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Allegato B
Seduta n. 210 del 25/9/2007
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SVILUPPO ECONOMICO
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
con precedente interpellanza del 19 giugno 2007, in conseguenza della Delibera CIPE n. 179 del 22 dicembre 2006, «Applicazione del punto 6.4 della Delibera Cipe n. 17/2003 - Decurtazione delle risorse», con cui veniva monitorato lo stato di attuazione degli Accordi di Programma Quadro per gli interventi realizzati dalle Amministrazioni centrali e regionali e vengono applicate sanzioni alle Amministrazioni che non hanno impegnato le risorse entro le scadenze previste, Delibera che decurtava totalmente alla Regione Puglia una somma pari a 57,6 milioni di euro, i sottoscritti chiedevano al ministero se vi fosse la possibilità, mediante il meccanismo delle proroghe già attuato in passato ma che stavolta la Regione Puglia non aveva chiesto, di scongiurare la perdita di queste risorse;
in data 13 settembre 2007, il viceministro allo Sviluppo Economico, Sergio D'Antoni, rispondeva con dovizia di particolari a quella interpellanza consegnando ai sottoscritti un documento del ministero dal quale si evinceva che, alla somma di 57,6 milioni di euro, oggetto di decurtazione totale da parte del Cipe nei confronti della Regione Puglia per sua incapacità a rispettare le scadenze del 31 dicembre 2005 e del 31 marzo 2006, entro le quali gli Accordi di Programma Quadro finanziati con la Delibera Cipe 17/2003, avrebbero dovuto generare obbligazioni giuridicamente vincolanti, si aggiungevano purtroppo ulteriori decurtazioni;
nel documento del ministero, infatti, si faceva riferimento anche alle quote assegnate dal Cipe alle Amministrazioni centrali di settore e da queste destinate alla Regione Puglia, in riferimento alle quali il Cipe ha decurtato un totale di 26,5 milioni di euro; nonché alla situazione dell'accantonamento per le Amministrazioni centrali, in riferimento alle quali il Cipe ha decurtato 31,7 milioni di euro;
ne deriva che il totale dei finanziamenti che la Puglia viene a perdere è di 115,8 milioni di euro;
nel corso di una audizione presso la Commissione Bilancio della Regione Puglia, l'assessore al Bilancio Saponaro, ha prodotto le risultanze delle verifiche effettuate dalla Regione Puglia sui dati relativi alle obbligazioni giuridicamente vincolanti maturate alle scadenze del 31 dicembre 2005 e del 31 marzo 2006, e inviate dalla Regione al ministero dello Sviluppo Economico in data 6 settembre 2007, dalle quali emerge che l'importo del disimpegno totale a carico della Regione Puglia dovrebbe essere di 28,6 milioni di euro e non di 57,6;
a tale comunicazione il ministero ha risposto alla Regione Puglia, in data 18 settembre, sostenendo che «la ridefinizione del disimpegno sarebbe da imputare al mancato aggiornamento della banca dati applicativo intese da parte della regione nei tempi definiti per l'estrazione dei dati da comunicare al CIPE. La richiesta - scriveva il Direttore Generale del ministero, ingegner Aldo Mancarti - è al vaglio del competente ufficio del Dipartimento e sarà oggetto di proposta al CIPE per una prossima adunanza»;
