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Allegato B
Seduta n. 12 del 15/6/2006
ATTI DI INDIRIZZO
Risoluzioni in Commissione:
La VI Commissione,
premesso che:
a partire dall'anno 2000 l'intero settore dei generi di monopolio è stato interessato da un processo di privatizzazione che ha portato in un primo momento alla costituzione di Etinera, società di distribuzione dei tabacchi lavorati, e successivamente alla cessione della società medesima dapprima a BAT (British American Tobacco) e infine a Logista Spa;
di questo complesso riassetto del settore della distribuzione dei tabacchi lavorati hanno fatto le spese (in tempi diversi) più di duecento titolari di depositi fiscali di generi di monopolio, che sono stati dismessi a seguito del processo di ristrutturazione perseguito da Logista, con pesanti ricadute occupazionali, anche per i coadiutori impiegati in tali depositi;
vale la pena di sottolineare che, a seguito del decreto del 20 settembre 2002, che ha trasformato i gestori dei Magazzini di vendita di generi di Monopolio in gestori privati dei Depositi fiscali ordinari locali, si è venuta a creare una situazione di sperequazione tra questi ultimi (cui non era più applicabile la legge di salvaguardia n. 25 del 1986, articoli 1 e 2) e i dipendenti dei Depositi fiscali centrali, che hanno potuto usufruire delle garanzie assicurate dal posto di lavoro pubblico;
nella fase finale della scorsa legislatura, in data 18 gennaio 2006 la VI Commissione Finanze ha approvato all'unanimità una risoluzione (Romoli n. 8-00150) - di cui l'interpellante è cofirmatario - che impegnava il Governo, tra l'altro, a «recuperare lo spirito delle norme a suo tempo previste con la legge 29 gennaio 1986, n. 25, così che i gestori ed i coadiutori dei depositi fiscali di generi di monopolio dismessi possano ottenere l'assegnazione di una rivendita, se del caso in modo oneroso, oppure essere inquadrati, mediante concorso speciale per titoli, nei ruoli organici del personale dell'amministrazione finanziaria»,
impegna il Governo
a dare conseguentemente attuazione ai contenuti della predetta risoluzione, con particolare riguardo alla grave situazione dei gestori e coadiutori dei depositi fiscali di generi di monopolio dismessi, fornendo alla Commissione informazioni dettagliate circa le misure adottate o che si intendono adottare ed in merito agli effetti che ne conseguono.
(7-00007)
«Tolotti, Crisci, Fluvi, Ceccuzzi, Fincato».
La VIII Commissione,
considerato che:
la legislazione vigente (decreto-legge n. 269 del 30 settembre 2003, convertito poi in legge n. 326 del 2003 e la legge n. 350 del 2003, così come poi recepito dagli articoli 113 e 113-bis del TUEL) prevede la possibilità che l'assegnazione dei servizi pubblici locali possa essere effettuata secondo tre diverse modalità: 1) a privati tramite gara; 2) a società a capitale misto, cioè pubblico privato, nelle quali il socio privato sia comunque da individuarsi tramite gara; 3) a società a capitale interamente pubblico (in house);
la legittimità dell'affidamento in house è stata sancita da una sentenza della Corte di Giustizia Europea del novembre 1999 (sentenza Teckal), che vedeva contrapposti appunto la Teckal S.r.l. con il comune di Viano e l'AGAC di Reggio Emilia;
nel nostro ordinamento giuridico la gestione diretta (in house) dei servizi di rilevanza industriale è prevista nel rispetto di tre requisiti fondamentali: proprietà interamente pubblica; controllo analogo e attività prevalente;
nella legge di bilancio 2004 è previsto che gli affidamenti non conformi al nuovo ordinamento normativo scadano automaticamente il 31 dicembre 2006;
il termine del 31 dicembre 2006 può essere prorogato di un anno nel caso di fusioni con bacino di utenza almeno raddoppiato, ovvero di due anni se l'ambito è provinciale o corrispondente all'ATO e comunque il differimento deve essere concordato caso per caso con la Commissione europea;
sono ancora numerosi gli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) che non hanno concluso l'iter normativo previsto dalle leggi vigenti, e molti altri sono lontani dalla costituzione del gestore unico d'ambito per la gestione del servizio idrico integrato;
impegna il Governo:
a rendere noto il reale stato degli affidamenti nei diversi ambiti territoriali ottimali;
ad adottare iniziative normative volte a posticipare i termini di scadenza di almeno 12 mesi.
(7-00009)«Acerbo, Cacciari, Perugia».
La XIII Commissione,
premesso che:
il 15 settembre 2005 è stato sottoscritto fra Unione Europea e Stati Uniti un pre-accordo commerciale in merito alla esportazione dei vini, concernente fra l'altro la circolazione sul territorio comunitario dei prodotti ottenuti con le cosiddette «nuove pratiche enologiche» ad oggi interdette ai produttori europei;
fra le pratiche enologiche contemplate in tale pre-accordo risulta compresa l'aggiunta di trucioli di legno nei mosti per simulare ed imitare l'invecchiamento tradizionale in botte e l'affinamento del vino nelle medesime;
tale pratica enologica in un periodo limitato di tempo, con brevi periodi di permanenza del vino in cantina e quindi cori con bassi costi di produzione, produce alcune note aromatiche e di gusto tipiche dei vini di qualità,
tenuto conto che:
le note aromatiche e di gusto dei vini di qualità invecchiati tradizionalmente ed affinati in botte avviene attraverso uno scambio di tannini ed un lento e naturale processo di micro ossigenazione naturale derivante dalla permanenza in botte che ne definisce in maniera rilevante le qualità organolettiche, con tempi e costi di produzione non indifferenti;
non esiste ad oggi nessun metodo accreditato di analisi che consenta di distinguere con certezza il vino affinato in botte da quello ottenuto con l'aggiunta di truciolato, rendendo impossibile qualsiasi controllo;
il pre-accordo non prevede nessuna chiara indicazione in etichetta dell'utilizzo dei trucioli nel processo enologico di produzione del vino;
tutto ciò determina una grave distorsione nel mercato producendo una concorrenza sleale a svantaggio dei produttori vinicoli europei, trae in inganno i consumatori non adeguatamente informati del processo di produzione, arreca un colpo rilevante al prestigio internazionale dei vini italiani ed ai percorsi di qualità sui quali in questi anni rilevanti sono stati gli investimenti volti a valorizzare, il legame delle produzioni di qualità con la cultura, le tradizioni, la storia dei territori, considerato inoltre che i servizi tecnici competenti della Commissione Europea il 12 maggio scorso si sono espressi, favorevolmente rispetto all'utilizzo dell'invecchiamento artificiale attraverso il truciolo anche sul territorio comunitario, in attesa della definizione in sede di Organizzazione Mondiale del Commercio delle modalità di etichettatura,
impegna il Governo:
ad adoperarsi nelle sedi comunitarie affinché sia difeso il percorso qualitativo e di lavoro dei produttori vinicoli europei e italiani, valorizzando le produzioni di qualità ed impedendo di trasformare il vino in una sorta di bevanda indistinta ed indistinguibile;
a definire chiare indicazioni in etichetta che consentano ai consumatori di scegliere consapevolmente;
ad attivare il necessario sostegno alle produzioni vinicole italiane avviando il necessario processo di riforma della legge 164 del 1992 sulle denominazioni d'origine.
(7-00008)
«Franci, Mariani, Velo, Cordoni, Filippeschi, Ceccuzzi, Froner, Zucchi, Servodio, Soro».