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Allegato B
Seduta n. 109 del 14/2/2007
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LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interrogazioni a risposta orale:
FALOMI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
la società Italia Investimenti S.p.a. (ex Gepi) concedeva con contratto del 1 giugno 1998, poi modificato in data 22 aprile 2002, all'imprenditore privato Angelo Marani un'azienda già operante nel settore della produzione di articoli tessili sita nel Comune di Cetraro (Cosenza);
investire partecipazioni SPA, società del Gruppo Sviluppo Italia, avrebbe concesso al signor Marani, l'intero patrimonio della ex Tessile costituito da circa 11 mila metri quadri di area coperta e 17 mila metri quadri di area scoperta per la cifra di circa 750 mila euro;
l'imprenditore Angelo Marani avrebbe beneficiato di contributi pubblici concessi a diverso titolo per circa 13 miliardi di lire;
il signor Marani non ha mantenuto fede agli impegni sottoscritti e sulla vicenda è in essere un'indagine della magistratura;
nel marzo del 2004, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, viene siglato un accordo per la cessione dell'Emiliana Tessile di Angelo Marani agli imprenditori cosentini Citrigno e Aquino che poi formeranno la società «Vela latina Srl»;
il suddetto accordo prevedeva la cessione dell'area e dell'immobile dell'Emiliana tessile alla società Vela Latina Srl che si impegnava alla costruzione di un polo oncologico con 20 posti letto per malati terminali impegnandosi ad assumere da subito i 37 lavoratori dell'ex Maglieria;
poco dopo la firma del contratto l'imprenditore cosentino Citrigno è rimasto coinvolto in un'operazione congiunta condotta dal Comando provinciale dei Carabinieri e dal GICO dalla Guardia di Finanza di Catanzaro, contro l'usura nel casentino, e fu arrestato;
la società Vela Latina avrebbe acquistato l'immobile e presentato il progetto di riconversione con l'avallo della Regione Calabria e sulla scorta di un documento dell'assessorato alla sanità della Regione
Calabria di compatibilità che sarebbe poi risultato falso -:
quali misure il Governo intendo-adottare per evitare che siano i lavoratori e le lavoratrici a pagare, in termini di occupazione e retribuzione, le conseguenze di questa assurda vicenda.
(3-00641)
LO PRESTI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
costituisce giurisprudenza definitiva, in applicazione della sentenza 8/QM/2002 delle Sezioni Unite delle Corte dei Conti, in ipotesi di decesso del titolare di pensione diretta liquidata antecedentemente al 31 dicembre 1994, il trattamento di reversibilità che ne consegue debba essere liquidato nel rispetto delle norme previste dall'articolo 15, comma 5, della legge 23 dicembre 1994, n. 774 indipendentemente dalla morte del dante causa;
secondo un principio ormai consolidato, l'articolo 1, comma 41, della legge 8 agosto 1995, n. 335 non ha abrogato il richiamato comma 5, articolo 15, legge n. 774 del 1994;
con i commi 774, 775, 776 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 il legislatore ha inteso dare l'interpretazione autentica circa l'attribuzione integrale o parziale della indennità integrativa speciale per tutte le pensioni di reversibilità sorte successivamente all'entrata in vigore della legge n. 335 del 1995;
tale norma, definita interpretativa, ha invece natura innovativa e con efficacia retroattiva sussistendo pertanto fondati dubbi di legittimità costituzionale anche per quanto attiene il sostanziale recupero delle somme già liquidate in seguito a decisioni passate in cosa giudicata, violando così il principio di ragionevolezza sancito dall'articolo 3 della Costituzione -:
se non ritenga di intervenire in tempi rapidi, anche attraverso iniziative normative, al fine di impedire che le novità interrotte dalla legge n. 296 del 2006 penalizzino ulteriormente pensioni già di per se misere e che costituiscono l'unica fonte di sostentamento per i percettori.
