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Allegato B
Seduta n. 223 del 15/10/2007
ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interrogazione a risposta orale:
GRILLINI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
il professore Gilberto Corbellini sul quotidiano il Riformista del 10 ottobre 2007, scrive che si sarebbe consumata un'azione di «rappresaglia» all'interno del Comitato Nazionale di Bioetica, di cui egli è componente, da parte del suo Presidente ai danni dei tre vice presidenti: professoressa Cinzia Caporale, professoressa Elena Cattaneo, professore Luca Marini;
i tre vicepresidenti sarebbero stati «dimissionati» d'imperio (il Riformista del 5 ottobre 2007), perché rei di lesa maestà, avendo mosso «critiche di inefficienza, superficialità e partigianeria peraltro ben documentate», nei confronti della gestione della Commissione «secondo i propri capricci» da parte del Presidente Casavola;
se confermato si tratterebbe di un fatto di inaudita gravità e senza precedenti, da cui derivano danni alla credibilità e all'immagine della Commissione e delle istituzioni italiane. La Commissione verrebbe indebolita;
è un dato di fatto che sono state eliminate due studiose di prestigio internazionale, due donne che si sono distinte, dentro e fuori il Cnb, per il loro impegno a favore della ricerca e per la volontà di sfuggire agli stereotipi della «contrapposizione tra guelfi e ghibellini»;
è un altro dato di fatto che con la nomina dei nuovi vice-presidenti sono stati sostituiti «due laici e un cattolico, con due religiosi ed un laico»;
sembrerebbero trovare conferma, pertanto, i sospetti che possa trattarsi «di una manovra punitiva nei confronti della componente laica, decisa per cercare di mettere in riga i contestatori». Afferma il professor Corbellini: «Ma se colui che deve arbitrare il confronto è schierato con una parte e in più è poco informato sulla materia, le conseguenze saranno che il Cnb contribuirà solo ad alimentare la conflittualità e a incrementare la politicizzazione di argomenti che vengono già troppo strumentalizzati politicamente. Peraltro allo scopo di ridurre gli spazi di libertà per le persone»;
sempre secondo quanto si apprende dalla stampa, «il colpa di scena» del dimissionamento «arriva dopo mesi di tensioni crescenti tra tre membri laici della Commissione e il presidente Casavola», al cui indirizzo avevano inviato una lettera dettagliata nella quale gli si contestavano le ultime tre scelte fatte per privilegiare l'area cattolica -:
se sia vero che i tre vice-Presidenti sono stati dimissionati d'imperio e, in caso di risposta affermativa, non ritiene di intervenire presso il comitato perché sia ristabilita una normale dialettica interna;
se non ritenga che la composizione che si viene a configurare sia eccessivamente sbilanciata verso l'area religiosa più conservatrice esattamente come nella Commissione nazionale di bioetica nominata dal Governo di centrodestra nella XIV legislatura.
(3-01333)
Interrogazioni a risposta scritta:
LION. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia, al Ministro dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
gli Stati membri del Consiglio d'Europa, il 20 ottobre 2000 hanno firmato a Firenze la Convenzione europea del paesaggio, ratificata in Italia ai sensi della legge 9 gennaio 2006 n. 14, ed entrata in vigore il 1o settembre 2006. Tale Convenzione invita gli Stati a formare specialisti del paesaggio;
sono attivi in Italia corsi di laurea in architettura del paesaggio sia all'interno della facoltà di architettura, sia all'interno della facoltà di agraria creando così una evidente confusione in materia;
la figura professionale del paesaggista (oltre a quelle del pianificatore e del conservatore) è stata ufficialmente istituita ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 5 giugno 2001, n. 328 che ne ha introdotto il relativo albo all'interno degli Ordini degli architetti, ora Ordini degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori;
il decreto del Presidente della Repubblica 5 giugno 2001, n. 328, pur riconoscendo e controllando giuridicamente la professione del paesaggista, pone evidenti contraddizioni e incongruenze, rimaste immutate anche dopo la revisione operata dalla Commissione Siliquini e la successiva approvazione del regolamento attuativo. Ad oggi la situazione è la seguente:
l'ex albo degli architetti, ora albo degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori, è suddiviso in due sezioni, la «A» per i possessori di laurea magistrale (corso di 5 anni, oppure 3+2) e la «B» per i possessori di laurea (corso di 3 anni);
la sezione A è a sua volta suddivisa in quattro settori: architettura, pianificazione territoriale, paesaggistica, conservazione dei beni architettonici e ambientali, in pratica quattro professioni diverse ospitate in un medesimo ordine;
l'iscrizione all'albo della sezione A, settore paesaggistica è consentita, previo superamento dell'esame di Stato, solo agli architetti già iscritti al 1o settembre 2001 e ai futuri laureati in architettura del paesaggio (classe 3/S), architettura e ingegneria edile (classe 4/S) e scienze e tecnologie per l'ambiente e il territorio (classe 82/S), ciononostante le competenze dei paesaggisti non sono considerate di natura riservata; anzi, succede che quanto spetta a pianificatori, paesaggisti e conservatori può anche essere svolto da tutti coloro che intendono cimentarsi in tale attività e, ovviamente, siano in grado di trovare clienti e committenze;
