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Allegato B
Seduta n. 12 del 15/6/2006
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ECONOMIA E FINANZE
Interpellanza:
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro della salute, per sapere - premesso che:
alcuni giorni fa il Ministero del tesoro ha reso noto che sei regioni: Lazio, Campania, Sicilia, Liguria, Abruzzo e Molise non hanno raggiunto il pareggio nel bilancio della sanità per l'anno 2005 e che per esse sarebbe scattata la procedura prevista dalla legge finanziaria di incremento automatico dell'Irap e della addizionale Irpef ai fini della copertura del deficit; al contempo il Ministero ha comunicato che era stata concessa una proroga di un mese del termine, per consentire alle regioni di poter presentare piani di rientro dal deficit ed evitare quindi l'aumento delle imposte;
da parte della Amministrazione regionale siciliana è stata contestata la valutazione del Ministero ed è stato affermato che la regione non intende procedere né alla presentazione di un piano di rientro né tantomeno all'incremento delle imposte, dal momento che, si sostiene, il deficit dell'anno 2005 pari a 645 milioni di euro è stato coperto facendo ricorso ad una parte dei fondi erogati dallo Stato a chiusura del contenzioso tra Stato e regione siciliana relativo alle ritenute fiscali sulle assicurazioni Rca che sono state riconosciute essere di pertinenza della regione;
lo Stato ha assunto, per l'erogazione dei fondi spettanti alla regione siciliana, limiti di impegno poliennali per oltre 1,2 miliardi, che saranno pagati direttamente alla Cassa depositi e prestiti la quale ha provveduto, con una operazione di attualizzazione di crediti, ad erogare nell'anno 2005, 953 milioni alla regione siciliana. La regione, con legge di variazioni di bilancio ha utilizzato la predetta somma in parte per la copertura del deficit della sanità per il 2005 ed in parte per fare fronte ad altre spese correnti;
ancora nel 2004 la regione siciliana ha fatto registrare un deficit nella sanità di 719 milioni che ha provveduto a coprire mediante utilizzo in bilancio di una manovra su «fondi negativi», prevedendo cioè la possibilità di utilizzo reale dei fondi soltanto nel caso in cui si realizzi pari entrata conseguente alla dismissione di immobili di proprietà delle Asl, manovra che ad oggi non si è concretizzata neanche nei suoi presupposti;
anche per l'anno 2006, non avendo la regione siciliana fin qui avviato alcuna misura di contenimento della spesa, né predisposto alcun piano di rientro dal deficit della sanità, è facile prevedere che non si realizzerà il pareggio e la regione dovrà fare fronte al deficit, tuttavia non ancora quantificato né coperto in bilancio;
la sanità in Sicilia presenta ormai da anni deficit cospicui e costanti, legati soprattutto alle scelte effettuate dal governo regionale che hanno fortemente penalizzato il sistema pubblico e con esso logiche di efficienza e di efficacia, sia attraverso il
convenzionamento di oltre 1.800 centri privati, sia attraverso il sistema dei DRG che premia oltre misura i centri di cura privati e le strutture dove si stanno effettuando sperimentazioni gestionali, sia attraverso l'inefficacia dei sistemi di determinazione e di controllo della spesa farmaceutica -:
quali motivi hanno indotto il Governo a non riconoscere validità alla manovra di copertura del deficit sanitario effettuata per l'anno 2005 dalla regione siciliana;
per quali motivi si è ritenuto di non dovere contestare la manovra di copertura del deficit dell'anno 2004;
quali iniziative il Governo intende portare avanti nei confronti delle regioni ad oggi inadempienti e tra queste della regione siciliana.
(2-00018) «Piro, Crisafulli, Piscitello».
Interrogazioni a risposta scritta:
OSVALDO NAPOLI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'Ufficio Italiano dei Cambi, con provvedimento del 24 febbraio 2006, ha dato istruzioni applicative per gli operatori non finanziari in materia di obblighi di identificazione, registrazione e conservazione delle informazioni per finalità di prevenzione e contrasto del riciclaggio sul piano finanziario, facendo seguito al decreto ministeriale 3 febbraio 2006, n. 143;
le categorie coinvolte nel provvedimento dovranno, quindi, adattare le procedure alla normativa antiriciclaggio oltre che provvedere ad una adeguata formazione per il personale;
nelle scorse settimane è stato concesso, probabilmente per consentire tale adeguamento, un differimento dei termini per l'applicazione delle istruzioni contenute nel provvedimento 24 febbraio 2006 agli «operatori finanziari» coinvolti dal decreto ministeriale 3 febbraio 2006, n. 142 senza però includere in tale proroga gli «operatori non finanziari» -:
se non ritenga opportuno concedere una proroga anche agli «operatori non finanziari» di cui al citato decreto ministeriale n. 143 del 2006 e a tutte quelle categorie che approcciano la normativa per la prima volta in Italia, così come già concesso, con provvedimento dell'Ufficio italiano cambi del 29 maggio 2006, agli intermediari finanziari, già investiti nell'attività antiriciclaggio da qualche anno.
(4-00265)
PORETTI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
le Ferrovie dello Stato S.p.A., ha attuato una massiccia campagna pubblicitaria sui maggiori organi di informazione della quale l'utente non riceve alcun beneficio in termini di informazione e di ulteriori prestazioni;
le Ferrovie dello Stato S.p.A. sono una società a capitale interamente pubblico, posseduto dal ministero dell'economia e finanze;
le spese pubblicitarie sono quindi, indirettamente, a carico del cittadino contribuente -:
se il Governo sia a conoscenza dei costi di questa campagna pubblicitaria e la distribuzione percentuale per settori mediatici e per società;
se non ritengano di dover esercitare le prerogative di azionista e di controllore dell'ente al fine di evitare questo sperpero di denaro del contribuente.
(4-00266)
PORETTI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'Enel ha attuato una massiccia campagna pubblicitaria sui maggiori organi di informazione nazionali, della quale, peraltro,
l'utente non riceve alcun beneficio in termini di informazione e di ulteriori prestazioni;
il ministero dell'Economia e delle Finanze partecipa al capitale azionario dell'Enel, direttamente e indirettamente, con una quota del 31,1 per cento;
il costo unitario del kWh è tra i più alti nella Unione europea;
l'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) ha più volte evidenziato, in questa e in altre occasioni, l'assurdità di tali campagne pubblicitarie -:
se il Governo sia a conoscenza dei costi di questa imponente campagna pubblicitaria e la distribuzione percentuale per settori mediatici e per società;
se non ritenga di dover esercitare le prerogative di maggior azionista dell'ente al fine di evitare questo sperpero di denaro del contribuente.
(4-00267)