in data 3 agosto 2007 la Giunta Regionale della Puglia, con Delibera N. 1363 avente ad oggetto: «Delibera Cipe 20/04 - Risorse per interventi nelle Aree sottoutilizzate - Rifinanziamento legge n. 208 del 1998 Periodo 2004-2007 - Disposizioni per rimodulazione risorse», prendeva atto delle risultanze del monitoraggio compiuto il 30 giugno 2007 relativo all'avanzamento degli Accordi di Programma Quadro finanziati con delibera CIPE N. 20/04. Nella Delibera della Regione si legge che ci sono euro 170.050.683,64 definiti «Importi con criticità alta» e euro 70.454.585,32 definiti dalla stessa Regione Puglia «Importi a rischio di definanziamento da rimodulare». La Giunta quindi deliberava di attivare le procedure finalizzate alla rimodulazione delle risorse già programmate; deliberava inoltre di assicurare ai settori di intervento eventualmente interessati dal definanziamento, il riequilibrio degli impegni programmatici attraverso le risorse rinvenienti della programmazione FAS 2007-2013;
per quanto ad oggi è dato sapere, stando ai dati del ministero la Puglia, a valere sulla Delibera CIPE 17/2003, perde 115,8 milioni di euro e, in base a quanto dichiarato dalla stessa Regione Puglia con la Delibera di Giunta 1363, rischia di perderne altri 240 a valere sulla Delibera CIPE 20/2004;
la Giunta Regionale sostiene che le decurtazioni riguarderanno future assegnazioni e che comunque gli interventi programmati saranno finanziati con risorse rinvenienti dalla programmazione FAS 2007-2013;
con la delibera CIPE 17/2003, con competenza finanziaria distribuita sugli anni 2003, 2004 e 2005 alla Puglia sono stati assegnati 389,3 milioni di euro; con la Delibera Cipe 20/2004, con competenza finanziaria distribuita sugli anni dal 2004 al 2007, alla Puglia sono stati assegnati 393,3 milioni di euro -:
a quanto ammonti esattamente la quota di disimpegno a carico della Regione Puglia a valere sulla Delibera Cipe 17/2003;
a quanto ammonti in base ai dati in possesso del ministero, la quota a rischio di disimpegno a carico della Regione Puglia a valere sulla Delibera Cipe 20/2004 e se il ministero interpellato abbia valutato, di concerto con la Regione Puglia, l'impatto
negativo e positivo degli Accordi di Programma Quadro che si vanno a definanziare e a rimodulare;
a quanto ammonti la quota relativa alla prossima programmazione FAS 2007-2013 per la Regione Puglia considerato che la Legge Finanziaria 2007 ha ridotto di quasi il 50 per cento il FAS rispetto al 2006;
se il ministero ritenga che la quota di FAS spettante alla Regione Puglia sia sufficiente a garantire copertura finanziaria degli interventi interessati a definanziamento e precedentemente finanziati con le Delibere CIPE 17/2003 e 20/2004.
(2-00743)
«Leone, Fitto, Bruno, Carlucci, Lazzari, Licastro Scardino, Santelli, Valducci, Vitali, Giudice, Testoni, Pizzolante, Galli, Luciano Rossi, Fasolino, Azzolini, Sanza, Franzoso, Berruti, Stradella, Verro, Gioacchino Alfano, Jannone, Cossiga, Martino, Prestigiacomo, Rivolta, Moroni, Di Cagno Abbrescia, Ravetto, Ferrigno, Ponzo, Paroli, Paoletti Tangheroni, Tortoli, Simeoni, Boscetto, Romani, Dell'Elce, Armosino, Mazzaracchio, Milanato».
