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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative per proseguire nell'azione volta a garantire maggiore concorrenza nei mercati chiusi - n. 3-00165)
PRESIDENTE. Il deputato Barbi ha facoltà di illustrare l'interrogazione Franceschini n. 3-00165 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 13), di cui è confirmatario.
MARIO BARBI. Signor Presidente, il decreto-legge approvato ieri sera al Senato ed ora all'esame della Camera, sul contenimento della spesa, il contrasto all'evasione fiscale e il rilancio economico e sociale, è premessa per il risanamento dei conti pubblici e per il rilancio della crescita. Tale decreto non è un semplice collage di pezze a colori, ma contiene disposizioni coerenti per aprire alla concorrenza, nell'interesse dei consumatori e della competitività del paese, settori economici ingessati e corporativi. Queste misure, ancorché avversate da alcune categorie, sono state accolte con grande favore dall'opinione pubblica ed hanno ricevuto consensi, almeno all'inizio, anche dall'opposizione.
Considerato che i cittadini attendono che le liberalizzazioni conducano a riduzioni di prezzi ed aprano nuove opportunità anche ai giovani, le chiedo, signor Presidente, come il Governo intenda proseguire nell'apertura alla concorrenza dei mercati ancora chiusi o non sufficientemente aperti.
PRESIDENTE. Il Presidente del Consiglio dei ministri, Romano Prodi, ha facoltà di rispondere.
ROMANO PRODI, Presidente del Consiglio dei ministri. La situazione italiana, nonostante i processi di privatizzazione e di liberalizzazione, si caratterizza ancora, per molti comparti, soprattutto nel settore dei servizi e nella pubblica amministrazione, in cui vi è la mancanza di concorrenza,Pag. 72per aspetti corporativi e ritardi organizzativi che denotano una perdita di efficienza, di cui paghiamo quotidianamente il prezzo.
Noi abbiamo cominciato, con il decreto-legge n. 223 del 2006, un grosso cammino di liberalizzazione, proprio per «scrostare» il nostro sistema economico dagli irrigidimenti che gli sono stati di grave pregiudizio in passato. Noi intendiamo andare avanti in questa direzione. Io intendo porre la politica dell'efficienza e della concorrenza al centro della mia agenda e definire, a breve, la sequenza dei settori su cui intervenire, in primo luogo, quelli che portano benefici più elevati a vantaggio dei consumatori, anche in conseguenza degli apprezzamenti che gli italiani hanno ricevuto riguardo ai provvedimenti di liberalizzazione che abbiamo recentemente adottato.
I settori in cui pensiamo di agire prioritariamente e in tempi rapidi riguardano i servizi pubblici locali, per i quali è auspicabile che il Parlamento possa avviare e concludere entro l'anno in corso l'esame parlamentare del disegno di legge delega approvato dal Governo il 30 giugno; la riforma delle libere professioni in chiave concorrenziale, attraverso un apposito disegno di legge delega; le telecomunicazioni e, in particolare, il sistema radiotelevisivo; il mercato pubblicitario, le energie, il gas e ulteriori misure finalizzate a rafforzate la tutela degli utenti nei servizi di interesse generale (in primo luogo, telefonia, ma anche energia, televisioni, poste e trasporti), sulla falsariga dell'analisi delle disposizioni inserite nella delega sui servizi pubblici locali.
Abbiamo anche intenzione - ciò è altrettanto importante - di provvedere ad un grande processo di snellimento e di semplificazione del lavoro e dell'operato della pubblica amministrazione.
Questi provvedimenti non tarderanno, sono già nella linea di azione del Governo e saranno votati al più presto possibile, in modo che il cammino di ammodernamento del paese che abbiamo intrapreso possa rapidamente proseguire (Applausi dei deputati del gruppo de L'Ulivo).
PRESIDENTE. Il deputato Ventura, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare.
