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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 12,38).
(Iniziative per garantire un'adeguata ricezione di Radio BBS-Popolare network nella città di Roma n. 2-00167).
PRESIDENTE. L'onorevole Smeriglio ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00167 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 1).
MASSIMILIANO SMERIGLIO. Signor Presidente, si è ritenuto necessario utilizzare lo strumento dell'interpellanza urgente, sottoscritta da altri cinquanta colleghi, al fine di porre in rilievo la vicenda oggetto del presente atto di sindacato ispettivo.
Signor sottosegretario, da oltre due anni e mezzo un'emittente radiofonica di Roma, Radio BBS-Popolare network, attende di poter trasmettere senza interferenze nella capitale. Si tratta di una richiesta legittima, dato che l'emittente in questione è titolare di regolare concessione ministeriale ed è autorizzata alla prosecuzione dell'attività di radiodiffusione.
Nel corso degli ultimi anni, presso il Ministero delle comunicazioni si sono susseguiti incontri, tavoli tecnici e riunioni al fine di trovare una soluzione ai problemi interferenziali che riguardano Radio BBS-Popolare network. Nel luglio del 2004, sempre presso il Ministero delle comunicazioni, la RAI e gli editori privati coinvolti nel piano di compatibilizzazione hanno sottoscritto un accordo che prevede lo spostamento, nel bacino di Roma, di RAI Isoradio sulla naturale frequenza 103,300 MHz e il conseguente posizionamento di Radio BBS-Popolare network sulla frequenza 103,500 MHz.
Nella passata legislatura due ministri delle comunicazioni, Landolfi e Gasparri, si erano impegnati con atti ufficiali ePag. 2pubblici a risolvere i problemi interferenziali di Radio BBS-Popolare network. Lo scorso anno sia il consiglio comunale di Roma sia il consiglio regionale del Lazio hanno approvato all'unanimità due distinte mozioni per affermare il diritto di Radio BBS-Popolare network e per chiedere la soluzione dei problemi interferenziali. Ad oggi nulla è cambiato e l'emittente in questione continua a vivere nella precarietà, in attesa che la macchina burocratica del Ministero delle comunicazioni renda operativo l'accordo del luglio 2004.
In queste settimane il Ministero delle comunicazioni, in particolare la direzione generale guidata dal dottor Giovanni Bruno, sta perseguendo una soluzione tecnica che appare difficilmente praticabile. La direzione generale per i servizi di comunicazione elettronica e di radiodiffusione ha autorizzato lo spostamento di RAI Isoradio e di Radio BBS-Popolare network, subordinandolo però - e qui c'è un aspetto delicato - ad un altro spostamento che dovrebbe avvenire mediante un accordo tra privati. Accordo, quest'ultimo, che potrebbe non solo rallentare, ma addirittura bloccare il progetto di compatibilizzazione generale. Per fare un esempio: il ministero ha già autorizzato lo spostamento di Radio Programma Italia da una postazione cittadina ad una montana, fatto che permetterà a quest'ultima emittente di ampliare notevolmente il suo bacino d'utenza. Certo è che Radio BBS-Popolare network ha dovuto attendere più di tre anni per arrivare alla prima fase del progetto di compatibilizzazione la cui realizzazione è ancora in divenire, mentre per Radio Programma Italia sono bastate poche ore e la disponibilità dei funzionari ministeriali.
Radio BBS-Popolare network è un'emittente di informazioni indipendente. Ogni giorno produce due giornali radio locali, una rassegna stampa cittadina, una trasmissione di approfondimento sui principali fatti del giorno, un rotocalco di cultura e spettacoli. A queste trasmissioni si aggiungono gli appuntamenti informativi di Radio Popolare network. Il 40 per cento della programmazione è dedicata all'informazione: una scelta forte, in controtendenza rispetto alle altre emittenti locali, in particolare romane, che investono solo o prevalentemente nell'informazione sportiva o nell'intrattenimento puro.
