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Allegato B
Seduta n. 152 del 7/5/2007
INFRASTRUTTURE
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro delle infrastrutture, il Ministro dei trasporti, per sapere - premesso che:
il raddoppio della ferrovia Palermo-Messina, in particolare la tratta che percorre Fiumetorto, Cefalù, Castelbuono, rappresenta un'infrastruttura di grande rilievo, rientrante nel progetto TAV Berlino-Palermo;
l'impresa che si è aggiudicata i lavori li ha già avviati e per quanto riguarda, in particolare, il tratto concernente il Comune di Lascari, in provincia di Palermo, ha già provveduto ad effettuare i lavori di bonifica di alcuni residuati bellici;
tuttavia da alcuni mesi circola insistente una notizia, confermata anche dal Sindaco di Cefalù, secondo la quale R.F.I. non avrebbe più disponibilità di cassa perché sembra che i fondi destinati al predetto raddoppio ferroviario siano stati invece indirizzati ad un'altra opera infrastrutturale da realizzarsi in provincia di Modena;
se tale notizia fosse confermata, il danno per l'economia siciliana sarebbe certamente rilevante in quanto, prescindendo dall'importanza dell'opera in se, si creerebbe un danno occupazionale grave;
il mancato finanziamento della predetta opera sembrerebbe essere avvalorato anche dall'inclusione dei due lotti della Fiumetorto-Cefalù-Castelbuono nell'elenco pubblicato dal Ministero delle infrastrutture relativo alle opere strategiche da realizzare secondo quanto previsto dalla legge obiettivo, da finanziare con il DPEF 2007-2011;
purtroppo l'eventuale mancata copertura finanziaria della citata tratta ferroviaria contraddice le rassicuranti affermazioni fornite da RFI s.p.a. al Comune di Cefalù con nota RFI-DMA-DIPA/A0011/P/2005/0002300 del 17 giugno 2005 nella quale si afferma testualmente che «il raddoppio della tratta ferroviaria Fiumetorto-Ogliastrillo-Castelbuono è totalmente finanziato»;
da quanto esposto risulta evidente la preoccupazione da parte delle amministrazioni locali siciliane e delle imprese aggiudicatarie delle opere infrastrutturali interessate, in quanto, dopo anni di lavoro, riunioni, progetti e accordi rischiano di non portare a compimento in tempi congrui il raddoppio ferroviario Palermo-Messina la cui importanza, anche in ambito europeo, riveste particolare valore proprio perché facente parte del Corridoio Transeuropeo 1 (Berlino-Palermo) -:
se rispondano al vero le notizie riportate in premessa secondo cui i fondi inizialmente destinati al raddoppio ferroviario Palermo-Messina sarebbero stati effettivamente indirizzati ad altre opere da realizzarsi in provincia di Modena;
in caso affermativo, se non ritengano tale scelta negativa e penalizzante per il sistema ferroviario siciliano, in considerazione dell'importanza che l'opera interessata riveste nel Corridoio Berlino-Palermo;
se non ritengano di dover urgentemente rivedere tale eventuale scelta al fine di dare assoluta priorità alla realizzazione della predetta opera assicurando, con immediatezza, la necessaria «disponibilità di cassa» per consentire alle imprese aggiudicatarie del raddoppio ferroviario Palermo-Messina di completare i lavori in tempi ragionevoli.
(2-00507)
«La Loggia, Stagno d'Alcontres, Misuraca, Germanà, Palumbo, Marinello».
Interrogazioni a risposta in Commissione:
FORMISANO. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
nonostante le richieste e i solleciti di varie amministrazioni comunali in merito alla realizzazione nel comune di Ceprano
del nuovo casello autostradale sulla A1, il progetto - predisposto molti anni fa - non risulterebbe più adeguato alle esigenze locali;
si registrano continue interruzioni e ritardi sull'andamento dei lavori, tanto da non lasciar ben sperare sul completamento dell'opera, inizialmente previsto entro la fine dell'anno;
pur di garantire l'attuazione dell'opera l'amministrazione locale ha prima proposto l'adeguamento della struttura sino ad ora costruita e solo in ultima istanza lo spostamento più a nord rispetto al realizzando casello;
è necessario concentrare, soprattutto l'attenzione sui risarcimenti e sulla salvaguardia dei residenti mediante compensi ragionevoli e commisurati ai disagi;
i risarcimenti dovranno risultare congrui alle reali perdite registrate dai cittadini, dal momento che non si può sottovalutare lo stravolgimento di un'intera area fino a poco tempo fa a vocazione agricola -:
se non ritenga di provvedere in tempi rapidi allo stanziamento delle risorse necessarie a indennizzare sia i cittadini che attendono i risarcimenti per gli espropri già effettuati, sia quelli che potrebbero essere interessati da eventuali ulteriori espropri, oltre a prevedere un accantonamento di risorse finanziarie aggiuntive per il completamento delle opere destinate ad usi civici.
