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Allegato B
Seduta n. 148 del 23/4/2007
TESTO AGGIORNATO AL 24 APRILE 2007
...
INTERNO
Interrogazioni a risposta scritta:
LAMORTE, GIANFRANCO FINI, MENIA e PROIETTI COSIMI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel corso di questi ultimi mesi, la sicurezza dei cittadini residenti nel Comune di Pisticci, soprattutto nella zona comprendente la frazione di Marconia, è stata fortemente messa a repentaglio dai continui episodi di furti di cui sono stati oggetto le abitazioni, i locali pubblici e le campagne limitrofe;
tra gli abitanti affiora in maniera crescente sia una notevole insofferenza ed un diffuso allarme per il clima di tensione che caratterizza la vita quotidiana della collettività, sia il timore che tali persistenti episodi, potrebbero degenerare in fatti malavitosi ancora più gravi che rischiano di mettere in pericolo non solo il patrimonio, ma la vita stessa dei cittadini;
trattandosi di una serie di reati minori rispetto a quelli posti in essere dalle organizzazioni malavitose, il fenomeno della microcriminalità viene normalmente sottovalutato, ma l'espandersi di tale fenomeno costituisce un permanente problema di ordine pubblico che va considerato con la giusta preoccupazione;
tale situazione, ampiamente diffusa, richiede una adeguata politica di controllo dei territori interessati da fenomeni criminosi -:
quali urgenti iniziative il Ministro interrogato intenda assumere per attuare un controllo più incisivo e pregnante sul territorio di cui in premessa e se, al riguardo, non ritenga opportuno garantire un potenziamento delle forze dell'ordine, al fine di ripristinare l'essenziale ed imprescindibile diritto alla sicurezza degli abitanti.
(4-03381)
MISURACA. - Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
dopo l'assegnazione, a seguito dell'espletamento di gara d'appalto da parte dell'ATO (Ambito Territoriale Ottimale) Idrico di Caltanissetta, della gestione del servizio idrico integrato di tale Provincia per i prossimi trent'anni, al raggruppamento di imprese Aqualia, rimasto unico concorrente a causa dell'esclusione per una questione formale del concorrente raggruppamento d'imprese IBI, si sono verificati fatti di difficile spiegazione ed interpretazione;
in sostanza sarebbe stata realizzata, secondo notizie di stampa, un'intesa tra la società spagnola Aqualia, aggiudicataria del consistente appalto per la gestione dei servizio idrico integrato e TIBI che per tale ragione avrebbe rinunciato al ricorso innanzi al TAR rimanendo nel gruppo che gestirà il servizio e di cui Aqualia manterrebbe solo la quota di controllo del 51 per cento;
la conferma di quanto sopra è stata ribadita dall'Amministratore Delegato della Società Acque di Caltanissetta, società costituita ai sensi del disciplinare di gara per la gestione del servizio;
tale procedura, se attuata, secondo l'interrogante, è espressamente vietata dall'articolo 37, commi 9 e 10, del decreto legislativo 12 aprile 2006 n. 163 recante «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE». La normativa citata recita testualmente: «9. è vietata l'associazione in partecipazione. Salvo quanto disposto ai commi 18 e 19 in caso di fallimenti, è vietata qualsiasi modificazione alla composizione dei raggruppamenti temporanei e dei consorzi ordinari dei concorrenti rispetto a quella risultante dall'impegno presentato in sede di offerta. 10. L'inosservanza dei divieti di cui al comma precedente comporta l'annullamento dell'aggiudicazione o la nullità del contratto, nonché l'esclusione dei concorrenti riuniti in associazione o consorzio ordinario di concorrenti, concomitanti o successivi alle procedure di affidamento relativi al medesimo appalto». Tali commi, a loro volta, confermano una analoga norma previgente e precisamente l'articolo 19 della legge 19 marzo 1990, n. 55;
l'anomalia degli affidamenti è confermata dal Presidente del Comitato per la vigilanza sull'uso delle risorse idriche, il quale nella relazione al Parlamento sullo stato dei servizi idrici per l'anno 2005 relativamente all'attuazione della riforma del servizio idrico integrato e della delimitazione degli ATO afferma: «Gli attuali affidamenti delle gestioni risultano quasi sempre non conformi alla normativa comunitaria e nazionale, dando luogo all'instaurarsi di procedure d'infrazione ed al rischio di perdita di quei fondi pubblici - destinati agli investimenti strutturali - che, se correttamente attivati, potrebbero positivamente concorrere ad ammodernare reti ed impianti tenendo bassa la tariffa»;
è previsto inoltre dalla legislazione vigente un potere di controllo del Ministero dell'Ambiente sugli ATO -:
se alla luce di quanto illustrato in premessa non si ritenga opportuno avviare verifiche circa la presunta anomalia dell'intesa successiva all'aggiudicazione dell'appalto di che trattasi dato che lo stesso è particolarmente rilevante sotto il profilo economico.
