Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 222 dell'11/10/2007
ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interrogazione a risposta orale:
BELLOTTI e ANGELI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
agli interroganti risulterebbe che il Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri si accingerebbe ad autorizzare l'assunzione, in deroga alla normativa vigente sul blocco del turn over, dei vincitori dei concorsi interni, per titoli ed esame colloquio, a complessivi ventotto posti di dirigente da seconda fascia dei ruoli della Presidenza del Consiglio dei ministri (cfr. Gazzetta Ufficiale, IV serie speciale, Concorsi ed Esami, n. 67 del 24 agosto 2004);
agli interroganti risulterebbe che l'assunzione dei vincitori dei predetti concorsi riservati graverebbe sul bilancio della Presidenza del Consiglio dei ministri per più di 2 milioni di euro;
agli interroganti risulta che ai vincitori dei suddetti concorsi riservati, una volta assunti in soprannumero (vale a dire, fuori organico), non sarebbe possibile conferire alcun tipo di incarico dirigenziale, poiché, alla luce del vigente ordinamento delle strutture generali della Presidenza del Consiglio dei ministri (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 23 luglio 2003, in corso di riscrittura), non esistono posti dirigenziali di seconda fascia vacanti in organico da assegnare;
agli interroganti risulterebbe che tra i vincitori dei suddetti concorsi riservati vi sia anche un sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri -:
se il Presidente del Consiglio dei ministri sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e se non intenda intervenire con provvedimenti amministrativi, al fine di impedire che, in tempi di riduzione dei costi della pubblica amministrazione, si assumano persone che, dopo aver superato peraltro prove concorsuali non selettive, non sono funzionali alle esigenze dell'amministrazione che annovera, tra i suoi organici, fin troppi dirigenti di prima e seconda fascia.
(3-01330)
Interrogazioni a risposta scritta:
OLIVIERI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
lo scorso 3 ottobre il Consiglio Provinciale di Genova, a conclusione della discussione sulle gravi carenze dell'organico in forza al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, ha approvato un documento inviato, tra gli altri, anche all'attenzione del Presidente del Consiglio dei ministri e del Ministro dell'interno;
secondo il documento approvato dal Consiglio Provinciale di Genova gli organici a disposizione del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco sarebbero sottodimensionati di un numero di operatori stimato tra le 100 e le 250 persone;
il documento auspica l'avvio di un confronto tra l'Amministrazione Provinciale, il Ministero dell'interno e le Organizzazioni sindacali -:
come il Governo intenda affrontare il problema della carenza di organico in forza al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Genova;
se e con quale tempistica il Governo intenda rispondere positivamente alla sollecitazione relativa all'avvio di un confronto con l'Amministrazione Provinciale genovese.
(4-05217)
GHIZZONI e MARIANI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
in seguito ai gravi incendi che, negli scorsi mesi estivi, hanno colpito molte
regioni dell'Italia centro-meridionale, provocando vittime e ingentissimi danni, è stato tempestivamente emanato lo stato di emergenza;
a titolo di anticipazione sono stati stanziati, dall'ordinanza del Presidente del Consiglio, n. 3606 del 28 agosto 2007, 5.000.000,00 di euro necessari a fronteggiare i danni subiti dagli abitanti dei luoghi colpiti, per la perdita di abitazioni, di mezzi propri, per i danni provocati ad attività commerciali, turistiche, agricole, artigianali e professionali;
le regioni colpite sono luoghi di grande affluenza turistica;
gli incendi hanno recato danni anche ai tanti turisti che in quel periodo soggiornavano nelle zone colpite;
sia nell'ordinanza del Presidente del Consiglio, n. 3606 del 28 agosto 2007, sia nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 7 settembre 2007, prot. N. DPC/CG/0052439, non si fa nessun riferimento a forme risarcitorie ai turisti per i danni subiti -:
se il Governo non ritenga opportuno, valutando le priorità dell'emergenza, prevedere forme risarcitorie anche per i danni di particolare gravità subiti dai turisti coinvolti.
(4-05219)
BALDELLI, GIORGIO CONTE, GREGORIO FONTANA, CROSETTO, CASERO, FABBRI e GIUDICE. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione. - Per sapere - premesso che:
secondo una recente inchiesta del settimanale l'Espresso, i consulenti esterni della pubblica amministrazione sono più di 156 mila, ai quali vanno aggiunti altri 105 mila dipendenti pubblici che eseguono prestazioni per altri enti. Il tutto per una spesa complessiva di oltre un miliardo e mezzo di euro l'anno;
l'articolo 53, comma 14, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 dispone che: «Al fine della verifica dell'applicazione delle norme di cui all'articolo 1, commi 123 e 127, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, e successive modificazioni e integrazioni, le amministrazioni pubbliche sono tenute a comunicare al Dipartimento della funzione pubblica, in via telematica o su supporto magnetico, entro il 30 giugno di ciascun anno, i compensi percepiti dai propri dipendenti anche per incarichi relativi a compiti e doveri d'ufficio; sono altresì tenute a comunicare semestralmente l'elenco dei collaboratori esterni e dei soggetti cui sono stati affidati incarichi di consulenza, con l'indicazione della ragione dell'incarico e dell'ammontare dei compensi corrisposti. Le amministrazioni rendono noti, mediante inserimento nelle proprie banche dati accessibili al pubblico per via telematica, gli elenchi dei propri consulenti indicando l'oggetto, la durata e il compenso dell'incarico.»;
l'articolo 1, comma 593, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, in materia di contenimento e pubblicità delle retribuzioni per i dirigenti e i titolari di incarichi pubblici, dispone che: «Fermo restando quanto previsto al comma 466, per gli amministratori delle società partecipate direttamente o indirettamente dallo Stato, la retribuzione dei dirigenti delle pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 19, comma 6, del decreto legislativo n. 165 del 2001, dei consulenti, dei membri di commissioni e di collegi e dei titolari di qualsivoglia incarico corrisposto dallo Stato, da enti pubblici o da società a prevalente partecipazione pubblica non quotate in borsa, non può superare quella del primo presidente della Corte di cassazione. Nessun atto comportante spesa ai sensi del precedente periodo può ricevere attuazione, se non sia stato previamente reso noto, con l'indicazione nominativa dei destinatari e dell'ammontare del compenso, attraverso la pubblicazione sul sito web dell'amministrazione o del soggetto interessato, nonché comunicato al Governo e al Parlamento. In caso di violazione, l'amministratore che abbia disposto
il pagamento e il destinatario del medesimo sono tenuti al rimborso in solido, a titolo di danno erariale, di una somma pari a dieci volte l'ammontare eccedente la cifra consentita.» -:
quale sia lo stato di attuazione, con riferimento ai ministeri, delle disposizioni di legge in materia di trasparenza e pubblicità degli incarichi pubblici, quali siano i ministeri inadempienti in tal senso, e se il Governo non intenda intraprendere iniziative urgenti per la pubblicazione immediata, sui rispettivi siti web, dei dati relativi agli incarichi pubblici conferiti, secondo le disposizioni di legge vigenti in materia.
