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Allegato B
Seduta n. 181 del 2/7/2007
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Pubblicazione di un testo riformulato.
Si pubblica il testo riformulato della interrogazione a risposta scritta Lion n. 4-04191, già pubblicata nell'allegato B ai resoconti della
seduta n. 178 del 27 giugno 2007.
LION. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
l'Amministrazione della provincia di Macerata intende realizzare un nuovo collegamento autostradale nella regione Marche, corrispondente all'asse viario «Villa Potenza-Porto Potenza», per un percorso della lunghezza di 24,900 Km;
da un primo ma rigoroso esame del progetto si riscontra come l'opera sia sproporzionata, ingombrante e sovradimensionata rispetto all'area in cui si inserirebbe, ossia il basso bacino del fiume Potenza costituito da un valle stretta, fortemente antropizzata con insediamenti sparsi e non congrua con le effettive esigenze degli utenti;
tale opera comprometterebbe notevoli superfici agricole e soprattutto terreni tra i più fertili nell'ambito del territorio regionale ed attualmente riservati a colture a specifica destinazione, di qualità certificata o biologica, difficilmente riproducibili in altra sede o ex novo;
per la realizzazione del progetto si stima una spesa compresa tra i 250 milioni di euro ed i 400 milioni di euro, che attualmente non sembrerebbero disponibili e che opzionalmente si vorrebbe reperire
tramite il ricorso a strumenti di autofinanziamento quali il project finance;
esperti del settore della viabilità e delle problematiche dei trasporti che conoscono gli aspetti politici ed economici del territorio, nonché le autentiche aspettative della collettività della Valle del Potenza, ma più in generale della regione Marche, evidenziano che tale progetto di raccordo autostradale non sarebbe in grado di risolvere il nodo gordiano delle comunicazioni stradali della provincia di Macerata, mentre invece potrebbe attenuarsi migliorando la viabilità est-ovest e cioè portando a termine la superstrada Civitanova Marche-Foligno (SS 77 della Val di Chienti), attualmente in fase di fermo dei lavori presso Sfercia (Camerino) ed in costruzione da oltre 30 anni. Tale superstrada metterebbe agevolmente e direttamente in comunicazione la provincia di Macerata con la valle del Tevere e quindi con la grande viabilità della costa tirrenica;
dal punto di vista ambientale e paesaggistico, la nuova arteria, attirando e concentrando il traffico veicolare, sarebbe senza dubbio di notevole impatto, ponendosi come forte fonte di inquinamento acustico ed atmosferico in una valle dalla morfologia a tratti spettacolare e comunque molto stretta. Si tratta di profili delicati che richiederebbero inderogabilmente l'attivazione di una Valutazione Ambientale Strategica ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 2006, nonché la previsione di una specifica tutela e salvaguardia del valore del paesaggio ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004;
per creare un concreto e non strumentale momento di confronto, ma anche per consentire un necessario approfondimento delle problematicità insite nel progetto, allo scopo soprattutto informando le popolazioni interessate circa la fondatezza delle criticità in evidenza, sono stati formalizzati specifici comitati di sensibilizzazione, in particolare si è costituito il 1o giugno 2007 il Comitato Intercomunale «Salviamo la Valpotenza» e si è poi formato il 22 Giugno 2007 il Comitato Cittadino di Potenza Picena;
in merito al progetto autostradale di cui trattasi, i due organismi popolari rimarcano in particolare l'assenza delle valutazioni e delle scelte strategiche necessarie per un intervento articolato e completo, ponendo l'accento anche sulla mancanza di proposte alternative e sulla verifica d'impatto ambientale e paesaggistico che anche l'Unione Europea in tal senso prescrive. Secondo i comitati il progetto della Provincia di Macerata non solo è privo di motivazioni tecniche ma deficitario di una politica territoriale adeguata ad una particolare vallata, la cui ricchezza sono l'alta qualità dell'agricoltura, la bellezza dei paesaggi, lo sviluppo turistico e una realtà industriale fortemente diffusa e non concentrata che di sicuro andranno salvaguardati in un progetto complessivo e non settoriale;
