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Allegato B
Seduta n. 143 del 12/4/2007
TESTO AGGIORNATO AL 16 APRILE 2007
...
INTERNO
Interrogazioni a risposta scritta:
ALESSANDRI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
martedì 4 aprile 2007, quattro persone sono state arrestate dai Carabinieri di Zibello (in Provincia di Parma), Fidenza (in Provincia di Parma) e Casalmaggiore (in Provincia di Cremona), per detenzione abusiva di armi e munizioni;
queste quattro persone - un uomo ed una donna di origini calabresi, una donna russa ed una donna moldava - erano tutte residenti a Reggio Emilia;
le predette persone erano già state viste aggirarsi più volte nel basso parmigiano alla guida di una BMW di grossa
cilindrata e per questo erano state segnalate conte sospette all'Arma dei Carabinieri di Zibello;
a seguito di una perquisizione, all'interno dell'autovettura, nascosti in un peluche, sono state ritrovate una Beretta ed una pistola semiautomatica di fabbricazione jugoslava, insieme a numerose cartucce per armi di vario calibro;
nell'abitazione di una delle tre donne arrestate, i carabinieri hanno trovato e sequestrato due spade ed un bilancino di precisione, contenente tracce di cocaina -:
l'interrogante, ringraziando l'operato delle forze dell'ordine, quale sia l'opinione del Governo in merito ai fatti generalizzati nella premessa, in quanto possibili sintomi della trasformazione della Bassa parmigiana e della Provincia di Reggio Emilia in un crocevia di un traffico di armi, sia interno che esterno ai confini dell'Italia, e quali misure il Governo intenda eventualmente assumere per contrastare il radicarsi del contrabbando di armi nelle zone sopracitate;
se siano riscontrabili pericolose connivenze con organizzazioni criminose sia nazionali, notoriamente già radicate in Emilia, sia straniere.
(4-03252)
MOFFA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel Comune di Colleferro, fin dalla fondazione della città, è ubicato un distaccamento dei Vigili del Fuoco, la cui rilevanza va riconnessa prevalentemente alle caratteristiche industriali del sito, alla presenza di rilevanti attività esplosivistiche, alla natura di alcune produzioni particolarmente pericolose, oltre alla presenza di innumerevoli servizi per un comprensorio molto vasto ed articolato che comprende numerosi comuni della Valle del Sacco;
recentemente il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Roma ha manifestato l'esigenza di individuare una sede più funzionale e più decentrata rispetto al nucleo abitato, esigenza che ha incontrato la disponibilità dell'Amministrazione comunale la quale si è attivata per individuare un nuovo sito e procedere alla costruzione del nuovo distaccamento;
nonostante tale disponibilità e le iniziative correttamente avviate dal Comune di Colleferro, notizie di stampa lascerebbero presagire una diversa ubicazione del distaccamento in altro Comune, con ciò creando condizioni di evidente disagio per le popolazioni interessate e di precarietà sotto il profilo della maggior garanzia di sicurezza per il territorio;
a fronte di tali indiscrezioni non solo il sindaco di Colleferro ma anche i Sindaci dei Comuni di Carpineto Romano, Gorga, Gavignano, Montelanico e Segni si sono pronunciati a favore del mantenimento del distaccamento dei Vigili del Fuoco a Colleferro per evidenti ragioni logistiche, stante la posizione strategicamente rilevante di tale Comune, sia sotto il profilo dei collegamenti (autostrada, Tav, strada statale Casilina eccetera), sia per la presenza dell'ospedale, dei già richiamati insediamenti industriali, della piattaforma logistica integrata in corso di realizzazione, di scuole di ogni ordine e grado, di un ricco patrimonio ambientale e boschivo quale quello dei Monti Lepini;
interpellati preventivamente rispetto alla individuazione del nuovo sito del Distaccamento promosso dal Comune di Colleferro, le aziende locali più rilevanti hanno espresso piena condivisione rispetto alla soluzione prospettata, che si lascia preferire in quanto più vicina alle aree industriali a maggior rischio, a tal fine rileva la presenza significativa di aziende come Avio S.p.a, Simmel Difesa S.p.a., ARC S.p.a, KSS S.p.a. e Alstom Ferroviaria S.p.a., di cui tre (Avio, Rimmel e Arc) trattano prodotti esplodenti e pertanto sono soggette ai disposti del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza e due delle quali (Avio e Simmel) rientrano nell'ambito di applicazione degli articoli 6 e 8 del decreto legislativo n. 334 del 1999 (Legge Seveso);
tali ultime due aziende, in ottemperanza alle disposizioni vigenti, hanno adottato un sistema di gestione della sicurezza che prevede un piano di emergenza sia interno allo stabilimento sia di livello comprensoriale con relativa regolamentazione del ruolo dei Vigili del Fuoco, in conformità a quanto stabilito dalla Prefettura di Roma per le aziende a rischio, in ragione anche della riduzione dei tempi di intervento, elemento fondamentale nei sistemi di prevenzione antincendio;
nel territorio di Colleferro sono ubicati altresì una discarica controllata che serve circa 40 comuni e un impianto di termovalorizzazione per la produzione di energia dal derivato dai rifiuti -:
se non ritenga il Ministro interrogato di fornire rassicurazioni circa il non trasferimento del distaccamento dei Vigili del Fuoco dalla città di Colleferro, al fine di dissipare ogni dubbio in proposito;
a che punto sia l'iter di approvazione del progetto presentato dal Comune di Colleferro di ubicazione della nuova sede.