(5-00990)
GRIMOLDI. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
la Strada Statale 340 - Regina collega Como a Menaggio, noto centro costiero, costeggiando con un percorso stretto e tortuoso la riva occidentale del lago di Como e attraversando note località rivierasche, tra cui Cernobbio, Moltrasio, Laglio, Brienno, Argegno, Colonno eccetera;
da Menaggio fino al confine di Stato, sempre sulla sponda occidentale del lago, prosegue la diramazione della Regina, la strada statale 340 dir, con un tracciato anch'esso tortuoso in quanto segue l'andamento geografico del lago;
al di fuori di alcune limitate varianti realizzate in passato per evitare alcuni incroci a raso, il percorso della strada statale 340 e strada statale 340 dir presenta una limitata scorrevolezza a causa dei numerosi attraversamenti di centri costieri;
le maggiori difficoltà di percorrenza sono dovute alla grande mole di mezzi in transito e pullman turistici, specialmente nei periodi di affluenza turistica, nonché al traffico pesante verso le industrie dell'alto lago, in quanto la strada rappresenta l'unica arteria della sponda occidentale del lago di Como;
si tratta di un percorso noto per le sue caratteristiche alquanto suggestive e pittoresche che purtroppo la gestione attuale dell'Anas non ha valorizzato con gli opportuni interventi di manutenzione e riqualificazione. Le difficoltà di percorrenza sono maggiormente evidenti in confronto con la strada provinciale Lariana sulla sponda orientale del lago, l'ex strada statale 583, la cui gestione è passata alla provincia di Como, a seguito del trasferimento alle regioni della rete stradale nazionale;
infatti, l'attuale gestione della provincia di Como ha ultimamente elevato in modo sostanziale la qualità della ex strada statale 583, attraverso opportuni interventi di riqualificazione;
le comunità locali, deluse dalle lunghe attese per gli interventi di riqualificazione dell'Anas, chiedono il passaggio alla Regione, e successivamente alla provincia di Como ai sensi della legge regionale n. 1 del 2001, anche della strada statale 340 e strada statale 340 dir, Lungolago per Argegno, ritenendo che l'amministrazione provinciale, quale migliore conoscitore delle esigenze territoriali, possa meglio
corrispondere alla gestione del tratto stradale e agli improcrastinabili interventi di manutenzione e riqualificazione del percorso;
in tal senso, le comunità locali chiedono alla regione Lombardia di avviare le procedure per il trasferimento della strada statale alla regione, ai sensi dell'articolo 1, comma 4, della legge 15 marzo 1997, n. 59 -:
quali siano gli interventi urgenti che l'ANAS intende realizzare sulla strada statale 340 e strada statale 340 dir, Lungolago per Argegno, al fine di migliorare la percorrenza della strada;
se il Ministro sia favorevole ad un eventuale trasferimento del tratto stradale strada statale 340 e strada statale 340 dir, Lungolago per Argegno alla Regione Lombardia e conseguentemente alla provincia di Como, superando presumibili vincoli dovuti alla congiunzione della rete stradale nazionale con il confine di Stato, allo scopo di assicurare alle comunità locali e a una serie delle più eccellenti località turistiche nazionali una migliore qualità di gestione e manutenzione, nonché di riqualificazione, dell'unico tratto viario di percorrenza.
(5-00992)
Interrogazione a risposta scritta:
GIACHETTI. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
la situazione in cui da mesi versa l'azienda Anas appare di estrema gravità:
la fase attuale che sta vivendo la Società sembra essere contraddistinta dall'immobilismo dei nuovi vertici aziendali tanto che, ad oltre nove mesi dall'insediamento del nuovo Presidente e del Consiglio di amministrazione, non pare sia stato compiuto alcun passo significativo per prospettarne il rilancio;
in base alle testimonianze raccolte, continuerebbe con assiduità il ricorso a consulenze esterne, ivi comprese quelle a bassa scolarità, nonostante da mesi gli organi di polizia giudiziaria stiano vagliando la legittimità dell'utilizzo di tale strumento;
le recenti decisioni unilateralmente assunte dall'Anas, in particolare sulla riorganizzazione interna, anche in riferimento a quanto previsto nell'ultima legge finanziaria sul riordino della rete stradale e circa la funzione di controllo sulle concessionarie nonché sul mancato avvio del confronto in materia di esercizio, hanno senza dubbio creato una frattura con le rappresentanze sindacali;
risulta infatti che già da tempo, ed anche in occasioni ufficiali, i sindacati abbiano espresso un giudizio critico sulle politiche aziendali, con particolare riferimento alle relazioni industriali ed alla gestione del personale nonché per la perdurante scelta di perseguire un progressivo accentramento delle decisioni, delle competenze e delle funzioni;
la radicalizzazione nella gestione delle relazioni industriali ha portato ad un rapporto con i sindacati ormai ai minimi storici, al punto che nei giorni scorsi i rappresentanti di FILT CGIL, FIT CISL e UILPA ANAS hanno ritirato la propria delegazione dal tavolo di discussione per il rinnovo del contratto scaduto da più di 17 mesi ed hanno indetto uno sciopero nazionale per il 28 maggio prossimo;
risulta che in data 17 aprile, nonostante non sia stato presentato nessun piano industriale, si sia comunque proceduto all'approvazione del bilancio per l'anno 2005 -:
se non ritenga urgente adottare misure volte a preservare il ruolo e la capacità operativa della società Anas e se non si intenda intervenire con tempestività per riportare la concertazione tra i vertici aziendali e le rappresentanze sindacali.
(4-03514)