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Si riprende la discussione.
(Ripresa esame dell'articolo 7 - A.C. 1746-bis)
PRESIDENTE. Ricordo che nella parte antimeridiana della seduta sono iniziati gli interventi per dichiarazione di voto sull'articolo aggiuntivo Zorzato 7.01.
Constato l'assenza dell'onorevole Ascierto, che aveva chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale: s'intende che vi abbia rinunziato.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Picchi. Ne ha facoltà.
GUGLIELMO PICCHI. Signor Presidente, desidero sottoscrivere la proposta emendativa in esame, che ritengo fondamentale per il nostro paese. Forza Italia, in campagna elettorale, aveva promesso l'abolizione dell'ICI sulla prima casa. Coerentemente, oggi presentiamo tale articolo aggiuntivo per ribadire al nostro elettorato l'impegno in tale direzione.
Il Governo dell'Unione, che si può definire dell'Unione Sovietica, aveva promesso una redistribuzione del reddito. In effetti, ha redistribuito qualcosa: più tasse per tutti. La casa è un bene primario che in Italia, a differenza di tanti altri paesi, è posseduto da una grandissima percentuale di cittadini: non solo dai ricchi, ma anche dai meno abbienti. La vostra ventilata ipotesi di revisione degli estimi catastali porterà un aumento dell'ICI. Questo andrà a punire tutti gli italiani, compresi quelli meno abbienti, ed anche gli italiani all'estero che con tanti sacrifici hanno acquistato una casa (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Azzolini. Ne ha facoltà.
CLAUDIO AZZOLINI. Signor Presidente, intervengo per sottoscrivere la proposta emendativa in esame e, al tempo stesso, per sostenerla. Mi si consenta di svolgere una breve riflessione insieme ai colleghi della maggioranza e dell'opposizione. Credo che l'essere iscritti al club «tanto peggio, tanto meglio» non debba essere proprio né della minoranza, né della maggioranza, ma debba essere il frutto di un'accurata, responsabile riflessione. Il mio impegno è quello di ragionare sulle cose e credo che l'opposizione stia ragionando in maniera proficua, significativa ed oggettiva.
Il relatore è tale non per ventura - se mi consente la battuta sul suo cognome - ma per competenza e ragionevolezza, altrimenti non avrebbe ricevuto un incarico così oneroso in occasione dell'esame del primo disegno di legge finanziaria di questo Governo, che attraverso la finanziaria stessa esprime il proprio DNA. Invito il relatore a far proprie le osservazioni espresse dall'opposizione ed a portarePag. 54avanti un ragionamento nell'interesse esclusivo del paese.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Mazzaracchio. Ne ha facoltà.
SALVATORE MAZZARACCHIO. Signor Presidente, colgo l'occasione per sottolineare che l'ICI è solo uno dei tanti provvedimenti punitivi. La verità è che il Governo in questo disegno di legge finanziaria ha posto in essere una serie di provvedimenti punitivi nei confronti dei proprietari di case. Credo che tali interventi messi insieme porteranno fatalmente alla paralisi dell'edilizia e, quindi, alla carenza di disponibilità di abitazioni, specialmente per la povera gente.
Considerati tutti insieme, gli interventi ci fanno meravigliare che questo Governo non sia ancora arrivato all'esproprio dei beni, che avrebbe certamente fatto felice Caruso, ma non l'opinione pubblica, non i cittadini del nostro paese.
PRESIDENTE. Onorevole Mazzaracchio...
SALVATORE MAZZARACCHIO. Quindi, una riflessione va fatta - e seriamente! - da parte di tutti.
PRESIDENTE. Grazie.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Franzoso. Ne ha facoltà.
PIETRO FRANZOSO. Signor Presidente, mi meraviglia l'insensibilità di questo Governo e della maggioranza di fronte ad un problema di cui risente sicuramente l'intero paese o, quanto meno, la stragrande maggioranza dei cittadini italiani. Eppure, in campagna elettorale, Prodi prometteva e si impegnava a non aumentare la tassazione! Avendo egli dichiarato e promesso ciò, oggi dobbiamo evidenziare, però, l'uso distorto ed ingannevole degli impegni assunti al momento di chiedere il voto agli elettori italiani.
Con il disegno di legge finanziaria in esame il Governo Prodi non istituisce solo nuovi e vessatori balzelli fiscali, mettendo così sempre di più le mani nelle tasche dei cittadini (nuovi ticket per il pronto soccorso, aumento del bollo auto che colpisce soprattutto i ceti deboli a basso reddito, i quali non potranno sostituire l'automobile come possono fare i più agiati). A tutto lo scempio «rapinatorio» che caratterizza il disegno di legge finanziaria si aggiunge l'aumento degli estimi catastali, con ripercussioni...
PRESIDENTE. Onorevole Franzoso...
PIETRO FRANZOSO. ...sull'ICI (che raddoppierà). Per molti, sarà impossibile evitare di pesare sullo Stato sociale chiedendo un alloggio di edilizia popolare.
Questo significa, signor Presidente, cari colleghi...
PRESIDENTE. Grazie...
PIETRO FRANZOSO. ...cercare di evitare che chi ha la prima casa paghi l'ICI e, quindi, cercare di esonerare...
PRESIDENTE. Grazie.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Ulizia. Ne ha facoltà.
LUCIANO D'ULIZIA. Signor Presidente, colleghi, il mio intervento, che sarà brevissimo, è volto a superare il «muro contro muro» che si crea continuamente tra i due schieramenti.
Di fatto, l'ICI sulla prima casa ci riporta al reddito del possessore. Il centrodestra vuole rimediare a monte, vale a dire mediante un provvedimento del Parlamento; il centrosinistra vuole rimediare a valle, attraverso le amministrazioni comunali. Quindi, l'obiettivo è comune: tutto il Parlamento ha la sensibilità di cercare di lenire l'onere a carico del meno abbiente che pure possieda la prima casa.
La mia proposta - e faccio rilevare, signor Presidente, che per il mio gruppo sono intervenuto soltanto io, a titolo personale - è quella di raggiungere un accordoPag. 55che salvi il principio secondo il quale chi non ha reddito ma ha una casa, come pure chi ha un reddito basso, non «contenibile» rispetto all'ICI da pagare, debba essere esentato dal pagamento dell'imposta. Quindi, e lo dico a titolo personale, io sono per individuare un aggiustamento che permetta ai comuni di esercitare la predetta funzione.
Debbo dire che il sottosegretario Grandi ha manifestato giuste preoccupazioni in ordine alla copertura. Sarebbe come dare l'esenzione dal pagamento dell'ICI a chi ha un milione di euro di reddito annuo ed a chi ha 7 mila euro di reddito annuo: non è giusto! Chi ha un milione di euro di reddito deve pagare l'ICI e chi ha un reddito di 7 mila euro deve essere esentato. Quindi, il Governo ha ragione quando fa rilevare che l'esenzione non deve essere estesa a chiunque. Pertanto, chiedo che si permetta ai comuni di esentare le fasce deboli. Qualora i comuni non agissero in tal senso, dovrebbe intervenire lo Stato (con un provvedimento da approvare in questa sede), rivalendosi dell'onere sostenuto attraverso minori trasferimenti alle amministrazioni comunali.
In particolare, colleghi della destra e della sinistra, faccio rilevare il caso delle cooperative a proprietà indivisa: coloro i quali hanno rinunciato alla proprietà e, pur di avere la prima casa, si sono sottoposti ad enormi sacrifici, con il tipo di impostazione che è stato dato alla materia pagherebbero l'ICI!
È giusto, invece, tener conto delle fasce deboli della popolazione e cercare di trovare dei rimedi utilizzando il buon senso, che caratterizza sia il centrosinistra sia il centrodestra. Quell'enorme onere che fa intravedere la proposta emendativa non sussiste poiché noi riusciremo, attraverso un emendamento ponderato e concordato, a garantire lo Stato, i meno abbienti - i quali con molti sacrifici sono riusciti a possedere la prima casa - e soprattutto le cooperative a proprietà indivisa relativamente al suo assolvimento.
Mi appello quindi sia alle forze del centrosinistra sia a quelle del centrodestra, dichiarando che se non si arriverà ad una conclusione di questo tipo mi asterrò sull'articolo aggiuntivo in oggetto (Applausi di deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Lovelli. Ne ha facoltà.
MARIO LOVELLI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, stiamo discutendo una legge finanziaria importante che affronta, in maniera risolutiva, il problema del rapporto fra lo Stato e gli enti locali. Vi è l'obiettivo - generale, per il nostro paese - di passare da una fase di bassa crescita ed insufficiente sviluppo ad una fase consolidata di crescita e di sviluppo - da quantificarsi almeno in un 2 per cento - che chiami a collaborare tutti i soggetti istituzionali: comuni, province e regioni.
Vanno in questa direzione il patto per la salute, sottoscritto dal Governo e dalle regioni, e la proposta di patto di stabilità fra Stato ed enti locali contenuta in questa finanziaria: si vanno così a comporre due tasselli del DPEF. In tale contesto, la casa riveste particolare importanza; tra l'altro, i comuni che si sono caratterizzati per sane politiche di bilancio non avranno bisogno di ulteriori addizionali ed interventi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Strizzolo. Ne ha facoltà.
IVANO STRIZZOLO. Signor Presidente, ritengo che le molte accuse rivolte al centrosinistra e al Governo dai colleghi del centrodestra circa l'incapacità di assumere iniziative legislative a vantaggio delle categorie sociali più deboli - nel caso specifico ci si riferisce all'abolizione dell'ICI - dimostrino, ancora una volta, che forse il centrodestra si è dimenticato di aver avuto cinque anni a disposizione per interventi di questo tipo; tra l'altro, vi era una maggioranza significativa sia alla Camera sia al Senato.
Come hanno detto diversi colleghi del centrosinistra, si tratta di rivedere i meccanismi,Pag. 56i rapporti tra la finanza pubblica, che va risanata, e gli enti locali. Pertanto, il giudizio non si esprime avendo a riferimento i primi cinque mesi, ma tenendo conto della fine di un percorso; quindi, respingiamo l'accusa rivolta a Prodi secondo cui egli è un bugiardo che non ha adottato il provvedimento di cui si parla.
Signor Presidente, concludo il mio intervento affermando che va steso un velo pietoso sulla performance di oggi della collega Gardini, che si è trasformata da portavoce di Forza Italia in «porta insulti».
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Froner. Ne ha facoltà.
LAURA FRONER. Signor Presidente, onorevoli colleghi, vorrei ricordare che più volte durante la mattinata abbiamo sentito nominare i sindaci dei comuni italiani.
Signor Presidente, intervengo in qualità di deputato, ma anche in qualità di sindaco. Ricordo che, nell'ambito della propria capacità impositiva, ciascun comune ha la possibilità di ridurre l'imposta dovuta per la prima casa, ricorrendo ad una quota esente. Stando a quanto previsto dalle normative, la riduzione può arrivare fino al 50 per cento dell'imposta dovuta oppure, in sostituzione, può variare di un importo tra le 200 mila e le 500 mila lire, così come era previsto dal decreto. Quindi, è nelle nostre possibilità intervenire anche in modo aggiuntivo per andare incontro alle esigenze dei nostri cittadini meno abbienti. Non è vero che non si può fare alcunché per questi ultimi anche in tale situazione, rimandando interventi più significativi ai provvedimenti in materia di federalismo fiscale (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Crisci. Ne ha facoltà.
NICOLA CRISCI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor rappresentante del Governo, credo che temi così delicati come quello dell'imposta comunale sugli immobili meritino una attenzione e una discussione del tutto diversa da quelle che stiamo svolgendo in questa Assemblea. Si tratta di temi particolarmente sensibili che attengono a valori che fanno parte del nostro DNA. La casa è qualcosa di più del patrimonio, per i cittadini italiani. Quindi, agitare bandiere come quella dell'abolizione dell'ICI credo sia un atto poco rispettoso, oltreché irresponsabile. La vostra è una proposta chiaramente intrisa di demagogia e di populismo e, come tale, cerchiamo di considerarla, sapendo che i sindaci hanno svolto e svolgono un ruolo rilevante non soltanto nel risanamento di questo paese, ma nell'esercizio della democrazia più vera. Quindi, non possono essere trattati come sono stati trattati da questa opposizione. Non sono stati consultati, sono stati ignorati ed è stata avanzata una proposta senza tener conto delle loro posizioni. Le politiche relative ai bilanci comunali meritano maggiore rispetto e maggiore attenzione (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Crosetto. Ne ha facoltà.
GUIDO CROSETTO. Signor Presidente, credo che ormai siamo arrivati alla conclusione della discussione su questa proposta emendativa. Ho ascoltato con interesse la dichiarazione di voto del collega del gruppo dell'Italia dei Valori intervenuto in precedenza, ma non ho capito se annunciasse la propria astensione o quella dell'intero gruppo al quale appartiene.
Intendo riprendere l'intervento del collega Strizzolo, ricordandogli che c'è una diversità fra questo disegno di legge finanziaria e le leggi finanziarie degli scorsi anni. Questo è un provvedimento da 35 miliardi di euro di cui 13 o 15 sono necessari per rimettere a posto i conti. Quindi, ha una libertà di manovra, nel restante importo, che le leggi finanziarie precedenti - ahinoi - non avevano. Con questo disegno di legge finanziaria si potrebbe intervenire sull'ICI. Trovo politicamentePag. 57anomalo che con lo stesso provvedimento non si trovino i fondi per eliminare l'ICI sulla prima casa a favore delle classi meno abbienti - abbiamo affermato di essere disposti alla riformulazione - e che si approvi una riduzione al 20 per cento, che a me sta benissimo, della tassazione sugli affitti. Costa molto di più la riduzione al 20 per cento della tassazione sugli affitti che non l'eliminazione dell'ICI sulla prima casa. Questa è una contraddizione vostra, non nostra (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole De Brasi. Ne ha facoltà.
RAFFAELLO DE BRASI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, siamo tutti d'accordo sulla necessità di ridurre le imposte sulla prima casa. Già molti comuni aumenteranno le esenzioni, non aumenteranno l'ICI sulla prima casa, altri la ridurranno e altri ancora si accingono a riformularla, tenendo conto dei nuovi valori immobiliari e delle nuove zonizzazioni, come sta pensando di fare il comune di Roma, in questo modo riducendo l'ICI per molti cittadini. Già oggi, le prime misure di federalismo fiscale consentono di non agire sulla prima casa. In futuro, anche a seguito della revisione degli estimi catastali e in virtù della nuova gestione comunale del catasto, sarà consentito ridurre ulteriormente l'ICI per importanti fasce di cittadini. Ciò che non si può fare è cancellare l'ICI sulla prima casa, magari eliminando, come avete proposto nel corso della campagna elettorale, anche l'IRAP, perché in questo modo i comuni dovrebbero tagliare significativamente gli investimenti e i servizi e le regioni dovrebbero privatizzare completamente la solidarietà pubblica.
Avete abbandonato l'IRAP ed ora cercate di riempire il vostro ostruzionismo con un contenuto sociale, che però si presenta anch'esso demagogico e populista, cioè irrealizzabile, vista la grave situazione dei conti pubblici che avete lasciato in eredità. In questo modo, manifestate la vostra demagogia che da una parte contesta i nostri tagli alla finanziaria, salvo poi proporne di nuovi e consistenti per la copertura...
PRESIDENTE. Grazie, onorevole De Brasi.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Zorzato 7.01, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 438
Votanti 437
Astenuti 1
Maggioranza 219
Hanno votato sì 180
Hanno votato no 257).
MARIO PEPE. Vergogna!
PRESIDENTE. Prendo atto che gli onorevoli Viola e Dato non sono riusciti ad esprimere il proprio voto.
MICHELE VENTURA, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MICHELE VENTURA, Relatore. Signor Presidente, propongo di tornare all'esame degli articoli aggiuntivi presentati all'articolo 5 per affrontare una questione che era stata precedentemente accantonata e su cui ora la Commissione è pronta.
PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, possiamo procedere nel senso indicato dal relatore.
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