(4-05223)
OSVALDO NAPOLI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
l'Arma dei Carabinieri e le forze di Polizia di Stato rappresentano le colonne portanti del sistema di sicurezza nazionale. La loro capillarità assicura la totale copertura del territorio nazionale;
l'attività di servizio naturalmente non si limita all'orario imposto dai regolamenti interni ma spesso prosegue per fronteggiare situazioni impreviste che mettono in pericolo l'incolumità dei cittadini e che turbano il normale andamento dell'ordine e della sicurezza pubblica;
a ciò si aggiunga che frequentemente i militari fuori servizio intervengono in occasione di incidenti stradali o altri eventi di analoga natura per soccorrere i cittadini rimasti coinvolti nei sinistri;
il personale delle Forze dell'Ordine non sceglie la sede ove prestare servizio, in quanto le destinazioni del personale ai reparti vengono disposte dai comandi superiori in ragione delle esigenze operative da fronteggiare;
l'attuale quadro normativo prevede giustamente che gli enti locali possano imporre proprie imposte alla popolazione residente sul territorio, quali ad esempio le addizionali comunali e regionali, che variano a seconda del comune o della regione;
questo però comporta una penalizzazione per coloro che, pur godendo dello stesso trattamento economico e pur svolgendo lo stesso servizio degli altri, sono residenti in comuni che hanno imposte più elevate. Si viene così a creare una grave situazione di ineguaglianza -:
se non ritengano di dover risolvere tale situazione, valutando la possibilità di applicare al personale preposto alla sicurezza significativi sgravi fiscali e aliquote più favorevoli.
(4-05227)
LONGHI, SGOBIO, DE ANGELIS, SOFFRITTI, CESINI, VACCA, PAGLIARINI, CRAPOLICCHIO, FERDINANDO BENITO PIGNATARO, NAPOLETANO e TRANFAGLIA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle comunicazioni, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
la Corte costituzionale con la sentenza n. 466 del 2002 aveva stabilito che Retequattro avrebbe dovuto dismettere le trasmissioni su frequenze terrestri in tecnica analogica entro il 31 dicembre 2003;
il 24 dicembre 2003 il Governo Berlusconi approvava un decreto-legge per superare tale termine;
ancora il Governo Berlusconi, nell'aprile del 2004, approvava la legge Gasparri, la quale, senza alcuna considerazione della sentenza della Corte costituzionale, consentiva sostanzialmente a Retequattro di continuare a trasmettere nonostante non avesse la concessione;
il Parlamento europeo nel maggio del 2004 aveva approvato una relazione nella quale esprimeva preoccupazione rispetto alla possibilità che l'anomalia italiana si estendesse ad altri paesi dell'Unione europea, ed aveva invitato la Commissione europea ad assumersi le sue responsabilità;
sono passati diversi anni dalla pronuncia della Corte, e nonostante ciò la situazione relativa al passaggio della terza rete RAI e di Rete 4 di Mediaset sul satellite non ha ancora trovato una soluzione definitiva;
il termine ultimo per la soluzione della problematica, che era stato fissato dall'articolo 2-bis, comma 5 del decreto-legge 23 gennaio 2001, n. 5 all'anno 2006, è stato poi differito al 2008 dall'articolo 19 del decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273;
nell'imminenza della scadenza, con un recente provvedimento d'urgenza tale termine è stato ulteriormente differito al 2012, se il Parlamento non deciderà diversamente, con una norma la cui formulazione appare peraltro agli interroganti criptica;
così facendo sono stati sostanzialmente regalati a Mediaset altri quattro anni di emittenza e pubblicità eludendo ancora una volta la pronuncia della Corte costituzionale -:
per quale motivo sia stato fatto quello che all'interrogante appare come un vero e proprio regalo a Mediaset;
per quale motivo la norma che ha stabilito tale proroga sia scritta in maniera così criptica;
a quale dei Ministri debba ritenersi più immediatamente attribuibile la responsabilità di tale intervento normativo;
quali iniziative il Governo intenda assumere per evitare di dare luogo alla citata proroga.
(4-05236)