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Allegato B
Seduta n. 241 del 13/11/2007
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TRASPORTI
Interrogazioni a risposta immediata:
NUCARA. - Al Ministro dei trasporti. - per sapere - premesso che:
la vicenda Alitalia si trascina ormai da un tempo immemorabile, senza possibilità di soluzioni, non tanto da un punto di vista finanziario, quanto da quello che riguarda i suoi assetti produttivi: premessa indispensabile per giungere ad una cessione degli asset, nella ricerca di un partner, che non portino alla svendita della compagnia di bandiera;
i conti economici della compagnia sono ormai in caduta libera, a causa di una continua crescita dell'indebitamento e dell'erosione del residuo di liquidità derivante dall'ultimo aumento di capitale. Il miliardo di euro sottoscritto, nel 2005, è servito soltanto alla società per sopravvivere, mentre la sua crisi strutturale continuava inesorabilmente ad aggravarsi;
la perdita operativa nel primo semestre del 2007 è stata pari a 127 milioni di euro ed il risultato netto, sempre al 30 giugno 2007, è risultato negativo per 211 milioni. Dati che, seppur mostrano un leggero miglioramento rispetto ai corrispondenti periodi del 2006, dimostrano, tuttavia, il perdurare di una crisi profonda, dalla quale è possibile uscire solo con un'adeguata strategia di rilancio. Non si dimentichi, infatti, che nel 2006 le perdite sono state pari a 626 milioni di euro ed hanno quasi annullato l'aumento di capitale deliberato nel 2005;
dalla fine del 2005, quando è stato deciso l'aumento di capitale, sono passati quasi due anni durante i quali si è fatto ben poco per affrontare i problemi di fondo della società, a partire dagli squilibri del conto economico causati da oneri non sostenibili. Oneri che ora rischiano di aumentare ulteriormente - si parla di 4 o 5 milioni di euro - dopo la richiesta di assunzione dei lavoratori precari avanzata dal ministero del lavoro e della previdenza sociale;
queste ulteriori incertezze nel quadro economico rendono poco propensi i partecipanti alla gara ad impegnarsi nell'opera di acquisizione della compagnia di bandiera in un'ottica che non sia solo di natura finanziaria, ma che punti ad un rilancio industriale della compagnia: unica strada praticabile, se si vuole venire incontro alle legittime aspettative delle migliaia di persone che lavorano in Alitalia e che, altrimenti, - è inutile nasconderlo - rischiano di perdere la loro fonte di sussistenza -:
cosa intenda fare il Ministro interrogato, per la parte di sua competenza, per accelerare le procedure di gara e, al tempo stesso, individuare quegli elementi del piano industriale che consentano alla società di bandiera, seppure in partnership con i nuovi azionisti, il suo risanamento, quale premessa indispensabile per ritrovare la via di un rinnovato sviluppo.
