luglio 2006.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
UMBERTO RANIERI (Ulivo), Relatore per la III Commissione. Ricorda che il disegno di legge in discussione è volto a disciplinare la prosecuzione della partecipazione italiana alle missioni internazionali, nel quadro del rigoroso rispetto dell'articolo 11 della Costituzione e dei principi sanciti dal diritto internazionale. Ritiene peraltro opportuna una riflessione critica sui limiti che hanno connotato la strategia di contrasto del terrorismo seguita negli ultimi anni dalla comunità internazionale, evidenziando, tra l'altro, il carattere unilateralistico dell'azione condotta in tale contesto dagli Stati Uniti d'America.
Nel sottolineare, in particolare, l'importanza della prosecuzione dell'impegno italiano in Darfur e nei Balcani, osserva che la decisione del Governo di porre termine alla missione in Iraq non determinerà una riduzione del sostegno al processo di riorganizzazione e stabilizzazione democratica di tale paese.
ROBERTA PINOTTI (Ulivo), Relatore per la IV Commissione. Sottolinea che le disposizioni del disegno di legge in esame si pongono il duplice obiettivo di definire lo stato giuridico ed il trattamento economico dei militari italiani impegnati in varie missioni all'estero e di autorizzare la prosecuzione della partecipazione delle Forze armate italiane a tali missioni. Osservato che la materia potrebbe essere più opportunamente disciplinata da una legge-quadro, esprime preoccupazione per l'applicabilità ai militari impegnati all'estero di talune norme del codice penale militare di guerra, sollecitando il Governo a predisporre un disegno di legge volto a garantire il recepimento degli istituti del diritto umanitario.
UGO INTINI, Viceministro degli affari esteri. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.
GREGORIO FONTANA (FI). Osservato che alcuni gruppi della maggioranza hanno posizioni nettamente contrarie alla politica estera sinora seguita dall'Italia, preannunzia il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge in discussione per motivazioni del tutto opposte a quelle che hanno ispirato la mozione Sereni n. 1 -00014. Sottolinea altresì che la posizione dei deputati del centrodestra è assolutamente coerente con le linee di politica estera dei maggiori Stati occidentali, volte alla salvaguardia della democrazia e della libertà.
PIETRO FOLENA (RC-SE). Nell'esprimere un giudizio nettamente critico sulla guerra in Iraq, sottolinea che l'intervento militare nell'area mediorientale ha radicalizzato i contrasti e fomentato l'integralismo. Nel ritenere che la logica della guerra sia assolutamente incompatibile con i principi della democrazia, reputa tuttavia necessaria l'affermazione di un'ingerenza umanitaria non violenta e democratica, auspicando un confronto parlamentare senza posizioni pregiudiziali, sull'opportunità di una strada diversa per contrastare il fondamentalismo e per affrontare i problemi del medio oriente basata sulla convinzione che per decenni l'Occidente ha trascurato ogni possibilità di offrire una soluzione politica rispetto all'esigenza di creare uno Stato palestinese.
CARMELO BRIGUGLIO (AN). Nel preannunziare che il suo gruppo esprimerà un orientamento favorevole sul disegno di legge in discussione, giudica incaute le dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio, secondo il quale i reparti militari italiani impegnati in Iraq sarebbero truppe di occupazione; sottolinea, inoltre, l'incoerenza e le contraddizioni che connotano le forze politiche della maggioranza in tema di missioni internazionali e, più in generale, di politica estera.
FRANCESCO MONACO (Ulivo). Sottolineati gli elementi di discontinuità - prevalentemente riferibili al multilateralismo e all'ancoraggio all'Unione europea - della politica estera perseguita dal Governo rispetto a quella attuata dal precedente Esecutivo di centrodestra, condivide le scelte di procedere al ritiro del contingente militare impegnato in Iraq e di rifinanziare, invece, le missioni internazionali di pace aventi carattere umanitario.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI
GIACOMO MANCINI (RosanelPugno). Sottolineata l'opportunità di rafforzare il ruolo dell'Unione europea sul piano internazionale, manifesta apprezzamento per la posizione assunta dal Governo in seno al G8 relativamente alla crisi mediorientale, ritenendo che l'impegno a favore della stabilizzazione dell'area non potrà che accrescere il ruolo internazionale del nostro Paese.
