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Informativa urgente del Governo sulle politiche nel settore delle telecomunicazioni, con particolare riferimento alla vicenda Telecom.
ROMANO PRODI, Presidente del Consiglio dei ministri. Rende all'Assemblea la seguente informativa:
(Vedi resoconto stenografico pag. 31 - Nel corso dell'intervento del Presidente del Consiglio, a seguito di reiterate interruzioni e proteste, il Presidente invita l'Assemblea a consentire il regolare svolgimento della seduta).
PRESIDENTE. Preso atto della difficoltà di garantire un ordinato andamento dei lavori, sospende la seduta, avvertendo che è immediatamente convocata la Conferenza dei presidenti di gruppo.
La seduta, sospesa alle 15,15, è ripresa alle 15,55.
PRESIDENTE. Rileva che la Presidenza intende tutelare il diritto allo svolgimentoPag. IXdi un ordinato dibattito parlamentare, improntato al rispetto reciproco ed all'ascolto nei confronti di chi interviene, condizione ancor più necessaria allorchè i lavori della Camera sono oggetto di ripresa televisiva diretta.
ROMANO PRODI, Presidente del Consiglio dei ministri. Prosegue nello svolgimento della seguente informativa:
(Vedi resoconto stenografico pag. 35).
FRANCESCO GIORDANO (RC-SE). Rilevato che il prossimo 3 ottobre 84 mila dipendenti della Telecom sciopereranno perché fortemente preoccupati per il loro futuro, sottolinea che l'azienda è un bene comune del Paese che opera in un settore nevralgico dell'economia. Nel ricordare che il piano elaborato dall'ultimo consiglio di amministrazione è stato respinto dai lavoratori e dal mercato, sollecita il Governo ad intervenire in maniera rigorosa sul controllo della rete, che non dovrebbe essere consegnata ai privati, atteso che un suo utilizzo distorto determinerebbe gravi rischi per la democrazia.
GIULIO TREMONTI (FI). Stigmatizza il fatto che l'informativa resa dal Presidente del Consiglio non ha fornito alcun chiarimento sulla vicenda Telecom, in particolare sulle conseguenze derivanti dalla decisione, assunta nel 1997, di privatizzare l'azienda. Lamenta inoltre la commistione tra affari e politica che sembra ispirare l'operato dell'attuale Governo.
GIANFRANCO FINI (AN). Nel dichiararsi completamente insoddisfatto dell'informativa resa, richiama le numerose dichiarazioni successivamente rilasciate dal Presidente del Consiglio dei ministri in merito alla vicenda Telecom, che giudica contraddittorie e non veritiere anche alla luce del verbale del consiglio di amministrazione della predetta società del 15 settembre scorso; esprime, quindi, sentimenti di sdegno per un comportamento che ha prodotto sconcerto in ambito internazionale.
PIERO FASSINO (Ulivo). Ringrazia per l'informativa resa il Presidente del Consiglio, al quale esprime, a nome del suo gruppo, solidarietà per gli attacchi polemici e le insinuazioni di cui è stato oggetto da parte di esponenti dell'opposizione. Richiama, quindi, gli aspetti salienti della politica che il Governo intende attuare per il settore delle telecomunicazioni, con l'obiettivo di garantire che il mercato sia regolato con certezza e trasparenza. Sottolinea, quindi, con specifico riferimento alla vicenda Telecom la necessità di restituire serenità agli investitori, ai lavoratori ed ai consumatori, anche attraverso gli opportuni accertamenti della magistratura sulle intercettazioni illegali.
PIER FERDINANDO CASINI (UDC). Ricordato il carattere fermo, responsabile e non demagogico dell'opposizione condotta dalla sua forza politica, lamenta che l'informativa del Presidente del Consiglio non ha dissipato i dubbi circa la veridicità delle sue affermazioni in merito alla vicenda Telecom; manifestato inoltre sconcerto per le indebite pressioni esercitate sui vertici di tale gruppo, ritiene che la vicenda disveli l'inadeguatezza dell'Esecutivo e la debolezza del capitalismo italiano.
ROBERTO COTA (LNP). Nell'esprimere amarezza ed insoddisfazione per l'informativa resa dal Presidente del Consiglio, che giudica evasiva e poco chiara su aspetti rilevanti dalla vicenda Telecom, osserva che la politica economica finora condotta dal Governo appare connotata da un inasprimento della pressione fiscale, in particolare per il ceto medio, e da un bieco statalismo che penalizza il sistema produttivo, segnatamente del Nord del Paese.
