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Allegato B
Seduta n. 113 del 21/2/2007
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COMUNICAZIONI
Interrogazione a risposta in Commissione:
CAPARINI e FAVA. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
nei primi giorni del dicembre scorso è apparso sul giornale online Il Barbiere della sera un articolo in cui si parlava della chiusura dell'emittente locale Mantova Tv a causa della decisione dell'editore di metter in atto un «potenziamento interregionale»;
in nome di un unico palinsesto e di frequenze che coprono buona parte delle province di Modena, Mantova e persino Verona, gli editori hanno predisposto il lancio di un tg «interregionale»;
dal 18 dicembre 2006 si è proceduto alla trasmissione di un'edizione del tg «unificata» di 45 minuti con notizie dalle città di Modena e Mantova;
in data 31 gennaio, il nuovo editore, succeduto al precedente in data 1o gennaio 2007, ha deciso di chiudere del tutto l'unità locale di Mantova, provvedendo al licenziamento del personale e cancellando, da un giorno all'altro, l'emittente televisiva Mantova Tv;
l'emittente televisiva in questione, giovane e vivace realtà televisiva, ha svolto per circa un anno e mezzo un consistente lavoro giornalistico, sotto la guida del direttore Manuela Pezzone, fornendo un tipo di comunicazione legata al territorio, alternativa e integrativa all'informazione nazionale;
il Testo unico della radiotelevisione, all'articolo 8, riconosce all'emittenza locale il ruolo di valorizzare e promuovere le culture regionali e locali;
con la chiusura dell'emittente televisiva Mantova Tv, la città di Mantova perde un'importante Tv locale, e i telespettatori rimangono sprovvisti di quell'informazione e di quei programmi legati al contesto sociale in cui questa emittente si è trovata ad operare -:
se il Ministro sia a conoscenza di questa situazione e quali misure intenda adottare per continuare a garantire alla comunità di telespettatori dell'emittente mantovana il diritto all'informazione locale, e se intende intervenire in qualche modo per arginare i gravi riflessi occupazionali che la chiusura di Mantova Tv sta provocando.
(5-00767)
Interrogazioni a risposta scritta:
BURCHIELLARO e RUGGERI. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
l'ufficio postale della frazione di Belforte nel comune di Gazzuolo, in provincia di Mantova, è sito in uno stabile la cui proprietaria ha comunicato a Poste Italiane Spa il recesso dal contratto di locazione a far tempo dal 23 maggio 2006;
gli anziani proprietari alloggiano al primo piano dello stabile in questione e necessitano per motivi di salute di trasferirsi al più presto al piano terreno, attualmente occupato dall'ufficio postale;
l'attuale sede è inoltre inidonea, in quanto insufficiente a contenere più di quattro o cinque persone, con l'aggravante che tale situazione obbliga gli utenti, tra i quali molti anziani, a stazionare lungo la via, esposti al freddo, al caldo e ai pericoli del traffico;
il comune di Gazzuolo in accordo con Poste Italiane Spa, nell'intento di migliorare un servizio pubblico ritenuto indispensabile per la realtà rurale del proprio territorio, si è fatto carico di reperire un'altra sede costruendo i locali ex novo in una zona centrale della frazione e fornendoli di tutti i comfort necessari;
il contratto di locazione, non ancora stipulato per iscritto, è stato, nel frattempo, concordato verbalmente per la somma irrisoria e simbolica di 3.000 euro annui, al fine di agevolare la permanenza del servizio postale in questa parte del territorio comunale;
i lavori di costruzione di tale nuovo plesso sono stati ultimati fin dal mese di settembre del 2006 e quindi sono da tempo utilizzabili per il nuovo ufficio postale;
contattata più volte, la filiale di Mantova di Poste Italiane Spa ha ribadito a più riprese che la pratica di trasferimento dell'ufficio postale di Belforte nei nuovi locali messi a disposizione dall'amministrazione comunale, è di competenza della sede centrale di Roma di Poste Italiane Spa e che tale richiesta è stata inoltrata da tempo -:
se il Ministro non ritenga necessario intervenire con urgenza presso Poste Italiane Spa per scongiurare l'ingiustificato protrarsi di una situazione di disservizio che danneggia i cittadini di Belforte e reca un inaccettabile disagio agli anziani proprietari dello stabile occupato dall'ufficio postale in questione.
(4-02674)
DE CORATO. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
sulla base delle segnalazioni giunte a numerose associazioni di tutela dei consumatori, delle istanze di conciliazione arrivate nelle sedi regionali dei Corecom, delle denunce presentate alle polizie postali, ai commissariati, presso i Carabinieri e la Guardia di Finanza, e degli esposti inviati al Garante per le Telecomunicazioni, si stima siano circa un milione gli italiani alle prese con problemi di fatturazione telefonica abusiva;
dalle inchieste in corso, come riportato da organi di stampa, sembra emergere un legame con vere e proprie organizzazioni criminali che operano in diverse Regioni d'Italia e che sfruttano prevalentemente il canale dei numeri a sovrapprezzo, in particolare quelli con prefissi internazionali che rientrano nella zona 7, come afferma anche il colonnello della Guardia di Finanza Umberto Rametto nel libro Truffe.com;
gli organi di stampa segnalano periodicamente casi di cittadini cui vengono recapitate «bollette pazze» causate dal collegamento automatico a numeri telefonici a sovrapprezzo, che scatta mediante i dialer, che scatta mediante i collegamenti ad Internet -:
in che modo funzioni il meccanismo della cessione dei pacchetti delle numerazioni a sovrapprezzo alle concessionarie;
quale sia il guadagno dei vari fornitori dei servizi di comunicazione elettronica, cui compete per legge la fatturazione in questo meccanismo;
quali siano le società concessionarie e le aziende cui, dalle stesse, siano ceduti in subordine i suddetti pacchetti;
quali motivi ostino alla pubblicazione sul sito Internet del Ministero delle comunicazioni dell'elenco di tutti i soggetti coinvolti;
se i fornitori di servizi abbiano ottemperato all'obbligo di mandare agli utenti il modulo ove esprimersi sul tetto mensile massimo della fatturazione, come previsto dal decreto dell'ex Ministro delle comunicazioni, Mario Landolfi, del 2 marzo 2006.
(4-02684)