l'alternativa ragionevole e plausibile al suddetto progetto potrebbe rinvenirsi nell'intelligente valorizzazione dell'enorme patrimonio stradale esistente, allo scopo indicato dagli urbanistipianificatori con la denominazione di «Doppio Pettine» (complesso di strade perpendicolari e parallele alla costa adriatica), che con un serio programma di manutenzione straordinaria sarebbe in grado di soddisfare tutte le esigenze di una efficiente viabilità a servizio dell'Industria, del Commercio, dell'Agricoltura e del Turismo;
con la soluzione del Doppio Pettine si potrebbe evitare la costruzione di tale impattante intervento infrastrutturale che snaturerebbe lo spirito dei luoghi, strettamente legati al ricordo di Leopardi e alle suggestioni delle sue poesie, e che inoltre distruggerebbe irrimediabilmente le case e i terreni di centinaia di famiglie di agricoltori e residenti che da lungo tempo hanno trovato in questi spazi le basi materiali e spirituali della loro esistenza; circa trecento famiglie rischiano di essere espropriate dei loro beni a fronte di indennità ridicole;
la nuova autostrada rappresenta un serio pericolo per la conservazione della Vallata del Potenza considerando l'ipotesi di costruzione di un'arteria a 6 corsie, tutta in rilevato, con un terrapieno continuo alto 6 metri, 4 viadotti sul fiume, 7 svincoli, 17 sottopassi, 21 sovrappassi, 12 attraversamenti - fossi, 3 ponti per canale Enel, 2 stazioni autostradali, il tutto su 24,900 chilometri di tracciato, complessivamente 66 manufatti in cemento che consumeranno complessivamente non meno di 500 ettari di ottimi terreni agricoli irrigui;
tale intervento risulterebbe incompatibile anche alla luce della prossima realizzazione di un nuovo casello autostradale sulla A14 che dovrà essere eretto a poca distanza dal casello di Porto Recanati;
è necessario preservare le bellezze paesaggistiche del nostro paese, tutelare le ricchezze culturali dei luoghi d'arte, promuovere le particolarità agricole e alimentari delle nostre regioni. In tale ottica appare urgente un'azione delle autorità governative competenti affinché nell'ambito di tale azione di salvaguardia si conservi e protegga la Valle del Potenza da possibili interventi ostili alle proprie valenze ambientali, quale quello rappresentato dall'ipotizzato raccordo autostradale Villa Potenza Porto Potenza. Si tratta di una priorità degna di tutela che non può essere superata dall'opportunità economica della realizzazione di un'infrastruttura viaria facilmente sostituibile da interventi alternativi;
bisogna non intaccare l'amena immagine delle Marche fatta di dolci colline e antichi casolari immersi nel verde dei campi, in tal senso è necessario evitare la distruzione di un bene non rinnovabile come il paesaggio della Valle del Potenza con tutte le sue valenze naturalistiche e storico-letterarie di cui le opere leopardiane sono una testimonianza che rimane immortale nel tempo e nella memoria -:
se per le parti di propria competenza non intendano con la massima urgenza attivare le opportune procedure di consultazione e di valutazione preventiva, che unitamente ad un confronto con la regione Marche e la Provincia di Macerata, siano in grado di vietare la realizzazione dell'ipotizzato raccordo autostradale «Villa Potenza-Porto Potenza», allo scopo favorendo l'individuazione di soluzioni infrastrutturali alternative ed a basso impatto ambientale, e maggiormente sostenibili dal punto di vista agricolo e storico-paesaggistico-culturale;
quali ulteriori iniziative intendano assumere per favorire la tutela e lo sviluppo integro e secondo le naturali caratteristiche paesaggistiche, agricolo-alimentari ed ambientali, della Valle del Potenza.
(4-04191)