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Allegato B
Seduta n. 199 del 1/8/2007
ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interrogazioni a risposta scritta:
ANTONIO PEPE. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
il giorno 24 luglio 2007 il Gargano ed in particolare la zona compresa tra Peschici e Vieste è stata oggetto di un incendio che ha avuto effetti devastanti sull'intero territorio del promontorio dauno;
le zone interessate della calamità sono tra le più belle e ricche dell'intera Regione da un punto di vista ambientale e paesaggistico e sono costituite da secolari foreste che declinano verso il mare fino a diventare vegetazione tipicamente mediterranea intervallata da spiagge e rocce;
la attività economica prevalente della zona garganica è il turismo, un settore che vede impiegati migliaia di addetti e si articola in infrastrutture di grande pregio quali numerosi alberghi, camping, residence e strutture ricettive prevalentemente localizzate nei dintorni di Peschici e di Vieste;
l'intera zona interessata dall'incendio è parte del Parco Nazionale del Gargano, una istituzione molto apprezzata dai cittadini residenti e dai turisti per la sua azione in difesa del territorio e della salvaguardia della fauna e della flora locale;
encomiabile è stata la popolazione locale che con generosità materiale e d'animo ha fronteggiato la emergenza, mitigandone gli effetti dannosi, attingendo alle risorse proprie, dando sostegno agli oltre 4000 tra sfollati, turisti in fuga ed a quanti in questa grave situazione avevano perso beni ed averi;
altrettanto importante è stato il lavoro dei pompieri, delle guardie forestali e dei volontari nell'immane sforzo di contenere l'avanzata del fuoco, e nei giorni successivi ai fatti, dei magistrati del Tribunale di Lucera che hanno in pochi giorni iniziato le indagini per scoprire cause ed esecutori materiali di un gesto che non trova qualificazioni -:
quali iniziative urgenti intenda assumere, oltre alla proclamazione dello Stato di calamità naturale, al fine di rendere concreto e visibile l'impegno delle Istituzioni Nazionali in una terra che ha visto in pochi minuti andare in fiamme un lavoro decennale, una terra ed una popolazione che però hanno già dimostrato la volontà di volersi risollevare per riprendere il cammino dello sviluppo;
in particolare se non ritenga di poter avviare la procedura per la concessione del riconoscimento delle alte onoreficienze al valor civile per il comune di Peschici, esempio di civico senso di solidarietà.
(4-04601)
MIGLIORI, ULIVI e MARTINELLI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere:
se corrisponda a verità che nella giornata di sabato 28 luglio scorso il sottosegretario ai beni culturali Andrea Marcucci sarebbe atterrato con un elicottero presso l'Isola d'Elba in una piazzola negata addirittura all'elisoccorso del 118 che, non a caso, rappresenta un grosso problema per celeri collegamenti in caso di emergenza;
i motivi per i quali l'atterraggio non è avvenuto presso l'aeroporto di Marina di Campo;
chi e per quali motivi sia stato autorizzato l'atterraggio all'elicottero in tale area;
se trattasi di un elicottero privato o in dotazione della Presidenza del Consiglio;
se il Governo intenda assumere iniziative in merito;
se il Governo intenda risolvere ed in quali termini l'individuazione di un'area per l'elisoccorso utilissima non solo per il sottosegretario Marcucci ma per tutta l'Isola d'Elba.