FRANCESCO BOSI (UDC). Nel ribadire pieno sostegno alle missioni internazionali alle quali partecipano militari italiani, richiamandone le finalità umanitarie, preannunzia voto favorevole sul disegno di legge in discussione; manifesta tuttavia preoccupazione per le strumentali dichiarazioni sulla missione militare in Iraq rese da taluni esponenti della maggioranza, pur apprezzando la proposta avanzata dal Presidente del Consiglio sulla creazione di una forza di interposizione che contribuisca a ristabilire la pace tra Libano ed Israele.
ROBERTO ROLANDO NICCO (Misto-Min.ling.). Rilevato che la fedeltà all'articolo 11 della Costituzione non è incompatibile con il rispetto degli impegni internazionali, valuta positivamente l'annunciato ritiro delle truppe italiane dall'Iraq e manifesta piena condivisione per il punto della mozione Sereni n. 1 -00014 volto a promuovere in ambito ONU e NATO una verifica sui risultati della presenza internazionale in Afghanistan.
GRAZIA FRANCESCATO (Verdi). Preannunzia il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge in esame, soprattutto in riferimento alla decisione di porre fine alla missione in Iraq che sancisce un elemento di forte discontinuità rispetto alla politica estera del precedente Esecutivo. Ritiene inoltre necessaria una più ampia riflessione sui risultati della missione in Afghanistan alla luce del rapido deterioramento della situazione politica in quel paese.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
GRAZIA FRANCESCATO (Verdi). Manifesta inoltre apprezzamento per il fatto Pag. VIIche il provvedimento affronta in maniera ampia il problema dell'insorgenza di patologie legate all'utilizzazione dell'uranio impoverito nei militari impegnati nelle missioni multinazionali.
MAURO DEL BUE (DC-PS). Nel rilevare le divergenze e le contraddizioni che connotano le prese di posizione delle forze politiche della maggioranza sui temi della politica estera, preannunzia che sulle questioni attinenti al ruolo internazionale del Paese il suo gruppo responsabilmente non farà mancare il proprio sostegno, manifestando condivisione per alcune parti della mozione Sereni n. 1 -00014. Auspica comunque che il Governo faccia chiarezza al suo interno sui temi della politica internazionale, per assicurare l'indispensabile continuità sulle scelte chiave della politica estera del Paese.
PASQUALINO GIUDITTA (Pop-Udeur). Nel condividere pienamente il contenuto del disegno di legge in discussione, sottolinea che il suo gruppo ritiene necessaria l'unità e la compattezza della maggioranza in materia di politica estera, in un contesto di continuità con la scelta europeistica ed atlantica compiuta fin dall'inizio del periodo repubblicano, segnatamente, da illustri rappresentanti della Democrazia cristiana.
PATRIZIA PAOLETTI TANGHERONI (FI). Nel preannunziare con convinzione voto favorevole sul disegno di legge in discussione, osserva che nella complessa situazione internazionale appaiano di assoluta evidenza la globalizzazione della politica estera e l'interdipendenza tra i diversi scenari di guerra. Rilevato altresì che il provvedimento in esame appare ispirato ad una logica di continuità con le scelte compiute negli ultimi anni, esprime apprezzamento, in particolare, per la prosecuzione della missione in Afghanistan.
LUANA ZANELLA (Verdi). Osservato che il previsto ritiro del contingente italiano dall'Iraq rappresenta un significativo elemento di discontinuità rispetto alla politica perseguita dal precedente Governo di centrodestra, sottolinea la necessità di procedere ad un'attenta valutazione delle altre missioni internazionali in atto; prospetta altresì l'opportunità di promuovere iniziative volte a favorire una «strategia di uscita» dall'Afghanistan, ove sono in corso operazioni, anche militari, sulle quali esprime forti perplessità.
