Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 24 del 12/7/2006
...
INTERNO
Interrogazione a risposta orale:
BORDO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
l'area del Gargano è stata ed è tutt'ora interessata dalla pericolosa e cruenta espansione di fenomeni delinquenziali, alcuni dei quali a carattere mafioso, che trovano origine nell'incremento del traffico di sostanze stupefacenti e armi, nella maggiore pervasività del racket delle estorsioni e dell'usura e nel conseguente interesse per il controllo del territorio da parte dei gruppi criminali attivi nei Comuni di Manfredonia, Monte Sant'Angelo, San Nicandro Garganico e San Marco in Lamis;
il 2003, in particolare, è stato segnato da quella che inquirenti e investigatori hanno definito una vera e propria «guerra di mafia», che ha provocato oltre 10 omicidi;
gli stessi gruppi criminali hanno investito parte del denaro frutto delle attività illecite in iniziative imprenditoriali che rischiano di inquinare e di soffocare il tessuto economico locale;
da parte delle organizzazioni malavitose è sempre più evidente il tentativo di infiltrarsi nelle amministrazioni pubbliche per lucrare sulle loro scelte o addirittura per orientarle;
ad aggravare il quadro di disagio sociale vissuto nelle aree indicate sono intervenuti alcuni delitti che, per modalità esecutive e retroterra culturale, hanno fatto emergere «una particolare propensione alla delittuosità», come ha dichiarato il prefetto di Foggia, dottor Sandro Calvosa, allo stesso ministero dell'interno nel proporre l'istituzione del Commissariato di Polizia nel Comune di San Nicandro Garganico;
attualmente c'è grande preoccupazione tra i Sindaci, le forze sociali, gli inquirenti e i cittadini per la sentenza di primo grado del maxiprocesso alla cosiddetta «mafia del Gargano» con la quale sono stati assolti la metà degli indagati, compresi alcuni dei presunti boss;
la suddetta sentenza di assoluzione potrebbe determinare pericolosi risvolti e rischi sociali se non addirittura la ripresa della guerra di mafia e dello scontro cruento tra i diversi gruppi criminali per assicurarsi il controllo del territorio;
le realtà dei Comuni di Sannicandro Garganico e di Monte Sant'Angelo sono l'epicentro delle ramificazioni e delle attività
delta mafia del Gargano e da sempre teatri di guerre di mafia e di faide che hanno sin qui prodotto già decine di morti;
gli organici in forza alla Questura di Foggia e ai Commissariati di Cerignola, Lucera, Manfredonia e San Severo sono quelli previsti dalla pianta organica definita, a livello nazionale e locale, nel 1989: periodo storico in cui la provincia di Foggia non presentava questi profili problematici;
sulla necessità, oltre che opportunità, di procedere ad un incremento degli organici della Polizia di Stato si sono già pronunciati più volte i rappresentanti istituzionali locali, con l'invio di formali richieste agli organi dello Stato competenti ad agire; così come la Commissione bicamerale antimafia che, al termine dell'ultima missione in Puglia, a proposito della provincia di Foggia scrive: «(...) la Commissione ribadisce la necessità che le istituzioni competenti provvedano ad implementare i loro organici; nel corso delle audizioni, infatti, è stato sottolineato come quelli attuali non appaiano più adeguati alla realtà criminale in continua, pericolosa evoluzione (...)» (pagina 608, Doc. XXIII, n. 16 - Relazione conclusiva 18 gennaio 2006) -:
se si ritiene di istituire il Commissariato di pubblica sicurezza presso la città di San Nicandro Garganico e incrementare la pianta organica del Commissariato di pubblica sicurezza di Manfredonia di almeno 20 unità per coprire, sia pure parzialmente, le esigenze di presidio di 24 ore del territorio di Monte Sant'Angelo.
(3-00120)
Interrogazione a risposta scritta:
FRANZOSO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il decreto ministeriale 27 marzo 2006, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 30 marzo 2006 prevede che il termine ultimo, e quindi perentorio, entro cui i comuni sono tenuti ad approvare il bilancio di previsione per l'anno 2006 è fissato al 31 maggio 2006;
il prefetto di Taranto, in data 1o giugno 2006, ha regolarmente diffidato sindaco, presidente del consiglio e consiglieri comunali del comune di Grottaglie (Taranto) a provvedere in merito entro e non oltre 20 giorni dalla data di ricezione delle diffida medesima;
per un'anomala circostanza la nota spedita dalla prefettura di Taranto è stata protocollata in data 6 giugno 2006;
il Consiglio di Stato, sezione VI, con sentenza n. 4657 del 4 settembre 2001, ha sancito che «la data di ricezione di un atto inviato a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento, è quello risultante dalla cartolina di ritorno e non quella successiva di assunzione a protocollo della posta in arrivo, da parte della pubblica amministrazione destinataria, stante la natura interna del protocollo e l'inidoneità a costituire da solo mezzo di prova in favore della stessa pubblica amministrazione che lo gestisce, in contrasto con la certificazione proveniente dall'ufficio postale»;
nella diffida inviata dal prefetto di Taranto al sindaco, al presidente del consiglio e a tutti i consiglieri comunali è prescritto tassativamente che il consiglio comunale avrebbe dovuto approvare il bilancio di previsione 2006 entro e non oltre i 20 giorni dalla data di ricevimento della stessa, adempimento che quindi, tenendo conto della data di protocollo, sarebbe dovuto essere approvato entro il 26 giugno ultimo scorso;
la prefettura di Taranto pare non abbia mai fornito, in quanto non avrebbe potuto fornire, alcuna proroga in merito all'approvazione del bilancio di previsione;
avvenuta la proclamazione degli eletti al nuovo consiglio comunale di Grottaglie, il sindaco convocava lo stesso in data 28 giugno 2006, ignorando il termine abbondantemente scaduto per l'approvazione del bilancio di previsione 2006;
il Consiglio di Stato, con decisione n. 666 del 2000, ha chiarito che il consiglio comunale trascorso resta in carica fino alla proclamazione degli eletti e ben può deliberare il bilancio di previsione anche se composto da membri non più eletti nella tornata elettorale successiva;
né è peraltro plausibile una diversa determinazione della decorrenza del termine a far tempo dalla proclamazione degli eletti, tanto che i nuovi consiglieri non hanno ricevuto diffida alcuna da parte del prefetto di Taranto;
il signor prefetto di Taranto, informato - a mezzo telegramma inviatogli in data 27 giugno 2006 - di quanto in premessa, non si è ancora espresso sul merito -:
se e quali interventi intenda adottare il Ministro in indirizzo e se intenda invitare il signor prefetto di Taranto ad esprimersi in merito a quanto in premessa e, qualora il caso lo richieda, a valutare lo scioglimento del consiglio comunale del Comune di Grottaglie (Taranto), ai sensi e per gli effetti dell'articolo 141 del Testo unico, n. 267 del 2000.
(4-00520)