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Allegato B
Seduta n. 101 del 31/1/2007
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GIUSTIZIA
Interrogazione a risposta orale:
TASSONE. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il 27 aprile 2006 con decreto del Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sono state individuate le province in cui avrebbero trovato sede le tre Scuole superiori della Magistratura: la sede centrale nella provincia di Latina e le due sedi decentrate nelle province di Bergamo e Catanzaro;
successivamente, è stato firmato dal Ministro della giustizia un nuovo decreto per l'istituzione delle tre sedi delle Scuole superiori della Magistratura che conferma Bergamo come sede preposta per l'area Nord, ma sostituisce le sede di Latina e Catanzaro con quelle di Firenze e Benevento;
la sede di Catanzaro avrebbe rappresentato un chiaro segnale di presenza e punto di riferimento per i giovani calabresi delle istituzioni in una regione che vanta la più estesa e capillare organizzazione criminale;
sembrerebbe che siano sorte forti difficoltà nel reperimento a Benevento di edifici pubblici idonei per accogliere l'istituenda Scuola superiore della Magistratura nella città campana, e ciò ad avviso dell'interrogante conferma che la scelta di Benevento è una forzatura sospetta, mentre l'amministrazione comunale di Catanzaro avrebbe già deliberato anche la destinazione per la Scuola di magistratura di un immobile, recentemente ristrutturato, mettendolo a disposizione del ministero della giustizia -:
se non ritenga assurda, senza senso e istituzionalmente scorretta la scelta di modificare la destinazione assunta dal precedente governo che era ampiamente giustificata e strategicamente valida.
(3-00585)
Interrogazioni a risposta scritta:
MARINELLO. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
le dichiarazioni del Ministro Mastella, in sede di audizione presso la Commissione Giustizia, della Camera dei deputati in data 28 giugno 2006 per quanto riguarda la revisione delle circoscrizioni giudiziarie e la soppressione dei Tribunali minori, sono riferite, come si legge testualmente, all'accorpamento o soppressione di due circoscrizioni limitrofe;
tale dichiarazione non appare sufficientemente chiara e precisa circa le garanzie da dare ai cittadini in ordine alla soppressione dei Tribunali minori che assolvono un ruolo fondamentale nell'amministrazione della giustizia e costituiscono punto di riferimento essenziale per le piccole e medie comunità;
il Ministro nelle dichiarazioni rese in data 23 gennaio 2007 ha testualmente dichiarato: «Sarà costituita una Commissione incaricata di proporre una complessiva
riforma ordinamentale nella prospettiva di riunire in un unico organo tutte le competenze che attengono alla persona, al minore, alla famiglia»;
nella visita che si è svolta in data 29 gennaio 2007 a Sciacca il Ministro non è sostanzialmente intervenuto sulle questioni da lui trattate nelle sedi parlamentari nel merito delle questioni esposte;
le sue dichiarazioni in ordine ai tempi di durata dei processi (5 anni) svolte durante le dichiarazioni in Aula alla Camera hanno destato perplessità anche da parte dei magistrati;
ad avviso dell'interrogante, è necessario, quindi, che il Ministro chiarisca i suoi intenti circa la revisione delle circoscrizioni giudiziarie e la eventuale soppressione dei Tribunali minori, nonché la sua posizione sulle cosiddette leggi di settore -:
quali siano le intenzioni del Ministro in relazione alle sue dichiarazioni circa la revisione delle circoscrizioni giudiziarie e la soppressione dei tribunali minori che costituiscono un punto di riferimento essenziale per le piccole e medie comunità e contribuiscono a smaltire il carico di lavoro pendente;
se non sia necessario orientare le risorse economiche verso obiettivi mirati per aumentare la produttività e l'efficienza del sistema giustizia e smaltire il carico pendente presso gli uffici giudiziari e, quindi, non sopprimere, ma valorizzare il potenziale dei Tribunali minori che costituiscono un importante punto di riferimento per i cittadini;
quale sia l'orientamento del Ministro sulle leggi di settore che delegando competenze a sezioni specifiche speciali di fatto determinino lo svuotamento «dei ruoli» dei cosiddetti tribunali minori.
