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Allegato B
Seduta n. 24 del 12/7/2006
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SVILUPPO ECONOMICO
Interrogazioni a risposta orale:
ZINZI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
Giovedì 6 luglio il Tribunale di Napoli, ha dichiarato il fallimento della Ixfin, ex Olivetti, con stabilimento in Marcianise (Caserta);
lo stabilimento di Marcianise, operante nel settore delle apparecchiature elettroniche, che occupa circa 900 persone, versa in una grave crisi finanziaria e produttiva dal maggio 2004 ed è stata seguita, unitamente alle vicende di altri siti
produttivi dei gruppo 3L Trading Oliit cui appartiene, da un task force costituita all'uopo dal precedente Governo;
il percorso delineato dalla task force prevedeva la messa in liquidazione volontaria della società stessa e la costituzione di una società con la compartecipazione pubblica di Sviluppo Italia;
il precedente Governo si era impegnato, altresì, a favorire l'attivazione di ammortizzatori sociali ed ad ottenere dal Ministero dell'economia una garanzia per un ammontare corrispondente al fabbisogno di liquidità necessaria per far fronte al piano degli investimenti presentato dal management dell'azienda;
il 15 dicembre 2004, nel corso di una riunione governativa cui partecipò l'imprenditore Massimo Pugliese da poco subentrato alla guida dell'azienda, fu raggiunto un accordo sul piano industriale e sul piano di recupero delle spettanze arretrate ai dipendenti, mentre nel marzo 2005 il Ministero del lavoro approvò l'utilizzo della cassa integrazione straordinaria;
il piano di risanamento aveva destato molta fiducia sia tra i lavoratori che tra significativi partners, sia industriali che commerciali, e la validità e solidità delle iniziative industriali erano state certificate da una primaria società di consulenza strategica di livello internazionale;
la cessazione dell'attività dell'azienda ha dato luogo ad una serie di manifestazioni di protesta da parte dei sindacati e dei lavoratori che vedono svanire il sogno di un rilancio dell'azienda e dell'uscita da una situazione di precarietà che dura da quattro anni -:
quali urgenti iniziative intenda adottare, nel rispetto delle leggi vigenti, finalizzate alla individuazione degli strumenti più idonei a garantire la continuità dei piani industriali della società, che occupa, tra diretto ed indotto, circa 1200 dipendenti, già messi a dura prova da una lunga CIGS, di cui il 70 per cento con età inferiore ai 30 anni, evitando le pesanti ricadute economiche e occupazionali in una area, quella di Terra di Lavoro, già fortemente penalizzata.
(3-00119)
PORETTI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
lo scorso 28 giugno 2006, la Commissione europea ha deferito l'Italia alla Corte di Giustizia europea perché la legge nazionale sulla cosiddetta golden share (azione d'oro) «rappresenta una restrizione ingiustificata del libero movimento di capitali e del diritto di stabilimento in violazione delle regole del Trattato Ue»;
si tratta della legge n. 474 del 30 luglio 1994, emendata il 24 dicembre 2003, che stabilisce il diritto di veto dello Stato nell'ambito delle gestioni di alcune aziende privatizzate che operano in ambiti considerati vitali per lo Stato medesimo. Così è, per esempio, in aziende come Telecom, Enel ed Eni;
la Commissione Ue, pur riconoscendo l'opportunità di questi poteri per ragioni di ordine pubblico, pubblica sicurezza, salute e difesa, ritiene che nello specifico italiano la norma sia troppo vaga, conferendo allo Stato un'ampia discrezionalità per valutare i rischi per gli interessi vitali dello Stato;
l'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) ha più volte denunciato che si tratta di un vecchio retaggio di una economia che, pur apertasi ufficialmente al mercato, fa si che quest'ultimo non sia tale, ma il suo opposto; con relativi risvolti su qualità e costi dei servizi e dei prodotti al consumo -:
il suo ministero e il Governo hanno dato una buona dimostrazione, con l'approvazione delle nuove norme sulla concorrenza e i diritti dei consumatori, di voler trasformare la nostra economia in modo che ci siano più motivazioni e stimoli a competere;
la modifica dell'attuale norma o, ancor meglio, l'abolizione della golden share significherebbe, in assenza di posizioni
privilegiate delle aziende ex-statali tra i vari competitori, un segnale forte verso le aziende tutte e i consumatori -:
se intenda procedere in questo senso.
