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Allegato B
Seduta n. 251 del 28/11/2007
ATTI DI INDIRIZZO
Mozioni:
La Camera,
premesso che:
la stabilizzazione dell'area balcanica, l'affermazione di Stati democratici, garanti dello stato di diritto, della democrazia e del rispetto dei diritti dell'uomo corrisponde a una delle principali priorità dell'Italia e della Unione europea oltre ad essere essenziale condizione per lo sviluppo economico di quei popoli;
per questi motivi l'impegno europeo e italiano nelle aree di crisi della Bosnia e del Kosovo è sempre stato di primissimo piano sia per quanto attiene allo sforzo di sostegno economico sia per quello che riguarda la presenza di forze militari e di sicurezza, attualmente inquadrate in diverse missioni Onu, Nato e Unione europea, alle quali le Forze armate italiane partecipano con oltre 2.500 militari;
in questo momento la situazione più delicata riguarda la definizione dello status finale del Kosovo, posto di fatto sotto il controllo delle Nazioni unite dopo l'intervento militare del 1999 e la risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza;
la conduzione del negoziato è resa difficile dall'emergere di posizioni che allo stato appaiono inconciliabili tra Belgrado e Pristina;
in tale contesto l'Italia sostiene la graduale integrazione dei Balcani occidentali in Europa come soluzione durevole e complessiva delle tensioni dell'intera area: un progresso in tale direzione si è avuto con la firma il 7 novembre 2007 a Bruxelles del protocollo preliminare dell'accordo di associazione tra Serbia e Unione europea;
la Commissione affari esteri della Camera dei deputati ha approvato a larga maggioranza nel gennaio 2007 una risoluzione sul Kosovo e i Balcani in cui si ribadiva la necessità di una soluzione pacifica e condivisa della questione dello status finale del Kosovo, del mantenimento di una presenza internazionale nella fase di implementazione degli accordi sullo status del Kosovo e della fondamentale tutela, in ogni caso, dei diritti delle minoranze, delle libertà civili e della protezione dei siti di interesse religioso e culturale;
l'attuale fase del negoziato richiede il massimo equilibrio per evitare ulteriori elementi di turbativa che finirebbero per allontanare il perseguimento degli obiettivi di stabilizzazione, promozione della democrazia e dello sviluppo fissati concordemente dallo stesso Parlamento italiano,
impegna il Governo:
a sostenere con determinazione e convinzione l'iniziativa negoziale della trojka designata dalle Nazioni unite;
a proseguire, nel quadro dell'impegno dell'Unione europea, nella ricerca di una necessaria soluzione condivisa anche oltre il termine del 10 dicembre 2007 entro il quale i mediatori incaricati riferiranno sull'esito del loro mandato, scoraggiando iniziative unilaterali;
a compiere ogni sforzo affinché sul futuro del Kosovo l'Unione europea si esprima unitariamente;
a sollecitare la stipula in tempi brevi dell'accordo di stabilizzazione e associazione Unione europea-Serbia, nell'ottica del graduale ma irreversibile processo di integrazione europea di tutti i Paesi dei Balcani occidentali.
(1-00252)
«Ranieri, Marcenaro, Siniscalchi, Pettinari, D'Elia, Venier, Leoluca Orlando, De Zulueta, Cioffi, Brugger».
La Camera,
premesso che:
già nel 2004, lo scienziato italiano Angelo Vescovi aveva affermato che «esistono
alternative per produrre cellule embrionali staminali senza produrre e distruggere embrioni»;
sono stati pubblicati in questi giorni su due delle più autorevoli riviste di settore, Science e Cell, due studi scientifici indipendenti, uno statunitense e uno giapponese, che dimostrano come sia possibile adoperare le cellule della pelle come se fossero cellule staminali tratte da embrioni;
in particolare, entrambi gli studi scientifici documentano di essere riusciti a creare in laboratorio delle cellule denominate «IPS» che si comportano come se fossero staminali, anche se non sono state tratte da embrioni, adoperando dei virus per trasferire quattro geni sulle cellule della pelle ottenendo cellule simili in tutto e per tutto a quelle staminali embrionali;
studiosi italiani come Bruno Dallapiccola e Giovanni Neri hanno ritenuto «importanti» e «di portata rivoluzionaria» i risultati della scoperta in questione in quanto, una volta perfezionata, potrebbe garantire organi di ricambio senza alcun rischio di rigetto, perché sviluppati partendo dalla pelle dei singolo paziente, o trattamenti efficaci per malattie oggi incurabili come il diabete; anche il padre della pecora «Dolly», Ian Wilmut, ha deciso di abbandonare le sue ricerche sulla clonazione e la sperimentazione sugli embrioni umani rendendosi conto che quella non era la strada migliore da seguire;
l'importanza della scoperta è epocale in quanto ha il vantaggio di superare i delicati problemi etici connessi al ricorso alla clonazione o alla distruzione degli embrioni e deve essere posta all'attenzione di tutta la comunità europea e internazionale;
fino ad oggi nessuna cellula staminale embrionale è mai stata prodotta con la tecnica della clonazione, oltre al fatto che proprio la virtù principale di queste cellule, la totipotenza, le rende difficili da controllare e propense a generare tumori;
è necessario indirizzare e valorizzare la ricerca sulle cellule staminali sensibilizzando l'Unione europea a obiettivi etici che non comportino la distruzione di embrioni umani;
alla luce dei nuovi sviluppi scientifici, è necessario che venga incentivata e valorizzata la ricerca sulle cellule staminali che non implichi la distruzione degli embrioni ed insistere sulla strada tracciata dagli ultimi studi americano e giapponese e dallo scienziato italiano Angelo Vescovi,
impegna il Governo
a promuovere presso le sedi europee ogni iniziativa finalizzata alla incentivazione e valorizzazione della ricerca scientifica sulle cellule staminali che non comporti la distruzione di embrioni.
(1-00253)
«Bianchi, Grassi, Calgaro, Mosella, Carra, Oliverio, Giorgio Merlo, Morrone, Rocco Pignataro, Volpini, Cioffi».