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro per i beni e le attività culturali, per sapere - premesso che:
si fa riferimento alla vicenda del supermercato di via Andrea Costa a Bologna denunciata da Berardo Caprotti, titolare del marchio grande distribuzione ESSELUNGA, alla quale si riconnette il problema dello strapotere delle cooperative rosse a Bologna ed in Emilia Romagna nonché dei condizionamenti anomali e le relative responsabilità di enti locali nella gestione dei medesimi;
la situazione di monopolio assoluto delle cooperative in vari settori, dall'abitazione alla distribuzione, sanità e altro, condiziona negativamente il libero mercato penalizzando di fatto i consumatori, sempre più vittime dello strapotere di questi colossi che in Emilia Romagna hanno, in molte realtà, cancellato il commercio al dettaglio e qualsiasi altra forma di concorrenza e, conseguentemente, di fatto pongono grossi ostacoli e limitano la produzione, gli sbocchi o gli accessi al mercato da parte di chichessia;
la situazione determinatasi impone una indagine sul sistema cooperativo nazionale ed emiliano in particolare, al fine di far emergere le eventuali violazioni alle leggi che regolano la concorrenza e la tutela dei consumatori, verificare i rapporti, non sempre chiari, con gli enti locali o con autorità preposte a concedere le aree nonché a chiarire e definire in modo chiaro il concetto di mutualità distinguendo tra cooperazione contraddistinta da reali finalità mutualistiche da quella avente una logica prevalentemente di mercato analoga a vere e proprie holding;
si fa presente al riguardo la realtà di Imola, città in provincia di Bologna, vero e proprio distretto industriale cooperativo, ove imprese, vere e proprie holding nei loro settori, con oltre 1.000 dipendenti, fatturati significativi ed operanti nei mercati internazionali, beneficiano di un trattamento fiscale diverso ed agevolato rispetto ad imprese che hanno natura sociale diversa;
l'anomalia che si è verificata in via Andrea Costa e altre quali il caso della Coopservice di Cavriago fanno emergere la necessità impellente di una ulteriore riforma della normativa complessiva concernente il sistema cooperativo che a parere dell'interpellante dovrebbe distinguere fra attività puramente economiche e quelle sociali;
se non intendano disporre una verifica su quanto denunciato per l'area di via Andrea Costa a Bologna e sull'atteggiamento tenuto dall'organo preposto, ovvero
il Sovrintendente ai Beni Archeologici dell'Emilia Romagna, che aveva definito come area archeologica oggetto di tutela lo spazio dove invece è stato edificato il supermercato.
(2-00740)«Garagnani».
Interrogazione a risposta orale:
SPERANDIO, PROVERA e CACCIARI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il 1o giugno 2007 il colosso bancario Unicredit ha depositato presso il tribunale di Vicenza istanza di fallimento per la Raumer S.p.A.;
in occasione del giro d'Italia la RSU ha organizzato davanti alla fabbrica un presidio nel quale veniva richiesta l'amministrazione controllata;
il 29 giugno 2007 il tribunale di Vicenza accoglie la richiesta di amministrazione controllata; la Raumer S.p.A. viene dichiarata insolvente e viene nominato il commissario giudiziale che dovrà, entro un mese, redigere una relazione da consegnare al tribunale e al Ministero dello sviluppo economico;
il commissario, dottor Paolo Cacciari di Torino, richiede un anno di amministrazione controllata per procedere poi alla vendita dell'azienda, apre la CIGS a rotazione per tutti i dipendenti;
il 26 luglio 2007 il commissario consegna la relazione al ministero competente e al tribunale e si firma in provincia la CIGS;
fino ad oggi non si è ancora avuta alcuna notizia da parte del Tribunale e questo ritardo crea un clima di notevole tensione; il ministero ha già dato parere favorevole con una relazione praticamente aderente a quella del Dott. Cacciari. Quest'ultimo inoltre, studiando i bilanci ha riscontrato irregolarità, prontamente comunicate alla magistratura che ha indagato il proprietario/amministratore Pino Raumer per distrazione di fondi aziendali. Tutti i debiti antecedenti il 29 di giugno sono stati congelati, compresi quindi gli stipendi del mese, le ferie, il premio presenza e il TFR maturato;
l'azienda ha riaperto, dopo la chiusura estiva, e si lavora a rotazione in quasi tutti i reparti. Le commesse sono garantite dall'unico cliente (Raumer Trade di Edoardo Miroglio) fino a dicembre 2007;
i dipendenti non hanno percepito lo stipendio di giugno; da metà luglio è partita la CIGS, ma non potendo essere anticipata risulta scoperto il mese di agosto e, per molti lavoratori, parte di luglio; il prossimo stipendio verrà erogato intorno al 12 di ottobre che naturalmente per la maggior parte dei lavoratori si tratterà di metà stipendio; una parte minoritaria non riceverà alcunché (figure non collocabili in alcun reparto) -:
se non ritenga necessario e urgente, alla luce della situazione descritta in premessa, attivarsi affinché venga erogata entro dicembre 2007 la CIGS;
quali iniziative intenda mettere in atto per porre le condizioni di un rilancio industriale in grado di tutelare i livelli occupazionali.
(3-01244)