FABIO EVANGELISTI (IdV). Paventati i rischi connessi ad un'eventuale sottovalutazione della drammatica situazione esistente in Medio Oriente, sottolinea la necessità di garantire la coesistenza, in condizioni di sicurezza, dello Stato di Israele e di un autonomo Stato palestinese; ricordati, inoltre, gli elementi di discontinuità contenuti nel provvedimento in discussone - tra l'altro con riferimento al prospettato ritiro del contingente italiano operante in Iraq nonché alla generale applicazione del codice penale militare di pace -, rileva peraltro che esso garantisce una coerente applicazione dell'articolo 11 della Costituzione. Auspica, infine, che sul disegno di legge, sul quale preannunzia che il suo gruppo esprimerà voto favorevole, si registri l'unanime assenso nei gruppi parlamentari.
GERARDO BIANCO (Ulivo). Nel ritenere che un ordine mondiale ispirato a principi di giustizia consentirebbe di avviare il dialogo in Medio Oriente, unico modo per favorire la pacificazione dell'area, auspica che il Governo persegua una politica di pace e di rafforzamento del ruolo internazionale dell'Unione europea.
MARCO ZACCHERA (AN). Evidenziate le profonde divergenze esistenti all'interno della maggioranza in tema di politica internazionale e di partecipazione di contingenti militari italiani a missioni di pace, lamenta l'atteggiamento strumentale e poco lungimirante assunto in materia dal Governo, stante la necessità di compiere scelte di lungo periodo per garantire la stabilizzazione della democrazia e della pace nei paesi in cui si diffonde l'islamismo Pag. VIIIradicale. Preannunzia infine il voto favorevole dei deputati del suo gruppo sul disegno di legge in discussione.
ARNOLD CASSOLA (Verdi). Osservato che l'Italia deve profondere il suo impegno a favore della pace nelle sedi internazionali multilaterali, segnatamente l'ONU e l'Unione europea, auspica l'approvazione del disegno di legge in discussione.
DARIO RIVOLTA (FI). Rilevato che, anche alla luce della situazione di instabilità nel Medio Oriente, sarebbe stato necessario un incremento della presenza militare internazionale in Afghanistan, ritiene non condivisibile la decisione di ritirare il contingente italiano dall'Iraq.
DANIELE CAPEZZONE (Rosa nel Pugno). Nel preannunziare il voto favorevole del suo gruppo al disegno di legge in discussione, osserva che di fronte alle situazioni di crisi che si registrano a livello internazionale non si possono compiere esclusivamente scelte basate sul disimpegno, ma sono necessarie azioni di politica estera ambiziose e fondate su una strategia chiara, finalizzate, tra l'altro, a diffondere anche nei paesi retti da regimi totalitari i valori della democrazia e del rispetto dei diritti umani.
ELETTRA DEIANA (RC-SE). Osservato che la decisione di ritirare il contingente italiano dall'Iraq rappresenta un elemento di discontinuità con la politica estera del precedente Governo, sottolinea di non condividere la permanenza delle truppe in Afghanistan, territorio in cui si perpetrano stragi di civili e sta crescendo il potere dei Talebani. Giudica altresì disastrose e del tutto inefficaci a realizzare processi di pacificazione sia la funzione legittimante dell'ONU nei confronti delle guerre di aggressione sia l'attività svolta da un'organizzazione militare come la NATO.
