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Informativa urgente del Governo sull'aggressione subita dal deputato Ascierto e dal signor Enzo Vanzan al termine di un convegno sulle Forze armate organizzato dalla federazione padovana di Alleanza Nazionale.
PRESIDENTE. Avrà ora luogo lo svolgimento di un'informativa urgente del Governo sull'aggressione subita dall'onorevole Ascierto e dal signor Enzo Vanzan al termine di un convegno sulle Forze armate organizzato dalla federazione padovana di Alleanza Nazionale.
Dopo l'intervento del rappresentante del Governo interverranno i rappresentanti dei gruppi in ordine decrescente, secondo la rispettiva consistenza numerica, per cinque minuti ciascuno. Un tempo aggiuntivo è attribuito al gruppo Misto.
(Intervento del sottosegretario di Stato per l'interno)
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il sottosegretario di Stato per l'interno, Ettore Rosato.
ETTORE ROSATO, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, onorevoli colleghi, nella tarda serata di venerdì 3 novembre, in piazza dei Signori a Padova, all'esterno della sala del consiglio del quartiere 1, dove poco prima si era svolta un'iniziativa di Alleanza Nazionale in onore del caduto in Iraq Matteo Vanzan, l'onorevole Filippo Ascierto ed il signor Enzo Vanzan, padre del caduto, ed un altro simpatizzante di Alleanza Nazionale sono stati improvvisamente aggrediti con calci e pugni da alcuni giovani che si sono poi dati alla fuga.
Un agente di polizia municipale, presente sul posto, è riuscito a bloccare momentaneamente uno degli aggressori ma è stato a sua volta subito strattonato e colpito da un altro giovane che, dopo essere riuscito a liberare l'aggressore, ha tentato anch'egli di fuggire, venendo però bloccato e tratto in arresto nell'attigua via Soncin da una volante immediatamente intervenuta. L'arrestato in flagranza di reato è un pregiudicato di 24 anni già noto per essere un frequentatore del centro sociale Pedro, con precedenti per lesioni personali e detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Oggi, il GIP ha convalidato l'arresto della persona, disponendo la sua scarcerazione e l'applicazione della misura cautelare dell'obbligo di presentazione dinanzi alla polizia giudiziaria. L'attività investigativa, comunque immediatamente attivata, ha inoltre consentito il riconoscimento e l'identificazione di altri due giovani anch'essi gravitanti nell'ambiente del centro sociale, che sono stati denunciati all'autorità giudiziaria per lesioni personali ed uno anche per resistenza a pubblico ufficiale. Le indagini proseguono allo scopo di individuare altri eventuali soggetti coinvolti nell'episodio.
Le vittime dell'aggressione e l'agente di polizia municipale intervenuto, subito medicati presso il locale pronto soccorso, hanno riportato contusioni guaribili in sette giorni.
Nel testimoniare all'onorevole Ascierto ed alle vittime dell'aggressione la massima solidarietà, a nome del Governo ma anche mia personale, desidero esprimere anche la più ferma riprovazione e condanna per l'inqualificabile episodio, ribadendo nelPag. 73contempo la forte determinazione del Governo a contrastare senza esitazione ogni forma di violenza e di intolleranza a fine politico.
PRESIDENTE. La ringrazio, signor sottosegretario.
(Interventi)
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Amici. Ne ha facoltà.
SESA AMICI. Signor Presidente, l'informativa con la quale il Governo ha poc'anzi espresso non solo la riprovazione ma anche il netto contrasto circa le forme di intolleranza manifestatesi con l'episodio dell'aggressione subita dal collega, onorevole Ascierto, nonché da Enzo Vanzan, padre di Matteo, un giovane lagunare ucciso a Nassiriya nel maggio del 2004, rivela, anche per il gruppo dell'Ulivo, che siamo in presenza non solo di un atto in seguito al quale è doveroso testimoniare estrema solidarietà, ma anche di una situazione che richiede una riflessione più generale.
Fenomeni nei quali la violenza torna ad essere l'unico strumento al quale ci si rivolge per testimoniare il proprio dissenso in una dialettica che non vede più nella politica il mezzo della discussione, ci inducono a considerare, nel dibattito parlamentare, l'intolleranza come una delle manifestazioni di una crisi vera della democrazia. Vorrei, non solo per aprire una polemica, ricordare che, nemmeno una settimana fa, un altro esponente, ministro di questa Repubblica, era stato interrotto, sempre nel nord-est, a Venezia, durante un convegno. È quasi un filo rosso che lega le due espressioni, che sono tipiche di chi, dinanzi a questi fenomeni, guarda agli atti di intolleranza come all'unico elemento di espressione del proprio dissenso politico (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo e di deputati del gruppo Forza Italia).
La riprovazione e la solidarietà diventano unanimi in questa Assemblea, nella considerazione di questi fenomeni come lesivi dell'esercizio della dialettica politica e della democrazia.
Ma, soprattutto, debbono dare al Governo la netta sensazione che, su questo punto, non esistono solo divisioni parlamentari. Infatti, siamo pienamente convinti che contrastare con determinazione tali fenomeni possa rappresentare un aiuto concreto per rimettere al centro delle nostre discussioni, al di là delle differenze esistenti tra maggioranza ed opposizione, la dialettica politica, il senso della stessa politica e, soprattutto, il rispetto della democrazia e delle opinioni diverse.
Per questo motivo, grande solidarietà si esprime non solo ad Enzo Vanzan - poiché si trova ad essere vittima di una violenza dopo aver subito un lutto che, in genere, è difficile da superare -, ma anche al collega Ascierto, al di là delle posizioni politiche che, in altri momenti, ci vedono anche contrapposti. Ciò proprio a testimonianza di un valore che ci deve accomunare tutti (Applausi dei deputati dei gruppi L'Ulivo e Italia dei Valori).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Milanato. Ne ha facoltà.
LORENA MILANATO. Signor Presidente, ringrazio il sottosegretario di Stato Rosato per l'informativa che ha testé reso. Si assiste, da qualche tempo, ad un'inquietante recrudescenza della violenza politica, in particolar modo nella nostra regione, il Veneto (si tratta di una regione vicina anche alla sua, signor sottosegretario). Ciò evoca i fantasmi di un passato violento che, ormai, credevamo sepolto per sempre. Particolarmente odiosa, però, è stata l'aggressione, avvenuta venerdì sera a Padova, contro l'onorevole Filippo Ascierto ed Enzo Vanzan, padre del lagunare ucciso, a Nassiriya, dai terroristi islamici.
Si tratta, per l'appunto, di un fatto vergognoso, e sembra che il massimo sacrificio che un genitore possa subire, vale a dire la perdita di un figlio, per qualcuno non valga assolutamente nulla. Ad Ascierto e Vanzan va la solidarietà delPag. 74gruppo di Forza Italia ed agli aggressori lo sdegno di tutta l'Italia seria ed operosa.
In particolar modo, vorremmo che nessuno minimizzasse ciò che è accaduto a Padova, perché tale aggressione, consumata da parte di alcuni gruppi no global molto presenti nella regione Veneto, non può essere bollata semplicemente come un atto vandalico o violento. Questo fatto deve far aprire gli occhi su una situazione che si sta creando nel nostro paese, con alcune frange di una sinistra più estrema che, in spregio non solo alla legalità, ma anche al semplice rispetto per le persone, agiscono indisturbate.
La violenza nei confronti di un avversario politico è sempre una cosa orribile - quindi, ribadiamo ancora la nostra solidarietà al collega Ascierto -, ma che vittima della violenza sia stato addirittura il padre di un nostro soldato, un ragazzo che ha indossato la divisa dell'esercito italiano, è ancor peggio. Oggi leggiamo ancora le dichiarazioni di quel leader dei gruppi dei centri sociali e dei no global veneti, il quale afferma che forse il signor Enzo Vanzan non era stato riconosciuto, che forse si trovava nel posto sbagliato o che, forse, si trovava nel posto sbagliato con le persone sbagliate.
Nel nostro paese - in particolare nel Veneto, come dicevo - si sta registrando questa preoccupante escalation di violenze, che vanno dalle aggressioni dei no global alle incursioni al convegno in cui era presente, come testé ricordato dalla collega, il ministro del lavoro, fino all'occupazione degli uffici della giunta regionale avvenuta oggi. Per l'intera giornata, infatti, tali uffici sono stati bloccati, non è stato permesso lo svolgimento dell'attività dell'amministrazione, vi sono stati danni materiali e, soprattutto, si sono riscontrati anche due feriti tra le forze dell'ordine.
Ovviamente, per me che sono padovana e veneta, viene naturale pensare anche che forse il bersaglio dell'aggressione è stato proprio l'onorevole Ascierto, in virtù del suo impegno a difesa delle forze dell'ordine e della sua battaglia sulla sicurezza, proprio per dare un significato politico ancora maggiore a questo gesto.
Quando le forze di una certa sinistra estremista scelgono la violenza politica, è ancor più necessario non solo il biasimo di prassi del Governo, ma anche l'assunzione urgente di scelte politiche che non siano equivoche. Deve esservi, quindi, la più totale condanna non solo con le parole, ma anche con i fatti di questo tipo di contestazioni.
Chiediamo all'Esecutivo, pertanto, che ripristini la legalità e la certezza del diritto e che non si mostri debole ed indulgente contro la violenza politica di questa sinistra. Non vorremmo infatti che oggi, di fronte a queste evidenti avvisaglie di violenza politica, si commettessero quegli stessi, tragici errori di sottovalutazione che si sono compiuti nel passato.
Per questa ragione chiediamo quindi un'azione forte e chiara del Governo, per reprimere la violenza e per perseguire con urgenza e senza nessun indugio i responsabili dell'aggressione [Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale e UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)].
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gasparri. Ne ha facoltà.
MAURIZIO GASPARRI. Prendiamo atto che, alla tempestività del Governo nel rispondere alla sollecitazione di vari gruppi, tra cui ovviamente il nostro, di fornire elementi su quanto si è verificato venerdì sera a Padova, non ha corrisposto però un intervento che ci possa soddisfare sul piano della convinzione della condanna di questo episodio. C'è stata una trattazione alquanto burocratica di questa vicenda allarmante. Alcuni colleghi hanno poc'anzi ricordato i commenti che, anche nelle ultime ore, alcuni esponenti dell'estrema sinistra hanno rivolto, sprezzanti e offensivi, nei confronti dell'onorevole Ascierto. Uno di questi esponenti dell'ultrasinistra, Casarini, ha detto che il signor Vanzan - al quale ovviamente, anche qui dalla Camera dei deputati, rinnoviamo la nostra piena solidarietà, oltre a rinnovarla al collega Ascierto, prima vittima di quella aggressione, e ai militanti della destra,Pag. 75anche della nostra organizzazione giovanile Azione Giovani, che sono stati aggrediti dagli esponenti dei centri sociali - si trovava nel posto sbagliato, con la gente sbagliata, quasi per addurre una sorta di giustificazione, dal tono assai infelice, che aggiunge all'aggressione nei confronti di persone di idee diverse l'ulteriore vergogna di un'aggressione ad una persona che dovrebbe essere rispettata ancora di più per ciò che rappresenta.
A Padova, purtroppo da tempo, direi da decenni, si assiste ad una costante violenza dell'estrema sinistra, ripresa negli ultimi tempi. Proprio l'onorevole Ascierto, che è ancora a Padova e con il quale mi sono sentito poc'anzi, mi confermava lo stato di degrado e di occupazione fisica di numerose zone della città da parte dell'estrema sinistra e di questi centri sociali. Tra l'altro, noto che Casarini non siede in questo Parlamento a sostegno della maggioranza attuale solo per una scelta sua personale, perché vi sono in quest'aula persone che con Casarini hanno condiviso comportamenti violenti e aggressioni nei confronti di persone di idee diverse. Quindi, forse è stato lo stesso Casarini a rifiutare un seggio, che certamente taluni gruppi gli hanno offerto, anzi così ricordo di avere ampiamente letto. C'è quindi una sottovalutazione complessiva nei confronti della violenza politica, di questo ritorno di violenza politica che si è manifestata in tanti episodi di aggressioni a giornalisti e scrittori che presentavano libri scomodi e ad esponenti della nostra parte politica di centrodestra che affrontavano argomenti non graditi (probabilmente non solo a Casarini, ma anche a questa maggioranza!).