(4-03382)
BONELLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il 12 aprile 2007, la zona di via Paolo Sarpi, la così detta Chinatown di Milano, è stata teatro di scontri e tafferugli tra la comunità locale e le forze dell'ordine descritti, fra l'altro, nei quotidiani Il Corriere Milano del 12 aprile, La Repubblica del 12 e del 13 aprile e dal Manifesto del 13 aprile;
a scatenare la protesta di centinaia di immigrati sarebbe stato un controllo di un'auto con a bordo una donna ed una bambina cinesi e a seguito di tali controlli la signora R.B. sarebbe stata trattenuta assieme alla figlia per 6 ore in commissariato;
l'episodio avrebbe esacerberato un clima di tensione della comunità cinese alimentato dall'aumento dei controlli, intensificatisi nei giorni prima del 12 aprile, controlli anomali rispetto alla normale attività che la Polizia Locale svolge sul territorio non solo per la frequenza, ma anche per le modalità che la comunità cinese ha più volte denunciato come discriminatorie e talvolta violente;
alla luce di quanto avvenuto e a seguito delle vivaci proteste della comunità cinese sono intervenute le forze della Polizia con violente cariche. Grazie alle documentazioni fotografiche sull'accaduto, pubblicate su numerosi quotidiani, è possibile constatare l'utilizzo di strumenti di gestione dell'ordine pubblico «non conformi», come i manganelli estensibili, l'utilizzo «facile» del manganello, spesso impugnato al contrario;
sempre in base alle succitate documentazioni fotografiche si possono notare personaggi in abiti civili che hanno partecipato attivamente alle cariche e alle operazioni di Polizia, senza esibire nulla che potesse identificarli come agenti muniti di strumenti come guanti rinforzati e ripresi nell'atto di malmenare persone prive di qualunque strumento di offesa;
in base a questi elementi testimoniali che grazie ai media e alla rete internet stanno facendo il giro del mondo, sono state presentate proteste ufficiali da parte del console cinese in Italia -:
quali ragioni abbiano spinto a trattenere per 6 ore in commissariato la signora R.B. con la sua bambina;
se non si ritenga di dover accertare la correttezza complessiva dell'operato delle forze dell'ordine, in merito agli strumenti in dotazione, all'atteggiamento e ai metodi che hanno contraddistinto l'operato delle forze della Polizia Locale di Milano;
se al Ministero degli interni risulti che individui in abiti civili hanno affiancato le forze dell'ordine nelle operazioni di ordine pubblico in via Niccolini e nelle altre vie circostanti Via Paolo Sarpi nella giornata di giovedì 12 aprile 2007, se tali persone siano riconducibili a forze di polizia o carabinieri, quali siano le motivazioni che giustificano la totale assenza di dispositivi volti a rendere riconoscibili nel proprio ruolo ed operato tali forze a meno che il diritto alla riconoscibilità in un contesto nel quale essa appariva invece un fondamentale elemento di chiarezza; in caso contrario, nel caso in cui tali personaggi non siano cioè riconducibile alle forze dell'ordine, se siano stati identificati e come possano aver agito di concerto insieme alle stesse.