MICHELE VENTURA. Signor Presidente, volevo ringraziarla per due motivi. Il primo è che, dopo cinque anni, abbiamo nuovamente la presenza di un Presidente del Consiglio che risponde alle interrogazioni (Applausi dei deputati dei gruppi de L'Ulivo, di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, dell'Italia dei Valori, dei Comunisti Italiani e dei Verdi). Non è cosa secondaria, perché la sua presenza per rispondere alle interrogazioni, che consideriamo normali, ma importanti per la vita del paese, appare dopo cinque anni un fatto straordinario. La inviterei a continuare in tal modo, perché questa è la migliore risposta per avere un rapporto corretto con il Parlamento.
Il secondo ringraziamento è per aver ricordato, questo pomeriggio, che lei e il Governo che presiede siete intenzionati ad andare avanti sulla via della liberalizzazione e della concorrenza. È molto importante: si tratta di una operazione che nessun Governo ha osato mettere in campo. Questo «scrostamento» di cui parla, la sconfitta di logiche corporative, è la premessa per pensare alla ripresa dinamica del nostro sistema economico. Lei ha parlato di snellimento della pubblica amministrazione, di energia, di servizi. Andiamo avanti: è la migliore risposta che possiamo dare alle attese del paese!
Signor Presidente, non lasciamoci intimorire dalla protesta scomposta di qualche categoria, magari capeggiata da qualche neocorporativo presente in questo Parlamento. Dobbiamo sapere che parlare alla maggioranza dei cittadini e dei consumatori è la risposta vincente non solo per l'economia, ma anche per la dialettica democratica nella nostra società (Applausi dei deputati dei gruppi de L'Ulivo e dei Verdi).
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
MAURIZIO GASPARRI. Signor Presidente, avevo chiesto di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MAURIZIO GASPARRI. Signor Presidente, ho chiesto la parola sull'ordine dei lavori, attendendo la fine dello svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, perché ritengo che una delle interrogazioni presentate abbia aperto in maniera impropria un dibattito di natura politica, come non le sarà sfuggito, ponendo una domanda relativa alla durata dei Governi, alle maggioranze, alle elezioni e quant'altro. Non so quali debbano essere i limiti di uso del question time. So che, in genere, vengono indicate alcune materie da trattare, o almeno così accadeva nella scorsa legislatura, e gli uffici danno qualche orientamento al riguardo.
La questione di natura politica affrontata è così ampia che sarebbe stata più adatta ad un dibattito di carattere generale, dove casomai un rappresentante per gruppo potesse esprimere le proprie valutazioni, che non ad uno scambio di domande e risposte sulla questione delle questioni: cosa accade di fronte a cambiamenti rispetto al mandato in ordine alla durata di un Governo o della maggioranza.
Non le sfuggirà che si tratta di una questione politica per eccellenza che, confinata nell'ambito dello svolgimento di interrogazioni a risposta immediata - e concludo, signor Presidente -, configura un uso improprio del question time o l'impossibilità per gli altri gruppi di intervenire su tale questione concernente la legittimità o meno dei numeri del Governo e le prospettive della legislatura.
PRESIDENTE. Sulle questioni procedurali - come lei sa - non sono consentiti interventi durante lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata. A coloro che intendono intervenire sull'ordine dei lavori, per un richiamo al regolamento o per qualsiasi altro motivo, la parola viene data soltanto al termine della seduta.
Lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata avviene secondo uno schema regolamentare caratterizzato da una rigida scansione delle fasi e dei tempi e da una successione degli interventi tale da instaurare un contraddittorio serrato tra interroganti e Governo. È a discrezione dei singoli gruppi porre la questione, e colui che risponde lo fa assumendosene la responsabilità per parte del Governo, in questo caso del Presidente del Consiglio.
Qualsiasi altra modificazione non prevista nel corso del dibattito potrebbe determinare una modifica dei tempi programmati e una alterazione del rapporto tra interroganti e Governo, nonché della parità di trattamento tra i gruppi, anche in considerazione del fatto che l'articolo 135-bis del regolamento prevede la trasmissione televisiva diretta delle sedute.
La questione della densità politica dell'interrogazione e della risposta è un elemento a totale disposizione dell'interrogante e del Governo che risponde.
Sospendo brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 16,35, è ripresa alle 16,50.