Voglio cogliere questa occasione per ricordare che il 12 novembre ricorrerà il secondo anniversario delle drammatiche vicende di Nassiriya e dell'uccisione di numerosi militari. Non ci risulta che l'attuale Governo abbia assunto apposite iniziative di ricordo e di commemorazione. Anzi, nei giorni scorsi, quando si è sollevato questo problema, si è detto che nella ricorrenza dei morti tutto era ricompresso! Questo è un atteggiamento inaccettabile da parte del Governo (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale, Forza Italia e Lega Nord Padania)!
Il giovane lagunare Vanzan non fu ucciso in quell'eccidio a Nassiriya, ma è caduto come altri militari a Nassiriya o in altre operazioni che sono state in questi anni promosse per esportare i diritti e la democrazia (che purtroppo perfino in Italia viene minacciata!). Dunque cogliamo questa occasione anche per rendere omaggio alla memoria di quel giovane lagunare che non cadde in quell'eccidio del 12 novembre, ma che morì in situazioni analoghe a quelle che si verificarono proprio a Nassiriya.
La nostra parte politica, non solo il mio gruppo parlamentare ma direi tutta l'area del centrodestra, ricorda quei militari e proprio il 3 novembre a Padova si è svolta un'iniziativa sgradita a taluni. Rendiamo anche atto agli operatori delle forze dell'ordine di avere individuato ed arrestato uno degli aggressori; tuttavia, riteniamo che le autorità politiche forse abbiano mostrato poca attenzione a questi episodi. Nelle ore precedenti, qualcuno aveva strappato dei manifesti proprio nei pressi della sala, peraltro pubblica, dove si è svolta la manifestazione alla quale ha partecipato il signor Vanzan, proprio per onorare le Forze armate.
C'è quindi un clima che non ci piace: il perdonismo, l'indulto...! Peraltro, mi pare che proprio in queste ore il Consiglio superiore della magistratura abbia denunciato la vanificazione di centinaia e migliaia di processi, conseguenza indiretta dell'indulto, di cui beneficieranno sicuramente anche coloro che danno luogo ad aggressioni che rientrano in questo tipo di fisiologia di reati, troppo facilmente perdonati.
Voglio infine ricordare che da parte di alcuni gruppi ci saranno iniziative per ricordare, il 12 novembre, i caduti di Nassiriya e anche uomini come Vanzan. È una vergogna che in Italia il padre di un eroe venga aggredito; questa è un'Italia che forse deve chiedere scusa. Credo che anche il Governo debba farlo con maggiorePag. 76convinzione, forse ripristinando qualche iniziativa di omaggio alle Forze armate.
Inoltre, voglio rinnovare la richiesta che proprio l'onorevole Ascierto ha rivolto al ministro dell'interno Giuliano Amato - e concludo, Presidente - di partecipare personalmente ad una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza, che si svolgerà a Padova, dove i fenomeni dell'immigrazione clandestina e della violenza politica hanno assunto in questi mesi, con un'amministrazione locale - ahimè! - forse inadeguata, una particolare virulenza.
Manifestiamo tutta la nostra preoccupazione per quanto sta avvenendo e per le sacche di contiguità che anche nell'attuale maggioranza parlamentare questi movimenti violenti ottengono [Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale, Forza Italia e UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)].
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Deiana. Ne ha facoltà.
ELETTRA DEIANA. Signor Presidente, dico subito che il concetto principale che voglio esprimere in questa sede è la solidarietà mia e del mio gruppo nei confronti del signor Vanzan, che ritengo sia stato oggetto di una intollerabile aggressione, violenta, ingiustificata, che porta alla luce una idea dei rapporti umani e del rispetto dei sentimenti altrui assolutamente condannabile sul piano culturale, politico e morale. Voglio che arrivi al signor Vanzan l'espressione e la rappresentazione di uno sdegno profondo, che ho provato nel momento in cui ho letto di questa aggressione, e allo stesso modo voglio esprimere solidarietà al collega Ascierto per essere stato colpito da questa azione.
Voglio aggiungere una considerazione. Come diceva giustamente l'onorevole Amici, questo episodio, che fa parte di una costellazione, di una catena infinita di atti di violenza politica, ci pone un grande problema: l'incapacità della politica di ritrovare - o di trovare forse per la prima volta in Italia - luoghi, metodi, pratiche di confronto che rendano possibile il dialogo, la comunicazione, anche a partire da posizioni diversissime. Come i colleghi e le colleghe sanno, io sono stata e continuo ad essere avversa alla missione militare italiana in Iraq, ma questo ovviamente non mi impedisce di sentire con grande disagio e dolore l'affronto fatto al padre di un militare caduto in quella missione.
Credo che esista un blocco della comunicazione addirittura umana, che impedisce un confronto civile e porta poi a conseguenze assolutamente barbariche.
Quindi, rinnovo, anche a nome del mio gruppo, la solidarietà al signor Vanzan e mi auguro che il collega Ascierto non abbia conseguenze negative per l'aggressione subita.
Concludo sottolineando che l'impostazione un po' onnicomprensiva che ha espresso l'onorevole Gasparri non ci aiuta molto. Infatti, la questione della violenza politica va ben oltre le sacche presenti in certe parti della sinistra antagonista e dei centri sociali; ci sono episodi che si manifestano violenti e che hanno anche conseguenze letali che avvengono sotto altre bandiere. In realtà, abbiamo un problema politico, che esiste ancora nel paese e che andrebbe affrontato con capacità di dialogo e di confronto, analizzando come certe problematiche politiche vengano vissute sul territorio e dai soggetti.
