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Informativa urgente del Governo sul grave attentato subito da una pattuglia del contingente militare italiano a Nassiriya.
PRESIDENTE. Comunica la prevista articolazione del dibattito (vedi resoconto stenografico pag. 3).
ROMANO PRODI, Presidente del Consiglio dei ministri. Rende all'Assemblea la seguente informativa:
(Vedi resoconto stenografico pag. 4).
SERGIO MATTARELLA (Ulivo). Nel manifestare sentimenti di solidarietà e partecipazione al dolore dei familiari del militare italiano caduto, nonché di riconoscenza per la meritoria attività svolta dalle Forze armate, auspica la completa guarigione dei militari feriti nell'attentato; nel ribadire, inoltre, un giudizio negativo sulla guerra in Iraq, dichiara di condividere la scelta dell'Esecutivo di non modificare la decisione di ritirare il contingente italiano, d'intesa con i paesi alleati e le autorità irachene.
ANTONIO MARTINO (FI). A nome dei deputati del suo gruppo, esprime sincero e profondo cordoglio alla famiglia del militare italiano caduto ieri in Iraq, alla brigata Sassari ed alle Forze armate; ritiene altresì falso e pericoloso considerare il contingente militare italiano in Iraq alla stregua di truppe di occupazione, rilevando che la missione italiana di pace si inscrive nel quadro delle deliberazioni delle Nazioni Unite per favorire la ricostruzione democratica dell'Iraq.
GIANFRANCO FINI (AN). Nell'esprimere, anche a nome del suo gruppo, sentimenti di profondo cordoglio e solidarietà ai familiari del militare caduto, dà atto al Governo della tempestività mostrata nel rendere l'informativa sull'attentato di ieri; nell'invitare, quindi, il Presidente del Consiglio a riconoscere, senza pericolose ambiguità, che i reparti militari impegnati in Iraq non rappresentano truppe di occupazione, sottolinea altresì la necessità che egli dichiari con chiarezza che la prospettata trasformazione della missione di pace in missione civile presuppone comunque il mantenimento di contingenti delle Forze armate.
FRANCESCO GIORDANO (RC-SE). Espressa solidarietà ai familiari del militare Pag. Vitaliano caduto ed ai feriti, ribadisce la ferma contrarietà alla guerra in Iraq ad auspica che il Governo predisponga in tempi rapidi ed in condizioni di massima sicurezza il rientro dei militari italiani, ritenendo tuttavia che favorire un processo di pacificazione in quell'area spetti all'intera comunità internazionale.
PIER FERDINANDO CASINI (UDC). Sottolineata la perfetta consonanza dell'impegno italiano in Iraq con i valori sanciti dalla Carta fondamentale, giudica improntata a coerenza la scelta dell'Esecutivo di non sottrarsi, a seguito di un drammatico evento, all'assunzione di precise responsabilità; manifestato peraltro sconcerto per le dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio in occasione delle celebrazioni per il 2 giugno, riterrebbe grave l'eventuale adozione di analoghe decisioni di ritiro con riferimento ad altre missioni internazionali. Esprime, infine, sentimenti di affetto e solidarietà ai familiari del militare italiano ucciso ieri.
FEDERICO BRICOLO (LNP). A nome dei deputati del suo gruppo, esprime sentimenti di vicinanza ai familiari del militare italiano ucciso, al quale rende onore, paventando il rischio che il preannunziato ritiro dall'Iraq del contingente italiano incoraggi il terrorismo in un paese nel quale dovrebbe invece essere favorita la stabilizzazione democratica.
FABIO EVANGELISTI (IdV). Nell'esprimere, a nome dei deputati del suo gruppo, cordoglio ai familiari della vittima dell'attentato di ieri, condivide la necessità di un tempestivo ritiro del contingente militare italiano, senza che venga meno il sostegno umanitario alla popolazione irachena.
GIOVANNI CREMA (RosanelPugno). A nome dei deputati del suo gruppo, esprime sentimenti di cordoglio ai familiari del militare italiano caduto e di solidarietà al contingente impegnato in Iraq, esortando il Governo a procedere con il programma di rientro in accordo con le autorità irachene.
IACOPO VENIER (Com.It). Sottolinea la necessità che il cordoglio del mondo politico espresso nella giornata odierna si traduca in una tempestiva assunzione di responsabilità, al fine di consentire il sollecito ritiro del contingente militare italiano dall'Iraq, dove si combatte una guerra ingiusta, fermamente contrastata fin dall'inizio dalla sua parte politica.
ANGELO BONELLI (Verdi). Nell'associarsi alle espressioni di cordoglio rivolte ai familiari del militare italiano ucciso ieri, ricorda l'alto numero di militari e civili caduti nel corso della guerra in Iraq, che non ha affatto contribuito alla lotta al terrorismo, rischiando al contrario di rafforzarlo: auspica pertanto il sollecito rientro del contingente italiano e la definizione di un piano di aiuti alla popolazione irachena.
ANTONIO SATTA (Pop-Udeur). Nell'associarsi alle espressioni di cordoglio e di solidarietà ai familiari della vittima del grave attentato di ieri, condivide le dichiarazioni del Presidente del Consiglio sulla necessità di porre fine all'impegno militare in Iraq per rafforzare la presenza di personale civile.
MAURO DEL BUE (DC-PS). Nell'esprimere il profondo cordoglio e la solidarietà del suo gruppo ai familiari del militare italiano caduto, ritiene che il modo migliore per onorare coloro che hanno sacrificato la propria vita in Iraq sia quello di rendere più nobili le ragioni e gli obiettivi della missione italiana nel predetto paese; nel manifestare preoccupazione, inoltre, per le dichiarazioni rese da un esponente della maggioranza sulle missioni internazionali in Iraq ed Afghanistan, giudica degna di apprezzamento la posizione espressa dal Presidente del Consiglio e dal ministro degli affari esteri.
GIORGIO LA MALFA (Misto). Paventa il rischio che la visione non univoca della politica estera e militare della maggioranza possa esporre i militari italiani a gravi pericoli.
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