(4-03390)
RAMPELLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
risulta all'interrogante che in talune zone della città di Roma il servizio denominato «Poliziotto di Quartiere» viene effettuato sempre più saltuariamente a causa di innumerevoli e spesso presunte difficoltà;
un recente monitoraggio effettuato dal sindacato autonomo di Polizia (S.A.P.) conferma che alcuni Commissariati non riescono a mettere in strada più di una pattuglia, seppure gliene siano state assegnate tre, con evidente pregiudizio della sicurezza collettiva;
si può citare, a titolo di esempio, il Commissariato di P.S. «Flaminio Nuovo» presso il quale sembrerebbe che i Poliziotti di Quartiere non riuscirebbero più ad assicurare in modo continuo e proficuo lo specifico servizio tanto da essere utilizzati in altri compiti che nulla hanno a che fare con quello per cui sono stati equipaggiati ed istruiti;
in questo modo non solo si rischia di mortificare la preparazione e la specifica professionalità che - nel pieno rispetto della Polizia di Prossimità - i Poliziotti di Quartiere hanno acquisito instaurando contatti con i cittadini, gli esercizi commerciali e gli uffici pubblici e privati, ma soprattutto vengono meno la «percezione di sicurezza» e le finalità di quotidiano contrasto alla microcriminalità che la figura del «Poliziotto di Quartiere» intende garantire;
in conseguenza dell'esponenziale aumento di reati, alcuni Comitati di Quartiere, proprio della zona di competenza del Commissariato preso ad esempio (zona Cassia/La Storta), avrebbero ipotizzato l'istituzione di apposite ronde;
in tale contesto appare inverosimile come due agenti addestrati ed impiegati quali Poliziotti di Quartiere, siano stati nei giorni scorsi trasferiti con urgenza dal Commissariato di P.S. «Flaminio Nuovo» ad altra sede per sopravvenute «esigenze di servizio», giusto all'indomani di una loro relazione di servizio redatta e presentata solo per porre a conoscenza i propri superiori dell'impossibilità di garantire la continuità dello specifico servizio;
la figura del «Poliziotto di Quartiere» è stata istituita - con un notevole aggravio per le casse dello Stato - tramite una attenta selezione di agenti e sottufficiali in possesso di una comprovata esperienza operativa e da tempo in servizio presso i Commissariati di tutte le questure italiane -:
quali urgenti iniziative intenda assumere al fine di garantire nuovamente al servizio denominato «Poliziotto di Quartiere» quella regolarità necessaria per raggiungere i fondamentali risultati per cui è stato istituito;
se non ritenga opportuno procedere ad una immediata verifica volta ad acquisire presso i singoli Commissariati della Capitale tutti i dati - tra cui quelli relativi ai servizi giornalieri con le relative variazioni - e le motivazioni che sarebbero di ostacolo allo svolgimento di questo importante servizio, comparandoli poi con quelli eventualmente trasmessi e trattati dal competente Ufficio Prevenzione.