Mi pare che un'impostazione come quella proposta dal collega Gasparri ci aiuti poco. Sostanzialmente, egli individua le colpe tutte da una parte ed attribuisce alla sua parte un profilo di vittima che non può essere attribuito soltanto ad essa: gli episodi sono molteplici (Commenti di deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale) ed hanno dislocazioni molto diverse, come le cronache anche recenti ci hanno dimostrato.
ELISABETTA GARDINI. Ma se avete dedicato l'aula a Giuliani! È chiaro da che parte state!
ELETTRA DEIANA. La collega può intervenire. Io ho concluso, signor Presidente. Grazie.
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PRESIDENTE. Grazie, onorevole Deiana.
Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Agrò. Ne ha facoltà.
LUIGI D'AGRÒ. Signor sottosegretario, ho ascoltato con particolare attenzione la sua descrizione dei fatti.
Veda, signor sottosegretario, raccontare i fatti in quest'aula va bene. È stata anche meritoria l'azione della polizia. Tuttavia, sarebbe estremamente importante che il Governo si domandasse perché quei fatti si sono verificati e che fossero indicati, in qualche modo, una ragione ed un dato politico, allo scopo di affrontare il problema.
Conosciamo tutti, perché lo frequentiamo, l'onorevole Ascierto. Mi domando perché questa attenzione violenta nei suoi confronti. Forse perché, in questi anni, egli ha sempre preso a cuore le istanze, i valori e, in ogni caso, gli interessi delle forze dell'ordine? Credo che la domanda sia legittima quando viene attaccata l'operatività istituzionale di chi subisce violenza. Se quella che ho indicato è una possibile risposta, resta da vedere quali azioni il Governo vorrà intraprendere a tutela di parlamentari che sono esposti nella battaglia quotidiana.
Non conosciamo personalmente il signor Vanzan, nel senso che non abbiamo avuto modo di stringergli la mano, né di scambiare con lui alcune valutazioni. Allora, perché? Un perché potrebbe essere questo: perché il figlio è caduto in Iraq. Se è questa la risposta, la valutazione da parte del Governo deve essere, anche in questo caso, più puntuale. Capisco che ci sia la voglia di sfuggire e di collocare la violenza in una logica più ampia. Nella logica generale, però, si rischia di perdere la dimensione del caso specifico e, insieme, la possibilità di governare i processi reali con maggiore attenzione. Sono dell'avviso che il papà di Matteo Vanzan sia stato colpito proprio per materializzare un atto di contrarietà alla presenza italiana in Iraq e, peggio ancora, per offendere, ancora una volta, l'umanità di una persona già profondamente percossa a causa della perdita del figlio.
Signor sottosegretario, cercare le risposte ai suddetti perché ci impone di chiederci cosa sia capitato e cosa stia capitando nel nostro paese in questo periodo: un revisionismo dei dati storici impedisce agli uomini di cultura, ai letterati, di esprimere il loro pensiero in piena libertà e ministri della Repubblica sono sottoposti ad aggressione soltanto perché dissentono da quel radicalismo che affiora, talvolta, non solo negli ambiti parlamentari, ma anche nelle esternazioni politiche di parti di questo Governo. Per non parlare, poi, delle «attenzioni» indebite nei confronti delle istituzioni (mi riferisco a quanto già detto dall'onorevole Milanato a proposito dell'aggressione al luogo, all'istituzione regione, com'è avvenuto oggi)!
Tutto può essere giustificato. Anche in quel caso vi sono dei motivi: quelli della precarietà e della mancata risposta - mi viene detto -, ma non possono essere queste le giustificazioni che vanno ad ammantare di moralità gli atti di violenza. Ed è questo il tema drammatico per il quale il Governo dovrebbe dichiarare fino in fondo e con precisione, e non soltanto in maniera burocratica, la propria indisponibilità a leggere gli eventi e i fatti in chiave soltanto letteraria e non invece anche in chiave di valutazione politica.
Mi associo ai colleghi che hanno avuto parole di solidarietà nei confronti del collega Ascierto, e lo faccio a nome dell'intero gruppo cui appartengo. Vorrei però rivolgere un saluto particolare ad Enzo Vanzan, perché in un paese civile, che ha rispetto dei valori, della bandiera, del 2 novembre, del 4 novembre e dei simboli della civiltà della propria patria, non può esservi alcuna giustificazione: un atto di grande solidarietà e di profonda amicizia va rivolto a quest'uomo che, in solitudine, stava andando a testimoniare, in fin dei conti, solidarietà e attenzione per altri colleghi di suo figlio in luoghi così lontani come l'Iraq (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale, Forza Italia,Pag. 78UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Alessandri. Ne ha facoltà.
ANGELO ALESSANDRI. Innanzitutto, vorrei esprimere la piena solidarietà da parte del gruppo della Lega Nord Padania al collega Ascierto e, soprattutto, al padre di Matteo Vanzan, Enzo. Mi trovo però in difficoltà perché vedo i banchi dell'estrema sinistra completamente vuoti e credo che questo sia un messaggio politico della tensione, della voglia di chiarezza e anche delle tensioni politiche che governano questa maggioranza, in particolare l'estrema sinistra.
Ci hanno fatto ascoltare le dichiarazioni di una simpatica onorevole, che però ci ha detto tutto e il contrario di tutto. Penso invece che sia importante partire dal fatto avvenuto, ricordare gli avvenimenti, svolgere una considerazione ed anche una conclusione su questa vicenda, e cercherò di farlo in cinque minuti.
È stato picchiato il padre di un eroe, di un ragazzo che svolgeva il suo dovere di lagunare, che è partito sicuramente convinto di andare a svolgerlo per il proprio paese: è morto. In questo paese mi trovo in difficoltà, poiché provengo da una provincia e da una terra, Reggio Emilia, dove ci hanno insegnato fin da piccoli che non vi sono morti di serie A e morti di serie B, che non vi sono ragioni solo da una parte e dove ci hanno spiegato fino a stancarci come sia nato il fascismo. Onestamente, pensare che vi sia qualcuno che esprime le proprie idee tranquillamente e in modo democratico, che viene malmenato e picchiato e che poteva rischiare anche qualcosa di più: questo è «fascismo»...!
ELETTRA DEIANA. Sono d'accordo!
ANGELO ALESSANDRI. Nacque così! La considerazione da svolgere è che questo Parlamento, ma anche il Governo che ne ha la responsabilità, non deve giocare al gioco delle tre carte, ma deve fare ciò che veniva spiegato bene oggi riguardo a quanto avvenuto con il ministro Damiano, alle istigazioni che avvengono a Bologna con Cofferati ed a ciò che accadde con Marco Biagi: nessuno si è mai voluto veramente accollare la responsabilità di un omicidio verificatosi nell'ambito di un clima di terrorismo totale, di cui qualcuno politicamente un minimo di responsabilità dovrebbe comunque assumersi.
Se non fermiamo queste persone, il pericolo è che il fascismo dilaghi, che continuino a fare impunemente ciò che vogliono. Gli regalate anche l'indulto, così sono anche tranquilli! Qualcuno da quei banchi dichiarò che fu una liberazione di prigionieri: 7 mila prigionieri dei centri sociali rilasciati; e per fare cosa? Diventa poi facile capirlo e il messaggio politico viene dato in modo del tutto negativo. E non vorrei che questo Governo e questo Parlamento facessero poi una sorta di Aventino e di fronte a questa escalation di criminalità, chiudessero gli occhi.
Oggi ricordiamo l'aggressione al palazzo regionale del Veneto, come quella a Vanzan, come la pseudo aggressione al ministro Damiano, che ha fatto scalpore perché avvenuta contro una parte politica che dovrebbe essere - in teoria - amica, ma non dimentichiamo l'aggressione di pochi giorni fa con Otello Montanari, ex parlamentare, quella di Pansa, che ha provato a dire qualcosa di diverso (e la sinistra di solito fa fatica ad aprire le orecchie: ne apre una, e ne chiude un'altra!). Hanno svolto aggressioni dopo Biagi contro tutte le sedi - mi ricordo - della Lega Nord. Sono stato per alcuni anni nel programma di protezione per le Brigate rosse e vi erano i centri sociali che inneggiavano.
Non ho mai dimenticato la frase: «Dieci, cento, mille Nassiriya»!
Questa parte politica non ha mai detto nulla, ma è rimasta sempre in silenzio. Io sono stato oggetto di aggressioni da parte di molti centri sociali, ma mai che un politico di sinistra avesse detto: sono compagni che sbagliano! Almeno questo mi sarei aspettato! Di fronte ad una classePag. 79politica di sinistra che tace e che fa finta di niente, per forza i delinquenti continuano a prosperare e ad andare avanti!
Diciamo «basta» e questo episodio ci deve spingere a dire: chi va a fare gli espropri proletari, chi distrugge il bene altrui, chi mette a soqquadro una città, chi continua a non rispettare le regole, chi continua a fregarsene anche semplicemente delle regole di convivenza sociale e politica deve essere fermato! Ma tocca a voi dirlo, non a noi!
Siamo di fronte a due sinistre: quella di Governo, che vorrebbe provare a governare ma non sa mai cosa fare, e quella di piazza che vi sta scappando di mano, che sta diventando squadrismo e fascismo rosso. Assumetevi, per una volta, la responsabilità!
Dico molto onestamente, avendo subito svariate minacce, che sono preoccupato. Vi è una frase che tutti conosciamo: «Io non condivido le tue idee, ma sono pronto a morire perché tu le possa esprimere». Non vorrei che vi fosse gente, che viene tutelata o quanto meno non perseguita in questo paese, che parafrasasse questa frase e la traducesse in tal senso: «Io non condivido le tue idee, ma sono pronto ad accopparti perché tu non possa esprimerle»!
Se facciamo passare questo, allora lo Stato è finito! È finita la convivenza! È finito questo Parlamento! È finito questo Governo e ci troveremo di fronte ad un'emergenza che poteva essere in qualche modo fermata, ma che stiamo alimentando!
Parisi ha pronunciato una frase che ho già ripetuto quattro volte in quest'aula: «Guai ad un popolo, ad un Parlamento, ad un Governo che si scorda il proprio passato, perché vuol dire che non ha imparato niente e vive nel terrore o nell'ignavia del presente! Quello è un popolo che non può avere un futuro»!
Io sono in questo Parlamento per cercare di dare un futuro a questo popolo, al mio popolo, in particolare, per cui lotto. Mi piacerebbe che, da parte di chi ha delle responsabilità, finalmente si dicesse: basta, fermiamoli (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania, Forza Italia e Alleanza Nazionale)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Donadi. Ne ha facoltà.
MASSIMO DONADI. Signor Presidente, vorrei innanzitutto aggiungere le mie parole di solidarietà al partito di Alleanza Nazionale: non parole di circostanza o dovute, ma parole convinte, perché credo anch'io che non sia stato un caso che questo episodio sia accaduto proprio al collega Ascierto: un collega che da sempre si batte perché alle Forze armate e alle forze dell'ordine vengano riconosciuti i diritti, il ruolo di grande forza democratica che spetta loro in un paese come l'Italia. Allo stesso modo, è difficile non vedere un collegamento nella presenza di Enzo Vanzan, padre di Aldo, caduto a Nassiriya.
Siamo convinti e fermamente determinati nell'affermare in questo paese il ruolo, l'importanza e la dignità delle Forze armate e delle forze dell'ordine. Per questo, noi crediamo che, al di là del fatto umano, esista anche un fatto politico ugualmente significativo. Non è tollerabile ciò che è successo!
