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Allegato B
Seduta n. 221 del 10/10/2007
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AFFARI ESTERI
Interrogazioni a risposta scritta:
FORMISANO. - Al Ministro degli affari esteri, al Ministro della salute, al Ministro per i diritti e le pari opportunità. - Per sapere - premesso che:
Fakhra Younas è stata accolta in Italia nel 2001 grazie alla fondazione Smileagain che assiste le donne del sudest asiatico bruciate dall'acido, al sindaco di Roma e al Ministero della sanità che hanno attivato tutte le procedure per la cura degli extracomunitari;
la donna, una bella ballerina proveniente da una famiglia di artisti, era fuggita dal Pakistan dopo che il marito violento e geloso l'aveva sfigurata con l'acido;
giunta in Italia con il figlio ora dodicenne, è stata accolta da molte associazioni che hanno subito perorato la sua causa e da allora ha subito ben trentanove operazioni;
Fakhra, dopo essersi sottoposta pochi giorni fa ad un ennesimo trapianto, deve entro il prossimo 16 ottobre abbandonare la casa dove attualmente abita per colpa della burocrazia;
la donna, il cui stato non le consente ancora di lavorare, dispone solo di un piccolo sussidio con il quale non riesce a pagare l'affitto, crescere il figlio e curarsi -:
quali urgenti iniziative si intendano adottare per aiutare questa povera donna, simbolo della lotta all'emancipazione femminile in Pakistan e nel mondo islamico.
(4-05185)
GIANCARLO GIORGETTI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
il nostro Paese non ospita un'Esposizione Universale da 100 anni. Nel 2006 l'Italia ha scelto la città di Milano come candidata nazionale per l'expò 2015, per il quale esiste una unica città concorrente, quella di Smirne, in Turchia;
la scelta tra le due città è delegata, alla fine di febbraio prossimo, al voto dei paesi membri del BIE, presso la cui sede di Parigi, nel dicembre 2006, Milano, che supera abbondantemente la città turca per dinamismo economico, importanza finanziaria, innovazione tecnologica, produzione culturale ha presentato un progetto unanimemente ritenuto molto valido, e che la stampa ha definito nettamente superiore a quello presentato dalla città di Smirne;
la città turca, per contro, ha notevolmente valorizzato, più che le qualità della propria ospitalità, il proprio ruolo di ponte tra le culture occidentale ed orientale, accogliendo il probabile sostegno di tutti i paesi arabi e a maggioranza musulmana; tale ruolo di ponte, per quanto importante, pare insufficiente per una manifestazione nata per presentare le meraviglie dell'industria e della tecnologia moderna;
oltre che in termini di prestigio, la scelta di Milano come sede dell'expò comporterebbe un valore aggiunto di 7 miliardi di euro per la città secondo uno studio della Bocconi con una «produzione attivata» di 13 miliardi di euro e 65 mila nuovi posti di lavoro. Potrebbe essere visitata da 29 milioni di persone nell'arco di sei mesi e con la rappresentazione di 150-180 paesi. Costituirebbe una importantissima leva di rilancio dell'area metropolitana milanese per quel che riguarda infrastrutture e servizi. Alla candidatura del capoluogo lombardo è stato già annunciato un intento partecipativo da parte delle altre città e province della Lombardia e della città di Lugano;
pur trattandosi di un evento a carattere economico e culturale, molti hanno evidenziato (anche dalle pagine del Corriere) come la scelta della sede potrebbe essere influenzata da considerazioni di carattere strategico e politico, del tutto estranee alla qualità del progetto presentato. La scelta di Smirne potrebbe essere, per alcune capitali europee che intendono ritardare ed impedire l'ingresso della Turchia nell'Unione, un modo per sedare il malessere turco verso l'Europa, regalando di fatto un evento significativo in termini di ritorno economico e turistico all'opinione pubblica turca;
a fronte di un impegno personale costante dei rappresentanti istituzionali della città di Milano e della regione Lombardia per portare in Italia l'Expò 2015, l'atteggiamento del Governo è rimasto tiepido ed ambiguo. Nell'ultima finanziaria i contributi per Milano sono stati palesemente scarsi, affatto commisurati alla necessità di mettere in atto una candidatura forte, tanto che si è scatenata una «questione settentrionale» che ancora oggi anima il dibattito politico ed è stata rinfocolata dalla questione degli slot Alitalia su Malpensa;
considerata la portata mondiale dell'evento e l'importanza degli interessi coinvolti, è impensabile che una città possa vedere coronata da successo la propria
candidatura ad una esposizione universale senza un sostegno forte, deciso e convinto da parte del governo nazionale e di tutta la rete della diplomazia politica ed economica del paese -:
quali iniziative politico-diplomatiche sono state portate avanti dal Governo a sostegno della candidatura della città di Milano per l'expo 2015 e quali siano al momento le posizioni conosciute dei membri votanti del BIE in vista delle decisioni del febbraio-marzo 2008.