la sezione «B» è suddivisa in due soli settori, architettura e pianificazione territoriale, quindi i possessori di laurea triennale in architettura del paesaggio e conservazione dei beni architettonici e ambientali sono privi di albo;
i dottori agronomi e i dottori forestali mantengono le ampie competenze sul paesaggio loro conferite dalla legge 10 febbraio 1992, n. 152 nonostante ciò, è loro interdetto l'accesso all'esame di Stato per la sezione A, settore paesaggistica, e quindi all'albo dei paesaggisti;
le competenze che il decreto attribuisce ai paesaggisti appaiono fortemente limitate rispetto sia a quelle tradizionalmente svolte dai professionisti del settore, sia agli impegni nazionali e internazionali che derivano dall'applicazione della Convenzione europea del paesaggio;
il nuovo albo dei paesaggisti non contempla, come di consueto, alcun tipo di sanatoria per il riconoscimento né delle professionalità acquisite (anche eccellenti e internazionalmente riconosciute), né dei possessori di diploma di specializzazione post laurea e nemmeno dei docenti universitari della disciplina;
in ambito internazionale sono attive da numerosi anni due organizzazioni di professionisti che si occupano del paesaggio, l'IFLA (International Federation of Landscape Architects, federazione mondiale dei professionisti del settore) e l'EFLA (European Foundation of Landscape Architecture, fondazione europea con finalità culturali e professionali che ha recentemente allargato il suo bacino di interesse dall'Unione europea a tutti i 46 Paesi del Consiglio d'Europa) le quali, dal 1o gennaio del 2007 sono raggruppate in una unica organizzazione presente in tutto il mondo;
è attiva dal 1950 l'Associazione italiana di architettura del paesaggio (AIAPP), la quale riunisce progettisti e
studiosi che si riconoscono nella figura professionale dell'architetto del paesaggio - denominato all'estero con il termine landscape architect e impropriamente tradotto dalla legislazione italiana con paesaggista;
le finalità statutarie che l'associazione persegue da ormai più di mezzo secolo, caratteristica temporale che la differenzia da altre associazioni in via di riconoscimento, sono sempre state rivolte: alla promozione, allo sviluppo, al controllo e al riconoscimento giuridico ed economico della professione specifica; alla migliore conoscenza, conservazione e difesa dei valori del paesaggio; alla promozione di attività pubbliche, culturali e di ricerca nel campo dell'architettura del paesaggio;
L'AIAPP rappresenta in Italia sia l'IFLA che l'EFLA e tra le organizzazioni esiste un preciso rapporto di collaborazione: l'AIAPP opera come garante dell'adeguatezza dei contenuti didattici dei corsi universitari in architettura del paesaggio e della professionalità dei propri iscritti; l'IFLA e l'EFLA riconoscono i soci dell'AIAPP come paesaggisti a tutti gli effetti di legge consentendogli di partecipare a bandi di concorsi internazionali (vedi il bando di concorso per il Parco de la Villette a Parigi) -:
se nell'ambito del processo di riordino dell'accesso alle professioni intellettuali non intendano rivedere l'organizzazione dell'albo degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori, istituendo anche nella sezione B i settori architettura del paesaggio e conservazione dei beni architettonici e ambientali, nonché contemplare una sanatoria per ammettere nell'albo dei paesaggisti i professionisti già affermati (in particolare gli iscritti all'AIAPP), i possessori di diploma di specializzazione o di master specifico e i docenti della disciplina;
se non ritenga opportuno promuovere l'istituzione anche in Italia (così come negli altri Stati) di una specifica facoltà di paesaggismo con quattro principali corsi di laurea (architettura del paesaggio, pianificazione del paesaggio, ecologia del paesaggio e conservazione dei beni paesaggistici), cui far seguire l'istituzione di uno specifico albo dei paesaggisti.
(4-05242)
RAO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
Italease è una banca attiva dal 2005 nel settore del leasing e partecipata da: Banca Popolare di Verona e Novara, Banca Popolare Emilia Romagna, Banca Antonveneta, Banca Popolare di Sondrio, Reale Mutua Assicurazioni, Banca Popolare di Milano;
si stima una perdita netta della Banca Italease per circa 770 milioni di euro, sulla quale è in corso un'indagine della magistratura milanese;
dalle indagini in corso sui primi cento contratti è emersa una perdita di 250 milioni di euro dovuta ad una fitta rete di commissioni plurimilionarie pagate a società riconducibili ad immobiliaristi romani, considerati i rapporti finanziari di Italease con gli immobiliaristi Coppola e Statuto -:
quali iniziative, nel rispetto dell'autonomia della Banca d'Italia, il Governo intenda assumere per salvaguardare gli interessi di migliaia di risparmiatori fortemente pregiudicati dalla gestione di Italease;
se il Governo non ritenga di farsi promotore di iniziative legislative tese a meglio definire le responsabilità delle Banche controllanti in ordine alla gestione delle controllate.
(4-05251)