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Allegato B
Seduta n. 247 del 21/11/2007
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SALUTE
Interrogazioni a risposta scritta:
CRISCI. - Al Ministro della salute, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali. - Per sapere - premesso che:
nel settore delle onoranze funebri si lamentano distorsioni concorrenziali segnalate alle istituzioni ed alle amministrazioni competenti dalla stessa Autorità garante della concorrenza e del mercato con nota del 23 maggio 2007;
le principali limitazioni ed alterazioni del confronto competitivo sono dovute alla commistione tra lo svolgimento di attività in concorrenza con attività pubblicistiche che si sostanziano nei casi in cui un operatore funebre svolge anche un servizio con connotati igienico-sanitari (come la gestione delle camere mortuarie all'interno di ospedali o aree cimiteriali) e nei casi in cui un'impresa comunale opera nel mercato delle onoranze funebri;
la violazione, frequentemente accertata, della distinzione tra servizi pubblici e commerciali comporta gravi distorsioni sul mercato delle onoranze funebri ed arreca un conseguente pregiudizio economico ai consumatori, con un aumento dei prezzi dei servizi ed un'inevitabile limitazione delle possibilità di scelta;
il diffuso ricorso delle amministrazioni comunali all'indizione di gare per affidare la gestione dei servizi cimiteriali ad imprese di onoranze funebri avvantaggia l'operatore aggiudicatario e può determinare l'insorgere di controversie legate alla possibile incompatibilità dei servizi cimiteriali istituzionali con l'attività di onoranze funebri e con l'attività commerciale marmorea e lapidea sia interna che esterna al cimitero -:
se e quali interventi, anche di carattere normativo, si intenda adottare per affrontare le problematiche esposte in modo da determinare un maggiore e corretto confronto competitivo ed un miglioramento delle condizioni di offerta dei servizi di onoranze funebri a vantaggio degli utenti.
(4-05712)
PEZZELLA, SALERNO e BUONTEMPO. - Al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
in Campania le infiltrazioni di malavita organizzata hanno oramai raggiunto le Istituzioni;
l'impunità è, oramai, una certezza per chi delinque e tale certezza porta sempre più all'arroganza ed al disprezzo per le regole e per i principi;
l'assoluta mancanza di controlli da parte delle istituzioni stesse ha determinato una recrudescenza di fatti criminosi e di generalizzato malcostume, specie contro il Patrimonio, con incalcolabili danni per lo Stato;
allo stato, sono in corso diverse inchieste da parte dell'Autorità Giudiziaria, affidate sia ai Carabinieri dei NAS, sia alla Guardia di Finanza, atte a verificare l'esistenza di falsi invalidi civili che godono di pensione di invalidità, comprensive di indennità di accompagnamento, false invalidità rilasciate da Commissioni Invalidi civili di alcuni Distretti sanitari di varie ASL napoletane, in primis l'Asl NA 1, a vantaggio di decine, se non di centinaia di cittadini che, pur non avendone diritto, godono dei benefici sia economici sia sociali derivanti da tali false invalidità, tutto,
ovviamente, a carico del Contribuente. Inchieste giudiziarie, cui si aggiunge, da ultima, come riportato anche dal quotidiano Il Mattino in data 14 novembre 2007, quella sollevata dalla Commissione Regionale di monitoraggio sulle attività medico esiste una vera e propria fabbrica dell'invalidità che lavora ai danni dello Stato come dimostra il fatto che sui 150.000 invalidi residenti in Campania, secondo il nucleo di monitoraggio, circa la metà potrebbero essere falsi;
le pratiche per il riconoscimento dell'invalidità sono farraginose e richiedono ben undici passaggi consecutivi tra ASL, INPS e Comune coinvolgendo un grandissimo numero di persone, cosa che è una vera e propria garanzia di successo per i malintenzionati;
le frodi assumono le forme più svariate dalla falsificazione di firme o della carta intestata o bolli dell'ospedale fino a casi estremi di incendi di «carte» - come avvenuto negli uffici di S. Giovanni e del Frullone - che rendono irrintracciabili i responsabili delle truffe;
tutto ciò produce inoltre effetti devastanti sull'equilibrio dei bilanci sanitari: gli inquirenti hanno stimato in 3 milioni e settencentomila euro la cifra sottratta all'INPS in Campania -:
se e come il Governo intenda intervenire - anche attraverso urgenti iniziative normative - per contrastare ed eradicare il fenomeno delle cosiddette «false invalidità» che, come ricordato in premessa, hanno raggiunto in Campania dimensioni assolutamente inaccettabili, e che rappresentano, in generale, un continuo ed inaccettabile spreco di risorse.
(4-05729)