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Allegato B
Seduta n. 201 del 10/9/2007
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DIFESA
Interrogazione a risposta orale:
DEIANA. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
nel corso di un'audizione svolta davanti alla Commissione Difesa della Camera dei deputati il Ministro interrogato ha affermato che i poligoni militari di Capo Teulada e Salto di Quirra, in Sardegna, non verranno dimessi, perché si tratta di «strutture indispensabili» alla difesa;
nel giugno scorso, a seguito della riunione del Consiglio dei ministri con cui si confermava la scelta di prorogare per cinque anni la servitù militare relativa al deposito di munizioni situato nella caserma Guardia del Moro nell'isola di Santo Stefano, era stata prevista l'istituzione di un tavolo politico, presieduto da Romano Prodi, che avrebbe dovuto affrontare la questione dei poligoni;
nella riunione del tavolo il Ministro della difesa avrebbe dovuto riferire sugli approfondimenti che il ministero aveva effettuato sugli eventuali siti alternativi a Teulada per le esercitazioni militari e sui costi di questo avvicendamento;
nel corso dell'audizione in commissione, e come riportato anche dalle agenzie stampa, il Ministro interrogato ha sostenuto la tesi che i due poligoni sono fondamentali per due motivi. Il primo riguarda l'addestramento delle forze armate, che devono saper utilizzare al meglio mezzi e strumenti a disposizione. Il secondo motivo riguarderebbe le difficoltà incontrate non tanto nella individuazione di poligoni alternativi, magari all'estero, ma utilizzo di ingenti risorse e i problemi con i vincoli internazionali;
il territorio della Sardegna è stato, ed è, un luogo dove il peso delle servitù militari ha inciso in maniera incisiva sulle popolazioni locali;
i poligoni richiamati in premessa sono utilizzati non solo dalle forze armate italiane, ma intensamente anche da forze armate di Paesi alleati -:
se il Ministro non ritenga di dover chiarire con precisione se la decisione di confermare l'utilizzo di entrambi i poligoni derivi da esigenze nazionali o da necessità avanzate da forze armate di Paesi alleati;
se non ritenga necessario richiedere ai Paesi alleati che utilizzano tali strutture di individuare siti alternativi in modo da permettere una consistente diminuzione dell'utilizzo dei poligoni e quindi la possibilità di rivedere la scelta.
(3-01183)
Interrogazioni a risposta scritta:
FUGATTI. - Al Ministro della difesa, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il Comune di Ala si trova in Bassa Vallagarina, nella parte meridionale del Trentino, a pochi chilometri di distanza dal confine con la provincia di Verona;
negli ultimi mesi nel circondario della Bassa Vallagarina, ed in particolare nel comune di Ala, si sono verificati numerosi episodi criminosi, quali rapine a negozi, furti in appartamenti durante le ore notturne, danneggiamenti ad automobili;
durante la notte cittadini ed esercenti subiscono tali atti criminosi portati a termine per lo più da soggetti ancora ignoti;
più volte la stampa locale ha sollevato con forza tali episodi, ritenendoli causa di preoccupazione per la popolazione;
questi fatti criminosi avvengono nonostante lo sforzo costante e continuo da parte delle forze dell'ordine che hanno negli ultimi mesi ulteriormente intensificato la loro attività di prevenzione, soprattutto nelle ore notturne;
secondo informazioni a disposizione dell'interrogante, con riferimento alla Stazione dei Carabinieri di Ala vi è però una problematica che perdura da oltre un anno che creerebbe non poche difficoltà organizzative in fase di controllo del territorio e di prevenzione dei fenomeni criminosi da parte delle locali forze dell'ordine;
infatti, la Stazione dei Carabinieri di Ala non dispone da oltre un anno di un Comandante effettivo, essendo la carica tuttora vacante o comunque assegnata per periodi temporanei e non definitivi;
l'interrogante ritiene che la mancanza della maggiore carica all'interno della Stazione dei Carabinieri di Ala, nonostante l'impegno di chi si è con responsabilità susseguito negli ultimi tempi a ricoprire questo delicato ruolo, sia un limite oggettivo per la organizzazione della attività di prevenzione dei reati criminosi nel territorio interessato;
come già spiegato, la Bassa Vallagarina e il Comune di Ala, sono località facilmente raggiungibili dalla vicina provincia di Verona tramite collegamenti stradali, ed è in fase di progettazione il trasferimento della sede della Caserma dei Carabinieri di Ala in prossimità della strada statale n. 12, primaria arteria di collegamento nord-sud del Basso Trentino -:
se i Ministri siano a conoscenza dei fatti spiegati in premessa;
per quale motivo la carica di Comandante dei Carabinieri di Ala sia da oltre un anno vacante;
se i Ministri competenti intendano attivare le iniziative necessarie, e in quale termine di tempo, per porre fine a questo stato di precarietà, al fine di garantire una puntuale organizzazione della prevenzione dei reati criminosi in Bassa Vallagarina.