Il progetto editoriale è supportato da una redazione composta da oltre dieci persone, donne e uomini che lavorano con passione e professionalità nonostante la mancanza di risposte chiare da parte del Ministero delle comunicazioni ai problemi interferenziali che affliggono l'emittente.
La radio intende porsi come soggetto di comunicazione, informazione e cultura di interesse pubblico, scegliendo esplicitamente di interpretare in particolare gli interesse di quanti - sono la maggioranza della popolazione - sono costretti a subire i meccanismi dei processi informativi e non hanno strumenti né per incidervi, né per tutelarsene. Radio BBS fonda i presupposti della propria indipendenza nell'autonomia finanziaria, nella criticità, nella ricerca, nella scelta di guardare alla trasformazione, in quella di schierarsi, comunque, a fianco di coloro i cui diritti sono negati.
Quello di Roma è un bacino radiofonico affollatissimo, dove si intrecciano interessi per milioni di euro. Basti pensare che una buona frequenza sulla capitale può costare da 1 a 2 milioni di euro. Fondamentale, quindi, dovrebbe essere l'opera di controllo da parte dello Stato finalizzata a garantire a tutti gli editori lo stesso trattamento.
Solo con una gestione trasparente delle risorse radioelettriche sarà possibile avviare tutto ciò quale processo di riforma del sistema radiotelevisivo come inserito anche nel programma di Governo dell'Unione.
Da ultimo, potremmo ritenere soddisfacente la risposta se venissero definiti i tempi e le modalità per superare i problemi interferenziali di Radio BBS, in pratica, se venisse indicata una precisa tabella di marcia. Viceversa, riterremmo la risposta insoddisfacente se si facesse ricorso ad una serie di fattispecie generiche non vincolanti; ad esempio, se la soluzione del problema venisse rimandata ad unaPag. 3più ampia riforma del settore; in particolare, se si facesse riferimento ad una nuova pianificazione delle frequenze radioelettriche che sarebbe allo studio del Ministero delle comunicazioni, posto che per la pianificazione occorrono anni (basti pensare che, dal 1990, anno dell'approvazione della legge Mammì, nessun ministro è riuscito nell'impresa); se si dicesse che è allo studio un nuovo piano di compatibilizzazione delle forze operanti sul bacino di Roma, perché questo si tradurrebbe in ulteriori ritardi valutabili in due o tre anni per la risoluzione dei problemi interferenziali di Radio BBS; se, per giustificare la lentezza del ministero, si facesse riferimento ad un quadro oggettivamente difficile, in cui operano molte emittenti radiofoniche (sono tre anni che questo argomento viene utilizzato per rimandare l'operatività dell'accordo siglato nel luglio del 2004); se si facesse genericamente riferimento alla tutela del servizio pubblico radiotelevisivo; se, per giustificare la lentezza del procedimento, venisse citata come attore interessato alla compatibilizzazione un'altra emittente radiofonica privata operante su Roma (Radio Programma Italia): infatti, proprio quando si era ad un passo dalla soluzione dei problemi interferenziali di Radio BBS, ministero e ispettorato hanno tentato di inserire questa emittente nel quadro di compatibilizzazione generale, un fatto che ha ulteriormente ritardato qualsiasi decisione in merito.
Per concludere, si chiede quali strumenti si intendano attivare per arrivare all'immediata compatibilizzazione del segnale di Radio BBS permettendo, così, alla radio di essere finalmente ascoltata. Ringrazio il Presidente e il rappresentante del Governo per l'attenzione.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le comunicazioni, Giorgio Calò, ha facoltà di rispondere.
GIORGIO CALÒ, Sottosegretario di Stato per le comunicazioni. Signor Presidente, in relazione all'interpellanza parlamentare degli onorevoli Smeriglio ed altri faccio presente che l'associazione radiofonica culturale BBS Master ha censito, ai sensi dell'articolo 32 della legge n. 223 del 1990, un impianto radiofonico ubicato nella postazione di Montecelio Guidonia, ottenendo poi ai sensi della legge n. 422 del 1993, la concessione per il suo esercizio sulla frequenza 94,100 MHz.
