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Allegato B
Seduta n. 159 del 17/5/2007
LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interrogazioni a risposta in Commissione:
LENZI e DELBONO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
lunedì 14 maggio 2007 nel cantiere del «Lotto Zero» in provincia di Bologna tra i comuni di Sasso Marconi e Casalecchio di Reno dove si stanno eseguendo i lavori per l'ampliamento della terza corsia dell'Autostrada del Sole un operaio di 50 anni ha perso la vita schiacciato dal peso del braccio meccanico della sua gru mentre stava sollevando alcune barriere new jersey che delimitano le carreggiate autostradali;
l'incidente avrebbe potuto avere conseguenze ancora più tragiche infatti la gru è rimasta in bilico su un lato minacciando di finire contro un edificio vicino che per precauzione è stato completamente sgombrato;
su quanto avvenuto nel cantiere del «Lotto Zero» sta indagando la magistratura che cercherà di chiarire la dinamica dell'incidente;
si tratta del terzo incidente mortale sul tratto autostradale interessato dai lavori della variante di valico;
le organizzazioni sindacali hanno più volte sollevato questioni in merito al rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro, segnalato il mancato rispetto delle normative sul lavoro, denunciato le conseguenze negative del ricorso alla pratica dei subappalti e inconseguenza di quanto accaduto chiesta la sospensione dei lavori per la variante e si riparta nell'assegnazione dei lotti dai problemi di sicurezza -:
quali azioni intenda mettere in campo affinché sia garantita la sicurezza sul lavoro nei cantieri Autostrade.
(5-01048)
ROCCHI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
è ormai uno stillicidio quotidiano la tragedia degli infortuni mortali sul lavoro la cui causa è quasi sempre da attribuire alla mancata attuazione delle più elementari norme di sicurezza da parte delle aziende e dei datori di lavoro oltre che dalla diffusione massiccia del lavoro nero e delle condizioni di precarietà;
nel 2006 si è stato portato a termine l'espletamento del concorso per circa 800 posti di Ispettore amministrativo del lavoro e di 75 posti di Ispettore tecnico del lavoro da inserire nell'organico del Ministero;
la legge finanziaria del 2007 ha previsto l'immissione in servizio di altre 300 unità di personale risultato idoneo al concorso suddetto nel ruolo di Ispettore amministrativo del lavoro, aggiuntive rispetto alle 800 unità già acquisite, ma non ha ipotizzato nessuna integrazione rispetto agli Ispettori tecnici anche se il loro numero sul territorio è molto minore rispetto a quello degli ispettori amministrativi e molte Direzioni provinciali siano carenti di tale figura;
il lavoro fin qui svolto dagli Ispettori amministrativi, come dimostrano gli stessi dati del Ministero, ha prodotto risultati più che soddisfacenti per quanto riguarda il recupero contributivo e la regolarizzazione dei lavoratori in nero -:
a parere dell'interrogante, un'integrazione di personale dovrebbe andare piuttosto nella direzione di incrementare il numero degli Ispettori Tecnici in virtù delle loro specifiche mansioni di controllo e verifica delle norme di sicurezza avvalorando con tale scelta la manifesta volontà del Governo di intervenire con maggiore efficacia nei confronti dei quotidiani incidenti mortali nel lavoro;
se il ministro a fronte di questo dramma ormai quotidiano di morti sul lavoro e delle perduranti inadeguatezze in
merito alle norme di sicurezza non consideri prioritario l'integrazione dell'organico previsto per gli ispettori tecnici;
se non ritenga necessario valutare l'opportunità che lo stesso Ministero del lavoro e della previdenza sociale ponga in essere corsi di formazione rivolti agli Ispettori amministrativi che su base volontaria intendano essere adibiti alla vigilanza tecnica e, nel caso del personale già riqualificato utilizzare tali lavoratori nella nuova mansione ispettiva acquisita presso le sedi territoriali elle Direzioni Provinciali del Lavoro con particolare attenzione a quelle sedi dove attualmente non esiste alcuna copertura di questa funzione.
(5-01049)
ROCCHI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
l'Istituto bancario Intesa San Paolo sta procedendo, al di fuori da ogni contrattazione con le parti sindacali, al licenziamento di personale femminile al compimento del 60esimo anno di età in modo del tutto generalizzato anche in situazioni in cui è presente un periodo di scarsi versamenti contributivi e di esigue contribuzioni, ex legge 104 o con donne assunte al posto del coniuge deceduto;
per il momento è stata documentata tale situazione in circa un centinaio di casi ma dati precisi non esistono anche perché l'Istituto ha trattato e continua a trattare i licenziamenti a livello del tutto personale prospettando alle lavoratrici una buona uscita di 15 mensilità qualora accettino di buona norma l'offerta;
normalmente è prassi della Banca Intesa San Paolo non richiedere l'esercizio dell'opzione per rimanere in servizio fino al raggiungimento massimo del periodo contributivo previsto dalla legge;
la Corte Costituzionale con sentenza n. 498 del 1988, ha ritenuto che per quanto concerne le lavoratrici dipendenti, la tutela obbligatoria deve ritenersi estesa a tutte le lavoratrici che, pur avendo raggiunto l'età pensionabile, non hanno ancora conseguito l'età massima lavorativa, con la conseguenza che alle stesse compete il diritto di proseguire il rapporto di lavoro anche il compimento dell'età pensionabile fino al giorno del raggiungimento dell'età massima, senza necessità di alcun onere di comunicazione, da parte loro, al datore di lavoro, e con la conseguenza che a quest'ultimo è fatto divieto di esercitare il recesso ad nutum nell'arco del tempo indicato;
le associazioni sindacali di categoria hanno inviato lettera di diffida all'Istituto bancario facendo impugnare il provvedimento alle lavoratrici e per conoscenza lo stesso documento è stato fatto pervenire al Comitato Nazionale Parità e alla Consigliera di Parità;
il Piano industriale presentato dall'Istituto parla genericamente di riduzione di costi e razionalizzazioni ma non dà cifre su eventuali esuberi, né tanto meno tale aspetto è stato discusso e concordato con i sindacati -:
se il Ministro sia a conoscenza di tale situazione e come intenda procedere in merito per tutelare e garantire tali lavoratrici da un licenziamento che oltre a produrre gravi condizioni economiche per le interessate le discrimina come donne venendo meno a qualsiasi principio di parità e di uguaglianza di trattamento rispetto agli altri lavoratori dello stesso istituto bancario.
(5-01051)