(4-03253)
BALDELLI, GIRO e GARDINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione assume particolare visibilità ed evidenza lungo le direttrici viarie dei grandi e medi centri urbani;
alcune amministrazioni comunali hanno ritenuto di prevenire la prostituzione mediante l'installazione di sistemi di videosorveglianza lungo le strade interessate, come strumento deterrente e punitivo nei confronti dei clienti delle prostitute che, violando il codice della strada, si vedrebbero recapitare le multe presso le proprie abitazioni, con tutti i conseguenti risvolti di carattere familiare desumibili;
uno dei casi più eclatanti è stato quello posto in essere dall'amministrazione comunale capitolina;
tali iniziative sono da giudicare assolutamente improprie e - secondo gli interroganti - in contrasto con la vigente normativa: il 29 aprile del 2004 (pubblicato sul Bollettino del Garante n. 49/aprile 2004) il Garante ha adottato un provvedimento di carattere generale che mirava a disciplinare l'uso dei sistemi di videosorveglianza, nel quale si legge testualmente: «un soggetto pubblico può effettuare attività di videosorveglianza solo ed esclusivamente per svolgere funzioni istituzionali che deve individuare ed esplicitare con esattezza e di cui sia realmente titolare in base all'ordinamento di riferimento (articolo 18, comma 2, del Codice). Diversamente, il trattamento dei dati non è lecito, anche se l'ente designa esponenti delle forze dell'ordine in qualità di responsabili del trattamento, oppure utilizza un collegamento telematico in violazione del Codice (articolo 19, comma 2, del Codice). Tale circostanza si è ad esempio verificata presso alcuni enti locali che dichiarano di perseguire direttamente, in via amministrativa, finalità di prevenzione e accertamento dei reati che competono alle autorità giudiziarie e alle forze di polizia. Vanno richiamate quindi in questa sede le riflessioni già suggerite in passato a proposito di talune ordinanze comunali in tema di prostituzione in luoghi pubblici (v. provv. 26 ottobre 1998, in Bollettino del Garante n. 6/1998, p. 131) [...] Non risulta quindi lecito procedere, senza le corrette valutazioni richiamate in premessa, ad una video sorveglianza capillare di intere aree cittadine "cablate", riprese integralmente e costantemente e senza adeguate esigenze.»;
si ravvisa, inoltre, che l'uso distorto ed illegale di materiale riguardante la privacy di singoli cittadini, con riferimento anche ai recenti fatti di cronaca giudiziaria che hanno visto coinvolti noti personaggi pubblici, potrebbe investire anche la cosiddetta gente comune, che a differenza dei cosiddetti «volti noti» avrebbe per diversi motivi, anche di carattere economico,
più difficoltà a difendersi da ricatti ed estorsioni -:
se il Governo non intenda rafforzare significativamente e efficacemente la prevenzione e la repressione dello sfruttamento della prostituzione, attraverso l'azione delle Forze dell'ordine, anche onde evitare che le amministrazioni comunali assumano iniziative quali quelle descritte in premessa.
(4-03257)
GARAGNANI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la manifestazione tenutasi lunedì 9 aprile 2007 a Bologna, aveva previsto la partecipazione di alcuni esponenti collegati con i settori del fondamentalismo Islamico, fra i quali Omar Abdel Kafi noto predicatore televisivo;
al di là della defezione registrata, rimane il fatto della prevista partecipazione di esponenti chiaramente qualificatisi, in passato, per l'apologia dell'attentato alle torri gemelle e per altre sanguinose iniziative;
si rileva inoltre che nella suddetta manifestazione sono state fatte considerazioni inaccettabili su quei parlamentari fra cui il sottoscritto che hanno chiesto alle autorità di Pubblica sicurezza di vietare per ragioni evidenti di ordine pubblico quella iniziativa;
si rileva la pericolosità dell'attuale situazione anche sulla base di dichiarazioni di un illustre docente come quelle riportate dal quotidiano locale il Resto del Carlino: «A Bologna esiste un focolaio fondamentalista?» è una domanda pericolosa. Potrei rispondere di sì. Però mi sembrano posizioni puramente teoriche -:
se siano state avviate indagini su queste persone e sulla base di quali motivi possano circolare liberamente sul territorio nazionale e quali contatti mantengano con i settori più radicali del movimento islamico;
se il Governo intenda precisare quale sia la situazione di Bologna dal punto di vista della sicurezza dei propri cittadini, in presenza di fatti di violenza, il più noto dei quali è costituito dai recenti incidenti al CPT di via Mattei e dell'espulsione di tunisini collegati all'estremismo.
(4-03270)