Il medesimo impianto è stato poi autorizzato provvisoriamente ad operare sulla frequenza di 94,200 MHz per verificare la sua compatibilità, ai sensi della legge n. 122 del 1998, con quelli di Radio Subasio ubicati in Monte Mario a Roma, Tivoli Monte Ripoli, Albano e Vermicino, rispettivamente operanti su frequenza 94,000, 94,100, 94,200 e 94,250 MHz.
Nel tempo, l'emittente BBS ha presentato numerose istanze all'ispettorato territoriale del Lazio al fine di ottenere lo spostamento del proprio impianto da Guidonia Montecelio a Monte Cavo Rocca di Papa, ma tali richieste sono sempre state respinte dall'ispettorato perché non conformi a quanto prescritto dalla vigente normativa in tema di modifiche tecnico-operative degli impianti di trasmissione, in particolare per il sostanziale ampliamento dell'area di servizio censita ai sensi della legge n. 223 del 1990.
Da parte sua, il predetto ispettorato del Lazio ha esperito numerosi accertamenti al fine di attuare un'opera di compatibilizzazione per poter riposizionare l'impianto in modo da consentire la prosecuzione della sua attività. Quale soluzione fu proposto lo spostamento dell'impianto Radio BBS Master a Vermicino, ipotesi che, tuttavia, richiedeva una modifica delle frequenze utilizzate allo scopo di evitare l'insorgenza di stati interferenziali con altre emittenti.
La nuova postazione, dalla quale si era ipotizzato l'uso della frequenza 103,500 MHz, sebbene in larga parte equivalente alla vecchia come area di servizio, generava un'area interferenziale maggiore rendendo necessaria un'opera di compatibilizzazione più generale che coinvolgeva numerose emittenti.
Poiché, come è noto, il Ministero delle comunicazioni non può autorizzare modifiche che comportino interferenze a terzi,Pag. 4sono state sentite tutte le emittenti interessate - Radio Delta Velletri, Radio Dimensione Suono network, Radio Subasio, Isoradio RAI, Radio BBS Master - per esaminare le varie ipotesi di soluzione al problema senza, tuttavia, addivenire ad un definitivo appianamento della questione, ma soltanto ad un temporaneo accordo.
Dopo una serie di incontri tenutisi presso l'ispettorato del Lazio, è stata ipotizzata una soluzione che prevedeva l'utilizzo della frequenza 103,500 MHz da Vermicino da parte di BBS Master ed il contestuale spostamento dell'impianto della RAI da Monte Cavo Vetta in località Costarelle, con variazione della frequenza a 103,300 MHz. Tale soluzione non ha avuto seguito, atteso che la RAI non ha dato la sua approvazione finale in quanto con tale proposta l'area di servizio RAI avrebbe subito una riduzione nella zona pontina.
Al riguardo va precisato che, senza la riduzione dell'area di servizio RAI, lo spostamento della frequenza avrebbe creato interferenze all'emittente Radio Delta Velletri.
La successiva attivazione, da parte dell'emittente BBS Master, di un impianto operante da Vermicino sulla frequenza 103,600 MHz ha causato interferenze al servizio Isoradio RAI, inducendo la RAI a chiedere la revoca dell'autorizzazione sperimentale al suo esercizio. A seguito di ciò, i competenti organi ministeriali si sono nuovamente adoperati per trovare altre soluzioni, giungendo alla seguente conclusione: la RAI avrebbe dovuto sperimentare la frequenza di 103,300 MHz mentre l'emittente BBS Master avrebbe potuto continuare le trasmissioni sulla frequenza 103,600 MHz da Vermicino convenendo che, qualora vi fossero state segnalazioni di incompatibilità, sarebbe stata esaminata la possibilità di spostamento di BBS Master sulla frequenza 103,550 MHz dalla stessa postazione.