(3-01423)
BONELLI, FRANCESCATO, CAMILLO PIAZZA, FUNDARÒ e LION. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
nella pineta «Coccia di morto», all'interno della riserva statale del litorale romano, nata intorno agli anni '30, e quindi preesistente alla costruzione dell'aeroporto di Fiumicino, è stato avviato l'abbattimento di circa 770 individui arborei (pinus pinea e pinus pinester), per un supposto motivo di urgenza determinato dalle condizioni di sicurezza di decollo degli aerei;
detta area boschiva è di grande pregio e habitat ideale per molte popolazioni faunistiche e ricade nell'ambito della riserva naturale statale del litorale romano, posta nell'immediato confine e, quindi, attigua al sito di interesse comunitario - macchia grande di Focene e macchia dello stagnato (cod. IT 6030023) e zona di protezione speciale, lago di Traiano (cod. IT 6030026);
il suddetto abbattimento è stato disposto, in via di urgenza, con ordinanza n. 11/07 dal direttore dell'Enac (Ente nazionale aviazione civile), con la quale si dichiarava l'urgenza e l'indifferibilità dell'esecuzione delle opere e si intimava il proprietario del fondo - entro 20 giorni dalla ricezione della stessa ordinanza - di dare avvio all'abbattimento degli stessi, in quanto pericolosi per la sicurezza della navigazione aerea, da completarsi entro e non oltre 180 giorni dalla stessa data di notifica;
l'Enac ha, peraltro, dichiarato - in una riunione tenutasi in prefettura nel mese di novembre 2007 - l'assenza di effettivo pericolo nella quale opera attualmente la pista n. 2 (testata 7/25), per cui si chiede l'intervento -:
posto che l'ordinanza d'urgenza emessa dal direttore dell'Enac, ai sensi dell'articolo 714 del codice della navigazione, non può essere sovraordinata alle norme comunitarie, nazionali e regionali poste a tutela del sito, se non intenda intervenire per sospendere la suddetta opera di abbattimento, anche alla luce dell'assenza di effettiva urgenza per motivi di sicurezza, facendo così rientrare il suddetto intervento all'interno delle normali procedure previste dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale, quali la preventiva valutazione di impatto ambientale, la valutazione di incidenza e l'ottenimento del nulla osta paesistico.
(3-01424)
SCHIETROMA. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il sistema aeroportuale del Lazio necessita di un potenziamento adeguato all'importanza della regione e della capitale;
infatti, gli aeroporti di Fiumicino e di Ciampino non appaiono più sufficienti a far fronte alle accresciute esigenze del settore, anche in vista dell'auspicata diminuzione del movimento aereo riguardante lo scalo di Ciampino -:
se il Ministro interrogato consideri percorribile l'ipotesi di realizzazione di due ulteriori aeroporti nella regione Lazio, l'uno situato a nord di Roma, e precisamente a Viterbo, l'altro a sud della capitale, e cioè a Frosinone, quest'ultimo con l'obiettivo specifico di alleggerire il traffico aereo di Ciampino.
(3-01425)
Interrogazione a risposta in Commissione:
VICO e BELLANOVA. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il diritto alla mobilità e il servizio dei trasporti hanno un valore universale che lo Stato deve poter garantire ad ogni suo cittadino, con prestazioni di buona qualità ed efficienza su tutto il territorio nazionale;
nell'ambito del Piano di riordino sulle lunghe percorrenze basato sui cosiddetti coefficienti bassi o scarse frequentazioni, l'offerta commerciale così rivista, ci si ritroverebbe di fatto di fronte ad un ridimensionamento del servizio per le regioni meridionali e soprattutto per la Puglia;
informazioni non meglio ufficializzate indicherebbero tra le priorità dell'orario invernale in fase di predisposizione da parte di Trenitalia, la soppressione a partire dal 10 dicembre 2007 a Lecce del treno Lecce-Roma delle 17.00 e del Roma-Lecce delle 7.38, mentre a Taranto della tratta Taranto-Roma delle 6.16 e Roma-Taranto delle 15.45, nonché il ridimensionamento delle linee Venezia-Lecce, Bolzano-Lecce e Milano-Taranto-Crotone, con la cancellazione delle stazioni salentine e il passaggio previsto in Puglia solo alla stazione di Bari;
tali soppressioni sarebbero state decise unilateralmente da Trenitalia senza un coinvolgimento o una informazione preventiva degli enti locali interessati;
le variazioni annunciate rischierebbero di fatto di isolare ulteriormente la Puglia dalle grandi arterie di comunicazione e interscambio verso il Nord e dal piano relativo all'alta velocità -:
quali interventi nei confronti di Trenitalia intenda promuovere al fine di chiedere l'immediata sospensione dell'orario invernale e quali iniziative intenda assumere in ordine alla scelta strategica del trasporto pubblico per lo sviluppo del Paese e del mezzogiorno in particolare.
(5-01745)