(4-04707)
DE ZULUETA. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
il Corriere della Sera del 30 luglio 2007, in un articolo a firma di Ennio Caretto, riporta notizia di un articolo apparso sul Washington Post sulla «Guerra privata» in corso in Iraq, quella dei contractors addetti alla sicurezza;
il Washington Post, denuncia lo scandalo della Crescent, una società fondata dall'italiano Franco Picco, al servizio dei nostri militari fino al loro ritiro;
il giornale ha accusato la Crescent, che a marzo è stata cacciata dalla base USA di Tallil, di aver violato i regolamenti e di non aver protetto il personale;
il quotidiano statunitense, ha ricordato che il 16 novembre scorso durante lo sgombero delle nostre truppe, un convoglio di ben 37 camion scortato da sole 7 guardie della Crescent è stato bloccato da 30-40 terroristi, e che 5 delle guardie, 4 americani ed un austriaco, sono state sequestrate. Secondo Paul Chapman, il vice di Picco, gli italiani erano responsabili del monitoraggio del convoglio, ma toccò alle forze Usa andare in soccorso;
il Washington Post traccia un quadro ambiguo dei rapporti tra la Crescent e il
nostro contingente, e pubblica la foto di una tessera che Picco sostiene di avere dato ai dipendenti su autorizzazione italiana: intitolata a David Corner, una delle 5 guardie sequestrate, reca due scritte, «Italian Military Logistic Security» in inglese e «Capo del servizio amministrativo» in italiano, nonché la firma «Argentieri», anche se il giornale non esclude che possano essere false;
il quotidiano aggiunge che secondo Picco, durante il nostro ritiro, Crescent fece «trasporti quasi quotidiani per i militari dell'Italia con cui aveva un lungo contratto di assistenza» verso e dalla base di Tallil, vicino alla nostra zona di Nassirya, dove avevamo uomini e attrezzature;
a Tallil Picco gestiva un ristorante ed una pizzeria per i soldati, secondo quanto da lui stesso riferito la Crescent fu fondata nel 2003 in difesa dei camion appartenenti ad una sua azienda marittima, la Mercato del Golfo, che percorrevano l'Iraq, si allargò subito, raggiungendo le destinazioni più rischiose a prezzi più bassi rispetto ai concorrenti, all'apice delle sue fortune incassava da 600 mila a 800 mila dollari al mese;
in una intervista rilasciata a novembre, Picco precisò che si era assunto anche il compito di difendere i militari, i suoi dipendenti erano soldati di ventura occidentali che venivano pagati fino a 7.000 dollari al mese, mentre gli iracheni ne percepivano solo 600;
il Washington Post afferma che la base di Tallil chiuse la Crescent quando scoprì che nascondeva armi vietate come granate e missili, e sostanze messe al bando come birre e steroidi;
il giorno dell'imboscata al convoglio, da 7 a 11 iracheni dovevano accompagnare le 7 guardie occidentali, ma non si presentarono alla partenza, arrivò solo il traduttore che, s'apprese poi, era d'accordo con i terroristi;
il sequestro, il più grave per gli USA, costrinse la società a ridurre le operazioni a gennaio, a febbraio il comando americano le contestò gravi irregolarità, e a marzo Picco si addossò la piena responsabilità delle infrazioni, ripiegando su Kuwait City, dove poi sbarrò l'ufficio;
il Washington Post chiede un'inchiesta sui contractor che in Iraq hanno guadagnato miliardi ma sacrificato molte vite umane -:
se le notizie riportate nell'inchiesta del Washington Post corrispondano al vero e, se sì, chi, come e quando nel nostro Governo abbia deciso di avvalersi delle prestazioni della Crescent e quanto queste siano costate al contribuente italiano;
se, anche alla luce degli impegni assunti dal Governo il 7 marzo 2007 con l'odg accolto come raccomandazione a firma Bonelli e De Zulueta (9/2193/3), che impegna il Governo «ad adottare le opportune iniziative normative, anche urgenti, volte a regolamentare la materia nel suo complesso», se non ritenga opportuno quanto prima comunicare al Parlamento quale sia lo stato dei lavori di tale regolamentazione.
(4-04712)