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Allegato B
Seduta n. 246 del 20/11/2007
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AFFARI ESTERI
Interrogazione a risposta orale:
MENIA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
nello scorso mese di agosto, un gruppo difamiglie di italiani, compresa
quella a qui appartiene Giuseppe Monsurrò, ha trascorso le vacanze estive in un villaggio della Croazia e, precisamente, a Punta Veridela, nei pressi di Pola;
secondo quanto riportato da alcuni testimoni, la sera del 22 agosto, mentre alcuni ragazzi del gruppo si erano riuniti in uno dei bungalow assegnatigli per visionare un film, la security del villaggio sarebbe entrata con forza e li avrebbe invitati, in modo maldestro, a raggiungere ognuno il proprio alloggio, con la motivazione che, nel villaggio, dopo le ore 22, doveva «calare» il silenzio;
la security, dopo aver rivolto parole di stampo razzistico nei confronti dei suddetti ragazzi, si sarebbe avvalsa della polizia antisommossa, munita di giubbetti antiproiettile e manganelli, al fine di aggredire quasi tutti i componenti del gruppo presenti nel bungalow;
successivamente, sei ragazzi sarebbero stati arrestati e, a detta di molti testimoni, avrebbero subito l'uso della forza e della violenza psicologica all'interno della caserma dove, tra l'altro, sarebbero rimasti per due giorni senza né bere, né mangiare;
il mattino seguente i familiari ed alcuni amici dei ragazzi arrestati sarebbero stati invitati a presentarsi al posto di polizia, al fine di deporre in loro favore, ma, una volta giunti al commissariato, sarebbero stati immediatamente arrestati anche loro e rilasciati, il giorno seguente, dietro pagamento di una cauzione di circa 2.500 euro;
il primo gruppo di arrestati, invece, dopo essere stato trasferito nel carcere di Pola, sarebbe stato ascoltato dal magistrato di competenza, che ne avrebbe disposto il rilascio, ad eccezione del giovane Giuseppe Monsurrò che sarebbe stato trattenuto in carcere con l'accusa di lesioni nei confronti di un poliziotto;
alla luce delle testimonianze rese dai presenti, il motivo dell'arresto dei giovane sarebbe legato semplicemente all'utilizzo della propria telecamera amatoriale nel momento in cui sarebbe esplosa, nel suddetto bungalow, la rissa tra la polizia croata e i giovani italiani;
per circa 40 giorni, Giuseppe Monsurrò sarebbe stato trattenuto in carcere e rilasciato solo dietro la corresponsione, da parte della famiglia, di un cauzione pari a 40.000 euro -:
quali iniziative urgenti il Ministro interrogato intenda assumere, al fine di accertare se siano stati violati, da parte delle autorità di polizia croate, i diritti fondamentali dei cittadini italiani arrestati;
quale assistenza il Consolato Generale d'Italia a Fiume abbia assicurato ai nostri connazionali, a tutela dei loro diritti.
(3-01443)