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CONSIDERAZIONI INTEGRATIVE DEGLI INTERVENTI DEI DEPUTATI ETTORE PERETTI, LAURA FRONER E FEDERICA ROSSI GASPARRINI IN SEDE DI DISCUSSIONE SULLE COMUNICAZIONI DEL GOVERNO
ETTORE PERETTI. Personalmente immagino un meccanismo di incentivi e di sanzioni, che discrimini i comportamenti, premiando i virtuosi e penalizzando gli sprechi, senza guardare in faccia a nessuno. Ciò si potrà fare però solo se si sarà capaci di far decollare definitivamente, a tutti i livelli, un vero e proprio controllo di gestione.
Signor Presidente, il fisco è stato, tra mille polemiche, il tema dominante della campagna elettorale e le sue dichiarazioni programmatiche, in continuità con la campagna elettorale stessa, contengono una frase che presenta una certa ambiguità e che forse è il caso di chiarire. Lei dice - cito testualmente: «... si dovrà stabilire un serio equilibrio tra potere di spesa e responsabilità della copertura, modificare la composizione della spesa e dell'entrata ...». Non vorremmo che questa frase, così diversamente interpretabile, non nascondesse semplicemente la volontà di aumentare i livelli di qualche imposta. Dopo il pasticcio in campagna elettorale sulle rendite finanziarie e sulla tassa di successione, credo che una parola più chiara, anche in questa sede, sarebbe il caso di spenderla.
E le richiesta di chiarimenti potrebbero continuare a lungo. Per esempio sulla revisione dello scalino della previdenza, sulla riforma della legge Biagi, sulla riforma della scuola, sulla legge sull'immigrazione o sul modello di famiglia che intendete promuovere e difendere.
Come vede, signor Presidente, le perplessità sono numerose, e queste perplessità prima ancora che da noi sono state colte dall'elettorato, una buona metà del quale le ha completamente fatte proprie al momento del voto. In particolare al Nord, dove il mondo della produzione sente forte il pregiudizio della classe dirigente della sinistra nei confronti dell'attività di impresa; il vostro è un pregiudizio culturale prima ancora che politico, e la loro sfiducia nelle vostre ricette per il rilancio dell'economia e del sistema-paese.
Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, il Governo si appresta ad iniziare la sua attività sorretto da una esigua maggioranza parlamentare, divisa al proprio interno, con alcuni partiti minori che sentiranno presto la necessità di marcare la propria presenza e la propria identità.
In situazioni come questa, l'opposizione potrebbe limitarsi ad assistere immobile ed attendere le sconfitte parlamentari, a cui inevitabilmente andrete incontro.
La nostra opposizione sarà ferma, ma non sarà silente. Non mancherà la nostra critica, ma faremo sentire anche le nostre proposte, in un confronto duro ma leale, che alla fine risulterà utile per il paese.
Tutto ciò, però, non ci impedisce ora di formularle sinceri auguri di buon lavoro.
LAURA FRONER. Dal canto nostro abbiamo ripresentato una proposta di legge di riforma della legge n. 97 del 1994, la cosiddetta «Legge sulla Montagna», anche allo scopo di rivedere, tra l'altro, la problematica del riordino fiscale nei territori di minore capacità fiscale per abitante o con specificità territoriali che incidono sulla marginalità, di ridurre il gap infrastrutturale, di colmare il digital-divide che ancora colpisce le aree montane e di applicare il Trattato costituzionale europeo nella parte dedicata alle aree montane.
Con la sua autorevole guida intendiamo ripartire dalla concretezza, quella enunciata negli articoli 44 e 119 della nostra Costituzione, rimaneggiata con troppa superficialità in questi ultimi anni.
La nostra scommessa è quella di realizzare un progetto di governance del territorio montano, capace di far decollare imprenditoria e sviluppo coniugando risorse e ambiente, tradizioni e cultura, turismo e sostenibilità.
L'azione di governo dovrà tener in debito conto le speranze e le istanze che ci provengono dai tanti protagonisti della montagna italiana, perché loro guardano a Pag. 129noi con fiducia. Se loro hanno riposto in noi questa fiducia è stato anche grazie all'impegno di quei parlamentari che hanno mantenuta viva l'idea di una montagna come luogo della soggettività politica, che hanno gettato le basi che consentono a noi - oggi - di ripartire anche da questo territorio per far ripartire l'Italia.
Le chiedo, signor Presidente, che nella sua replica colga anche questo aspetto e rassicuri tutti noi, affinché gli impegni assunti in campagna elettorale possano trovare un sicuro ancoraggio nel Governo; da parte nostra le garantiamo fin d'ora che, come legislatori, interverremo per aggiornare, ammodernare e riformulare la legge sulla montagna, ormai datata, anche alla luce dei cambiamenti intervenuti nel frattempo ed in vista delle nuove necessità che dal 1994 ad oggi sono emerse.
Buon lavoro Presidente.
FEDERICA ROSSI GASPARRINI. In riferimento al grande tema dello sviluppo economico, la nostra fiducia poggia anche sul convincimento che le azioni positive che hanno caratterizzato l'esperienza 1996-2001 saranno riprese: ci riferiamo in particolare ai tavoli della «concertazione» e alle azioni che ne sono derivate per lo sviluppo economico.
I contratti d'area, i patti territoriali, i contratti di programma avevano creato un clima positivo, di fiducia nello sviluppo. Queste azioni furono successivamente poco o nulla incentivate e la loro operatività messa a dura prova dal Governo di centrodestra.
Nel dare la fiducia, come Italia dei Valori, diamo mandato al Governo affinché sia ripreso con determinazione il percorso del confronto positivo con le parti sociali, così come ampiamente dichiarato nel programma politico de L'Unione.
Chiudo con una osservazione: il Governo Berlusconi, nell'ultima finanziaria ha compiuto un grave atto contro le donne ed il loro diritto alla pari opportunità.
Sono state infatti apportate variazioni nel capitolo di spesa su cui gravano gli oneri connessi all'attuazione dei progetti di azione positiva (legge n. 125), la politica di pari opportunità, variazioni tali da non consentire i dovuti adempimenti economici.
Siamo certe che il ministro del tesoro attuerà le azioni necessarie e le integrazioni in tempi brevi, al fine di riconoscere i diritti dovuti alle associazioni ed enti che operano in modo solidale per la crescita delle donne.
Quindi una fiducia piena ed un augurio di buon lavoro a tutto il Governo.