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Allegato B
Seduta n. 184 del 5/7/2007
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ECONOMIA E FINANZE
Interrogazioni a risposta in Commissione:
STRAMACCIONI e TOLOTTI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
nel corso del 2001, con l'emanazione del decreto-legge 25 settembre 2001, n. 351, convertito con la legge 23 novembre 2001, n. 410, che ha introdotto la cartolarizzazione del patrimonio immobiliare pubblico è significativamente mutato il sistema normativo in materia di dismissioni immobiliari degli Enti previdenziali;
tale norma è intervenuta mentre era in attuazione, ai sensi del decreto legislativo n. 104 del 1996, la cessione degli immobili secondo due distinti piani: l'uno ordinario (POC), per la vendita diretta agli inquilini, e l'altro straordinario (PSC), per l'alienazione di specifici immobili ad uso non abitativo attraverso aste pubbliche di aggiudicazione;
l'operazione di cartolarizzazione ha, pertanto, congelato i precedenti due piani di dismissione alla data del 22 novembre 2001, bloccando l'alienazione degli immobili non ancora attuata, e nella stessa sono confluiti tutti gli immobili inseriti nei rispettivi piani di vendita e non ancora aggiudicati ed assegnati alla data del 23 novembre 2001;
il testo legislativo introduce un sistema normativo che si limita a fissare i principi sia per il trasferimento e la rivendita degli immobili da parte della società veicolo per l'operazione di cartolarizzazione, e rimanda a successivi decreti la determinazione degli aspetti tecnico-attuativi dell'operazione stessa;
la prima operazione (SCIP), è stata avviata con un primo Decreto Interministeriale del Ministro dell'economia di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali (30 novembre 2001), con il quale un portafoglio definito di immobili, individuato dall'Agenzia del Demanio con appositi decreti dirigenziali, è stato trasferito alla S.C.I.P. s.r.l., Società di Cartolarizzazione degli Immobili Pubblici;
con successivo Decreto Interministeriale del 21 novembre 2002 sono stati trasferiti alla S.C.I.P. s.r.l. ulteriori immobili (SCIP 2);
al faticoso avvio delle operazioni di cartolarizzazione si sono aggiunte le seguenti modificazioni normative:
a) conversione nella Legge 24 novembre 2003, n. 326 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, con la quale sono state introdotte una serie di innovazioni tese al miglioramento del processo di vendita (l'estensione del diritto di opzione all'acquisto ai conduttori di unità immobiliari di tipo commerciale; l'estensione del diritto di rinnovo del contratto di locazione per nove anni ai conduttori appartenenti alle fasce di reddito più basse privi di contratto per cause a loro non imputabili; l'introduzione di nuovi sconti applicabili, in particolari condizioni, ai conduttori acquirenti con mandato collettivo, ecc.);
b) conversione nella Legge 104 del 2004 del decreto-legge 41, che ha concesso in favore dei conduttori di unità abitative non di pregio cartolarizzate che avessero espresso prima del 31 ottobre 2001 la propria volontà di acquisto un'ulteriore riduzione dei prezzi di acquisto fino ai livelli registrati nel 2001, in aggiunta agli sconti già concessi dalla legge n. 410 del 2001 (tra 30 per cento e 40,5 per cento) sui prezzi di mercato;
a seguito di quanto sopra è stato necessario operare una ristrutturazione del debito di SCIP 2 che si è conclusa nell'aprile 2005, mediante l'emissione da parte della SCIP di tre nuove serie di titoli per un ammontare pari a 4,37 miliardi di euro;
tale ristrutturazione, ha consentito, la rielaborazione del piano di vendita degli immobili a suo tempo trasferiti, al fine di adeguarlo ad una nuova tempistica a seguito del blocco delle vendite;
il secondo decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, 21 novembre 2002, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 30 novembre 2002, n. 281, emanato dal Ministero dell'economia, di concerto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, indica le modalità e le procedure di vendita dei beni immobili trasferiti alla SCIP ai sensi del primo decreto interministeriale 21 novembre 2001;
l'articolo unico del decreto interministeriale fa rinvio alle modalità ed alle procedure contenute nell'allegato, con la precisazione del rispetto dei diritti di opzione e di prelazione che eventualmente spettino agli aventi diritto ai sensi della normativa vigente, a condizione che vengano esercitati nei termini;
