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Discussione della domanda di autorizzazione a eseguire la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del deputato Adolfo (Doc. IV n. 2-A) (ore 18,51).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della domanda di autorizzazione ad eseguire la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti deputato Vittorio Adolfo (Doc. IV, n. 2-A).
Avverto che lo schema recante la ripartizione dei tempi sarà pubblicato in calce al resoconto della seduta odierna.
(Discussione - Doc. IV, n. 2-A)
PRESIDENTE. Passiamo alla discussione della relazione della Giunta per le autorizzazioni, che propone di restituire gli atti all'autorità giudiziaria.
Dichiaro aperta la discussione.
Ha facoltà di parlare il relatore, deputato Paniz.
MAURIZIO PANIZ, Relatore. Chiedo anzitutto alla Presidenza di autorizzare la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale del mio intervento.
PRESIDENTE. La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
MAURIZIO PANIZ, Relatore. La relazione scritta che consegnerò consentirà ai colleghi di valutare in dettaglio l'ipotesi che è stata esaminata dalla Giunta. Mi limiterò, pertanto, ad alcune considerazioni sintetiche.
La Giunta riferisce su una domanda di autorizzazione ad eseguire nei confronti del deputato Vittorio Adolfo la misura cautelare personale restrittiva degli arresti domiciliari, avanzata dal GIP del tribunale di Sanremo. La procura della Repubblica di Sanremo, infatti, sta conducendo una vasta indagine per fatti di corruzione, concussione e truffa in danno dello Stato e turbativa d'asta a carico di diversi soggetti. Tra questi soggetti, un imprenditore a nome Giuseppe Bianchi e il deputato Adolfo.
In particolare, il ruolo del deputato Adolfo, all'epoca assessore regionale nella regione Liguria, sarebbe consistito nel collegare l'impresa di Giuseppe Bianchi con diversi comuni della provincia ligure nei cui territori occorreva svolgere lavori di ripristino ambientale, stradale ed urbano. Il costruttore Bianchi è stato oggetto della misura custodiale. È ricorso al tribunale del riesame di Genova, il quale ha provveduto ad emettere un provvedimento dal quale risulta totalmente infondata l'accusa che era stata mossa al deputato Adolfo. Ciò emerge chiaramente dal fatto che il tribunale del riesame non ha ritenuto corredata da elementi probatori sufficienti la serie di accuse che erano state mosse, soprattutto, in sede di esame testimoniale. A fronte di questo rilievo, la Giunta ha ritenuto opportuno chiedere la trasmissione del provvedimento del tribunale del riesame stesso e, una volta esaminato, ha ritenuto opportuno proporre all'Assemblea di deliberare la restituzione degli atti all'autorità giudiziaria istante.
Deve essere sottolineato, peraltro, che il relatore aveva effettuato un esame completo del carteggio a disposizione con esito ampiamente tranquillizzante per il deputato Adolfo, peraltro in linea con le valutazioni che in parte qua erano state effettuate dal tribunale del riesame, non apparendo esistere prova del prospettato reato corruttivo. Al più, potrebbe esserci prova del reato di abuso di ufficio che, come è noto, non consente la misura cautelare custodiale.
Per questi motivi, conformemente a precedenti analoghi, la Giunta, all'unanimità, propone che l'Assemblea deliberi di restituire gli atti all'autorità giudiziaria istante.
PRESIDENTE. Non vi sono iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione.
Pag. 121(Dichiarazioni di voto - Doc. IV, n. 2-A)
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Frassinetti. Ne ha facoltà.
PAOLA FRASSINETTI. Signor Presidente, nell'esaminare il caso in esame è emersa, innanzitutto, nel merito, una incrinatura del castello accusatorio. Infatti, le prove si sono rivelate comunque insufficienti sia per discrasie temporali sia per palesi contraddizioni nelle dichiarazioni delle persone coinvolte nelle indagini. Conseguentemente, la Giunta ha preso atto anche del problema procedurale, cioè della sopravvenuta inutilità del giudizio sull'inchiesta.
Pertanto, siamo concordi con le conclusioni del relatore e della Giunta, che all'unanimità, propone che l'Assemblea deliberi di restituire gli atti all'autorità giudiziaria istante.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Nucara. Ne ha facoltà.
FRANCESCO NUCARA. Signor Presidente, noi esprimeremo, ovviamente, un voto in senso contrario all'autorizzazione all'arresto. Chi vi parla aveva chiesto, all'inizio del 1993, che la Camera concedesse l'autorizzazione all'arresto. Negli anni 1992 e 1993, la Camera fu pervasa da una condizione di inagibilità politica. Credo che sia stato un errore l'abolizione della immunità parlamentare.
Credo che, come io ho pagato per sei anni una condanna mai avuta, in quanto sono stato assolto, oggi spetta all'onorevole Fitto espiare una condanna che non c'è (Commenti). Quindi, ritengo che la Camera...
PRESIDENTE. Mi scusi, stiamo discutendo un'altra questione: lei forse si è distratto. La questione cui lei si riferisce verrà esaminata successivamente.
FRANCESCO NUCARA. Mi scuso, Presidente.
(Votazione - Doc. IV, n. 2-A)
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla proposta della Giunta di restituire gli atti all'autorità giudiziaria.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 474
Votanti 471
Astenuti 3
Maggioranza 236
Hanno votato sì 469
Hanno votato no 2).
Prendo atto che i deputati Vichi e De Angelis non sono riusciti a votare.