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Allegato B
Seduta n. 199 del 1/8/2007
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TRASPORTI
Interrogazioni a risposta scritta:
SAMPERI e BURTONE. - Al Ministro dei trasporti, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
la Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ha bandito gare di appalto per i servizi di pulizia e ristorazione a bordo delle navi traghetto FS che operano nello Stretto di Messina, con modalità che mettono a rischio l'occupazione dei 45 lavoratori che, in atto e fino al 31 agosto 2007, assolvono i suddetti servizi alle dipendenze della Società Cooperativa Garibaldi;
la RFI, negli ultimi anni, in Sicilia e, particolarmente, nell'area dello Stretto di Messina ha attuato una strategia di progressivo disimpegno che ha penalizzato il servizio e l'occupazione;
sono tuttora aperte le vertenze che riguardano i treni a lunga percorrenza e la rotazione organica delle navi traghetto;
i predetti bandi di gara, sono stati contestati dai sindacati di categoria che ne hanno chiesto l'annullamento per il non rispetto del CCNL mancando la previsione della garanzia dell'occupazione per gli attuali addetti nonché per i seguenti rilievi:
con il massimo ribasso e la possibilità di ricorrere al subappalto, si peggiorano le condizioni dei lavoratori e la qualità dei servizi;
per giustificare il pesante abbattimento dei costi si prevede che le operazioni di pulizia vengano effettuate durante le soste (normalmente di pochi minuti) delle navi in porto;
le condizioni igienico-sanitarie delle navi sono state oggetto, per la loro grave inadeguatezza, di denunce da parte dell'utenza e di inchieste dei media locali e nazionali;
la Capitaneria di Porto e la Sanità Marittima di Messina, al fine di garantire condizioni igienico-sanitarie in linea con le leggi vigenti, hanno segnalato al Ministero dei Trasporti la necessità che le operazioni di pulizia si svolgano durante la navigazione e con il personale a bordo;
la RFI ha respinto qualunque richiesta di confronto con le organizzazioni sindacali di categoria e si avvicina la scadenza (31 agosto 2007) dell'attuale gestione dei servizi di pulizia e ristorazione -:
se non ritengano opportuno intervenire tempestivamente per verificare la fondatezza di quanto esposto;
se non considerano necessario sollecitare modalità di gara che assicurino l'occupazione degli attuali addetti e un servizio dignitoso soprattutto dal punto di vista igienico sanitario, oppure, in alternativa, la gestione diretta dei servizi e l'assorbimento del personale;
se non ritengano utile promuovere un confronto con l'Azienda FS per richiedere una politica di rilancio delle FS in Sicilia e nell'area dello Stretto di Messina.
(4-04603)
ALLASIA. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
gli utenti del trasporto ferroviario devono, quotidianamente, fare i conti con un servizio inefficiente, che provoca forti disagi quali, i continui ritardi, l'inadeguato numero di carrozze e l'alta frequenza di guasti;
ogni giorno i viaggiatori che utilizzano le reti locali, circa 1,3 milioni di pendolari, sono costretti a sopportare un ritardo medio di 42 minuti per i treni diretti al Sud e di 22 minuti per i treni diretti al Nord;
tali disagi, che si possono riscontrare su tutto il territorio nazionale, sono maggiormente sentiti lungo le tratte Torino-Venezia e Venezia-Udine, in quanto non esiste un collegamento diretto, né con materiale rotabile Intercity né con Eurostar, tra le città di Torino e di Udine;
la domanda di mobilità degli utenti della tratta ferroviaria Torino-Udine raggiunge numeri degni di attenzione in quanto l'area torinese è stata meta storica di immigrazione friulana e la stessa comunità ha mantenuto forti legami con la terra di origine;
i treni intercity che, come prassi di tale categoria di treni, dovrebbero fermarsi nei capoluoghi di provincia, sulla linea Torino-Venezia oltre che fermarsi in località come Desenzano, Sirmione e Peschiera, si fermano inspiegabilmente ed inesorabilmente anche nella stazione di San Bonifacio di Verona, stazione poco frequentata in quanto utilizzata, non dagli utenti dei treni Intercity, ma quasi esclusivamente dai pendolari che gravitano nell'area veronese;
tale fermata causa un notevole incremento della percorrenza degli intercity della linea Torino-Venezia stimato in almeno 10 minuti a causa del rallentamento per la fermata, la sosta e la ripresa della velocità di crociera da parte dei treni, a cui va a sommarsi il tempo di fermata nelle altre stazioni non capoluogo, 10 minuti a Desenzano, 10 minuti a Sirmione e 10 minuti a Peschiera;
inoltre i pendolari della linea Torino-Venezia e Venezia-Udine sono costretti a fare più scambi per raggiungere la città di Udine, utilizzando linee ad alta frequentazione come la Torino-Venezia e la Torino-Milano, con gravi disagi in termini di allungamento dei tempi e di affollamento delle carrozze -:
se il Ministro interrogato voglia fornire un chiarimento in merito alle scelte adottate dal gestore dell'infrastruttura ferroviaria di non realizzare un collegamento diretto, con treni Intercity ed Eurostar, tra le città di Torino e di Udine;
se il Ministro stesso possa motivare fondatamente le recondite motivazioni che costringono i treni Intercity a fermarsi in una stazione marginale come quella di San Bonifacio;
quali iniziative il Ministro intenda adottare presso le imprese ferroviarie affinché le stesse possano fornire un servizio maggiormente rispondente alle esigenze dei cittadini.