(3-00643)
Interrogazione a risposta scritta:
VACCA. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
dal sito web sardignanatzione.it si apprende che nelle scorse settimane la Banca di Sassari ha avviato la procedura, prevista dalla contrattazione nazionale, per l'esternalizzazione della struttura di call center; tale struttura è stata creata alla fine del 2004 per convogliare tutte le attività di business inerenti i pagamenti e il cosiddetto consumer credit (carte di credito, pagamenti elettronici, trasferimento di denaro, credito al consumo) del gruppo bancario Bper (Banca popolare dell'Emilia Romagna), il quale, a seguito dell'acquisizione da parte del Banco di Sardegna, ha assunto la gestione diretta, a partire dal 2004, attraverso proprio personale, della Banca di Sassari e dell'unità operativa di cui sopra, al fine di creare a Sassari un polo di eccellenza in tale settore;
presso la struttura di call center, in carico alla divisione consumer, sono impiegate attualmente 15 unità con contratto interinale a tempo determinato; la qualifica attribuita a ciascun lavoratore è di operatore di call center/impiegato di back office 3a area professionale, 1o livello retributivo del contratto credito e finanza;
tale scelta era motivata dalla necessità di riqualificare la presenza delle banche sarde sulla Sardegna, anche e soprattutto in considerazione dei vincoli strutturali dell'economia sarda e della forte presenza del gruppo Banco di Sardegna nell'isola; per tali motivi, la Banca di Sassari aveva intrapreso autonomamente,
alla fine degli anni novanta, la strada dello sviluppo del settore consumer credit, acquisendo le licenze internazionali per la distribuzione di prodotti di tale natura e iniziandoli a collocare su tutto il territorio nazionale; all'inizio del 2000 la banca creò a tal fine strutture dedicate, come quella in oggetto, confortata dal fatto che a Sassari esistevano competenze, conoscenze e titoli per poter intraprendere una nuova scelta imprenditoriale;
in tale contesto, alla fine del 2000 nacque la struttura di call center, che si occupò inizialmente di trasferimenti di denaro, attività per la quale la banca acquisì la licenza internazionale Western Union per la gestione delle rimesse dei cittadini stranieri verso i Paesi di origine; la banca è a tutt'oggi l'unico istituto di credito italiano con tali caratteristiche; l'attività ebbe uno sviluppo molto sostenuto sino alla metà del 2004 e il centro operativo di Sassari, che materialmente effettuava i bonifici verso tutti i paesi del mondo, era il cuore operativo di alcune centinaia di uffici e banche che distribuivano questo servizio sul territorio nazionale; per servire adeguatamente questa macchina complessa vi era bisogno di personale con caratteristiche diverse da quello del tradizionale addetto bancario e pertanto la banca decise di ricorrere al lavoro delle società interinali, ricercando sulla città di Sassari giovani, con un buon livello di istruzione, che potessero assicurare con turni di lavoro una presenza continua per 365 giorni l'anno e per tutto l'arco della giornata;
il dato saliente di questa vicenda, identica a quella di tante altre strutture di questo tipo, è che le persone che negli anni hanno seguito tale attività sono state sostanzialmente sempre le stesse, fino a divenire, mese dopo mese e anno dopo anno, la risorsa della struttura, che la banca, però, ha sempre definito provvisoria, in modo da impiegare principalmente personale con contratti atipici e in assenza di personale bancario;
a partire dal 2004, la divisione consumer della banca iniziò a potenziare e ingrandire questa struttura operativa; la dotò di nuovi locali, fece importanti investimenti in termini di apparecchiature, assunse il nuovo responsabile e in questo contesto ampliò ancora l'utilizzo dei contratti atipici, assumendo altre risorse che andarono ad aggiungersi a quelle esistenti, sempre precarie;
la divisione venne presentata come fiore all'occhiello del gruppo Bper in Sardegna, nacquero nuovi prodotti e servizi, le persone con contratti atipici divennero, nella pratica, impiegati di banca a tutti gli effetti e non semplici operatori telefonici;
la struttura impiega attualmente 15 persone, assiste oltre 1.600 filiali bancarie e oltre 150.000 clienti, titolari di carte di credito emesse dalla divisione consumer per le 13 banche del gruppo Bper; la struttura fa attività di back office, assiste le filiali e cura tutte le fasi della gestione delle carte di credito; i risultati economici vengono definiti brillanti e i toni usati con la stampa, periodicamente, sono di assoluto entusiasmo;
la banca ha comunicato recentemente che il proprio Consiglio di amministrazione ha assunto la delibera di cessione delle attività cosiddette di call center a una società con sede legale a Roma, che gestisce altri tre call center a Roma, Milano e Padova; tale società, la RBS, impiega complessivamente poco meno di 500 persone, di cui circa 80 con contratto a tempo determinato: la RBS ha sottoscritto un accordo con la banca per l'apertura di una sede a Sassari, dichiarandosi assolutamente disponibile all'assunzione delle persone impiegate ora con un contratto a tempo indeterminato CCNL Commercio e Servizi; la banca appalterà tali servizi per un anno con un opzione per i due anni successivi;
l'operazione appare, ad avviso dell'interrogante, poco trasparente e non dà assicurazioni per il futuro dei lavoratori coinvolti; per di più, conferendo l'incarico per un solo anno, fa emergere una scarsa fiducia nei benefici di questa cessione e le verifiche in sede di associazione bancaria
(ABI) non appaiono esaustive e non convincono le organizzazioni sindacali nazionali, secondo le quali la banca avrebbe dovuto procedere all'assunzione dei lavoratori interessati negli anni passati, invece di avviare la cessione delle attività; inoltre, dal punto di vista contrattuale, i lavoratori perderebbero tutta una serie di opportunità offerte dal contratto (quello del credito) a discapito di un contratto meno garantito (commercio), con conseguente riduzione della retribuzione media da i 1.350 euro mensili attuali a circa 800 -:
se non intenda intervenire a tutela dei diritti dei lavoratori e, in particolare, se non si ritenga che, essendo gli operatori della struttura in oggetto quelli che fin dalla sua costituzione ne hanno garantito il funzionamento, acquisendo uno specifico e notevole know-how e riportando ottimi risultati lavorativi, vadano assunti con contratto a tempo indeterminato come dipendenti della Banca.
(4-02596)