Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 163 del 4/6/2007
...
LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interrogazione a risposta in Commissione:
CORDONI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
le disposizioni dell'articolo 1 del decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, per alcuni enti gestori di forme di previdenza e assistenza obbligatoria, espressamente individuati, hanno previsto dal 1o gennaio 1995, la possibilità di trasformarsi in associazioni o fondazioni con personalità giuridica di diritto privato, a condizione che non usufruiscano di finanziamenti o altri ausili pubblici;
al comma 1 dell'articolo 2 del decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509 è stabilito inoltre che le associazioni o le fondazioni hanno autonomia gestionale, organizzativa e contabile nel rispetto dei principi stabiliti e nei limiti fissati dalle disposizioni del suddetto decreto in relazione alla natura pubblica della funzione svolta;
il decreto legislativo n. 163 del 12 aprile 2006, che disciplina i contratti delle stazioni appaltanti, degli enti aggiudicatori e dei soggetti aggiudicatori aventi per oggetto l'acquisizione di servizi, prodotti, lavori e opere, contiene, nell'allegato III, richiamato dall'articolo 3, comma 27, gli elenchi, non tassativi, degli organismi e delle categorie di organismi di diritto pubblico che soddisfano i requisiti di cui al precedente comma 26, al fine dell'applicazione della normativa sugli appalti di cui alle parti I, II, IV e V. Tra questi figurano anche «gli enti che gestiscono forme obbligatorie di previdenza e di assistenza», e quindi, sembrerebbe, anche le Casse previdenziali private, la cui qualificabilità come organismi di diritto pubblico, però, è oggetto di contestazione da parte degli enti interessati;
infine, in applicazione dell'articolo 1, comma 5, della legge 30 dicembre 2004, n. 311 (applicazione peraltro contestata in sede giurisdizionale da molti degli enti interessati), gli enti previdenziali privati sono stati inclusi dall'ISTAT nell'elenco delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione. Tale inclusione, ai sensi del comma 505, articolo 1 della legge finanziaria 2007, sembrerebbe comportare l'estensione dei vincoli di contenimento della spesa, propri degli enti pubblici, anche alle Casse privatizzate;
il Ministro del lavoro, Cesare Damiano, più volte interpellato dai rappresentanti delle Casse e dall'Adepp, ha rassicurato le stesse che la norma non li coinvolge, ma, come si legge dalla stampa, alcuni componenti dei collegi sindacali intervengono affinché gli enti previdenziali rispettino gli adempimenti previsti dal comma succitato -:
se il Governo, verificata l'effettiva consistenza degli obblighi di attuazione del diritto comunitario, non intenda porre rimedio a questa situazione attraverso un'iniziativa legislativa volta alla cancellazione delle norme suesposte, che attraverso queste continue equiparazioni degli enti di diritto privato ad amministrazioni pubbliche, tra l'altro - secondo l'interrogante - di dubbia costituzionalità, mettono in discussione la scelta di autonomia operata nel 1994.
(5-01092)
Interrogazione a risposta scritta:
BELLOTTI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
da più di un mese, come risulterebbe dall'articolo apparso su Il Gazzettino di
giovedì 12 aprile 2007 intitolato «Carico di lavoro e ferie pregresse. Scatta l'agitazione dei dipendenti» i dipendenti dell'Iras di Rovigo, Istituto rodigino di assistenza sociale, sono in agitazione e la protesta non accenna a placarsi;
da quanto si evincerebbe dal succitato articolo apparso su Il Gazzettino di giovedì 12 aprile 2007, i lavoratori non sono più disposti ad accettare ulteriori carichi di lavoro vista l'impossibilità di poter godere le ferie, dopo che da anni si sono accumulate ore ed ore non retribuite;
come emergerebbe dal succitato articolo apparso su Il Gazzettino di giovedì 12 aprile 2007, l'elevato turn over di personale a tempo determinato assunto a copertura di posti vacanti, le problematiche del personale infermieristico e degli operatori sociosanitari, la diminuzione del fondo incentivante la produttività passato da 500 euro circa nel 2005 ad personam a 45 euro circa quest'anno, all'utilizzo del part-time in modo improprio non troverebbero al momento una soluzione possibile né da parte del direttore, né del consiglio di amministrazione;
da quanto risulterebbe dall'articolo de Il Gazzettino di giovedì 12 aprile intitolato «Carico di lavoro e ferie pregresse. Scatta l'agitazione dei dipendenti», nell'incontro con i sindacati si sarebbe evidenziata la difficoltà economica dell'Iras dovuto al deficit di bilancio di quest'anno di 300 mila euro. A ciò si dovrebbe aggiungere la vendita quasi integrale del patrimonio immobiliare di proprietà dell'ente;
dall'articolo apparso su II Gazzettino di giovedì 10 maggio 2007 intitolato «Il vertice Iras chiede una tregua, i lavoratori non ci stanno», risulterebbe che i vertici dell'Iras si sarebbero confrontati con i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil per chiedere la sospensione dello stato di agitazione in cambio della presentazione del piano industriale in tempi rapidi. Questa proposta non viene accettata dai segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil poiché si richiederebbe la dimostrazione da parte dell'ente di avere soluzioni certe di tipo organizzativo e gestionale;
dal succitato articolo risulterebbe che il piano industriale sarebbe vana promessa ormai da molti anni; i lavoratori quindi proseguono la protesta con la minaccia ulteriore di presentare ricorso contro il mancato riconoscimento delle ferie arretrate -:
se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali misure di propria competenza ritenga di poter attuare per risolvere efficacemente la difficile condizione dei lavoratori in questione costretti a reclamare la tutela di diritti imprescindibili.
(4-03845)