(4-04617)
BONELLI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
gli organi istituzionali a tutti i livelli e i mezzi d'informazione hanno più volte posto all'attenzione generale le questioni ambientali che riguardano l'area di Malagrotta-Valle Galeria all'ovest della capitale;
da molti anni gli abitanti del quadrante ovest di Roma vivono una situazione assolutamente preoccupante a livello ambientale, dovuta all'inquinamento olfattivo, atmosferico e del sottosuolo;
l'area di Malagrotta ha svolto un servizio alla città e presenta un problema di saldo ambientale e di destino degli impianti esistenti che hanno prodotto l'inquinamento della zona: discarica, inceneritore dei rifiuti ospedalieri, raffineria di Roma, oltre ai problemi derivanti dalle cave e dagli elettrodotti;
le zone della Valle Galeria e Malagrotta sono tra quelle a maggior rischio ambientale d'Italia, come definito dal Ministero delle politiche ambientali;
sono stati eseguiti monitoraggi della qualità dell'aria da parte dell'ARPA Lazio, i cui dati non sono tuttavia sufficienti a definire con precisione l'entità dell'inquinamento;
l'insieme delle questioni richiede una assunzione di responsabilità non solo dell'amministrazione comunale, regionale e provinciale ma anche del Governo nazionale;
risulta in attuazione un vasto intervento di edilizia economica e popolare (legge n. 167 del 1962) nell'area;
vanno considerate le previsioni del NPRG (Nuovo piano regolare generale) e le scelte che il Comune di Roma e i Municipi coinvolti hanno fatto con l'adozione dello strumento urbanistico, e il fatto che la presenza della raffineria, della discarica e dell'inceneritore non è più compatibile con gli orientamenti programmatori che la città si è data;
con il NPRG sono state introdotte norme per la trasformazione delle aree di interramento dei rifiuti tal quali ad agricole dopo la bonifica delle stesse;
considerato il contesto ambientale descritto, il tema della gestione del ciclo dei rifiuti rappresenta una urgenza per evitare ampliamenti della discarica, già attualmente considerata come la più grande d'Europa, dovendo puntare invece alla sua chiusura;
la Direttiva europea 1999/31/CE, recepita nel decreto legislativo n. 36 del 2003, successivamente modificato, prevedeva la fine del conferimento in discarica dei tal quali con scadenza al 31 dicembre 2006;
di proroga in proroga, il termine fissato originariamente al 16 luglio del 2005 nell'articolo 17 dello stesso è stato definitivamente e inderogabilmente fissato al 31 dicembre 2007;
occorre assumere rapidamente una decisione al fine di evitare un'emergenza rifiuti per la città di Roma e tale che il conferimento dei rifiuti in discarica produca oltre al prolungamento temporale anche l'ampliamento di fatto della medesima riproducendo una situazione di servitù che non produrrebbe una modifica della grave situazione in essere;
l'ex Commissario Delegato per l'Emergenza Ambientale Marco Verzaschi ha emanato le Ordinanze n. 14 e 16 del 25 marzo 2005 sulla gestione dei rifiuti, la prima sul conferimento del F.O.S. e delle scorie del gassificatore di Malagrotta nella zona cosiddetta «Testa di Cane» (a ridosso dell'abitato del quartiere Massimina) e la seconda sulla localizzazione
dell'impianto di gassificazione, appunto, all'interno della discarica di Malagrotta;
una politica dei rifiuti in coerenza con il decreto legislativo n. 22 del 1997 deve prevedere una azione volta alla diminuzione della produzione dei rifiuti e all'aumento sostanziale e non marginale della raccolta differenziata;
nell'area denominata «Testa di Cane», il gestore della discarica aveva già tentato a due riprese un analogo allargamento dell'area di intervento della discarica, nel 1997 e nel 1998, e che in entrambi i casi questi progetti furono bloccati dalle autorità comunali, regionali e provinciali;
se si ritenga necessario:
a) realizzare lo studio di valutazione d'impatto ambientale strategico (VAS) «che valuti il complesso degli impatti generati dagli impianti in una visione unitaria e individui gli interventi di minimizzazione, mitigazione, e soprattutto di compensazione» relativo all'area di Malagrotta prima della prevista entrata in fuzione del gassificatore e di verificare la legittimità delle ordinanze commissariali n. 14, n. 16 del 25 marzo 2005, emanate dall'Assessore Marco Verzaschi relative all'autorizzazione del gassificatore;
b) avviare una campagna di rilevamento completo sulle polveri sottili e ultrasottili nell'area, (dalle PM 10 fino alle polveri ultrafine): campagna i cui risultati dovranno essere valutati prima di concedere l'autorizzazione all'entrata in funzione dell'impianto;
c) verificare l'eventuale riconoscimento e la congruità dei contributi statali CIP 6-Certificati Verdi che sarebbero destinati al gassificatore di Malagrotta;
d) elaborare un rapporto completo sullo stato dell'ambiente nell'area di Malagrotta e del quadrante Ovest di Roma e sull'entità reale dell'inquinamento;
e) ristabilire il pieno uso del benefit ambientale per le aree cui esso è destinato, come ad esempio quella di Malagrotta, ufficialmente classificata come «sito a rischio di incidente rilevante» (decreto legislativo n. 334 del 1999 «Seveso II») per la quale il Comune di Roma aveva chiesto nel 1997 la «Dichiarazione di Area a Rischio di Crisi Ambientale»;
f) evitare l'allargamento ulteriore della discarica di Malagrotta, la più grande d'Europa, che riguarderebbe, in particolare, l'abitato e il quartiere di Massimina.
(4-04625)