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Allegato B
Seduta n. 248 del 22/11/2007
COMUNICAZIONI
Interrogazione a risposta scritta:
GIACHETTI. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
sul quotidiano La Repubblica del 21 novembre 2007 nelle pagg. 12 e 13 si dà conto del contenuto di diverse intercettazioni telefoniche allegate all'inchiesta sul fallimento dell'Hdc, la holding dell'ex sondaggista Luigi Crespi;
in base a quanto riportato sembrerebbe emergere un'attività di pilotaggio delle informazioni concertata tra dirigenti di Rai e Mediaset all'insegna di una complicità del tutto contraria al principio di concorrenza che dovrebbe animare due aziende in competizione;
dalle intercettazioni, relative al lasso di tempo che va tra fine 2004 e la primavera del 2005 emergerebbe che alcuni collaboratori di Silvio Berlusconi insieme ad alcuni dirigenti della Rai vicini al Cavaliere si sarebbero scambiati informazioni o avrebbero cambiato programmazione e palinsesti per favorire l'immagine di Berlusconi, a partire dall'«ammorbidimento» dei risultati delle amministrative 2005 sfavorevoli al centrodestra;
la ragnatela che si evince da quest'inchiesta appare altamente lesiva del principio di concorrenza tra aziende e tanto più grave perché attinente al principio di libertà dell'informazione che dovrebbe essere basilare in un'azienda di Stato come la Rai che fa servizio pubblico;
da fonti governative viene segnalata in vario modo l'esigenza di una «riforma vera e democratica» della RAI, anche per tutelare la libertà di informazione, e in particolare il Ministro delle comunicazioni, nel commentare le notizie diffuse sulla vicenda in questione, si è espresso contro «il clima collusivo che affiora all'ombra del duopolio, non edificante per il servizio pubblico e per la sua autonomia» -:
se, anche in considerazione delle dichiarazioni del Ministro delle comunicazioni appena richiamate, il Governo non intenda promuovere urgentemente iniziative, anche normative, volte ad una piena riqualificazione del servizio pubblico radiotelevisivo, anche al fine di evitare che si verifichino situazioni quali quelle segnalate in premessa, nonché volte a favorire lo sviluppo del mercato radiotelevisivo nel pieno rispetto dei principi di pluralismo e concorrenza.
(4-05750)