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Allegato B
Seduta n. 129 del 19/3/2007
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Apposizione di una firma ad una mozione.
La mozione Bimbi e altri n. 1-00113, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 7 marzo 2007, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato Gozi.
Pubblicazione di testi riformulati.
Si pubblica il testo riformulato della mozione Bimbi n. 1-00113, già pubblicata nell'allegato B ai resoconti della
seduta n. 121 del 7 marzo 2007:
La Camera,
premesso che:
il 25 marzo 2007 ricorre il 50o anniversario della firma dei trattati istitutivi delle Comunità europee, sottoscritti a Roma nel 1957 dai sei Paesi fondatori (Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi), intenzionati a realizzare l'obiettivo di un'Europa unita, capace di assicurare ai propri cittadini il progresso economico e sociale, di ridurre le disparità fra le differenti regioni e il ritardo di quelle meno favorite, di confermare la solidarietà che la lega ai Paesi d'oltremare, nel comune rispetto della Carta delle Nazioni Unite, e di rafforzare le difese della pace e della libertà, facendo appello agli altri popoli affinché si associno in tale sforzo;
in occasione di tale ricorrenza i Capi di Stato e di Governo degli Stati membri dell'Unione europea adotteranno a Berlino una dichiarazione politica solenne sul futuro dell'Europa, per riaffermare i valori europei e individuare un percorso per aggiornare il progetto europeo ai cambiamenti di questi anni, alle sfide globali, cui non si può non dare risposta, alla necessità di dotare l'Europa di una dimensione costituzionale conforme alle istanze interne, ma anche al ruolo che essa svolge nella comunità internazionale;
lo sviluppo del progetto europeo ha sempre costituito obiettivo primario dell'Italia, sia in quanto corrispondente ai valori contenuti nella Carta costituzionale, che ai propri interessi strategici di politica interna e internazionale;
l'allargamento a 27 Stati e la prospettiva rappresentata dagli ulteriori negoziati di adesione in corso impongono all'Unione europea rapide decisioni sul versante delle riforme istituzionali, da assumere in un clima di trasparenza e di dialogo con i cittadini europei;
la Germania, il Portogallo e la Slovenia - che si avvicenderanno nella presidenza dell'Unione europea nei 18 mesi compresi tra il 1o gennaio 2007 e il 30 giugno 2008 - hanno adottato nel dicembre 2006 un progetto di programma, che dà «particolare priorità al processo di riforma dell'Unione europea» e afferma la necessità che le iniziative rivolte a questo fine siano assunte in tempo per le prossime elezioni del Parlamento europeo del 2009;
in questa prospettiva i federalisti europei hanno promosso una campagna per richiedere un referendum sul processo costituente; tale referendum dovrebbe svolgersi contestualmente in tutta l'Unione europea e contemporaneamente alle elezioni europee del 2009, al fine di consentire ai cittadini di partecipare in modo più diretto e attivo alla costruzione europea;
l'attuale architettura istituzionale non consente all'Unione a 27 il mantenimento del suo standard di operatività e tanto meno gli ulteriori sviluppi dell'unione economica e monetaria, dell'Europa sociale, dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia, della politica estera e di difesa, nonché una disponibilità di risorse finanziarie, tecnologiche e diplomatiche
adeguata a fronteggiare i bisogni e le attese dei cittadini europei ed i più urgenti problemi globali: dalla salvaguardia dell'ambiente ai mutamenti climatici, dall'approvvigionamento energetico alla lotta contro la povertà e le malattie, dal terrorismo al crimine organizzato;
la riflessione sul futuro del «Trattato che adotta una Costituzione per l'Europa», malgrado il voto contrario alla ratifica di Francia e Olanda, non può prescindere dal fatto che 18 dei 27 Stati membri hanno ratificato il trattato in rappresentanza di 275 milioni di cittadini europei;
il Trattato costituzionale rappresenta un passo importante per far sì che l'Unione europea si doti degli strumenti indispensabili per condurre un'efficace politica estera, di sicurezza e di difesa con un ministro degli affari esteri, assistito da un servizio diplomatico europeo, una rete integrata di ambasciate e di consolati,
impegna il Governo:
a dare il massimo contributo affinché la dichiarazione politica che sarà adottata a Berlino il 25 marzo 2007 trovi ispirazione, contenuti, linguaggio, capacità di coinvolgimento e mobilitazione all'altezza dei momenti e dei documenti più alti della storia dell'Unione europea;
ad assicurare, in collaborazione con le presidenze di turno dell'Unione europea e in tutte le sedi necessarie, un'azione costante, incisiva e persuasiva per:
a) fare dell'Unione europea un soggetto coerente ed efficace nell'iniziativa di politica estera, centro propulsore della pace, dell'innovazione, della crescita e della coesione economica e sociale, capace di riavvicinare i grandi e i piccoli Stati membri e di raccordarsi con i Paesi terzi, con particolare riguardo alla politica di vicinato;
b) il rilancio e la conclusione, in vista del voto europeo della primavera del 2009, del processo costituzionale europeo che offra ai cittadini più democrazia e partecipazione, per implementare i diritti sociali e civili, le libertà, l'efficacia delle politiche e per rafforzare e sviluppare la funzione legislativa del Parlamento europeo;
c) il proseguimento della politica di allargamento;
a promuovere l'associazione dei cittadini all'elaborazione delle tappe future dell'integrazione europea perché la società civile diventi protagonista consapevole dell'Europa del XXI secolo.