Tale sistemazione, insieme ad altre ipotesi successivamente valutate, non è parsa tuttavia in grado di tutelare completamente da interferenze il segnale RAI e quelli delle emittenti operanti su frequenze adiacenti. Il successivo impegno del ministero nella ricerca di una possibile soluzione che consentisse a tutti gli interessati di trasmettere senza subire interferenze nella propria area di servizio, ha conosciuto nelle ultime settimane un importante sviluppo.
Sono emerse infatti le condizioni affinché sia attivata, in via sperimentale, una soluzione che prevederebbe: Isoradio RAI sulla frequenza 103,300 MHz da Monte Cavo (con razionalizzazione degli impianti a raso già concordata); Radio BBS Master sulla frequenza 103,500 MHz da Vernicino; Radio Programma Italia sulla frequenza 103,700 MHz da Vermicino; la messa a disposizione di Radio Delta Velletri della frequenza 95,400 MHz da parte di Radio Subasio (con ciò si consentirebbe a Radio Delta Velletri di liberare la frequenza 103,300 MHz). L'ispettorato territoriale del Lazio del Ministero delle comunicazioni ha infine concesso, il 7 novembre ultimo scorso (Protocollo n. 3/IsoRai/103300/STR/06), un nulla osta provvisorio ad eseguire la sperimentazione sopraindicata.
Pur consapevole della complessità insita nell'opera di compatibilizzazione tra i numerosi impianti delle diverse emittenti interessate, il Governo giudica soddisfacente la proposta sopra illustrata (che consentirebbe fra l'altro di ripristinare l'isofrequenza per il servizio Isoradio RAI nel territorio romano) e non ha motivo di immaginare che sorgano impedimenti ad una sua tempestiva attuazione sperimentale, che permetta di verificare sul campo la sua auspicata idoneità a risolvere la locale situazione interferenziale, senza lesione degli interessi di alcun operatore coinvolto.
PRESIDENTE. L'onorevole Smeriglio ha facoltà di replicare.
MASSIMILIANO SMERIGLIO. Signor Presidente, signor sottosegretario, pur riconoscendo lo sforzo del nuovo Governo per giungere alla soluzione sperimentale qui accennata, siamo comunque parzialmente soddisfatti della risposta, perché, a due anni e mezzo dalla sottoscrizionePag. 5dell'accordo tra le emittenti coinvolte nel progetto di compatibilizzazione, il ministero ancora non riesce ad indicare tempi certi per la soluzione di questa vicenda.
Non solo. Da parte degli organi centrali e periferici del ministero registriamo un'estrema lentezza nell'affrontare questa compatibilizzazione; una lentezza che sta creando danni sia al servizio pubblico Isoradio RAI sia all'emittente di informazione Radio BBS-Popolare network. Anziché salvaguardare due canali d'informazione che svolgono un servizio importante sul bacino di Roma, il ministero - se non interviene con forza - rischia di lasciare la soluzione della vicenda ad un mero accordo tra privati, abdicando di fatto alla sua funzione di indirizzo e di gestione dello spettro radio-elettrico. Ci preme ricordare che oltre all'ultima soluzione tecnica indicata nella sua risposta esistono anche altre possibilità, che prevedono l'interessamento di un minor numero di soggetti e che quindi paiono di più facile e rapida attuazione.
Nel caso in cui l'ultima soluzione individuata dal ministero non dovesse andare a buon fine, chiediamo agli uffici di procedere in tempi rapidi con le soluzioni tecniche alternative, già ampiamente esplorate. Per essere più chiari, per quanto ci consta, Isoradio RAI è disponibilissima a spostarsi sulla frequenza 103,300 MHz (che è la frequenza nazionale), in modo da lasciare la frequenza 103,500 MHz a Radio BBS-Popolare network. Però Radio Delta Velletri deve lasciare la frequenza. Il ministero, con somma urgenza e tempi certi, dovrebbe quindi far spostare immediatamente Radio Delta Velletri.
Grazie, signor Presidente, grazie, signor sottosegretario.