(4-02377)
CARUSO. - Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
in data 28 dicembre 2006 l'interrogante si è recato in visita presso l'ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa «Filippo Saporito», che ospita circa 300 internati e ha visitato la Sezione cosiddetta «Staccata» e i reparti 5 e 6 della struttura;
nell'OPG di Aversa, si sono registrati, nel 2006, due suicidi in soli trenta giorni, uno nel mese di ottobre e un altro nel mese di novembre;
gli internati presentati nella sezione cosiddetta «Staccata» versavano tutti in condizioni di evidente degrado fisico, vestiti con abiti laceri e maleodoranti, presentando molti di loro segni di evidenti dermatiti e una ancora più evidente assenza di cura dell'igiene personale;
la condizione di abbandono fisico non era legata a stati di scarsa lucidità psichica, visto che molti degli internati, durante il colloquio, si mostravano presenti a se stessi e, seppur in condizioni di disagio psichico, consapevoli dello stato di degrado in cui versavano;
tra gli internati incontrati nel cortile ve ne erano, però, diversi che apparivano in stato di grave abbandono fisico e psichico, ripiegati su stessi e completamente assenti o impegnati in gesti ripetitivi nella completa indifferenza e assenza di personale medico;
le celle di questi internati erano completamente spoglie, prive, cioè, al di là del letto e delle coperte, di ogni tipo di arredo o suppellettile, senza neppure un tavolo o delle sedie;
la sala dei letti di contenzione è una saletta composta da tre letti adiacenti, rimasta immutata in questi anni, e alla quale ancora oggi si fa ricorso;
dalla consultazione del registro è emerso che un internato Marco Orsini è stato costretto al letto di contenzione per oltre 11 giorni di seguito nel mese di dicembre c.a.;
pur «ospitando» la struttura circa 300 internati vi è un solo educatore, a fronte di circa, 80 agenti di custodia;
gran parte del personale infermieristico e quello psichiatrico è a contratto, con un monte ore di consulenza inadeguato ad ogni principio di cura;
il personale di polizia penitenziaria che lavora in OPG non riceve una specifica formazione per persone con problemi psichici e proviene da ordinari istituti di pena;
la cifra per il vitto che l'Amministrazione penitenziaria spende per ciascun internato è di appena 1,50 euro al giorno;
si è verificata l'assenza di farmaci, in particolare il Depatox, per la cura di epatiti, e l'impossibilità o la difficoltà ad effettuare visite dermatologiche; in molte celle manca carta igienica e sapone;
molti internati lamentano che non siano concessi i colloqui telefonici straordinari;
nel mese di dicembre è venuto a mancare per lungo periodo il riscaldamento;
i tempi di attesa per un colloquio con l'educatore professionale sono lunghissimi;
i tempi di permanenza in OPG di moltissimi internati sono sproporzionati al tipo di reato addebitato e molti degli internati sono in proroga di misura di sicurezza; ad esempio, durante la visita lo scrivente ha incontrato Costantino Corona, internato da circa 30 anni, che era in un evidente stato di abbandono e di assenza di pericolosità sociale, dato che stentava a reggersi in piedi e che si comportava come un bambino di pochi anni;
non vi è nessun raccordo tra amministrazioni penitenziaria, territori, istituzioni locali e Asl, per cui, anche in presenza di protocolli di intesa, gli internati si vedono prorogata la misura di sicurezza perché la pericolosità sociale dell'internato è data dall'assenza di strutture di accoglienza -:
se non ritenga opportuno, alla luce di quanto esposto, attivare una immediata ricognizione delle condizioni di internamento dell'OPG di Aversa e se non ritenga opportuno porre in essere atti e provvedimenti tesi a porre rimedio allo stato di abbandono e degrado in cui versano molti degli internati, in particolare quelli ristretti nella sezione «Staccata»;
se esistano protocolli di intervento per internati costretti al letto di contenzione e quali direttive abbia il personale medico nel determinare modalità e tempi della contenzione;
quanti siano, secondo le stime del ministero, gli internati in proroga di misura di sicurezza e se tale proroga sia accompagnata, invece, da una perizia psichiatrica favorevole alla cessazione della misura, nei sei OPG presenti nel nostro paese;
se, contestualmente al sensibile miglioramento delle condizioni di detenzione che vanno almeno riportate a quanto prescritto dall'ordinamento penitenziario, il Ministro intenda adottare iniziative volte ad attivare percorsi di dimissione degli internati per i quali non sussista più la condizione di pericolosità sociale;
se, come annunciato dalla stampa, il Governo abbia intenzione di presentare un progetto di legge per la chiusura e il superamento degli OPG.
(4-02405)