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Allegato B
Seduta n. 199 del 1/8/2007
TESTO AGGIORNATO AL 2 AGOSTO 2007
LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, il Ministro dei trasporti, per sapere - premesso che:
l'aeroporto «Arlotta» di Grottaglie dopo anni di chiusura ai voli civili sta lentamente riprendendo la sua operatività che, da quanto si apprende da notizie di stampa, dovrebbe presto divenire regolare;
ingenti sono stati i recenti investimenti pubblici per l'ampliamento delle strutture aeroportuali e per la realizzazione delle importanti infrastrutture circostanti;
l'insediamento Alenia prometteva una notevole ricaduta occupazionale, così come hanno sempre assicurato le istituzioni locali;
l'incapacità delle istituzioni locali nel recepire in tempo utile le esigenze di un moderno polo produttivo aeronautico ha consentito all'Alenia di portare in trasferta da Pomigliano d'Arco e da Foggia del personale già altamente qualificato e che non era possibile reperire in zona;
ad oggi i circa 300 tecnici dell'Alenia provengono per circa 120 unità da Pomigliano d'Arco, per circa 80 da Foggia e i restanti dall'Atitech con un saldo negativo di circa 15 unità a danno dell'occupazione locale;
il 5 giugno 2007, tre lavoratori, impiegati da circa 20 anni nella manutenzione dei complessi impianti AVL dell'aeroporto civile hanno ricevuto lettera di licenziamento dalla ditta SME SpA che ha perso la gestione dei medesimi impianti in seguito ai non trasparenti accordi intercorsi nel dicembre scorso tra enti pubblici quali l'Enac, l'Enav e l'AdP SpA;
AdP SpA durante quegli accordi aveva dichiarato di disporre di personale qualificato per la manutenzione degli impianti AVL e, di conseguenza, di non avvalersi dell'alta specializzazione acquisita dai tre tecnici grottagliesi in oltre 20 anni di lavoro presso tale impianto. Nei successivi mesi però i tre tecnici grottagliesi con la cosiddetta «familiarizzazione» hanno difatti impartito lezioni di assistenza tecnica a tre dipendenti AdP SpA inesperti in materia, assunti da sempre in tutt'altre mansioni;
già nello scorso maggio l'incapacità di risolvere un problema tecnico da parte dei pendenti AdP SpA ha costretto lo scalo aeroportuale ad una ridotta operatività per alcuni giorni, evento mai successo nel lungo periodo in cui i tre tecnici licenziati erano responsabili dell'impianto -:
se e come intendano operare in direzione della tutela dei livelli occupazionali e dei diritti dei lavoratori e come intendano, inoltre, ripristinare un accettabile livello di sicurezza di quello che ambisce a divenire uno dei più importanti scali aeroportuali dell'intera area mediterranea.
(2-00691) «Franzoso, Lazzari, Di Cagno Abbrescia, Bernardo, Uggè, Pelino, Vitali, Mazzaracchio, Palumbo, Iannarilli, Romele, Giuseppe Fini, Campa, Zanetta, Rosso, Zorzato, Fabbri, Cicu, Martusciello, Ceccacci Rubino, Picchi, Brancher, Caligiuri, Aracu, Licastro Scardino, Alfredo Vito, Aprea, Garagnani, Marinello, Gardini, Galli, Fratta Pasini».
Interrogazioni a risposta scritta:
DE ANGELIS. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali. - Per sapere - premesso che:
la società Sviluppo Italia Campania è una società regionale istituita con decreto legislativo n. 185 del 2000 volta alla creazione
e sviluppo d'impresa, che appare nella impossibilità di garantire il posto di lavoro a 63 lavoratori atipici e 12 con contratto a tempo determinato;
i lavoratori in questione, assunti nel 2004 in attuazione del decreto, hanno acquisito nel tempo professionalità e competenze e hanno pianificato progetti in forza di contratti di lavoro auspicando un futuro ricco di aspettative per loro stessi e per le loro famiglie;
la finanziaria 2007 ha disposto che le società regionali di Sviluppo Italia siano dismesse entro il 31 dicembre 2007;
con la direttiva ministeriale del 27 marzo 2007 si invita pertanto le regioni all'acquisizione delle stesse al fine di salvaguardare i livelli occupazionali -:
quali provvedimenti intenda adottare al fine di non disperdere le professionalità e le competenze acquisite nel tempo dei lavoratori in questione, tutelando i posti di lavoro nell'ambito dell'ampio progetto intrapreso dal Governo per la progressiva stabilizzazione del personale anche in ossequio della direttiva ministeriale del 27 marzo 2007 che prevede un intervento delle Regioni a salvaguardia dei livelli occupazionali, in considerazione anche delle condizioni socio-economiche in cui versa la regione Campania.