MASSIMO DONADI (IdV). Nell'esprimere, a nome del suo gruppo, pieno apprezzamento per la scelta del Presidente del Consiglio di partecipare al dibattito odierno, osserva che l'informativa resa ha evidenziato le linee ispiratrici della politica industriale del Governo; lamentato altresì lo scarso spirito collaborativo che ha connotatoPag. Xl'atteggiamento dei vertici Telecom nei confronti dell'Esecutivo, che avrebbe disatteso ai propri doveri istituzionali ove si fosse disinteressato di una vicenda che riguarda un'azienda strategica per l'economia nazionale, giudica strumentale il comportamento tenuto delle forze politiche di opposizione.
ROBERTO VILLETTI (RosanelPugno). Esprime preliminarmente apprezzamento per la decisione del Presidente del Consiglio di riferire alla Camera sulla complessa vicenda Telecom, in relazione alla quale ritiene siano stati indubbiamente commessi degli errori; nel rilevare altresì che l'informativa ha fornito adeguate rassicurazioni e sgombrato il campo da equivoci, osserva che il Presidente Prodi ha chiarito, in particolare, come il Governo intenda rapportarsi alle libere determinazioni del mercato, a tutela del rispetto delle regole e degli interessi dei consumatori.
OLIVIERO DILIBERTO (Com.It). Sottolineato che in altre importanti democrazie europee, come la Francia e la Germania, le grandi aziende di telecomunicazioni sono in mano pubblica, paventa il rischio che la telefonia mobile possa essere ceduta ad operatori stranieri. Ritiene inoltre che sia compito della politica evitare lo smantellamento di grandi aziende costruite con denaro pubblico ed operanti nei settori strategici delle telecomunicazioni e dell'energia.
ANGELO BONELLI (Verdi). Nel ritenere che la vicenda Telecom dovrebbe indurre ad una seria riflessione sul capitalismo italiano, anche al fine di tutelare i consumatori, sottolinea la necessità di definire un nuovo piano industriale e di rivedere l'assetto societario della predetta azienda. Giudica altresì improcrastinabile garantire i cittadini da indebite intercettazioni ed invita il Governo ad avviare quanto prima un'indagine per verificare l'eventuale presenza, anche negli altri gestori di telefonia, di apparati volti ad acquisire dati relativi al contenuto di conversazioni private.
MAURO FABRIS (Pop-Udeur). Nel ringraziare il Presidente del Consiglio per l'informativa resa, ritiene necessario avviare un'approfondita riflessione sul maggiore gruppo italiano operante nel settore delle telecomunicazioni. Pur considerando, inoltre, un errore l'elaborazione di un piano di ristrutturazione da parte del consigliere Rovati, giudica irresponsabile ed eccessivamente polemico il comportamento tenuto sulla vicenda dalla Casa delle libertà. Ricorda infine che il programma elettorale dell'Unione prevede il risanamento dei conti pubblici, senza tuttavia tornare ad una politica economica di stampo neostatalista.
GIAMPIERO CATONE (DC-PS). Manifestata preoccupazione per l'andamento del mercato italiano delle telecomunicazioni, sottolinea la necessità che il Governo fornisca chiarimenti in merito agli interrogativi posti oggi dall'opposizione - oggetto peraltro anche di atti del sindacato ispettivo - ai quali non è stata ancora data risposta.
GIACOMO BEZZI (Misto-Min.ling.). Nel confermare il proprio sostegno al Governo, rileva che lo Stato non dovrebbe in alcun modo limitare la libertà d'impresa. Prospetta peraltro l'opportunità di istituire una Commissione d'inchiesta che faccia luce su inquietanti vicende come quella relativa alle intercettazioni illegali.
GIUSEPPE MARIA REINA (Misto-MpA). Ritiene che il Presidente del Consiglio avrebbe dovuto presentarsi spontaneamente e tempestivamente in Parlamento al fine di chiarire la vicenda Telecom, indipendentemente dal fatto che fosse o meno a conoscenza dell'esistenza del cosiddetto piano Rovati.
PRESIDENTE. Sospende brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 18,35, è ripresa alle 18,45.
Pag. XIPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI