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Allegato B
Seduta n. 199 del 1/8/2007
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SVILUPPO ECONOMICO
Interrogazione a risposta in Commissione:
CORDONI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 114 della leggen. 388 del 2000, commi 4 e 6, al fine di assicurare l'ottimale ripristino ambientale e di incrementare
il livello di sicurezza contro gli infortuni mediante la ristrutturazione e la modifica strutturale degli ambienti di lavoro nelle cave localizzate in giacimenti di calcare metamorfico con sviluppo a quote di oltre 300 metri, che per i loro sistemi di fratturazione e per la elevata pendenza presentino situazioni di pericolosità potenziale di particolare rilevanza ai fini della sicurezza dei lavoratori, concedeva finanziamenti in conto capitale riservati a programmi di particolare valenza e qualità ai fini del ripristino e ai fini di prevenzione, approvati dal comune in conformità al parere dell'azienda sanitaria locale, nei limiti di una disponibilità pari a lire 8 miliardi per il 2001, 15 miliardi per il 2002 e 15 miliardi per il 2003;
il 15 ottobre 2001 è stato emanato il primo bando che ha dato luogo, nel mese di novembre 2002 all'approvazione di n. 66 progetti ammessi a contributo;
nel frattempo però, l'articolo 72 della legge n. 289 del 2002 ha modificato i criteri di finanziamento alle imprese e le aziende che hanno partecipato al primo bando hanno dovuto subire le modifiche che hanno quindi allungato i tempi nell'istruttoria e nella concessione dei finanziamenti;
tali ritardi, non imputabili alle imprese, in molti casi hanno comportato la decadenza del contributo e conseguentemente la mancata realizzazione degli interventi previsti e necessari alla messa in sicurezza delle aree;
inoltre ci sono imprese che da oltre un anno hanno consegnato la rendicontazione delle spese sostenute la cui pratica ad oggi non è ancora stata liquidata;
a fronte della richiesta di numerose aziende nessun successivo bando è stato più emanato, nonostante il permanere delle risorse, e ciò ha reso inservibile uno strumento determinante per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, in un ambiente particolarmente pericoloso nel quale, spesso, si sono verificati e si verificano ancora oggi incidenti gravissimi ed anche mortali -:
se non ritengano utile prevedere nuovi finanziamenti per l'articolo 114 della legge n. 388 del 2000 e l'emissione di nuovi bandi per l'accesso a tali risorse, sia in relazione alle risorse già previste per i successivi bandi che non furono emanati, sia in considerazione dei risparmi conseguenti alla cancellazione di numerosi degli interventi previsti;
se il Ministero dello sviluppo economico reputi utile intervenire affinché siano resi disponibili a breve i finanziamenti per le imprese che dal novembre 2002, in conseguenza di un bando pubblico applicativo di una legge dello Stato, hanno maturato il diritto all'erogazione di fondi necessari al miglioramento delle condizioni di sicurezza delle cave da loro gestite;
se non reputi utile velocizzare le istruttorie per la concessione e l'erogazione dei finanziamenti.