(4-04605)
LONGHI. - Al Ministro dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
a volte è bene diffidare dei benefattori;
sull'«affaire» Spinelli-Acciaierie il sottoscritto interrogante ha già presentato due interrogazioni (la 4-04075 del 18 giugno 2007, la 4-04190 del 27 giugno 2007) alle quali non ha ancora ricevuto risposta;
su La Repubblica edizione di Genova del 27 luglio 2007, in un articolo di Gabriele De Ferraris, si riporta una dichiarazione di Spinelli: «ci hanno dato il district park Cornigliano, ma a un prezzo di 13 euro a metro quadro contro i 4 euro per gli altri terminalisti nei district park»;
su Il Secolo XIX del 22 luglio 2007, in un articolo a firma Paolo Crecchi, il Presidente
della Regione Liguria, Claudio Burlando, dichiara: «Io so che in due anni non un operatore portuale si è fatto avanti per le aree lasciate libere dalle acciaierie». Alla ulteriore domanda del giornalista: «In quelle aree adesso ci sono i container di Spinelli», Burlando risponde: «Per fortuna, almeno la società che le ha in concessione incassa un canone. Il problema sarà il dopo. Per adesso la comunità portuale non ha mostrato il più timido interessamento»;
nei mesi di marzo/aprile 2007 Confindustria Genova ha svolto una ricerca preliminare presso le proprie aziende associate, volta a rilevare eventuali manifestazioni di interesse per le aree che la bonifica in corso delle ex acciaierie di Cornigliano renderà disponibili a partire dal 2010, sotto la gestione dell'Autorità portuale. Sono state presentate ben 15 manifestazioni di interesse;
il 27 giugno 2007, l'Autorità portuale di Genova ha pubblicato delle «istanze concessorie» tra le quali una recita: «Pubblicazione dell'avviso finalizzato alla raccoltadelle manifestazioni di interesse per la riconversione delle aree siderurgiche dismesse di Cornigliano»;
hanno manifestato a questo avviso interesse, a quanto risulta all'interrogante, quattro imprese: la Nuovo Borgo Terminal Containers Srl che richiede 50.000 mq; la Sotras Srl che richiede 50.000 mq; la Derrick che richiede 100.000 mq e la Silt Srl che ne richiede 35.000 -:
se risulti per quale motivo, nonostante nell'atto di concessione in comodato d'uso da parte della spa per Cornigliano al gruppo Spinelli di 140.000 mq delle aree delle Acciaierie di Genova Cornigliano, se ne indica l'utilizzo per il deposito dei vuoti trasferiti dagli Erzelli e alla modica cifra di 3 euro/mq/anno, il Comm. Spinelli dichiara invece che l'area è per il distripark di Cornigliano e ad un prezzo di 13 euro/mq/anno;
per quale motivo vi sia una differenza di 10 euro/mq/anno e chi incassi la differenza citata dal Comm. Spinelli;
se non si ritenga che se la SpA per Cornigliano avesse indetto una gara avrebbe potuto spuntare un prezzo più alto, contrariamente alle dichiarazioni di Burlando che ritiene una fortuna che il Comm. Spinelli sia disponibile a pagare un canone;
se non si ritenga inoltre che economicamente anche moralmente e legalmente più giusto dare la possibilità di partecipare ad una gara ad aziende come la Nuovo Borgo Terminal Containers Spa e la Sotras Srl che svolgono attività simili a quelle del Gruppo Spinelli e che da questo sono state sfrattate dagli spazi che occupano agli Erzelli, neutralizzando così la concorrenza e col rischio di gettare sul lastrico decine di lavoratori;
se non si ritiene che assegnando spazi delle acciaierie alla Derrick essa potrebbe ridimensionare il deposito che ha Borzoli ed alleggerire quindi il traffico pesante che intasa via Borzoli;
come potevano, nei due anni trascorsi, gli operatori portuali farsi avanti per richiedere le aree delle acciaierie se queste non erano state messe sul mercato;
se sia vero che le quantità di container depositate dal gruppo Spinelli nelle aree delle acciaierie sia ben maggiore dei contenitori tolti dagli Erzelli.
(4-04620)