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Allegato A
Seduta n. 187 dell'11/7/2007
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(Sezione 13 - Misure di contrasto agli atti di violenza e di vandalismo nelle scuole, con particolare riferimento alla reintroduzione del giudizio sul comportamento come parametro vincolante ai fini dell'accesso alle classi superiori e alle sessioni d'esame)
VOLONTÈ, BARBIERI, CIOCCHETTI, D'AGRÒ, FORMISANO, CAPITANIO SANTOLINI,
PERETTI, DRAGO, LUCCHESE, RONCONI, MEREU e COMPAGON. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
la settimana scorsa sono stati denunciati dai carabinieri di Rovigo per atti vandalici e blasfemia tre studenti diciottenni che in un istituto superiore della provincia polesana avevano danneggiato il crocifisso di un'aula, riprendendo il tutto con un telefono cellulare. Gli studenti denunciati avrebbero anche molestato un compagno, che, consenziente, si sarebbe fatto bruciacchiare il braccio con un accendino e una bomboletta spray. I ragazzi, eccitati dall'alcol, secondo la ricostruzione dei filmati fatta dai carabinieri, avrebbero, infine, danneggiato l'arredo scolastico e un'automobile parcheggiata nei pressi della scuola;
a fronte di questo ennesimo episodio di vandalismo e violenza commesso da studenti, è di questi giorni la notizia che il pubblico ministero di Palermo, Cartosio, ha impugnato la sentenza di assoluzione della professoressa imputata per abuso di mezzi di correzione e lesioni nei confronti di un alunno che aveva offeso un compagno e che per punizione era stato costretto a scrivere «sono deficiente» 100 volte sulla lavagna;
non si conoscono ancora le decisioni prese dal Ministro interrogato nei confronti degli insegnanti che si sono resi protagonisti di atti osceni o di violenza nei confronti di studenti;
il Ministro interrogato ha recentemente ribadito la necessità di dare risposte e assumersi responsabilità: «non si può far finta di nulla e, soprattutto, si deve fare in modo che nella scuola si eviti di essere tolleranti ai limiti della assuefazione, convinti che tanto le cose vanno così e non si può fare diversamente»;
è dovere delle istituzioni apprestare le condizioni affinché questi problemi vengano analizzati a fondo e siano forniti gli strumenti necessari per affrontare le cause profonde del problema, le quali esulano tuttavia dall'ambito esclusivamente scolastico -:
se non intenda, al fine di riportare un clima di legalità nella scuola e di serenità e di fiducia nel corpo insegnante, procedere, in questi mesi che ci separano dall'inizio del nuovo anno scolastico, all'introduzione o reintroduzione di disposizioni, che, ai fini dell'accesso degli scolari o degli studenti alle classi successive o all'ammissione alle sessioni d'esame, prescrivano l'espressione di un giudizio vincolante sul loro comportamento, e quali siano state le decisioni adottate nei confronti degli insegnanti che si sono resi protagonisti di atti osceni o di violenza nei confronti degli studenti.
(3-01083)