i beni immobili ad uso abitativo liberi o oggetto di un contratto di locazione trasferiti alla SCIP, in relazione ai quali sussista un diritto di opzione per legge per l'acquisto da parte del conduttore, sia della proprietà sia del solo diritto di usufrutto, sono offerti in opzione agli aventi diritto; opzione da esercitarsi, a pena di decadenza, entro 60 giorni dal ricevimento della comunicazione di offerta;
gli immobili abitativi in relazione ai quali il diritto di opzione non sia stato esercitato, ovvero sia stato esercitato limitatamente al diritto di usufrutto o si siano verificate le decadenze ricordate nonché gli immobili abitativi liberi, devono essere venduti mediante aste gestite dai notai;
alcune unità immobiliari, benché incluse nel decreto del 21 novembre 2002, (Gazzetta Ufficiale 279 del 28 novembre 2002) di trasferimento alla Società di cartolarizzazione di beni immobili appartenenti agli Enti pubblici e allo Stato, nonché nell'elenco degli immobili in dismissione predisposto dall'INPDAP e nell'elenco redatto ai fini dell'individuazione dei beni immobili di proprietà dell'INPDAP dell'Agenzia del Demanio di cui al decreto n. 180 del 1o luglio 2002 nella Gazzetta Ufficiale del 2 agosto 2002, supplemento ordinario n. 157, non sono state individuate correttamente o perchè è stato loro attribuita un'erronea descrizione del bene ovvero in quanto non sono state riportate coerentemente le informazioni di natura tecnico-amministrativa;
l'Ente previdenziale originariamente proprietario, delegato dalla SCIP, alla gestione dei beni ad essa trasferiti nonché deputato ad espletare la procedura di vendita, ha sollecitato un provvedimento di rettifica del decreto n. 38602 dell'Agenzia del Demanio, allegato al sopraccitato decreto 21 novembre 2002 del Ministero dell'economia e delle finanze, e tale sanatoria sarebbe avvenuta nei tempi congrui, rispetto alla conclusione della fase SCIP 2;
i fabbricati esclusi dal decreto erano inseriti nel Piano ordinario di dismissione adottato con il decreto legislativo 104 del 1996 e pertanto automaticamente trasferito nell'operazione di cartolarizzazione successivamente attuata con il decreto 21 novembre 2002 -:
se sia a conoscenza dei fatti sopra indicati che determinano immotivati ritardi nell'alienazione con conseguente danno all'Erario, oltre che l'instaurarsi di innumerevoli contenziosi che vedrebbero l'Amministrazione soccombente;
se sussistano motivi ostativi, e se del caso quali, che impediscono l'emissione di un decreto di rettifica di quello già citato n. 38602 per l'eliminazione degli errori materiali che arrecano pregiudizio al diritto soggettivo degli attuali locatari così come si evince dall'articolo 3, commi 3 e
20 della Legge 410 del 2001 di conversione del decreto-legge n. 351 del 25 settembre 2001;
se non ritenga utile effettuare un puntuale monitoraggio delle operazioni messe in atto dall'INPDAP, dal Demanio e dalla società veicolo SCIP 2 al fine di mettere in luce eventuali discrasie tra la normativa e l'attività corrente svolta dal Ministero.
(5-01236)
NESPOLI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dei trasporti, al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
sette compagnie ferroviarie europee - FFS (Svizzera), DB (Germania), SNCF (Francia), Eurostar (Regno Unito, Francia e Belgio), NS Hispeed (Paesi Bassi), ÖBB (Austria) e SNOB (Belgio) - hanno fondato la rete Railteam, per prospettare un'alternativa all'aereo e all'auto;
questa alleanza si prefigge di trasportare almeno 25 milioni di viaggiatori entro il 2010: dieci milioni in più rispetto ad oggi;
viaggiare con i treni ad alta velocità in Europa diventerà dunque più comodo e veloce;
Railteam migliora la collaborazione fra i principali operatori ferroviari europei nell'alta velocità;
attualmente sono già collegate circa 100 città europee per un bacino d'utenza di oltre 120 milioni di persone e che interessa oltre 4.700 km di rete di diverse nazioni, con una velocità commerciale media di oltre 180 Km/h;
entro il 2010 la rete dovrebbe aumentare a 6.000 km e per il 2020 si prevede addirittura triplicarsi, come pure la velocità commerciale;
l'operazione è una risposta alle alleanze nel settore del trasporto aereo, che fanno sempre più concorrenza alla ferrovia nei viaggi fra le varie città proponendo spesso prezzi stracciati e riducendo al minimo le prestazioni di accoglienza sui voli;