(4-05197)
BARBIERI e FORMISANO. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
si è venuti a conoscenza dai quotidiani dell'arresto in Lettonia dell'imprenditore italiano Mario Gavosto, che da alcuni giorni sta lanciando, inascoltato da tutti, una richiesta di aiuto;
sembrerebbe che, secondo quanto raccontato, dall'imprenditore che aveva avviato a Riga una attività commerciale nel settore dei prodotti informatici, a causa di errori del proprio commercialista e di un manager che firmava documenti che non poteva, il Gavosto rischi di essere condannato per frode in Lettonia;
il Gavosto contesterebbe alla polizia lettone l'irregolarità degli interrogatori a cui è stato sottoposto e lamenterebbe altresì la mancanza di tutela da parte della ambasciata italiana in questa vicenda -:
se sia a conoscenza dei fatti suesposti e quali siano le sue valutazioni a riguardo;
se la nostra ambasciata non abbia effettivamente fornito ad un italiano all'estero adeguata assistenza e quali iniziative eventuali intenda adottare per aiutare il Gavosto, qualora sia effettivamente vittima di un atteggiamento persecutorio da parte delle autorità di polizia lettoni.
(4-05199)
PAOLETTI TANGHERONI. - Al Ministro degli affari esteri, al Ministro del commercio internazionale. - Per sapere - premesso che:
il giornale riformista iraniano Etemad e melli riporta la notizia secondo la quale cinque deputati iraniani si sono rivolti direttamente al Majilis, il Parlamento, per impedire il dilagarsi del fenomeno del gruppo Benetton nel campo dell'abbigliamento femminile. All'iniziativa si è associato anche il presidente del Parlamento, Gholam Ali Hada-Adel, che accusa il marchio italiano di non aver tradotto la griffe e la pubblicità nella lingua locale, il farsi, ma di averli scritti in inglese;
gli ayatollah, leader religiosi iraniani, attaccano il gruppo Benetton, colpevole di essere il capro espiatorio della penetrazione culturale dell'Occidente corrotto attraverso abiti, borse e scarpe. Ma nell'occhio del ciclone dei moralizzatori sono finiti anche i marchi Louis Vuitton e Dolce&Gabbana, benché gran parte dei loro prodotti arrivino dalla Cina e risultino contraffatti;
sul giornale conservatore Siasat e Ruz gli stessi deputati iraniani si sono rivolti al Ministro dell'interno con il chiaro intento di bloccare l'espansione del gruppo italiano nel campo della moda e dell'abbigliamento femminile e hanno avanzato la proposta di una immediata chiusura dei negozi Benetton a causa della loro «cattiva» influenza sulle consumatrici in quanto sotto il velo potrebbero vestire all'occidentale;
il signor Benetton è stato indicato come «sionista» dai governanti locali e i suoi negozi ritenuti «mefistofelici» centri di invasione della cultura musulmana da parte di quella occidentale corrotta;
il presidente del Parlamento inoltre avrebbe già emanato una norma che vieta espressamente la vendita di abiti e prodotti griffati Dolce&Gabbana e Louis Vuitton accusandoli di promuovere una cultura completamente estranea all'Islam. Nel
2006 il Parlamento iraniano aveva già approvato una legge per favorire la moda islamica a discapito dell'invasione culturale dell'Occidente -:
se sia a conoscenza dei fatti come sopraesposti;
se e in che modo pensi di intervenire per difendere il commercio italiano all'estero e garantirgli una maggiore protezione nel campo della moda e dell'abbigliamento femminile;
se abbia intenzione, come di sua competenza, di sanzionare l'Iran e seguire quelle pratiche di protezione del proprio mercato che molti altri paesi europei e non applicano già da tempo senza alcun timore reverenziale nei confronti del paese islamico;
se i Ministeri abbiano stabilito delle direttive riguardanti il commercio di aziende italiane all'estero che le tuteli da problemi di questo tipo e, in caso affermativo, quali.
(4-05206)
GARAGNANI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
è compito di codesto ministero dedicare massima attenzione alla situazione degli italiani in Istria, con particolare riferimento alla parità di diritti con la popolazione di lingua croata ed al mantenimento nel sistema scolastico croato degli elementi fondamentali della cultura italiana per come si è configurata in Istria negli ultimi secoli;
pur prendendo atto di un mutamento dell'opinione pubblica nei confronti dei giusti diritti della minoranza italiana, una volta ampiamente maggioritaria e lentamente estromessa dalla propria terra, l'interrogante ritiene che persistano elementi di preoccupazione -:
quale sia lo stato delle relazioni fra Italia e Croazia e se non intenda adoperarsi per la tutela, ad ogni livello, dei pochi italiani rimasti anche in riferimento al possesso della doppia cittadinanza ed ai legami con la nostra terra.
(4-05213)