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Allegato B
Seduta n. 121 del 7/3/2007
TESTO AGGIORNATO AL 28 MARZO 2007
PUBBLICA ISTRUZIONE
Interrogazioni a risposta in Commissione:
FRASSINETTI. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
da alcuni anni esiste una situazione di crisi che riguarda i docenti di lingua tedesca, in primo luogo quelli con contratto a tempo indeterminato ed in secondo luogo quelli regolarmente laureati ed abilitati, docenti dunque a pieno titolo che non trovano occupazione;
la causa principale di questo stato di cose è da attribuirsi al «boom» dello spagnolo spesso preferito dalle famiglie per la indubbia somiglianza con la lingua italiana, a fronte di un'offerta di docenti assolutamente insufficiente da parte delle autorità scolastiche, costrette, come è accaduto per esempio per il CSA di Milano, a cercare di supplire alla mancanza di docenti con studenti universitari ancora privi dei titoli necessari per insegnare;
l'inserimento della lingua spagnola dovrebbe rappresentare un ampliamento dell'offerta formativa, e non tradursi come troppo spesso accade in una diminuzione drastica dell'insegnamento della lingua tedesca;
l'alternativa tedesco-spagnolo, viste le caratteristiche di queste due lingue, è fuorviante per gli studenti e spesso induce a semplificazioni dannose in quanto induce molti alunni che trovano difficile ed ostico il tedesco a preferire lo spagnolo, solo perché considerato più simile all'italiano;
la scelta delle famiglie è in molti casi dettata più da una valutazione superficiale delle caratteristiche e delle difficoltà specifiche delle due lingue, piuttosto che da un'effettiva predilezione culturale o da una ponderata analisi delle esigenze di mercato e delle prospettive occupazionali;
tale situazione è destinata ad aggravarsi ulteriormente producendo, tra l'altro, effetti fortemente destabilizzanti, tanto sul piano delle risorse economiche richieste al sistema scolastico, quanto sotto il profilo delle vicende personali degli insegnanti coinvolti. Sorge infatti la necessità di immettere in ruolo un numero di insegnanti di lingua spagnola sempre maggiore, a fronte della non licenziabilità degli insegnanti di tedesco divenuti in sovrannumero e ben difficilmente ricollocabili in modo stabile;
da quanto appena affermato deriva inevitabilmente una crescita per molti aspetti ingiustificata dei costi retributivi complessivi a carico del sistema scolastico, laddove il Ministro interrogato raccomanda di «utilizzare prioritariamente le risorse già esistenti nella scuola»;
il criterio della scelta delle famiglie o degli studenti, diventato un vero e proprio dogma incomprensibile, risulta oggi sempre meno adeguato di fronte alle esigenze delle aziende, delle camere di commercio e del settore turistico che richiedono soprattutto la conoscenza dell'inglese e del tedesco,
il tedesco è una delle lingue ufficiali dell'Unione Europea e di numerose istituzioni internazionali;
è una delle lingue ufficiali dell'Italia, posto che si parla in Alto Adige ed è una lingua di minoranza linguistica nella Regione Friuli-Venezia Giulia;
nel mondo ben 120 milioni di persone parlando tedesco;
il 24 per cento della popolazione europea è di madrelingua tedesca;
la Germania è il primo partner commerciale dell'Italia;
in Italia le imprese a partecipazione tedesca sono 322;
359 imprese italiane hanno una filiale in Germania;
il flusso turistico nel nostro paese è in gran parte tedesco -:
quali iniziative il Ministro interrogato intenda assumere per studiare forme di intervento adeguate per evitare che gli studenti vengano a trovarsi in una situazione di sperequazione, tra studenti che apprendono da insegnanti con il titolo e studenti che invece, apprendono da insegnanti senza titolo;
quali iniziative il Ministro interrogato intenda assumere per promuovere nel nostro paese un riequilibrio nell'insegnamento delle principali lingue europee anche in vista della tanto decantata integrazione che tarda a venire;
se non intenda, stabilita e data per acquisita l'obbligatorietà della lingua inglese nelle scuole di ogni ordine e grado, stabilire anche una quota paritetica nella distribuzione delle ore di docenza fra le lingue straniere più diffuse ed importanti a livello europeo in particolar modo nei Licei Linguistici e negli Istituti Tecnici Commerciali e per il Turismo ma anche nelle scuole medie di primo grado, in quanto la scelta delle due lingue avviene proprio nella scuola dell'obbligo;
se non ritenga il Ministro interrogato di dare disposizione ai CSA perché a loro volta intervengano sui dirigenti scolastici come già avvenuto in passato con la tutela dell'insegnamento della lingua francese, estendendo tale analoga tutela alla lingua tedesca.
(5-00793)
RUVOLO e COMPAGNON. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
la legge n. 143 del 2004 prevedeva, per chi avesse accettato un incarico di supplenza annuale nelle sedi di montagna, il raddoppio del punteggio (24 punti anziché 12);
numerosi insegnanti precari, per usufruire del doppio punteggio e di conseguenza mantenere la posizione in graduatoria, hanno scelto le disagiate sedi di montagna;
la Sentenza della Corte costituzionale n. 11/2007 ha dichiarato incostituzionale tale norma;
nel disposto della sentenza sembrerebbe che gli insegnanti precari che hanno usufruito di tale norma si vedranno decurtati il doppio punteggio acquisito, mentre coloro che in questi anni sono passati di ruolo, usufruendo di tale agevolazione, potranno rimanere nella posizione maturata -:
quali iniziative il Governo intenda assumere affinché la retroattività della sentenza non penalizzi il doppio punteggio maturato dagli insegnanti precari che al momento stanno subendo un'evidente discriminazione di graduatoria rispetto a quelli che, passando di ruolo in questi quattro anni, hanno usufruito del doppio punteggio.