(1-00113)
(Nuova formulazione)«Bimbi, Ranieri, Mattarella, Falomi, Marcenaro, Mantovani, Venier, Cassola, Mancini, De Zulueta, Cioffi, Razzi, Frigato, Gozi».
Si pubblica il testo riformulato della mozione Gozi n. 1-00114, già pubblicata nell'allegato B ai resoconti della
seduta n. 121 del 7 marzo 2007:
La Camera,
premesso che:
l'iter delle ratifiche nazionali per l'approvazione del «Trattato che istituisce la Costituzione europea», approvato a Roma il 29 ottobre 2004, ha già ottenuto l'approvazione dei due terzi degli Stati e della maggioranza dei cittadini dell'Unione europea;
gli Stati che non hanno ancora ratificato il trattato sono impegnati fin dal 29 ottobre 2004 a provvedervi nelle forme stabilite dalle procedure nazionali;
è sempre più evidente l'urgenza di riattivare il processo costituente, superando gli ostacoli frapposti dall'esito negativo dei referenda in Francia e Olanda, uscendo dalla fase di riflessione ormai troppo lungamente protratta;
essenziali a tal fine sono la conferenza dei capi di Stato e di Governo che si riunirà a Berlino il 25 marzo 2007 nel
cinquantenario dei trattati dì Roma e la dichiarazione che si attende in quella circostanza;
se si vuole che l'Unione europea ed il processo del suo completamento politico ed istituzionale superi il «deficit democratico» da molti imputato alle istituzioni e alle procedure comunitarie, è doveroso che nella Costituzione europea e nel sistema dei diritti in essa riconosciuti e garantiti sia attribuita alla cittadinanza europea la possibilità di esprimersi direttamente;
già nel 1989, in base ad una legge di iniziativa popolare, in Italia fu abbinato al voto per il Parlamento europeo un referendum di indirizzo che conferiva al Parlamento europeo il mandato costituente;
è senz'altro auspicabile che, secondo la proposta dei federalisti europei, alle elezioni del 2009 per il rinnovo del Parlamento europeo sia abbinato un referendum sul processo costituente europeo;
è altresì auspicabile che il referendum possa svolgersi contestualmente in tutta l'Unione europea, al fine di consentire alla cittadinanza europea di rendersi parte attiva nella costruzione di un'Europa perseguita in forme e procedure democratiche,
impegna il Governo
a portare il proprio contributo alla dichiarazione di Berlino, al fine di sottolineare i grandi vantaggi concreti che l'Europa ha realizzato per i cittadini, la necessità di superare l'insufficienza delle politiche nazionali e rafforzare le politiche europee di fronte alle nuove sfide globali e riavviare il processo costituente per il completamento istituzionale e politico dell'Unione europea.
(1-00114)
(Nuova formulazione)«Gozi, Giovanelli, Di Salvo, Di Girolamo, Falomi, Cassola, Boato, La Forgia, Marchi, Brandolini, Barbi, Intrieri, Allam, Venier, Dato».