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Si riprende la discussione.
PIETRO ARMANI (AN). Nel ritenere insussistenti i prescritti requisiti di straordinaria necessità ed urgenza sotto il duplice profilo delle liberalizzazioni di settori produttivi e di correzione dell'andamento dei conti pubblici, lamenta il mancato ricorso alla concertazione relativamente a misure che interessano talune categorie produttive; osservato, inoltre, che una seria lotta all'evasione fiscale renderebbe necessaria l'introduzione di forme di contrasto di interessi tra le parti, sottolinea che l'elusione fiscale è favorita dalla farraginosità delle disposizioni vigenti in materia tributaria.
MASSIMO VANNUCCI (Ulivo). Manifestato apprezzamento per la portata storica delle innovative misure prospettate, condivide la scelta dell'Esecutivo di ricorrere allo strumento della decretazione d'urgenza; nel ritenere altresì essenziale procedere ad ulteriori riforme di carattere strutturale, esprime un orientamento favorevole alle disposizioni volte a favorire, in particolare, la concorrenza e la competitività, nonché l'azione di contrasto dell'evasione fiscale. Auspica, pertanto, la sollecita conversione in legge del decreto-legge in discussione.
Pag. IXMICHAELA BIANCOFIORE (FI). Nel lamentare che il cosiddetto decreto Bersani reca in maniera mistificatoria misure di liberalizzazione che celano il vero obiettivo di attuare disposizioni di stampo punitivo messe a punto dal viceministro Visco, preannunzia una ferma opposizione ad un provvedimento d'urgenza che giudica gravemente lesivo degli interessi dei cittadini. Rilevato altresì che le politiche di liberalizzazione dovrebbero essere concertate con le categorie interessate, invita l'Esecutivo e la maggioranza a prendere atto del senso di profonda sfiducia che si è diffuso nel Paese a pochi mesi dall'insediamento del Governo Prodi.
MARIA LEDDI MAIOLA (Ulivo). Sottolineata la necessità di attuare strategie di recupero a fronte della grave crisi strutturale del Paese, ritiene che le liberalizzazioni favoriscano il cittadino consumatore e la competitività del sistema. Rilevato, quindi, che il provvedimento d'urgenza in discussione reca misure che potranno favorire, tra l'altro, la crescita dell'economia nazionale, ne auspica la conversione in legge.
ALBERTO GIORGETTI (AN). Nel lamentare l'assoluta mancanza di sensibilità istituzionale del Governo, che ha inteso sottrarsi al confronto sul decreto-legge in discussione, ritiene che le disposizioni di stampo dirigistico da esso recate penalizzino in misura selettiva talune categorie produttive, peraltro in assenza di una precisa indicazione dei vantaggi che ne deriveranno per i consumatori. Nel ritenere inoltre ingiustificato il ricorso alla decretazione d'urgenza, invita l'Esecutivo a chiarire se intenda instaurare un dialogo con l'opposizione al fine di apportare modifiche migliorative al testo del provvedimento, sul quale manifesta comunque l'orientamento contrario dei deputati del suo gruppo.
LAURA RAVETTO (FI). Rilevato che le prospettate misure di liberalizzazione celano l'intendimento di perseguire una politica fiscale di stampo vessatorio, segnatamente a danno di categorie sociali tradizionalmente contigue all'area politica moderata, ritiene che il provvedimento d'urgenza in discussione presenti palesi profili di illegittimità costituzionale, nonché elementi che si pongono in contrasto con la disciplina comunitaria e con la normativa nazionale vigente in tema di tutela della concorrenza e della riservatezza. Lamentata inoltre la mancata attuazione di riforme di carattere strutturale, tra l'altro per il settore farmaceutico e, più in generale, per quello sanitario, manifesta la netta contrarietà del suo gruppo alla conversione in legge del decreto-legge, ove il testo non sia radicalmente modificato.
ANTONIO MISIANI (Ulivo). Manifesta un convinto orientamento favorevole alla conversione in legge del provvedimento d'urgenza in discussione, che, sebbene perfettibile, si inscrive nel quadro di un condivisibile processo di liberalizzazione dei mercati volto a tutelare gli interessi generali dei consumatori a scapito di rendite e privilegi di stampo corporativo.
PAOLA FRASSINETTI (AN). Osservato preliminarmente che il provvedimento d'urgenza in discussione non presenta i requisiti richiesti dall'articolo 77 della Costituzione e dalla legge n. 400 del 1988, lamenta che non è stato seguito il metodo della concertazione con le categorie interessate, evidenziando l'intento punitivo delle misure di contrasto all'evasione fiscale, in particolare nei confronti dei liberi professionisti e dei lavoratori autonomi. Manifesta pertanto l'orientamento contrario del suo gruppo alla conversione in legge del decreto-legge.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito della discussione ad altra seduta, avvertendo che sono state presentate le questioni pregiudiziali Maroni n. 1, Lo Presti n. 2,Pag. XElio Vito n. 3, Antonio Pepe n. 4, Contento n. 5, D'Alia n. 6 e Moffa n. 7, che saranno discusse e votate in altra seduta.