(5-01402)
Interrogazioni a risposta scritta:
D'AGRÒ. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
secondo quanto riportato in un recente comunicato dell'Autorità per l'energia e il gas «l'esperienza degli inverni scorsi, la mancata disponibilità per l'inverno prossimo di ulteriori capacità di importazione da gasdotti e rigassificatori e l'eventuale riduzione delle attuali disponibilità di stoccaggio sono motivo di seria preoccupazione per l'intero sistema nazionale del gas»;
l'Autorità avverte che «la capacità di stoccaggio potrebbe ridursi nell'eventualità della mancanza o del venir meno di alcune autorizzazioni per realizzare nuovi siti e garantire almeno il mantenimento di tutte le disponibilità esistenti»;
gli stoccaggi non sono altro che vecchi giacimenti di gas esauriti, riutilizzati come grandi serbatoi reimmettendo d'estate metano di importazione per poi usarlo d'inverno; pertanto non è sufficiente ripompare dentro il gas, ma occorrono lavori di adattamento che richiedono alcuni anni;
grazie al miglioramento degli stoccaggi esistenti, oggi sono disponibili 13,9 miliardi di metri cubi, contro i 12,9 del 2005 quando, a seguito della prima crisi del gas, si era deciso di aumentare la capacità;
i quantitativi di metano negli ultimi anni sono stati sprecati perché, come afferma l'Autorità, «non è entrato in esercizio alcun nuovo campo di stoccaggio, malgrado il Ministro per lo sviluppo economico abbia selezionato alcuni giacimenti ed abbia provveduto all'assegnazione agli operatori interessati di quattro assegnazioni per una capacità complessiva di 2,5 miliardi di metri cubi»;
allo stato attuale rimane tutto fermo perché manca la Valutazione di impatto ambientale (VIA), al fine di comprendere quale influenza potrebbe avere sull'ambiente l'uso di vecchi giacimenti profondi tra i due e i tremila metri sotto terra;
a Settala (Milano) c'è uno stoccaggio da 1,2 miliardi di metri cubi che da cinque anni ha aumentato la capacità a 1,7 miliardi grazie a gas immesso a pressioni più alte, ma adesso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha chiesto la Via anche per quel mezzo miliardo di metri cubi aggiuntivi e quindi è tutto bloccato;
a San Potito-Cotignola (Ravenna) c'è già la Valutazione positiva della regione, ma manca quella del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
da quando entrato in carica questo Governo, di Valutazione di impatto ambientale è stata fatta, pochi giorni fa, solo quella relativa al rigassificatore di Rovigo -:
se non sia opportuno sbloccare al più presto le procedure della VIA per gli stoccaggi onde evitare che le riserve di metano non siano sufficienti per il prossimo inverno.
(4-04616)
MAZZOCCHI. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione. - Per sapere - premesso che:
risulterebbe che l'Enea, ente pubblico a supporto delle politiche di competitività e di sviluppo sostenibile in campo energetico-ambientale, abbia attivato alcune procedure di nomine dei dipendenti, dei Consiglieri di Amministrazione e dei membri del collegio Sindacale, relative alla copertura di posizioni di Responsabili di Dipartimenti e Direzioni Centrali, di Presidenti, di Amministratori nelle società, consorzi ed associazioni partecipate dell'Enea, che presenterebbero, ad avviso dell'interrogante, elementi di illegittimità sotto il profilo dell'accesso poiché non rispondenti ai criteri di selezione e/o sistema concorsuale così come previsto dalle norme di legge e dallo stesso articolo 105 del regolamento di funzionamento adottato dal medesimo;
la Legge Finanziaria per l'anno 2007, nei commi da 587 a 589 dell'articolo unico, avrebbe introdotto ulteriori obblighi di pubblicità per tutte le Pubbliche Amministrazioni, relativamente alla loro partecipazione a consorzi, a società a parziale o totale partecipazione pubblica, stabilendo delle sanzioni puntuali per la violazione di tali obblighi;
inoltre, il comma 593, prevedrebbe l'obbligo di pubblicazione sul sito web dell'amministrazione o del soggetto interessato dei compensi e delle retribuzioni