(5-00794)
Interrogazione a risposta scritta:
PIRO. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
la legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), in particolare all'articolo 1, comma 605 lettera c), ha previsto, unitamente alla trasformazione delle graduatorie permanenti in graduatorie ad esaurimento, anche l'abolizione del sistema di valutazione doppia attribuita per l'insegnamento nelle scuole di montagna, nelle isole minori e negli istituti penitenziari. L'abrogazione della disposizione relativa alla valutazione doppia - contemplata al punto B. 3), lettera h) della tabella di valutazione dei titoli allegata al decreto legge 7 aprile 2004, n. 97, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 giugno 2004, n. 143 - avrà effetto a partire dal 1o settembre 2007 e sono fatte salve le valutazioni in misura doppia dei servizi già prestati anteriormente alla predetta data;
successivamente, l'annosa questione del doppio punteggio ha avuto un nuovo epilogo, con la recentissima sentenza n. 11/2007 del 26 gennaio 2007 della Corte Costituzionale che ha dichiarato
illegittima la legge n. 143 del 2004, con riferimento alle graduatorie permanenti dei docenti nei comuni di montagna, nella parte in cui non limita l'attribuzione del doppio punteggio alle scuole pluriclasse. Precisamente la Corte non ha ritenuto illegittimo in assoluto il raddoppio del punteggio per le scuole di montagna ma soltanto quello applicato al servizio prestato in scuole «non rispondenti ai requisiti previsti dalla legge n. 90 del 1957» (scuole pluriclasse). L'introduzione di un meccanismo premiale, quale il beneficio del doppio punteggio, con conseguente alterazione della parità di trattamento dei concorrenti inseriti nelle graduatorie permanenti, può trovare fondamento, secondo i giudici della Consulta, soltanto nell'effettiva gravosità dell'impegno didattico richiesto, ossia solo per i docenti delle scuole di montagna pluriclassi. La Corte non si è poi pronunciata in merito alle altre tipologie di servizi per i quali la legge n. 143 del 2004 ha introdotto il raddoppio del punteggio, cioè quelli prestati nelle isole minori e negli istituti penitenziari;
si riapre ora la questione della valutazione degli anni di servizio prestati nelle scuole di montagna e della necessità di un ulteriore intervento sulle graduatorie permanenti, ad integrazione di quanto già previsto in finanziaria per il 2007. Molti degli insegnanti, ancora precari e quelli già assunti in quanto collocati in posizione utile per essere reclutati e beneficiari del punteggio in questione, si trovano in uno stato di incertezza e preoccupazione in considerazione delle conseguenze non chiare della pronuncia della Corte, che potrebbe travolgere gli effetti già esplicatesi riguardo al riconoscimento del doppio punteggio in graduatoria; l'efficacia retroattiva delle pronunce di illegittimità di una norma da parte della Corte Costituzionale sembrerebbe confermata dalla stessa sentenza che sul punto specifica che «il collocamento in graduatoria e la conservazione di una posizione nella medesima costituiscono mere aspettative (...). Proprio il carattere permanente delle graduatorie e il loro periodico aggiornamento consentono il cambiamento dei criteri di valutazione, che intervengono in una realtà soggetta a ciclico mutamento»;
da alcuni incontri recentemente avviati fra il Ministero della pubblica istruzione e le rappresentanze sindacali è sembrato, tuttavia, emergere, circa gli effetti della pronuncia della Corte e con particolare riferimento agli aspiranti non ricorrenti, l'orientamento (tra l'altro più volte espresso dalla suprema Corte di Cassazione) che sancisce il principio dell'intangibilità delle situazioni consolidate, sottolineando come l'effetto retroattivo delle pronunce della Corte trovi un limite generale nell'eventuale consolidamento delle situazioni in questione per essersi il relativo rapporto definitivamente esaurito;
la tutela delle posizioni ritenute consolidate (assunzioni a tempo indeterminato e supplenze) andrebbe garantita accanto alla necessità di salvaguardare anche le posizioni di coloro i quali, nel corso di questi anni, sono stati lesi dall'introduzione del raddoppio del punteggio per le scuole di montagna e danneggiati dall'applicazione della norma ora ritenuta illegittima -:
se non intenda chiarire con apposita circolare la portata e gli effetti della decisione della Corte e quali adempimenti il Ministro intenda mettere in atto per darne piena attuazione;
se non ritenga di intervenire in tempi rapidi, per scongiurare una nuova ondata di contenzioso, al fine di dirimere le questioni poste dall'intervenuta sentenza della Corte, anche in considerazione di una prevista rimodulazione delle graduatorie, nonché in vista dell'attuazione del piano triennale di assunzioni previsto dalla legge finanziaria 2007.
(4-02844)