FRANCESCO SAVERIO GAROFANI (Ulivo). Osservato che il contrasto al terrorismo fondamentalista e la soluzione delle crisi internazionali devono essere affidati ad iniziative multilaterali e governate da organismi sovranazionali, sottolinea che le missioni militari italiane in aree, quali l'Africa e i Balcani, sono ampiamente condivise da tutte le forze politiche della maggioranza, unite anche nel criticare i negativi effetti dell'unilateralismo statunitense, il cui fallimento in Iraq è del tutto evidente.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI
FRANCESCO SAVERIO GAROFANI (Ulivo). Giudica tuttavia un grave errore politico equiparare la missione in Iraq con quella in Afghanistan, osservando che il disegno di legge in discussione rappresenta un valido punto di equilibrio per realizzare la necessaria continuità in materia di politica estera e affermando nel contempo la necessaria ricollocazione dell'Italia nel tradizionale filone europeista e multilaterale.
OSVALDO NAPOLI (FI). Osservato che il Governo Berlusconi ha sviluppato in cinque anni una linea di politica estera che ha accresciuto il prestigio e la considerazione dell'Italia a livello internazionale, esprime sconcerto per l'intervento del Presidente della Camera e del Capo dello Stato a sostegno di una maggioranza vacillante su fondamentali scelte di politica estera. Nel sottolineare il costante appoggio della Casa delle libertà e del gruppo di Forza Italia all'attività dei militari coinvolti in missioni internazionali, osserva che il provvedimento in discussione si muove in una logica di continuità per assolvere ad impegni precedentemente assunti.
KHALED FOUAD ALLAM (Ulivo). Ricordato il carattere totalitario ed intollerante del regime politico che i talebani avevano instaurato in Afghanistan, dichiara di sostenere le missioni internazionali volte a salvaguardare la libertà e la democrazia nel predetto Paese.
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FI). Sottolineata l'opportunità di compiere una chiara scelta di campo in favore dello Stato di Israele, giudica al riguardo ambigua e contraddittoria la posizione assunta dal Governo e dalla maggioranza che lo sostiene; osservato, inoltre, che l'impegno italiano in Iraq ed Afghanistan è finalizzato a garantire l'ordine e la sicurezza pubblica, nonché la transizione verso regimi pienamente democratici, ritiene inadeguato e retorico il mero richiamo al multilateralismo ed al ruolo delle Nazioni Unite.
ARTURO SCOTTO (Ulivo). Rilevato che la linea politica sottesa alla mozione Sereni n. 1-00014 è coerente con l'articolo 11 della Costituzione, condivide l'opportunità di promuovere, nelle competenti sedi internazionali, una approfondita riflessione sulle missioni in atto in Afghanistan; ritiene altresì essenziale che la politica estera italiana sia ancorata al multilateralismo ed alle scelte compiute dall'Unione europea.
MICHELE TUCCI (UDC). Osservato che le posizioni assunte dalle forze politiche del centrodestra sono coerenti con i principi della responsabilità internazionale e della solidarietà verso le popolazioni civili, lamenta che la sinistra antagonista ha imposto al Governo una linea politica connotata da ambiguità e che di fatto svilisce il significato strategico e geopolitico delle missioni internazionali in atto; ritiene, inoltre, che ove la maggioranza non si dimostri autosufficiente nel consentire l'approvazione del disegno di legge in discussione, l'Esecutivo dovrebbe rassegnare le dimissioni.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che i relatori rinunziano alla replica.
UGO INTINI, Viceministro degli affari esteri. Nel ritenere che non sia necessaria la generale condivisione, da parte della maggioranza, della politica estera perseguita dall'Esecutivo, giudica prioritari gli impegni e le missioni internazionali aventi carattere multilaterale, segnatamente con riferimento a quelle condotte sotto l'egida delle Nazioni Unite: è pertanto coerente, a suo avviso, la scelta di ritirare il contingente impegnato in Iraq, confermando invece, nel contempo, la partecipazione italiana alla missione in atto in Afghanistan, ove peraltro la situazione presenta significativi elementi di criticità.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
Avverte altresì che la discussione sulle linee generali del disegno di legge n. 1041 avrà luogo al termine dell'informativa urgente del Governo.
Sospende la seduta fino alle 15,30.
La seduta, sospesa alle 14,55, è ripresa alle 15,35.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI