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Discussione del disegno di legge S. 1013, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 259 del 2006: Riordino della normativa in tema di intercettazioni telefoniche (approvato dal Senato) (A.C. 1838).
PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
PAOLO GAMBESCIA (Ulivo), Relatore. Osserva che il provvedimento d'urgenza in Pag. XVIdiscussione si è reso necessario per definire adeguate misure di contrasto della detenzione illegale di contenuti e dati relativi ad intercettazioni effettuate illecitamente, nonché ad informazioni illegalmente raccolte; rileva tuttavia che, nel corso dell'iter in Commissione, non sono state apportate modifiche al testo trasmesso dal Senato nonostante siano state ravvisate palesi lacune, in quanto si è convenuto sull'esigenza di colmare un vuoto legislativo.
LUIGI LI GOTTI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Avverte che il Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.
FEDERICO PALOMBA (IdV). Chiede che la Presidenza autorizzi la pubblicazione del testo del suo intervento in calce al resoconto della seduta odierna.
PRESIDENTE. Lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
GAETANO PECORELLA (FI). Osserva che il decreto-legge in discussione, che giudica complessivamente lacunoso, penalizzerà in particolare l'attività giornalistica; preannunzia pertanto che il suo gruppo si riserva di valutare, in sede di votazione finale del disegno di legge di conversione, se sia preferibile non intervenire sulla materia oppure approvare un provvedimento sbagliato.
BRUNO CESARIO (Ulivo). Auspica la sollecita conversione in legge del provvedimento d'urgenza in discussione che, pur presentando talune imperfezioni, risponde comunque all'esigenze di colmare un vuoto normativo e di riaffermare la tutela della libertà e segretezza di ogni forma di comunicazione.
GIUSEPPE CONSOLO (AN). Preannunzia il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione di un provvedimento d'urgenza che, sebbene presenti alcune lacune, affronta opportunamente la delicata questione delle intercettazioni illegali.
SILVIO CRAPOLICCHIO (Com.It). Evidenziato che il suo gruppo ritiene opportuno un intervento sistematico in tema di intercettazioni telefoniche, osserva che il provvedimento d'urgenza in discussione costituisce un punto di partenza per una riforma organica di tale complessa materia. Nel condividere, quindi, gli aspetti più rilevanti del decreto-legge, volto a tutelare valori costituzionalmente sanciti come il diritto alla riservatezza e alla dignità della persona, esprime un orientamento favorevole alla sua conversione in legge.
PAOLA BALDUCCI (Verdi). Nell'associarsi alle considerazioni svolte dal relatore, manifesta un orientamento complessivamente favorevole al provvedimento d'urgenza in discussione, pur rilevando talune lacune presenti nel testo; giudica peraltro positivamente, in particolare, il fatto che si sia avuto il coraggio di affrontare il tema delle illecite interferenze nella vita privata dei cittadini.
GINO CAPOTOSTI (Pop-Udeur). Richiamati i gravi episodi di invasione della sfera privata dei cittadini recentemente verificatisi, con conseguente lesione di diritti costituzionalmente garantiti, esprime un orientamento favorevole al provvedimento d'urgenza in discussione che, sebbene perfettibile, costituisce la risposta ad un situazione di emergenza, in attesa di una più organica disciplina della materia relativa alle intercettazioni telefoniche.
DANIELE FARINA (RC-SE). Chiede che la Presidenza autorizzi la pubblicazione del testo del suo intervento in calce al resoconto della seduta odierna.
PRESIDENTE. Lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
GIANCARLO LAURINI (FI). Sottolinea l'inadeguatezza di un provvedimento d'urgenza che giudica pasticciato e che non conseguirà gli obiettivi auspicati.
Pag. XVII
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.