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Allegato B
Seduta n. 214 del 1/10/2007
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PUBBLICA ISTRUZIONE
Interrogazione a risposta in Commissione:
CIOCCHETTI. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
la continuità didattica e l'integrazione degli alunni diversamente abili rientrano tra i diritti garantiti dal nostro ordinamento;
nel nostro sistema scolastico, invece, il processo educativo è caratterizzato da una forte discontinuità che oggettivamente mina alla radice il miglioramento dei processi di apprendimento e la loro continuità;
una congrua permanenza dei docenti assume una particolare rilevanza soprattutto in presenza di alunni diversamente abili, per i quali la discontinuità può arrecare grave pregiudizio per la qualità dell'insegnamento soprattutto negli anni delle scuole elementari, che sono fondamentali per la formazione degli alunni;
questo tema si inserisce nel contesto più ampio della stabilizzazione del personale precario della scuola ed assume ancor più importanza per le famiglie degli alunni disabili, che temono di vedere scadere la qualità del servizio offerto e compromesso il processo di apprendimento dei loro figli -:
se non ritenga necessario intervenire in tempi rapidi sulla disciplina vigente al fine di modificare i criteri per le nomine garantendo all'insegnante che sceglie di fare il sostegno la prestazione del servizio in maniera continuativa anche dopo il suo passaggio in ruolo.
(5-01523)
Interrogazioni a risposta scritta:
GRILLINI. - Al Ministro della pubblica istruzione, al Ministro dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
la categoria dei «modelli viventi» operanti nella mansione di modelli nell'insegnamento di disegno, pittura e scultura presso le accademie di belle arti e i
licei artistici, vive ormai da almeno un decennio nella precarietà assoluta e nella invisibilità;
in base al decreto legislativo numero 297 del 1994 ai modelli viventi veniva applicato, in quanto compatibile, lo stato giuridico del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (ATA) non di ruolo della scuola, assunto con incarichi annuali; su questa base, trascorsi dieci anni di servizio, anche non continuativo, essi potevano essere nominati, a domanda, nei ruoli del personale ausiliario, via via che si rendevano liberi i posti, vedendosi riconosciuta così una posizione economica e giuridica stabile;
successivamente la legge 124 del 1999, ha di fatto precarizzato la categoria, stabilendo: 1) che chi già lavorava nella scuola come modello da almeno 5 anni, anche non continuativamente, potesse essere inserito, a domanda, in graduatorie ad esaurimento ai fini dell'assunzione nei ruoli del personale ATA; 2) che gli altri modelli viventi, con gli stessi requisiti di servizio, cioè 5 anni, potevano continuare ad essere assunti, nei limiti del fabbisogno annuale, con contratto di durata annuale; 3) che l'ulteriore fabbisogno di modelli viventi nelle Accademie e nei licei dovesse venire soddisfatto mediante il ricorso a contratti di prestazione d'opera, eliminando per il futuro la possibilità di passaggio nel ruolo ATA;
in questo modo tutti i modelli viventi che lavoravano da meno di 5 anni nella scuola si sono visti preclusa per sempre la possibilità di una stabilizzazione del proprio rapporto di lavoro e, ancora peggio, con il ricorso a contratti di prestazione d'opera o di altro tipo molti non si vedono neppure garantita la possibilità di lavorare per l'intero anno;
dalla situazione attuale emerge che il futuro di questi lavoratori e l'importanza di questa figura nelle scuole non è tenuta in nessun conto -:
quando e come il governo intenda intervenire con misure che garantiscano la durata e la stabilità dei rapporti di lavoro dei modelli viventi.
(4-05027)
FEDELE. - Al Ministro della pubblica istruzione, al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
nei giorni scorsi alcuni giornali locali calabresi hanno dato ampio risalto ad un'iniziativa del Ministro delle infrastrutture, onorevole Antonio Di Pietro, che ha firmato un decreto interministeriale (unitamente al Ministro dell'economia e delle finanze e al Ministro della pubblica istruzione), che rende operativo il 1o programma stralcio del Piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici;
per la Calabria sono stati destinati 39.722.082 euro, che saranno erogati alle amministrazioni comunali entro la fine dell'anno 2007;
dal provvedimento emergeva la precisa volontà del Governo di dotare tutte le scuole del nostro Paese di strutture adeguate e sicure;
nel provvedimento del programma stralcio, invece, la certezza di erogare i fondi tramite i Comuni anche alle scuole paritarie dell'infanzia non è definita in maniera chiara e certa;
il Ministro Fioroni ha più volte sostenuto e difeso il ruolo svolto dalle scuole paritarie nell'ambito del sistema nazionale di istruzione;
in Calabria, il 48 per cento dei bambini da 3-6 anni frequenta, per libera scelta dei genitori, le scuole paritarie FISM e, inoltre, in alcuni Comuni (ad esempio a San Luca e Platì) la frequenza arriva anche all'80 per cento;
da tale situazione emerge una palese discriminazione fra scuole statali e paritarie
specie nella regione Calabria in ordine alla messa in sicurezza delle strutture edilizie -:
quali iniziative, anche di carattere normativo, i Ministri interrogati intendano assumere per evitare la grave discriminazione, in ordine alle provvidenze per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, tra scuole statali e scuole paritarie nel Paese ed in particolare nella Regione Calabria.
(4-05038)