degli amministratori delle società partecipate direttamente o indirettamente dallo Stato, dei dirigenti con incarico conferito ai sensi dell'articolo 19, comma 6 del Decreto legislativo n. 165 del 2001, nonché dei consulenti, membri di commissioni e di collegi e dei titolari di qualsivoglia incarico corrisposto dallo Stato, da enti pubblici o da società a prevalente partecipazione pubblica non quotate in borsa;
occorre tener conto delle sopra citate disposizioni della legge finanziaria per l'anno 2007, unitamente ai principi e agli obblighi previsti dalla Direttiva del 1o febbraio 2007 del Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione, in tema di trasparenza e legalità in materia di conferimento degli incarichi dirigenziali, di amministrazione e consulenza e in generale di gestione ed infine, considerare che all'Enea, si applicherebbero le disposizioni del Decreto Legislativo del 30 marzo 2001 n. 165;
ad oggi, risulterebbe che l'Enea non abbia ottemperato agli obblighi in materia di conferimento degli incarichi dirigenziali e di amministrazione, sia agli obblighi inerenti le consulenze stante il fatto che risulterebbero esser stati assegnati numerosi incarichi a personale e società esterne nonostante vi sia, all'interno dell'ente, personale qualificato ad assolvere tali compiti; infine, risulterebbe che l'Ente, non abbia rispettato gli obblighi di pubblicità delle remunerazioni sopra menzionati violando, ad avviso dell'interrogante, gli obblighi di legge e ledendo, di fatto, quel particolare vincolo fiduciario che caratterizza le Pubbliche Amministrazioni -:
se i fatti corrispondano al vero, si richiede ai Ministri interrogandi, se siano al corrente della situazione testè prospettata e quali iniziative intendano adottare affinché si possa addivenire ad una gestione trasparente da parte del Cda dell'Ente stesso.
(4-04619)
MAZZOCCHI. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione. - Per sapere - premesso che:
risulterebbe che l'Enea, ente pubblico a supporto delle politiche di competitività e di sviluppo sostenibile in campo energetico-ambientale, ai sensi dell'articolo 22, comma 4, del decreto legislativo 3 settembre 2003, n. 257, debba avvalersi del patrocinio dell'Avvocatura generale dello Stato, ai sensi dell'articolo 43 del regio decreto 30 ottobre 1933, n. 1611;
risulterebbe che l'Enea sia già dotata di un proprio Ufficio Legale, la cui struttura, sembrerebbe poter contare su circa dieci dipendenti in possesso di laurea in Giurisprudenza e relativa iscrizione all'albo di categoria;
recentemente sarebbero sorti numerosi contenziosi a fronte dei quali l'Enea si sarebbe avvalsa di studi legali esterni nonostante la struttura e la competenza legale nella stessa presenti;
a tal proposito, risulterebbe che l'Ente non solo si sia avvalso, in numerosi contenziosi, di studi legali esterni, ma, fatto ancor più grave, ne sarebbe conseguito un forte sperpero di denaro stante il fatto che le parcelle, riconosciute per l'assolvimento di tali attività legali esterne, risulterebbero alquanto onerose;
in particolare, risulterebbe che uno di questi contenziosi sarebbe sorto a fronte di un licenziamento effettuato dall'ente nei confronti di un dipendente reo, secondo l'ente, di aver commesso atti illeciti;
la difesa dell'ente risulterebbe esser stata affidata ad uno studio legale esterno con relativa parcella onerosa;
tale vicenda giudiziale risulterebbe esser stata conclusa con una transazione, proposta dal giudice, pena un giudizio negativo sul provvedimento di licenziamento e, conseguente riassunzione del dipendente;
la transazione risulterebbe, ad avviso dell'interrogante, esser stata svantaggiosa per l'ente stesso, stante il fatto che quest'ultimo non solo sembrerebbe aver dovuto rimborsare al dipendente l'indennità di fine rapporto ma, sembrerebbe aver dovuto anche rimborsare le ferie maturate trattenute quale recupero economico al momento del licenziamento -:
se i fatti corrispondano al vero, si richiedono ai Ministri, secondo le rispettive competenze, le motivazioni per le quali l'Enea non si avvalga della propria struttura legale e del patrocinio dell'Avvocatura generale dello Stato;
quali provvedimenti e a carico di chi intendano adottare, in particolare per il recupero delle somme corrisposte dall'ente in relazione alla vicenda citata in premessa.
(4-04628)