la partnerschip ferroviaria si estende da Vienna a Nantes, da Amburgo a Marsiglia ed entro la fine del 2008 il nuovo treno austriaco Railjet affiancherà gli altri treni ad alta velocità già operativi come il TGV, ICE, Eurostar o Thalys;
il miglioramento delle prestazioni offerte da Railteam si basa sulla maggiore qualità del servizio e passa attraverso la proposta di un'informazione più dettagliata ai viaggiatori e migliori coincidenze;
verrà garantito un servizio di accompagnamento tanto a bordo dei treni ed in stazione e se il passeggero dovesse perdere la coincidenza, potrà salire sul treno successivo senza dover modificare il proprio biglietto;
verrà anche migliorata la vendita dei biglietti attraverso la creazione di una piattaforma comune che permetterà l'accesso all'insieme delle offerte dei vari partner di Railteam;
non si conoscono ancora i dettagli della politica dei prezzi, ma sono allo studio delle soluzioni per fidelizzare il cliente;
Railteam ha fatto notare che il treno è di gran lunga il mezzo di trasporto più ecologico, in quanto consuma ed inquina meno energia rispetto agli altri vettori; infatti uno studio realizzato in Gran Bretagna rivela che i voli Londra-Parigi e Londra-Bruxelles generano una quantità di emissioni di CO2 dieci volte superiore rispetto ad un Eurostar sullo stesso percorso;
le Ferrovie dello Stato, in un'ottica propria campanilistica, dà ampio risalto al collegamento pseudo-Alta Velocità che percorre i 260 Km che separano Milano da Venezia in «solo» 2 ore e 20 minuti, circa 100 Km in un'ora -:
quali siano state le motivazioni di carattere politico-commerciale che hanno indotto le FS a non partecipare alla Soc.
Railteam, escludendo di fatto l'Italia e le FS dalla nascente unica rete AV in Europa, anche in considerazione dell'importanza turistico-ambientale che ha l'Italia anche in relazione al target di utenza treni di qualità, posto che il Piano Industriale predisposto dall'Amministratore Delegato delle Ferrovie dello Stato Ing. Mauro Moretti, presentato ed approvato dal Governo è improntato, a suo dire, al risanamento e allo sviluppo.
(5-01243)
Interrogazione a risposta scritta:
LOMAGLIO, BANDOLI e LONGHI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
la Sogin è una S.p.A controllata al 100 per cento dal Ministero del tesoro (oggi Ministero dell'economia). La società è stata creata nel 1999 come società del gruppo ENEL a seguito della liberalizzazione del mercato elettrico, con il compito di gestire gli esiti delle attività nucleari pregresse, e in particolare di mettere in sicurezza le centrali elettronucleari in disuso e di trattare e condizionare i rifiuti radioattivi prodotti, pronti per essere conferiti al deposito nazionale;
nel 2003, successivamente alla costituzione della società, nel quadro della proclamazione dello stato di emergenza (decreto-legge 14 febbraio 2003 e OPCM n. 3267 del 2003), alla Sogin è stato affidato anche il compito di gestire, con le stesse finalità di cui sopra, gli impianti ENEA (Casaccia, Saluggia e Trisaia), del ciclo del combustibile nucleare;
la stampa e la televisione nazionali hanno dato recentemente notizia del rinvenimento di tracce di radioattività (Stronzio-90) nell'acqua potabile in vicinanza di Saluggia, riconducibili a infiltrazioni di liquido contaminato fuoriuscito dalla piscina dell'impianto EUREX in gestione alla Sogin. Il giorno dopo, gli stessi organi di informazione hanno riferito che, sullo stesso impianto, si sarebbe verificata anche la contaminazione da prodotti di fissione di 13 operai, 6 dei quali sarebbero tutt'ora sottoposti al regime di sorveglianza medica;
quanto accaduto fa da seguito a numerosi eventi simili che hanno interessato, negli ultimi mesi, impianti localizzati nei centri ENEA di Trisaia e Casaccia. In un caso, si sono verificate contaminazioni del suolo in seguito a lavori di carotaggio in prossimità della «fossa irreversibile» in cui sono stoccati vari metri cubi di liquidi radioattivi. Successivamente, si sono verificati quattro «eventi anomali» nel giro di 11 mesi. Durante due di tali eventi nove dipendenti, impegnati presso l'impianto plutonio, sono rimasti contaminati, mentre nel terzo l'esplosione di uno dei magazzini adibiti allo stoccaggio di rifiuti radioattivi, in seguito al malfunzionamento dell'impianto antincendio e dell'impianto di ventilazione da cui ne dipende il contenimento, ha provocato danni alle stesse strutture di contenimento e creato rischi di ulteriori contaminazioni. Il 13 giugno, durante un intervento di manutenzione di routine, si è di nuovo verificato l'intervento incontrollato dell'impianto antincendio, questa volta ai danni del laboratorio n. 42 del suddetto impianto plutonio, fortemente contaminato a seguito del grave incidente avvenuto nel 1974 sotto la gestione ENEA. In alcune delle suddette circostanze (contaminazioni), il vertice Sogin responsabile del sito Casaccia non sembra aver agito tempestivamente né nel rispetto delle prescrizioni, oltre che dei principi fondamentali della radioprotezione (di giustificazione delle dosi assorbite dai lavoratori e di precauzione), mentre nelle altre (antincendio), ha probabilmente consentito interventi di adeguamento del sistema antincendio a ditte non qualificate;