(3-00121)
Interrogazioni a risposta scritta:
MINARDO. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il settore dolciario in provincia di Ragusa è tra gli aspetti più celebri della nostra gastronomia iblea;
in particolare, la città di Modica è divenuta la patria del cioccolato modicano e, grazie a ciò molte piccole aziende artigianali hanno ottenuto un consistente sviluppo economico;
l'IVA per i prodotti dolciari è fissata al 10 per cento dalla parte III n. 62 e 64 del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972;
tale produzione risulterebbe penalizzata dal raddoppio dell'IVA previsto dal decreto Bersani all'esame del Senato -:
se non ritenga opportuno convocare un tavolo di concertazione con i rappresentanti delle associazioni delle aziende artigianali al fine di affrontare la predetta questione.
(4-00518)
FABRIS. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 1, comma 1, lettere g), h), ed l), del decreto legislativo n. 374 del 1999, estende a coloro che esercitano il «commercio, comprese l'esportazione e l'importazione, di oro per finalità industriali o di investimento», la «fabbricazione, mediazione e commercio, comprese l'esportazione e l'importazione di oggetti preziosi» e «la fabbricazione di oggetti preziosi da parte di imprese artigiane», gli obblighi derivanti dalla normativa antiriciclaggio;
fin dalla pubblicazione del predetto decreto legislativo le associazioni di categoria avevano avanzato le loro perplessità circa la costituzionalità di tale provvedimento tanto da ritener necessario inviare al Ministro per lo sviluppo economico, nonché ai Ministri dell'economia e delle finanze e al Ministro dell'interno, una lettera mediante la quale si richiamava l'attenzione del Ministro per lo sviluppo economico sulle problematiche connesse all'estensione ai settori indicati della normativa «antiriciclaggio»;
le motivazioni che hanno indotto le Associazioni di categoria predette ad invitare la menzionata lettera ai Ministri sono relativi a profili di dubbia costituzionalità del provvedimento; ai rischi di carattere economico per il comparto e alla sostanziale inefficacia del provvedimento;
il comparto orafo, gioielliero ed argentiero, pur non essendo l'unico a trattare beni di elevato valore, è però l'unico cui vengono imposti gli oneri derivanti dalla legislazione antiriciclaggio, senza alcuna oggettiva motivazione di tale scelta normativa, con una evidente lesione del principio di uguaglianza sancito dal disposto dell'articolo 3 della Costituzione;
il comparto sta attraversando una fase di forte crisi congiunturale che ha condotto, tra l'altro l'Agenzia delle Entrate a riconoscere recentemente allo stesso settore il beneficio del «monitoraggio» ai fini dell'applicazione degli studi di settore per l'anno 2005 a testimonianza della diffusa percezione di difficoltà -:
se sia nelle intenzioni del Ministro interrogato assumere iniziative normative che consentano di armonizzare la legislazione antiriciclaggio vigente al dettato dell'articolo 3 della carta costituzionale e quali siano le azioni che intenda porre in essere al fine di scongiurare i rischi di carattere economico per i comparti coinvolti, anche avuto riguardo alla crisi che il settore sta attraversando.
(4-00529)
MINARDO. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
la grave situazione scaturita dalla vertenza degli avvocati che in numero massiccio aderiscono allo sciopero della categoria sta creando non pochi disagi agli utenti;
a giudizio dell'interrogante il provvedimento contenuto nel decreto Bersani è ingiusto e penalizzante per i cittadini in quanto elimina le garanzie previste nella Costituzione della Repubblica;
sono state tagliate ingenti somme per la Giustizia, sono stati bloccati i pagamenti degli onorari per cittadini meno abbienti e che non possono permettersi un avvocato, per i quali lo Stato dovrebbe garantire il «gratuito patrocinio»;
inoltre, il provvedimento prevede l'abolizione dei tariffari, garanzia di equità di trattamento per tutti i cittadini;
l'eliminazione delle tariffe ed il cambiamento del sistema di anticipazione delle spese processuali renderanno impossibili il gratuito patrocinio e la difesa d'ufficio;
secondo l'interrogante, di tale riforma ne beneficeranno soltanto le grosse lobby industriali, bancarie e assicurative, che avranno un forte potere contrattuale e che potranno usare l'arma del ricatto per ottenere condizioni sempre più favorevoli e sarebbero privilegiate le grosse strutture del Nord o addirittura europee in danno degli avvocati locali -:
se non ritenga opportuno convocare un tavolo di concertazione con le associazioni rappresentative degli avvocati al fine di affrontare la predetta questione.
(4-00531)