(4-03391)
PIRO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che
il distaccamento volontario dei Vigili del Fuoco di Troina, direttamente dipendente dal comando provinciale di Enna, assicura attualmente il Soccorso Tecnico Urgente alla popolazione dei Comuni di Troina e Gagliano Castelferrato e in alcuni casi presta soccorso anche ad altri centri urbani limitrofi;
la zona di competenza del suddetto Distaccamento è costituita da territorio di montagna, particolarmente impervio che raggiunge anche i 1.000 metri di altitudine sul livello del mare;
nello stesso territorio ricadono aree protette facenti parte del Parco Regionale
dei Nebrodi e zone boschive maggiormente esposte al rischio di incendi, mentre il presidio permanente più vicino, quello di Nicosia, dista circa trentacinque chilometri, percorribili approssimativamente in un'ora, a causa della precarietà e dell'arretratezza dei collegamenti viari;
l'organico operante nel Distaccamento, in sei anni di attività, ha effettuato ottocento interventi, molti dei quali fondamentali per la messa in salvo di vite umane; il personale dei Vigili del Fuoco non soltanto è numericamente sufficiente ad adempiere alle operazioni di soccorso ma è professionalmente efficiente, particolarmente distintosi per impegno, preparazione e competenza, anche grazie alla frequentazione dei corsi di formazione promossi dal Comando Provinciale;
in altre circostanze, al fine di garantire un più efficace servizio di soccorso tecnico urgente da parte del corpo nazionale dei vigili del fuoco, con riferimento al soccorso di territori esposti a disagiate condizioni ambientali, alcuni Distaccamenti volontari sono stati trasformati in permanenti, grazie a specifiche previsioni contenute nel decreto legge n. 24 del 30 gennaio 2004, convertito con legge n. 87 del 31 marzo 2004;
i cittadini dei vicini comuni di Cerami e di Gagliano Castelferrato distando pochi chilometri dal comune di Troina, conseguentemente all'auspicabile trasformazione del distaccamento in permanente, potrebbero usufruire del soccorso in tempi più tempestivi ed entro i limiti previsti dal progetto «Soccorso Italia in 20 minuti» - importante progetto del Ministero dell'Interno che si prefigge l'obiettivo di rendere omogeneo su tutto il territorio nazionale lo standard di 20 minuti dalla chiamata di soccorso all'arrivo sul posto delle squadre dei Vigili del Fuoco-:
se non ritenga opportuno attivarsi affinché il distaccamento volontario dei Vigili del Fuoco di Troina venga trasformato in Distaccamento permanente, tenendo conto della prioritaria esigenza di garantire e di potenziare, anche con nuovi e più efficienti mezzi, le operazioni di soccorso prestate in un territorio difficile ed impervio.
(4-03399)
BALDELLI e GIRO. - Al Ministro dell'interno, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
dentro la città di Roma verranno installate 25 postazioni fisse di autovelox, alcune già a partire dal mese di giugno, come quelle presenti in autostrada o sulle arterie extraurbane;
a Roma non hanno mai funzionato autovelox con impianti fissi per il rilevamento della velocità;
i 25 autovelox verranno noleggiati dal Comune di Roma e la spesa prevista per il primo anno sarà di 2 milioni e 200 mila euro;
secondo il comandante del corpo dei vigili urbani di Roma, come ripreso dal quotidiano La Repubblica di giovedì 12 aprile, l'iniziativa dell'amministrazione comunale capitolina permetterà di costituire un reticolo di autovelox indipendente dalla presenza degli agenti ed inoltre comporterà una ricaduta economica positiva per le casse comunali;
secondo i calcoli dei vigili della città di Roma, grazie al reticolo di autovelox, le casse del Comune beneficeranno di una entrata minima garantita pari a 40 milioni di euro all'anno, se anche ogni autovelox scattasse soltanto una contravvenzione all'ora;
tutte le citate installazioni saranno autorizzate da un decreto del prefetto perché l'articolo 4 della legge n. 168 del 1o agosto del 2002, infatti, enuncia che in caso di uso di strumenti tecnici del traffico, come l'autovelox, i cosiddetti dispositivi o mezzi di controllo possono essere posti in atto ovvero installati sulle strade di cui all'articolo 2 comma 2 lettera C e D o su singoli tratti di esse individuati con apposito decreto del Prefetto ai sensi del comma 2;