Signor sottosegretario, credo che l'episodio non sia casuale. È da anni che, purtroppo, in Veneto una certa frangia, da lei definita di intolleranza politica, a mio avviso, della criminalità o del non rispetto sistematico delle regole, utilizza la politica come strumento per esprimere la sua pulsione completamente antisistema e antidemocratica.
Si è troppo tollerato il crescere di questo fenomeno! Vi è stata troppa copertura politica; vi è stato troppo silenzio e addirittura da parte di certe forze politiche si è arrivati letteralmente a «coccolare» questa realtà. Questo è il prezzo che poi si paga!
Quello che succede oggi è il frutto non di qualcosa di sporadico o di casuale, ma di un atteggiamento non accettabile, non tollerabile che la politica di centrosinistra troppe volte ha tenuto nei confronti diPag. 80forme che sono e restano esclusivamente criminali.
Per questo motivo, il Governo dovrebbe, con determinazione, convinzione e atti concreti, che, indubbiamente, non sono e non saranno mai quelli dello scambio di prigionieri, che pure qualcuno in quest'aula o fuori ha invocato in occasione dell'indulto, ma quelli della certezza della pena, dell'inflessibilità nei confronti di chi mette in discussione i valori fondamentali della convivenza civile, fornire delle risposte a quest'Assemblea ed a tutto il paese!
Crediamo in questi valori profondamente e speriamo che possano diventare patrimonio di tutto il centrosinistra, perché la legalità, le Forze armate e le forze di sicurezza che garantiscono le libertà ed il benessere di tutti cittadini italiani non possono e non debbono essere (mi dispiace, ma su molte cose che ha detto non concordo con la collega Deiana) patrimonio di una parte contro il patrimonio dell'altra, perché sono patrimonio di tutti i cittadini italiani. Noi ci batteremo sempre per difenderli (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori e di deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Boato. Ne ha facoltà.
MARCO BOATO. Signor Presidente, vorrei in primo luogo ringraziare il rappresentante del Governo, il sottosegretario Rosato, per aver tempestivamente accolto l'invito a riferire sollecitamente in Assemblea sul grave episodio, avvenuto il 3 novembre scorso, a Padova e di averlo fatto in termini pienamente adeguati, a differenza di quanto sostenuto dal collega Gasparri, che ha parlato di trattazione burocratica allarmante.
Vorrei anche esprimere, da parte di tutto il gruppo, come del resto ho già fatto in altre circostanze analoghe (a cui forse il collega Alessandri non ha avuto occasione di partecipare) la solidarietà con chi è stato vittima di questo episodio di aggressione, il signor Enzo Vanzan, padre del caporale Matteo Vanzan, morto in Iraq, ed il collega Filippo Ascierto, che legittimamente porta avanti le proprie posizioni politiche in modo democratico, anche quando (molte volte lo abbiamo visto in quest'Assemblea) non le condivido. Proprio nello spirito positivo di una frase evocata a rovescio, mi batto perché chi ha idee diverse dalle mie le possa liberamente esprimere.
Ho condiviso totalmente l'intervento della collega Amici ma, avendo ascoltato altri interventi in Assemblea, posso dire che è stata persa un'occasione - anche se non si tratta di una grande occasione - in cui in quest'aula, come è avvenuto in altri casi positivamente, si sarebbe potuto trovare unità nella solidarietà nella denuncia dell'episodio, evitando inutili e sbagliate strumentalizzazioni politiche.
Ho sentito il collega Gasparri evocare il «perdonismo» dell'indulto, forse dimenticando che l'indulto è stato votato dall'intero gruppo di Forza Italia e dall'intero gruppo dell'UDC...
MAURIZIO GASPARRI. Non da noi!
MARCO BOATO... oltre che dal centro sinistra...
MAURIZIO GASPARRI. Siamo sempre stati contrari!
MARCO BOATO. Non l'ho interrotta, collega.
MAURIZIO GASPARRI. Fai la lezione a qualcun altro!
MARCO BOATO. Ho sentito parlare di «trattazione burocratica allarmante» da parte del Governo e mi sono appuntato le frasi del sottosegretario Rosato. Egli ha espresso la più ferma riprovazione e condanna da parte del Governo e, ha aggiunto, anche sua personale, ovviamente, per l'inqualificabile episodio. Ha confermato la forte determinazione del Governo a contrastare, senza esitazione, ogni forma di violenza e d'intolleranza a fine politico.
Evidentemente, non vi è peggior sordo di chi non vuole neppure ascoltare espressioniPag. 81di solidarietà, che vengono tempestivamente rivolte in quest'aula a chi è stato vittima di un'aggressione, e di denuncia di qualunque episodio di violenza politica.
È sbagliato - lo ha fatto anche la collega Milanato e mi dispiace - strumentalizzare episodi di questo tipo contro la sinistra (Commenti del deputato Gasparri). È sbagliato, collega Alessandri, affermare che i banchi vuoti dell'estrema sinistra sono vuoti, quando su quelli dei rappresentanti di Alleanza Nazionale vi è un solo deputato, forse due, ed è un collega che è stato anche vittima di questa aggressione (Commenti del deputato Gasparri). Si tratta di penose e ridicole strumentalizzazioni.
Resta da parte mia e del gruppo cui appartengo il ringraziamento al Governo per la tempestività dell'intervento e la conferma non solo della solidarietà verso chi è stato vittima di un'aggressione assolutamente inaccettabile, ma l'impegno contro qualunque forma di violenza politica (Applausi dei deputati dei gruppi Verdi, L'Ulivo e Popolari-Udeur).
MAURIZIO GASPARRI. Che grande intervento!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fabris. Ne ha facoltà.
MAURO FABRIS. Signor Presidente, intervengo a nome del mio gruppo anche per ringraziare il Governo per aver risposto immediatamente alla richiesta avanzata da alcuni gruppi oggi pomeriggio, nel corso della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, di rendere un'informativa sui vergognosi fatti verificatisi a Padova venerdì scorso.