(4-04610)
TURCO, BELTRANDI, D'ELIA e PORETTI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro delle politiche europee. - Per sapere - premesso che:
nel dicembre 2006, la Regione Basilicata, con il cofinanziamento del Fondo sociale europeo, affidava alla società «Memory Consult srl» la realizzazione di un progetto formativo denominato «Formazione per autoriparatori»;
il bando di partecipazione, emanato in data 18 dicembre 2006, rientrava nell'ambito del completamento di programmazione del P.O.R. Basilicata 2000-2006 Asse III - Risorse umane, e recava in calce la firma dell'allora assessore Carlo Chiurazzi e dell'amministratore della Memory Consult srl, Antonio Imbrogno;
il sopra citato bando prevedeva un piano formativo per n. 16 allievi, fatto di 160 ore di «formazione d'aula» e 6 mesi di stage formativo presso aziende resesi disponibili ad ospitare i tirocinanti;
nel bando, inoltre, veniva stabilito che al termine del corso sarebbe stato rilasciato ai corsisti un attestato di competenza professionale;
dopo la fase di formazione in aula, svoltasi tra aprile e maggio 2007, i corsisti/tirocinanti venivano assegnati, nel mese di luglio 2007, alle aziende che prendevano parte al progetto;
in riferimento allo stage formativo, risulta che il signor Giovanni Di Leo, uno dei 16 tirocinanti, invece di essere assegnato ad un'autofficina veniva destinato per lo svolgimento della fase formativa di 6 mesi, denominata «formazione on the job» (tirocinio), ad un autolavaggio, l'azienda Panza Emanuele ubicata in Maratea (Potenza);
da sottolineare che nel sopra citato bando è dato leggere: «Il presente intervento mira a formare la figura dell'autoriparatore, figura innovativa e complessa che accorpa in sé le competenze proprie del carrozziere e del meccanico. Nell'ottica di permettere l'acquisizione di competenze spendibili nell'odierno mercato del lavoro, la figura professionale a cui si è pensato è in grado di inserirsi facilmente nel mondo del lavoro sia come lavoratore autonomo al livello artigianale, sia come dipendente di piccole aziende locali»;
in data 24 luglio 2007, il Dipartimento formazione, lavoro, cultura e sport ufficio lavoro e territorio della Regione Basilicata comunicava alla Memory Consult srl, e per conoscenza al signor Giovanni Di Leo, quanto segue: «In proposito si ritiene utile richiamare, preliminarmente, i soggetti coinvolti (soggetto attuatore ed azienda ospitante) al rispetto degli obblighi previsti dall'articolo 11 dell'Avviso
Pubblico n. 01/2005 e ribaditi nella convenzione sottoscritta con la Regione Basilicata, con particolare riferimento alla gestione del progetto (... da realizzare secondo i tempi, le fasi, le modalità ed i contenuti come dettagliatamente descritti nella proposta progettuale presentata ed approvata, assicurando l'attuazione del percorso formativo ed il conseguimento degli obiettivi professionali ed occupazionali prefissati). Dal contenuto della nota pervenuta si appalesa il mancato rispetto dei suddetti obblighi, o quantomeno un parziale ed insufficiente raccordo tra i soggetti interessati. Per quanto sopra, e non potendosi giustificare simili situazioni, si richiede alle Signorie loro, ciascuna per quanto di propria competenza, di relazionare in merito a quanto segnalato e di comunicare, altresì, se sono state rimosse le cause alla base della segnalazione e, in ultimo, se sono state assicurate all'allievo in questione le condizioni necessarie per la frequenza al corso di che trattasi»;
allo stesso Di Leo è stata, inoltre, negata la possibilità di accedere a documenti inerenti il sopra citato corso di formazione per autoriparatori;
infatti, in data 11 maggio 2007, il signor Giovanni Di Leo inviava una lettera alla Memory Consult, alla Regione Basilicata e al direttore generale ingegnere Gerardo Calvello, con la quale richiedeva una copia del progetto definitivo del corso di autoriparatore;
in data 14 maggio 2007, la responsabile area formazione della Memory Consult srl, rispondeva alla richiesta scrivendo: «La sua richiesta di ricevere in copia il progetto definitivo in riferimento al corso in oggetto è da rigettare, atteso che, il progetto di cui trattasi è un atto amministrativo depositato in Regione il cui accesso è consentito solo alle parti coinvolte nelle procedure di cui trattasi...»;
nonostante la richiesta avanzata, al signor Giovanni Di Leo, ad oggi, non è stato consentito di prendere visione dei sopra citati documenti;
la gestione del corso per «Autoriparatori», bandito dalla Regione Basilicata il 18 dicembre 2006, e le vicissitudini del signor Giovanni Di Leo, stanno a dimostrare, una volta di più, che per garantire l'efficacia degli interventi occorrerebbe attivare un monitoraggio qualitativo permanente, che risulta essere palesemente assente;
l'Unione europea, riferendosi all'utilizzo dei finanziamenti nel settore della formazione lavoro, afferma: «I programmi del fondo sociale europeo hanno raggiunto un numero molto vasto di beneficiari, ma all'ampiezza dell'intervento non ha corrisposto un'altrettanto diffusa efficacia. Sono inoltre mancati i legami tra il sostegno alle risorse umane e il settore produttivo...»;
sono eloquenti a questo riguardo alcune tabelle del Por Basilicata 2000-2006, laddove è dato apprendere che le misure destinate al contrasto della disoccupazione, per il tramite della formazione, continuano a segnalare performance deludenti. Si pensi che su 21.000 soggetti sottoposti alla formazione finalizzata all'occupazione, appena il 25 per cento di questi ha trovato uno sbocco lavorativo, con rapporti contrattuali la cui natura e consistenza sarebbe il caso di scandagliare -:
se siano a conoscenza dei fatti narrati, anche alla luce della sussistenza di finanziamenti comunitari;
come intendano intervenire, ferme restando le competenze regionali in materia per stabilire una connessione più efficace fra formazione professionale e incremento qualitativo e quantitativo del livello occupazionale;
se non intenda svolgere un monitoraggio a livello nazionale sull'efficacia dei percorsi di formazione professionale.
(4-04626)