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Allegato B
Seduta n. 201 del 10/9/2007
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SALUTE
Interrogazione a risposta in Commissione:
PORETTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
secondo quanto previsto dall'ordinanza «Misure urgenti in materia di cellule staminali da cordone ombelicale» in Italia non si può conservare per uso autologo il proprio cordone ombelicale se non in casi specificatamente previsti, il comma 4 dell'articolo 1 prevede che la conservazione autologa è prevista solo per «famiglie ad alto rischio di avere ulteriori figli affetti da malattie geneticamente determinate»;
all'articolo 4 della stessa ordinanza si disciplina la procedura per permettere la conservazione autologa del cordone ombelicale presso banche estere. Al comma 2 dell'articolo 4 si legge: «l'autorizzazione all'esportazione, ai fini della conservazione, di campioni di sangue cordonale autologo è richiesta al Ministero della salute, dai soggetti, diretti interessati che, preso atto dei contenuti della presente ordinanza, e non ricorrendo le condizioni di cui all'articolo 1, commi 3 e 4, previo counselling con il Centro Nazionale Trapianti, e previo accordo con la Direzione
Sanitaria sede del parto, decidano di conservare detti campioni a proprie spese presso banche operanti all'estero»;
l'Ospedale Vittore Buzzi di Milano non accetta la richiesta di avviare le procedure per poter conservare il cordone ombelicale nelle banche estere. A tale legittima richiesta il centralino risponde che il primario in accordo con la direzione sanitaria, non consente il prelievo del sangue cordonale a fini autologhi ma solo allogenici;
tale comportamento appare all'interrogante illegittimo in quanto contrario a quanto previsto nell'ordinanza;
attualmente in Italia si raccoglie meno del 10 per cento dei cordoni ombelicali, gli altri vengono buttati tra i rifiuti biologici della sala parto. Nel mese di dicembre 2006 erano più di 16 al giorno le donne che ricevevano dal Centro nazionale trapianti il permesso per conservare il proprio cordone ombelicale in banche estere -:
quali provvedimenti intenda prendere il Ministro della salute per fare sì che venga rispettato il diritto alla conservazione autologa previsto nell'ordinanza e per fronteggiare questa evidente violazione dell'ordinanza.
(5-01417)
Interrogazioni a risposta scritta:
NICOLA COSENTINO. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
un recente studio presentato in Campania dal titolo: «Trattamento dei rifiuti: correlazione tra rischio ambientale, mortalità e malformazioni congenite», in collaborazione con l'Organizzazione mondiale della sanità, l'Istituto superiore di sanità, il Consiglio nazionale delle ricerche e l'Osservatorio epidemiologico della Regione Campania, ha dimostrato in maniera inequivocabile un aumento del tasso di mortalità generale e di mortalità connessa ai tumori nel territorio di Acerra, confermato tra l'altro anche dal distretto sociosanitario 69 dell'ASL Napoli 4;
tale studio che ha inoltre classificato in cinque gruppi, i 196 Comuni campani oggetto della relazione, secondo il livello di pericolosità crescente, posiziona Acerra alla classe 5, ovvero la più alta per tasso di mortalità per tumore del fegato e dello stomaco, con un trend dell'8 per cento in più per malformazioni congenite del sistema nervoso e del 14 per cento in più per quelle dell'apparato genitale;
lo studio in questione inoltre, fa riferimento ai dati monitorati fino al 2002, non considerando conseguentemente gli anni successivi e le relative statistiche sul gravissimo fenomeno;
ulteriori studi specifici hanno evidenziato che negli ultimi venti anni, presso l'ASL Napoli 4 di Acerra, si sono registrati i più numerosi casi di decessi rispetto all'intera Campania, per cause cardiovascolari e circolatorie;
risulta evidente pertanto una palese associazione tra le sostanze inquinanti, le diossine, i metalli pesanti e i danni endoteiali al microcircolo polmonare e cardiaco, responsabili di tali patologie, che costituiscono pertanto una concausa della gravissima situazione ambientale in cui si trova Acerra, cosi come confermato da un recente decreto del Presidente del Consiglio Prodi, che ha dichiarato la città di Acerra, zona a disastro ambientale, nominando il Sindaco commissario per le bonifiche;
l'intera popolazione della predetta città, è costantemente in allarme per i molteplici pericoli per la salute, causati dalla contaminazione dei prodotti agroalimentari, incluso il latte da diossina ed i prodotti lattiero-caseari, nonché le verdure a foglia larga e l'intero settore ortofrutticolo, le cui zone quali: Calabricito e Pantano sono a forte produzione e diffusione ortofrutticola, ove tra l'altro si continua a coltivare e produrre alimenti e ad allevare animali quali: conigli, galline,
maiali che nel loro corpo accumulano diossina che per il 90 per cento veicola nella catena di produzione alimentare -:
quali misure urgenti intenda intraprendere, al fine di verificare se effettivamente sussistano realmente pericoli di contaminazione da diossina nelle fasi di produzione della catena alimentare;
se non ritenga opportuno prevedere adeguate misure finanziarie finalizzate all'istituzione di un Osservatorio di studio, da concordare con le ASL della Regione Campania, l'assessorato regionale alla sanità, l'Istituto superiore di sanità, di concerto con i medici di base del territorio già cooptati in una commissione con l'ASL Napoli 4, per monitorare il livello di diossina esistente nella città di Acerra, prima dell'avvio della realizzazione dell'inceneritore;
se non ritenga infine disporre per il tramite del Commissario nominato dei controlli preventivi, alla realizzazione del predetto inceneritore, al fine di verificare se sussista un livello effettivo di sicurezza per la salute di migliaia di bambini nonché di tutti i residenti nella zona di Acerra in considerazione che la diossina nei suoi cogeneri 2, 3, 4, 7 e 8 tetraclorodi, benzenediossina e Tcdd è cancerogena, come stabilito dall'Agenzia europea per il cancro, e che appare probabile sia diffusa proprio nella zona interessata.
(4-04690)
MURA. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
i principali quotidiani italiani il giorno 7 settembre hanno riportato la notizia della pubblicazione da parte della rivista scientifica Lancet di uno studio commissionato dall'agenzia britannica che vigila sui cibi all'Università di Southampton;
dai risultati di tale studio si apprende che le sostanze coloranti e conservanti presenti in bibite e cibi quali snack e merendine, ma anche gelati, caramelle e chewing-gum, possono avere effetti negativi sulla salute dei bambini producendo iperattività e deficit dell'attenzione;
in totale sono stati studiati 153 bambini di tre anni e 144 di otto ed è stato riscontrato che alcuni di questi diventavano iperattivi e prestavano meno attenzione a scuola quando assumevano cibi e bevande contenenti le sostanze di cui sopra, rispetto ai coetanei che non li assumevano;
l'Agenzia alimentare dell'Unione Europea ha chiesto di esaminare il rapporto britannico per valutare la possibilità di prendere provvedimenti su scala continentale contro queste sostanze;
in Italia i bambini affetti da iperattività o sindrome Adhd possono essere sottoposti a terapie che si basano sull'assunzione di psicofarmaci quali il Ritalin -:
se in Italia siano in commercio cibi o bevande che contengono le stesse sostanze coloranti e conservanti che lo studio dell'Università di Southampton ha dimostrato essere nocive per i bambini ed eventualmente quali misure ritenga di adottare in proposito.
(4-04723)