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Si riprende la discussione.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Ricordati la particolare complessità del testo, del quale richiama gli aspetti salienti, e l'elevato numero di proposte emendative presentate, segnatamente dai gruppi di opposizione, sottolinea la necessità di scongiurare il rischio del ricorso all'esercizio provvisorio; a nome dell'Esecutivo, pone pertanto la questione di fiducia sull'approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'emendamento 16.500 del Governo, sostitutivo dell'articolo 16 e soppressivo dei successivi articoli del disegno di legge finanziaria.
ELIO VITO (FI). Manifesta sconcerto per le dichiarazioni rese dal ministro per i rapporti con il Parlamento, atteso che il Governo, con l'unica eccezione del ministro Bersani, si è sottratto ad una proficua interlocuzione con l'opposizione, alla quale non è imputabile la responsabilità di aver rallentato i tempi di approvazione del disegno di legge finanziaria; ritiene invece che tale responsabilità sia ascrivibile innanzitutto all'Esecutivo, che è apparso privo di una precisa linea politica sulle principali tematiche oggetto della manovra.
TEODORO BUONTEMPO (AN). Rilevato che la reiterata presentazione di nuove proposte emendative da parte del Governo ha reso particolarmente difficoltoso l'iter parlamentare del disegno di legge finanziaria, sottolinea le divergenze esistenti fra Esecutivo e maggioranza, i cui deputati hanno sovente dissimulato condizioni di forte disagio; auspica, quindi, che la manifestazione di protesta indetta da forze politiche della minoranza per il prossimo 2 dicembre registri un'ampia partecipazione popolare.
LUCIANO VIOLANTE (Ulivo). Osserva che il reiterato ricorso alla questione di fiducia per consentire l'approvazione del disegno di legge finanziaria, oltre ad essere emblematico della debolezza del sistema politico, rende auspicabile una modifica delle procedure di esame parlamentare dei documenti dei bilancio.
GIORGIO LA MALFA (Misto). Nel ritenere che le divergenze esistenti all'interno della maggioranza e del Governo abbiano reso inevitabile il ricorso allo strumento fiduciario, osserva che la particolare complessità del disegno di legge finanziaria è dovuta anche alla possibilità, prevista dalla riforma varata nel 1999, di Pag. VIIIprevedere disposizioni in materia di sviluppo economico; invita infine la Presidenza a fornire chiarimenti circa la declaratoria di inammissibilità delle proposte emendative presentate e la corrispondenza dell'emendamento 16.500 del Governo, sulla cui approvazione è stata posta la questione di fiducia, al testo originariamente presentato.
ANGELO ALESSANDRI (LNP). Sottolineato che una parte significativa dei tempi previsti nell'ambito del contingentamento per l'esame del disegno di legge finanziaria è stata utilizzata da deputati della maggioranza per cercare di trovare una convergenza all'interno della coalizione, ritiene che l'opposizione non possa essere accusata di manovre ostruzionistiche e che l'Esecutivo debba ripensare radicalmente i propri rapporti con l'istituzione parlamentare e con il Paese nel suo complesso.
MARCO BOATO (Verdi). Espresso apprezzamento al ministro Chiti per le argomentazioni addotte a sostegno della determinazione di porre la questione di fiducia, manifesta altresì piena condivisione per le considerazioni svolte dal deputato Violante; giudica infine inaccettabile l'atteggiamento assunto dal deputato Elio Vito, che ha indebitamente cercato di impedire il compiuto svolgimento dell'intervento del rappresentante del Governo.
ANTONELLO FALOMI (RC-SE). Nell'evidenziare il carattere ipertrofico assunto negli ultimi anni dal disegno di legge finanziaria, che ha inciso negativamente sui rapporti tra Parlamento e Governo, ritiene che debbano essere significativamente modificati i tempi e le procedure della sessione di bilancio.
GIAN LUCA GALLETTI (UDC). Nel ritenere ingiusto imputare alle forze politiche di opposizione la responsabilità delle difficoltà che hanno caratterizzato l'iter del disegno di legge finanziaria, lamenta la reiterata presentazione di nuovi emendamenti da parte del Governo; condivide, inoltre, l'opportunità di semplificare la disciplina dei documenti di bilancio e della relativa sessione parlamentare.
ANTONIO SATTA (Pop-Udeur). Espresso apprezzamento per le considerazioni svolte dal ministro Chiti allorché ha posto la questione di fiducia, ritiene che il disegno di legge finanziaria, certamente perfettibile nei contenuti, rappresenti un valido strumento per rilanciate la competitività del Paese. Preannunzia altresì la presentazione di ordini del giorno che recepiscano il contenuto di proposte emendative che non sono state inserite nell'emendamento 16.500 del Governo.
GIUSEPPE MARIA REINA (Misto-MpA). Nel ritenere che la rivisitazione della sessione di bilancio dovrebbe rendere più approfondito l'esame parlamentare dei documenti contabili, anziché svilirlo ulteriormente, preannunzia che esprimerà un orientamento contrario al disegno di legge finanziaria per il 2007.
Intervengono a titolo personale i deputati EMERENZIO BARBIERI (UDC) e FRANCESCO BRUSCO (FI).
FRANCESCO NAPOLETANO (Com.It). Sottolineata la necessità di una revisione delle procedure di esame parlamentare del disegno di legge finanziaria, ritiene che il Governo avrebbe potuto procedere più speditamente nella redazione del testo del maxiemendamento se avesse preliminarmente coinvolto in un ampio confronto politico tutte le componenti della maggioranza.
PRESIDENTE. Conferma che il testo dell'emendamento 16.500 di cui è stata valutata l'ammissibilità è lo stesso presentato ieri dal Governo, con le correzioni e le integrazioni che l'Esecutivo ha contestualmente consegnato alla Presidenza.
Comunica inoltre la prevista articolazione dei lavori dell'Assemblea nelle giornate di sabato 18 e domenica 19 novembre 2006, secondo quanto convenuto a seguito Pag. IXdella riunione di ieri della Conferenza dei presidenti di gruppo (vedi resoconto stenografico pag. 46).
Interviene altresì a titolo personale il deputato MAURO PILI (FI).
PRESIDENTE. Preso atto che non vi sono richieste di intervento per l'illustrazione degli emendamenti, rinvia il seguito del dibattito alla seduta di domani.