tali «eventi anomali» non sono l'unico segnale che getta ombre sulle
attività della SOGIN. Bisogna ricordare che i bilanci della società non sono stati approvati da parte dell'Autorità per l'energia ed il gas, come conseguenza del mancato raggiungimento degli obiettivi dichiarati nei cronoprogrammi. Va sottolineato inoltre che il processo del D&D/ER (Decontamination&Dismantling/Enviromental Remediation), vale a dire la disattivazione e lo smantellamento degli impianti, che è stata la ragione stessa della costituzione della società, non è stato ancora avviato, con conseguente progressiva esclusione dell'Italia dal processo di armonizzazione delle attività di D&D/ER avviato in ambito UE (l'Italia è attualmente il Paese in Europa che registra il più grave ritardo nell'avvio del processo di D&D/ER). A tal proposito, restano a tutt'ora irrisolti i problemi relativi alla messa in sicurezza ed allo smantellamento degli impianti dimessi, alla gestione dei rifiuti radioattivi e alla vetustà delle installazioni;
in merito a ciò, la Sogin, ad avviso degli interroganti più preoccupata di non ledere la sua immagine piuttosto che la salute dei suoi lavoratori, si ostina a non ammettere gli eventi anomali e, quando è costretta a farlo, minimizza con ostinazione la portata degli effetti radiologici, sostenendo, sulla base di una concezione in aperto contrasto con i principi base della radioprotezione (ogni dose deve essere giustificata e ridotta al minimo possibile, articolo 2 decreto-legge 230/95), che piccole ma frequenti contaminazioni interne dei lavoratori addetti alle attività, se inferiori ai limiti di legge, costituirebbero una normalità;
un quadro di gravi inefficienze, a fronte dei 900 milioni di euro fino ad ora spesi, nonostante il fatto che alla società fossero stati messi a disposizione oltre ai mezzi economici anche il quadro normativo (deroghe a leggi, poteri commissariali al Presidente, condizioni di sostanziale monopolio), che ne avrebbero dovuto garantire il buon funzionamento. A ciò va aggiunto il cattivo funzionamento nella divisione dei compiti al suo interno che ha portato al sistematico ricorso all'«outsourcing» anche per le attività d'ingegneria che rappresentano il «core business» aziendale -:
se il Ministro dell'Economia, azionista al 100 per cento della società, intenda attivarsi per un'urgente verifica sulle attività della società e sui comportamenti del suo vertice;
se il Governo intenda attivarsi al fine di provvedere ad una ridefinizione di una «policy» nazionale di medio termine per le attività di D&D/ER che istituisca l'Agenzia Nazionale per i Rifiuti Radioattivi (AGERIR), individui anche i soggetti attuatori e ne definisca le relative responsabilità, tempi e costi, assicurando le ingenti risorse finanziarie necessarie e avviando il processo del D&D/ER nel rispetto dei principi base condivisi in ambito UE;
se il Governo intenda operare per ripristinare adeguate condizioni di sicurezza nella gestione degli impianti e dei rifiuti prodotti, in particolare nei siti ex-ENEA, maggiormente compromessi in quanto è necessario avviare, da parte dell'Autorità di controllo (APAT), un'accurata verifica dello stato delle installazioni nucleari finalizzata ad accertarne il rispetto dei livelli di sicurezza imposti dalla legge;
se i Ministri interessati, ciascuno per le proprie competenze, abbiano già provveduto ad effettuare indagini di natura ispettiva e conoscitiva sui numerosi incidenti che hanno interessato i centri ex-ENEA di Trisaia e Casaccia, e l'impianto EUREX in gestione alla Sogin, e, in caso affermativo, quali siano stati i risultati di tali indagini, se siano state accertate precise responsabilità in merito e quali siano le iniziative assunte per prevenire il ripetersi di ulteriori pericolosi incidenti che mettono a rischio tanto i lavoratori quanto le popolazioni locali.
(4-04274)