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Allegato B
Seduta n. 233 del 29/10/2007
AFFARI ESTERI
Interrogazione a risposta in Commissione:
ZACCHERA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
a tutt'oggi non è stata fatta piena luce sul processo che vede imputato il nostro connazionale Carlo Parlanti detenuto dal 2005 nel penitenziario di Avenal (California), sulla base di accuse non riscontrate, in una cella di 400 detenuti;
le previste udienze di risentenza del 1o e 25 di questo mese fissate presso la Corte di Ventura (California) sono state misteriosamente rinviate;
il nostro connazionale gravemente ammalato è detenuto dall'11 di ottobre presso l'ospedale di Beckersfield (California) in completo stato di isolamento ed incatenato al letto;
a tutt'oggi sia alla famiglia di Parlanti che alle autorità consolari viene impedito qualsiasi contatto e soprattutto vengono negate informazioni sulle sue effettive gravi condizioni di salute;
da notizie riportate da Innocent Project, l'organizzazione umanitaria americana impegnata nella difesa dei diritti umani, il sistema di detenzione che viene praticato nei riguardi del nostro connazionale Carlo Parlanti, non viene riservato neanche ai condannati a morte;
sembra che Carlo Parlanti debba essere sottoposto ad un non meglio specificato intervento chirurgico -:
quali provvedimenti urgenti il Governo abbia assunto e/o intenda assumere per far luce definitivamente sull'intera vicenda e per ripristinare il pieno rispetto degli accordi bilaterali Usa-Italia e delle convenzioni internazionali al fine di riportare vivo in Italia il nostro connazionale Carlo Parlanti;
se non ritenga una palese violazione dei diritti fondamentali sottoporre il connazionale Parlanti, ad un trattamento sanitario obbligatorio di dubbia certezza;
se non ritenga disporre fondi e mezzi necessari che consentano ai familiari di Parlanti (già provati economicamente per aver dovuto sostenere oltre 200.000 euro di spese legali) di poter verificare le reali condizioni del congiunto.
(5-01682)
Interrogazione a risposta scritta:
ZANELLA, BALDUCCI, BONELLI, BOATO, CASSOLA e TREPICCIONE. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
il lago Tai, terzo per estensione in tutta la Cina, è talmente sporco che da qualche mese gli abitanti della città di Wuxi preferiscono farsi la doccia con o l'acqua minerale piuttosto che aprire il rubinetto: eppure la crisi nazionale si sarebbe potuta evitare, se soltanto il governo di Yixing avesse ascoltato le denunce di Wu Lihong;
Wu, che era un brillante venditore in una delle aziende chimiche dell'immensa pianura industriale a ovest di Shanghai, dieci anni fa si rese conto che le acque del lago Tai, lungo cui era cresciuto, stavano divenendo sempre più inquinate, in un crescendo proporzionale soltanto alla quantità delle acque di scarico delle industrie;
Wu raccolse la prova della responsabilità delle fabbriche, della loro totale noncuranza delle leggi sulla protezione ambientale e le portò al governo locale, ma il governo cinese ignorò quelle prove;
dopo essere stato picchiato da un gruppo di banditi, Wu decise di rivolgersi a Pechino, che nel 2006 gli consegnò un premio come migliore ambientalista dell'anno, ma la situazione non migliorò;
Wu alzò il tiro e, invece di ricercarne la tutela, decide di citare in giudizio l'Agenzia Nazionale per la Protezione dell'Ambiente (Sepa) per avere attribuito immeritatamente
a Yixing un premio come «città ambientale modello» nel 2005;
il giorno prima di ripartire per i tribunali di Pechino con il suo avvocato, lo scorso aprile, Wu venne arrestato dalla polizia locale con l'accusa di truffa ed estorsione verso quelle aziende che per oltre dieci anni aveva denunciato;
un mese dopo, mentre Wu languiva in prigione, alghe tossiche di colore verde-blu hanno coperto una superficie pari a cinque chilometri quadrati, rendendo l'acqua del lago Tai inutilizzabile per fornire le abitazioni locali dando il via ad una vera e propria emergenza: il lago costituiva un'importante riserva di acqua potabile per i circa due milioni di persone che abitano a Wuxi, la grande città situata sulla sponda settentrionale;
in Cina l'inquinamento ha raggiunto ormai livelli preoccupanti, anche perché il potere tratta ancora gli ecologisti come se costituissero una minaccia e non una importante risorsa del paese; sono ostili agli ecologisti soprattutto gli amministratori locali, che controllano in questo senso e in modo totale sia la polizia che i tribunali che si trovano sul territorio di loro competenza;
la catastrofe naturale del lago Tai denunciata da Wu come imminente qualora non si fosse combattuto l'inquinamento delle industrie, è di fatto avvenuta e, grazie ai mezzi di comunicazione nazionali, è ormai sotto gli occhi di tutti la responsabilità delle industrie chimiche che gettano da tempo i loro liquami nel lago;
nonostante ciò il processo è andato avanti e Wu è stato condannato a tre anni di detenzione;
tempo fa Federico Rampini ha raccontato su La Repubblica che un migliaio d'intellettuali cinesi avevano firmato una lettera di protesta contro le iniziative di censure e repressione del dissenso ampiamente praticate dal loro governo, ma, la notizia era stata subito tacitata -:
se il Governo sia al corrente dell'attuale situazione di grave e ingiusta repressione nei confronti degli ecologisti e di qualunque forma di dissenso, in Cina, e quali siano le valutazioni del Ministro degli affari esteri in merito a questa emergenza che coinvolge la salute dell'ambiente e i diritti di chi tenta di difenderlo;
quali iniziative concrete intenda assumere il Governo nei colloqui bilaterali fra Italia e Cina e in sede europea, al fine di sostenere il tema della difesa dell'ambiente e dei diritti umani, primo fra tutti il diritto di libero pensiero, quale questione fondamentale nei rapporti economici e politici con la Cina.
(4-05438)