Naturalmente, ci uniamo alle espressioni di sdegno per la vergognosa aggressione di Padova ed esprimiamo, ovviamente, al collega Ascierto tutta la nostra vicinanza e la nostra solidarietà politica, così come la esprimiamo al padre di Vanzan.
Tale vicenda odiosa è capitata a Padova, una città che, purtroppo, da decenni vede la destra e la sinistra darsele di santa ragione (per chiamare le cose con il loro nome) e che ha visto episodi intollerabili susseguirsi negli anni. Tali episodi oggi rischiano di ripetersi.
Come giustamente ha affermato il collega Boato, credo che questa occasione ci debba portare a riflettere con calma sulla necessità, avvertita da tutti, di evitare che si ricrei, non solo in quella città ma più in generale in Veneto e in tutta Italia, quel clima che purtroppo ognuno di noi ha toccato con mano nei cosiddetti anni della tensione politica, quelli che hanno visto la città di Padova, e non solo, travolta dagli opposti estremismi, dalle dure guerre combattute tra le diverse ed opposte fazioni politiche.
Tuttavia, signor sottosegretario, ci saremmo aspettati che oggi il Governo in questa sede - l'ho detto anche in Conferenza dei presidenti di gruppo - rispondesse anche sul rischio che si corre in Veneto rispetto al ricrearsi di un clima pericoloso.
Dopo le vicende che hanno coinvolto il ministro Damiano il 3 novembre e dopo l'aggressione che si è verificata oggi presso la giunta regionale (anche in questo caso, esprimiamo la nostra solidarietà al ministro, alla giunta regionale ed ai poliziotti coinvolti nei fatti di Venezia, in occasione dell'aggressione a Damiano e in quella dell'assalto alla giunta regionale), ci aspettiamo dal Governo - lo dico chiaramente - una risposta rispetto ad alcuni proclami, riportati in questi giorni sui giornali del Veneto, di un professionista della rivolta. Mi riferisco a Casarini, il quale ha dichiarato con molta chiarezza che per i movimenti è ripresa una nuova stagione di lotta.
Allora, se questa è la nuova stagione di lotta che annuncia Casarini, credo che lo Stato non possa rimanere fermo ad aspettare che capiti qualche altro fatto, magari ancora più grave. Casarini e i suoi compagni, con qualche copertura di troppo anche all'interno della giunta comunale di Venezia, annunciano già alcuni appuntamenti, come quello del 2 dicembre a Vicenza contro il previsto ampliamento della base americana. Annunciano nuove violenze e nuovi attacchi alla legalità, alloPag. 82Stato, alla civile convivenza e al diritto di ognuno di esprimersi liberamente e di testimoniare il proprio credo, in questo caso politico.
Signor sottosegretario, come rappresentante di un partito di maggioranza, sottolineo che la questione non va ridotta a un episodio. La collega Deiana non ha capito nulla di quello che sta capitando in Veneto. Glielo dico con molta chiarezza. Oppure, l'ha capito e non lo vuole ammettere (Applausi di deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale).
Allora, da questo punto di vista, siccome la maggioranza ha una sua articolazione, per quanto ci riguarda non abbiamo mai dato copertura a simili episodi e non intendiamo farlo. Vogliamo anche avvisare la maggioranza e il Governo che, in questo caso, deve dimostrare un atteggiamento diverso rispetto a quanto sta capitando in Veneto in maniera molto concreta, chiara e netta.
Personalmente, il fatto che Casarini dica che non ci considera un Governo amico mi fa solo piacere. Non vorrei che qualcun altro pensasse di seguirlo su quel terreno, perché questo non è il terreno su cui saremo disposti a seguire chi volesse rincorrere questo tipo di atteggiamenti politici.
Pertanto, signor sottosegretario, le chiedo non solo di tornare in quest'aula a riferire anche sugli altri fatti (mi riferisco, ad esempio, all'assalto alla giunta regionale del Veneto), come alcuni gruppi hanno già chiesto, ma di dire in maniera molto chiara in quell'occasione, più in generale, come il Governo intenda atteggiarsi rispetto a ciò che sta accadendo in Veneto.
ANTONIO LEONE. Verrà in aula il sottosegretario al lavoro!
MAURO FABRIS. Sempre il noto Casarini dichiara che, se in altre parti d'Italia i movimenti sono stati ricondotti ad una logica più politica, in Veneto - anzi, più in generale, nel Nord Est, che lei conosce molto bene - ciò non accadrà.
Allora, non possiamo rimanere silenti. Credo che ciò debba essere oggetto di una profonda e seria riflessione da parte del Governo. Purtroppo, vi sarà l'occasione per farlo, poiché quest'ultimo è stato chiamato a riferire sulla vicenda che ha coinvolto la giunta regionale del Veneto. La invito, in maniera molto chiara, a dire cosa il Governo intenda fare - non solo in Veneto - per tutelare il diritto di ognuno a testimoniare le proprie idee politiche, per garantire a tutti la libertà e per garantire che, come è già capitato, non siano pochi con la copertura di taluni a impedire ad altri di testimoniare ciò in cui credono (Applausi dei deputati del gruppo Popolari-Udeur e di deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Onorevole Fabris, in relazione alla sua richiesta, desidero informarla che domani, alle 14, si svolgerà un'informativa urgente del Governo sugli episodi di violenza occorsi durante una manifestazione di protesta di lavoratori del Petrolchimico di Porto Marghera presso la sede della regione Veneto.
ANTONIO LEONE. Chi viene a riferire, Presidente?
PRESIDENTE. Il Governo non ha ancora comunicato il nominativo del suo rappresentante designato a rendere l'informativa.
ANTONIO LEONE. Si dice che dovrebbe venire il sottosegretario al lavoro: che c'entra il sottosegretario al lavoro?
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Nardi. Ne ha facoltà.
MASSIMO NARDI. Signor Presidente, sono qui ad esprimere, a nome della Democrazia Cristiana e del Nuovo Partito Socialista, la più ampia solidarietà all'onorevole Ascierto e al signor Vanzan e, nel contempo, sono anche qui ad esprimere la più ferma condanna per un fatto che, a mio giudizio, è di una gravità incredibile.
