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Allegato B
Seduta n. 133 del 23/3/2007
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ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interrogazione a risposta orale:
PEDRIZZI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
i maggiori quotidiani nazionali, in questi ultimi giorni, hanno pubblicato i nomi di quelle persone a cui sono stati assegnati vari incarichi istituzionali, nonostante siano stati condannati per atti di terrorismo con sentenza passata in giudicato;
Claudia Gioia, ex terrorista rossa condannata a 28 anni e 2 mesi per l'omicidio del generale dell'aereonautica Licio Giorgeri e per il ferimento del giuslavorista Antonio Da Empoli, ricopre adesso l'incarico di responsabile della sede distaccata del Macro, il Museo Comunale di arte contemporanea, fiore all'occhiello della amministrazione veltroniana mentre, in precedenza, aveva ricoperto vari incarichi, tra i quali quello di docente per un master sui finanziamenti e progettazione culturale organizzato dall'Istituto Sturzo, nonché quello di esperta nella progettazione e gestione di interventi di formazione professionale per il Ministero per i beni culturali;
Susanna Ronconi, condannata a 12 anni di reclusione per aver partecipato al gruppo di fuoco che eseguì le prime due esecuzioni mortali negli anni settanta dei militanti missini Mazzola e Giralucci, chiamata a collaborare nella consulta per le tossicodipendenze dal Ministro per la solidarietà sociale, ora dimessasi a causa delle polemiche nate in seguito alla sua nomina illegittima, aveva ottenuto, anche precedentemente, dal Ministro Livia Turco, la nomina a consulente;
Silvia Baraldini è consulente del comune di Roma dal 2003 e Ave Maria Petricola è responsabile del Centro per l'impiego della provincia di Roma;
Domenico Giglio, componente del nucleo storico delle brigate rosse, è stato scelto dal Viceministro con delega per gli italiani nel mondo Franco Danieli, della Margherita, per partecipare, con il suo progetto «Sagome 547», alla mostra allestita alla Farnesina lo scorso 20 gennaio, secondo un programma itinerante voluto dallo stesso Ministro degli affari esteri che attraverserà vari Paesi e città per promuovere l'immagine dell'arte italiana contemporanea nel mondo;
è assolutamente inopportuno conferire incarichi pubblici a qualsiasi titolo a chi si è macchiato di reati gravissimi perché ciò contrasta con il principio della legalità su cui si fonda ogni ordinamento autenticamente democratico;
chi ha messo a repentaglio la sicurezza dello Stato attraverso delitti efferati, è giusto che venga reintegrato nella società una volta scontata la pena, ma è moralmente inaccettabile che questi soggetti, alcuni dei quali sono stati addirittura assassini in nome della costruzione di un utopistico stato marxista-leninista e fautori dell'abbattimento armato dello Stato democratico, possano essere considerati meritevoli di partecipare alla vita delle Istituzioni di uno Stato che loro stessi hanno prima combattuto -:
quali siano i particolari meriti curriculari e le procedure adottate che hanno permesso l'assunzione in ruoli di rilievo dell'amministrazione pubblica di ex brigatisti condannati con sentenza definitiva, per i quali era conseguente l'interdizione dai pubblici uffici;
quali iniziative i Ministri interrogati, nell'ambito delle loro competenze intendano assumere per revocare le cariche di coloro che ricoprono ancora le loro funzioni;
quali iniziative, anche normative, si intendano assumere per evitare che a terroristi ed a condannati per gravissimi reati vengano affidati, in futuro, incarichi presso ministeri ed enti locali.
(3-00766)
Interrogazione a risposta scritta:
DEIANA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
secondo le statistiche diffuse lo scorso 7 febbraio, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario militare, dinanzi ai tribunali militari pendono in fase dibattimentale complessivamente 338 procedimenti penali, di cui solamente 3 nella sede di Cagliari, per una media di 40 processi ogni sede giudiziaria, per la quasi totalità riferiti a fatti di minima rilevanza, quali furti di apparecchi cellulari o ingiurie tra commilitoni;
da un esame pur superficiale degli altri dati pubblicati ed anche secondo quanto pubblicamente riferito nella circostanza dagli stessi vertici della magistratura militare i carichi di lavoro sono ben lungi dall'essere destinati ad aumentare, essendo prevedibile che già nei prossimi mesi alcuni uffici giudiziari possano presentare un carico pari a zero o magari a tre quattro procedimenti pendenti ciascuno;
recenti articoli di stampa hanno sottolineato l'inaccettabilità del perdurare di una situazione nella quale, magari adducendo a pretesto che i tribunali militari (così come lo stesso servizio militare di leva e, fino a qualche tempo fa, anche la pena di morte) sono previsti dalla costituzione, vengano mantenute delle strutture ormai superate dalla storia ed assolutamente inutili, con grave e perdurante dispendio di risorse pubbliche, mentre si richiedono sacrifici e si dispongono tagli al fine di riequilibrare la finanza pubblica;
il disegno di legge delega n. 5433 A.C., predisposto dal governo nella precedente legislatura ed affondato dalle obiezioni sollevate dai partiti dell'attuale maggioranza ed anche da alcune delle forze che sostenevano il governo precedente, era caratterizzato da un potenziamento ed un allargamento della giurisdizione militare assolutamente irrazionale ed al di fuori del tempo;
in occasione dell'incontro con l'organo di autogoverno della magistratura militare e dell'inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte Militare di Appello il signor Ministro della Difesa ha dato segno di conoscere la problematica, manifestando tuttavia l'intenzione di riprendere il disegno riformatore laddove era stato interrotto -:
se ed in che modo il Governo intenda intervenire, anche in via di urgenza al fine di porre rimedio allo spreco di risorse economiche, umane e professionali che l'attuale situazione comporta;
in che senso debbano essere interpretati i ripetuti riferimenti da parte del responsabile della difesa a riprendere le fila del disegno già bocciato dalla Camera dei deputati nel corso della scorsa legislatura;
se il Governo non ritenga porre mano ad una riforma della giurisdizione militare che ne preveda l'assorbimento nella giurisdizione ordinaria.
(4-03068)