con ciò si vuole indicare che sulle strade diverse dalle autostrade e dalle strade extraurbane principali spetta al Prefetto la determinazione dei tratti in cui è possibile l'attività di controllo remoto del traffico finalizzata all'accertamento delle violazioni, sotto suggerimenti o pareri degli organi di polizia stradale di cui all'articolo 12 comma 1 del Codice della Strada e su conforme parere degli enti proprietari delle strade;
per poter ottenere l'autorizzazione sono comunque necessari una serie di documenti come ad esempio: la tipologia stradale, la documentazione fotografica, le caratteristiche della strada che possa dare concretezza sull'impossibilità nel fermare l'automobilista che transita, il numero degli incidenti con particolare riferimento alla violazioni di sorpasso ed il limite di velocità;
il progetto del Comune di Roma ha tutte le premesse per risolversi nell'ennesimo aggravio fiscale ai danni dei cittadini-automobilisti, visto che l'annuncio dell'iniziativa è stato corredato dalle cifre sulle evidenti e significative ricadute economiche per le casse comunali, con tanto di analisi sulle statistiche in merito al numero delle multe che potrebbero essere elevate grazie al nuovo reticolo di autovelox -:
se il Ministro dell'interno, sentito il Ministro dei trasporti, non intenda diramare una direttiva per impedire ai prefetti di emanare decreti che, nelle diverse città, autorizzino questo sistema di installazioni, pubblicizzato come mezzo utile a salvaguardare la sicurezza stradale, ma che, in realtà, rischia di essere usato come uno strumento subdolo di tassazione indiretta ai danni dei cittadini-automobilisti.
(4-03402)
BERTOLINI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro per i diritti e le pari opportunità. - Per sapere - premesso che:
la cronaca quotidiana informa, con crescente drammaticità, di violenze consumate sul territorio italiano all'interno di nuclei familiari o di comunità di origine extracomunitaria, soprattutto nei confronti delle donne e dei soggetti che, in questi contesti, vivono in una condizione di debolezza e di minorità;
in data 17 aprile 2007 il quotidiano il Resto del Carlino ha dato conto delle percosse subite, per mano del padre, da una bambina di 11 anni, perché non riusciva a memorizzare correttamente alcuni versetti del Corano;
l'episodio, avvenuto nella cittadina di Faenza in data 28 marzo 2007, non era purtroppo il primo atto di violenza subito dalla ragazzina musulmana, ricongiuntasi al padre circa un anno fa a seguito di esplicita richiesta del genitore;
i carabinieri, avvisati dallo zio della giovane, procedevano immediatamente all'arresto del padre, convalidato dal Gip Anna Mori, accogliendo la richiesta del pubblico ministero Isabella Cavallari;
avendo concesso gli arresti domiciliari al padre, la bambina, è stata provvisoriamente affidata allo zio, con evidenti disagi dal punto di vista psicologico;
il Tribunale dei minori sta ora vagliando quale sia la soluzione migliore per la bambina, prospettandosi anche l'eventualità di un ritorno anticipato in Marocco, presso la casa materna -:
se siano a conoscenza dell'episodio come sopra descritto;
se intendano mettere al corrente la Camera dei Deputati di eventuali nuove circostanze;
se le gravi violazioni alle regole di convivenza civile e penale che di fatto vengono perpetrate sul nostro territorio non comportino pericolose ripercussioni sia sotto il profilo dell'ordine pubblico, sia sotto il profilo del rispetto delle pari opportunità delle donne extracomunitarie presenti nel nostro Paese, sulle quali grava una situazione di discriminazione, sottomissione e mancato rispetto dei più elementari diritti civili ed umani;
se siano stati valutati correttamente i presupposti per procedere ad un ricongiungimento familiare, troppo spesso concesso, nel nostro Paese, anche in mancanza dei requisiti necessari;
come intendano intervenire per scongiurare l'insorgere ed il ripetersi di violenze e discriminazioni nei confronti di donne straniere.
(4-03403)