Tale gravità deriva non tanto e non solo dal fatto che alcuni facinorosi, più o meno inquadrati in un organismo di estremaPag. 83sinistra, hanno compiuto un atto deplorevole, ma dal fatto che è stato aggredito un parlamentare della Repubblica, una persona che si è sempre spesa a favore e a sostegno delle forze dell'ordine - quasi che si volessero colpire le forze dell'ordine - e soprattutto perché si è colpito il padre di un soldato morto a Nassiriya.
Cosa avrà pensato quel genitore, che ha dato alla patria il proprio figlio, che è stato picchiato per aver fatto ciò? Cosa possono aver pensato tutti gli altri genitori che hanno avuto un figlio caduto in guerra? Qual è il ringraziamento del popolo italiano? Infatti, a seguito di quel gesto, sembrerebbe quasi che esista una parte di italiani che pensa di dover picchiare i propri eroi.
Ciò ingenera in ognuno di noi un'emozione fortissima. Ho immaginato di essere padre in quella condizione e mi sono domandato cosa avrei provato e cosa avrei voluto facesse lo Stato a fronte di tale avvenimento. Credo che avrei voluto segnali forti e non più soltanto parole.
Voglio ringraziare i rappresentanti della maggioranza che, almeno in quest'aula, hanno voluto esprimere la loro solidarietà al padre del nostro soldato e all'onorevole Ascierto. Voglio ringraziarli perché attraverso la loro dichiarazione immagino che, una volta per tutte, abbiano assunto una posizione importante per dire al paese che occorre voltare pagina.
Allora, non bastano le discriminazioni tra destra e sinistra, non basta il tentativo di voler coinvolgere nell'eventuale critica frange estreme di destra per giustificare quanto accade a sinistra. Bisogna prendere posizione insieme, cominciando a condannare non soltanto quanto accaduto a Padova o nel Veneto, ma anche quando parlamentari o rappresentanti delle istituzioni irrompono insieme a dei facinorosi nelle sedi istituzionali o quando si spaccano vetrine! È allora che vorrei sentire dai banchi della sinistra: condanna, condanna, condanna! Purtroppo, quando ciò accade, si registra un silenzio assordante, si cercano giustificazioni per quanto avvenuto. Se non vi è la condanna, il risultato è l'assenso, la condivisione di una lotta politica fatta di imposizioni e di violenza.
Allora, non possiamo più lamentarci se la politica sta diventando quello che sta diventando, se davanti ad azioni emergono reazioni. Occorre che tutti insieme diciamo basta all'illegalità ed impariamo a riconoscere coloro che dell'illegalità fanno un proprio cavallo di battaglia e che fanno della violenza il proprio scudo!
Noi siamo democristiani, siamo parlamentari, siamo gente che vuole difendere e valorizzare questa Italia. Se non lo facciamo tutti insieme - è inutile che ci diciamo tante belle cose -, l'Italia finirà per diventare un campo di battaglia. Non ci venite a dire che voi non facevate parte di questa guerra!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Reina. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE MARIA REINA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il rito che stasera compiamo, per la verità, non è molto dissimile da quello posto in essere quando ci si ritrova a commemorare la tragica e cruenta scomparsa di uomini e donne che hanno testimoniato e lasciato un segno positivo nella vita del paese; quando, cioè, alla morte violenta - che è il più grave degli oltraggi che può essere compiuto verso la persona umana - vogliamo opporre la vividezza e la forza della nostra coscienza civile. Tuttavia, un paese che non onora i propri martiri è un paese senza memoria, e chi è senza memoria - o, peggio, la rinnega - esce dal percorso della storia dell'uomo. Nell'aggressione perpetrata c'è tutta la debolezza e, insieme, l'infamità di una cultura che si pone al di fuori di ogni forma di rispetto dell'uomo e dei suoi bisogni, materiali e spirituali. L'oltraggio non è rivolto al concetto astratto della patria nella sua più comune accezione, ma all'intera comunità nazionale, che nel complesso dei suoi valori identificativi, così come conclamati dalla Carta costituzionale, esalta il valore della vita umana come l'epicentro di tutti gli interessi da salvaguardare con priorità assoluta.Pag. 84
Per tali ragioni, non può esistere una violenza politica, di qualunque colore essa possa essere epitetata, poiché ogni forma di violenza non può che negare in nuce la politica. Noi dobbiamo ergerci a difensori di questo principio, se vogliamo essere coerenti con noi stessi e con ciò che rappresentiamo in questa sede e fuori da questa sede.
Anche noi del Movimento per l'Autonomia esprimiamo solidarietà alle persone che sono state oggetto di questa aggressione, ma non siamo convinti - e lo diciamo con tutta franchezza - che si tratti di un'aggressione «colorata» proprio per le cose che ho appena detto. È un'aggressione che deve farci riflettere perché nel paese si sta lentamente ingenerando una forma di non rispetto verso alcuni valori che un tempo hanno legato l'identità della nazione e della comunità nazionale.
Stiamo lentamente scivolando lungo una china dalla quale possiamo non riuscire a venir fuori: la china della non identificazione come popolo, come nazione.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
GIUSEPPE MARIA REINA. Abbiamo il dovere di combattere contro tutto questo e non semplicemente rifugiandoci nel facile qualunquismo - che vuole che la violenza sia di destra, di sinistra, di centro o di quant'altro -, ma soltanto esaltando i valori della politica e insegnando ai nostri giovani, anzitutto nelle scuole ma ancor prima nelle famiglie, ad avere un rispetto sacrale per la vita, soprattutto per l'altrui vita e per l'altrui libertà (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Movimento per l'Autonomia, Forza Italia e Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento dell'informativa urgente del Governo, a conclusione della quale consentite anche a me di associarmi alle espressioni di solidarietà nei confronti del collega Ascierto e del signor Vanzan per la grave aggressione subita e alla ferma condanna dei loro aggressori.