Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 247 del 21/11/2007
...
SOLIDARIETÀ SOCIALE
Interrogazione a risposta scritta:
GRIMOLDI. - Al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
il 30 marzo 2007 l'Italia ha firmato la Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità;
la Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, il cui testo si compone di 50 articoli e di un protocollo aggiuntivo di 18 articoli, già dal suo preambolo, colloca i diritti delle persone con disabilità nell'ambito di tutte le altre convenzioni sui diritti umani, precisando che ancora esistono discriminazioni a loro danno, malgrado la proclamazione dei diritti delle persone umane, delle donne e dei bambini;
il testo della Convezione può essere semplificativamente, suddiviso in due parti: dall'articolo 1 all'articolo 32 essa contiene «il diritto sostanziale», cioè l'elencazione dei principi e diritti, dall'articolo 33 all'articolo 50, «il diritto processuale», cioè le procedure di approvazione e gli strumenti per farla rispettare;
il ministro della Solidarietà sociale a margine della conferenza stampa con la quale è stata annunciata la firma dell'Italia alla Convenzione ONU, ha indicato quali sono gli intenti e le azioni immediate del prossimo futuro che il Governo intende adottare per l'applicazione concreta dei principi del documento: L'impegno del Governo - ha detto il ministro - è di legare la Convenzione alla realizzazione di politiche sulla disabilità, dando continuità alle scelte ed agli impegni presi;
ad oggi non è stata ancora avviata la procedura formale di ratifica della Convenzione Onu e obiettivamente i tempi per la presentazione di un disegno di legge del Governo in attuazione dei principi riportati nella Convenzione appaiono estremamente lunghi;
lo Stato Vaticano non ha sottoscritto la Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità opponendosi all'inclusione nel testo dell'espressione «fuorviante»: «salute sessuale e riproduttiva», motivando che in alcuni paesi i servizi sanitari e riproduttivi comprendono l'aborto, negando dunque il diritto alla vita
di ogni essere umano, affermato peraltro dall'articolo 10 della Convenzione stessa;
nell'attuale maggioranza di Governo convivono diverse anime politiche più o meno sensibili alle tematiche poste in essere dalla Santa Sede a giustificazione dell'impossibilità di ratificare la presente Convenzione;
al di là delle dichiarazioni estemporanee di alcuni membri del Governo non è stata ancora ad oggi espressa una posizione ufficiale sulla linea da adottare in merito alla ratifica della Convenzione ONU;
il ritardo accumulato nella procedura di ratifica della Convenzione ONU lascia ipotizzare una posizione non unanime da parte del Consiglio dei ministri -:
quale sia la reale opinione del Governo in merito alla ratifica della Convenzione ONU ed ovviamente quali siano le linee politico programmatiche che si intende adottare per adempiere agli impegni presi dall'Italia con la sottoscrizione del trattato internazionale in esame.
(4-05735)