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Allegato B
Seduta n. 254 del 10/12/2007
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LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
l'Inail, Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, negli anni dal 2002 al 2007 ha chiuso i suoi bilanci con avanzi consolidati di amministrazione, pari a circa 2 miliardi di euro all'anno (1,7 miliardi nel 2007);
gli avanzi di bilancio dell'Inail ammonterebbero a circa 13 miliardi di euro, depositati presso il Ministero dell'economia e delle finanze, ma utilizzati dal Tesoro per diminuire la propria esposizione nel mercato finanziario;
l'Inail resiste nei confronti di lavoratori che hanno vinto il primo giudizio in numerose cause seriali con costi notevoli per l'ente e con conseguenze catastrofiche per i lavoratori, ai quali viene negato il diritto alla remunerazione del danno rilevato;
numerose sono le nuove malattie professionali dovute a mutati cicli produttivi ed a nuove tecnologie non tabellate come indennizzabili;
le prestazioni erogate dall'Inail dal 2000 al 2006 risultano essere diminuite di 300.000 unità, passando da 1,2 milioni del 2000 alle 950.000 nel 2006;
dal 2000 sono state riformate le tabelle di calcolo e rivista la soglia di invalidità necessaria per vedersi riconosciuto il diritto all'indennità patrimoniale, che si è alzata, passando dall'11 per cento al 16 per cento, nonostante le indicazioni del Parlamento per indennizzare il danno biologico;
l'Anmil, Associazione nazionale mutilati ed invalidi del lavoro, afferma che l'Inail non sarebbe più in condizione di garantire una tutela adeguata alle vittime del lavoro, in quanto erogherebbe prestazioni peggiori rispetto al passato, e che non riuscirebbe a svolgere interventi sanitari adeguati, a causa delle esigue risorse a sua disposizione -:
quali provvedimenti di competenza i Ministri interpellati intendano intraprendere per permettere all'Inail un miglioramento delle prestazioni, finalizzate ad assicurare interventi sanitari e misure efficaci per il reinserimento al lavoro delle/dei lavoratrici/lavoratori infortunati e per una revisione delle tabelle in funzione dell'evoluzione del lavoro;
se di fronte all'altissimo numero di incidenti sul lavoro che si verificano in Italia, non siano del parere che gli avanzi consolidati di amministrazione dell'Inail debbano essere destinati interamente al fondo per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro;
se non valutino necessario rafforzare il ruolo dell'Inail e delle forme ispettive nel lavoro domestico dipendente iscritto obbligatoriamente all'ente;
se non valutino necessario aumentare le quote dell'assegno obbligatorio alle imprese dei settori più a rischio;
se non si ritenga necessario avviare un percorso con le parti sociali che separi l'accertamento del danno dal soggetto erogante la prestazione;
se non si ritenga di avviare un profondo processo di riforme dell'Ente che dia risposte più precise ed incisive alle necessità delle/dei lavoratrici/lavoratori, individuando, stante la mutata natura dei processi produttivi, nuovi settori di intervento.
(2-00881) «Burgio».
Interrogazione a risposta orale:
ROCCHI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale.- Per sapere - premesso che:
la ThyssenKrupp Tailored Blanks S.r.l. è un azienda del gruppo ThyssenKrupp con sede in Germania, che effettua saldatura laser di lamiere piane per l'industria automobilistica. Alfa Romeo, Citroen, Fiat, Ford, Lancia, Maserati, Mazda, Mercedes, Peugeot, Renault, Volkswagen e i loro fornitori di primo livello sono i terminali delle lamiere saldate a laser prodotte nei due stabilimenti italiani di Torino e Terni;
nella notte tra mercoledì e giovedì 6 dicembre, attorno all'1 e 30, le fiamme sono divampate nello stabilimento di Torino nel reparto trattamento termico (linea 5) dove ha preso fuoco una centralina dell'olio, probabilmente per un cortocircuito, che a sua volta ha incendiato un tubo contenente olio infiammabile. Il tubo per la pressione dell'olio è diventato un vero e proprio lanciafiamme e il fuoco ha investito 10 operai del turno di notte provocando morti e feriti gravi;
alle 11 di giovedì 6 dicembre sono infatti ormai due i morti tra gli operai addetti al reparto mentre altri due lavoratori sono in fin di vita e 6 sono feriti con ustioni gravissime in tutto il corpo;
le cause dell'incidente sono al vaglio della magistratura ma secondo una prima ipotesi a scatenare l'incendio potrebbe esser stato l'olio bollente traboccato dalle vasche che avrebbe così investito gli operai addetti al trattamento termico dei prodotti di laminazione. A quanto si apprende l'incendio avrebbe avuto inizio da un corto circuito sviluppatosi da una centralina dell'olio che in un primo momento si
sarebbe tentato di spegnere con un estintore che, come risulta da alcune testimonianze, è risultato essere scarico e le manichette antincendio vuote;
i lavoratori della ThyssenKrupp lamentano, oltre alla mancanza di misure preventive in materia di salute e sicurezza dei lavoratori l'inadeguatezza delle attrezzature antincendio nei reparti;
la ThyssenKrupp detiene infatti un triste primato in merito alla piaga degli infortuni sul lavoro. Quattro anni fa nello stesso stabilimento di Torino si era verificato un grosso incendio che aveva avuto origine da una vasca d'olio e le fiamme, domate solo dopo alcuni giorni, per un caso fortuito in quella circostanza non avevano provocato vittime tra gli operai addetti al reparto;
lo stabilimento di Torino, per decisione della ThyssenKrupp, doveva chiudere e la produzione essere trasferita nello stabilimento di Terni. Gli operai a causa di questa decisione erano stati dimezzati (da 400 a 200) ma nell'ultimo periodo per sopperire alla richiesta delle commesse ricevute e alla conseguente intensificazione della produzione, l'azienda aveva deciso di mantenere l'attività del sito di Torino fino a giugno. I lavoratori rimasti stavano quindi affrontando questa punta di produzione con un incremento dei ritmi lavorativi e con un consistente aumento dell'orario di lavoro straordinario tanto che Antonio Schiavone, uno degli operai investito dalle fiamme e deceduto al momento dell'incidente, stava lavorando al reparto da 12 ore di cui 4 in straordinario e in turno notturno;
l'Italia ha il primato europeo nella classifica delle morti bianche: nel 2005 nel nostro Paese se ne sono registrate 1.200 (in Germania 901, in Francia 782). Gli infortuni complessivi nel 2006 sono stati 961.163 a cui vanno aggiunti circa 200.000 non denunciati, mentre le morti per infortunio sul lavoro sono state nello stesso periodo 1.328 (+9 per cento);
inoltre nei primi dieci mesi del 2007 gli infortuni mortali sono stati 882, gli infortuni 882.694 e i lavoratori rimasti invalidi dal 1o gennaio 2007 ad oggi sono 22.067,73 ogni giorno;
oltre al costo in vite umane, vergognoso per un paese civile, il costo sociale di questi infortuni è per lo Stato di 41-42 miliardi di euro all'anno pari al 3 per cento del PIL -:
di quali informazioni il Ministro disponga in merito ai gravi fatti in premessa e se non ritenga necessario e urgente rendere effettive le norme previste dalla legge n. 123/2007, Testo unico della Sicurezza sul Lavoro, prevedendone immediatamente l'attuazione.
(3-01486)